Angel [Masquerade]
- Prologo -
"Sul libro erano scritte tre parole: amo, odio e vivo. Ne dimenticai una, mi scordai dell'altra. Una rimase nella mia
testa, ma non l'usai mai."
« Era ora che arrivasse una
notte così. »
L'altro guardò fuori dalla finestra smerigliata: un temporale squassava il
villaggio, trascinando polvere, foglie e rami per le strade, con evidente
soddisfazione dell'entropia, rifletté quello.
« Non mi dire: erano secoli
che non mi chiamavi, e solo per questo? » distolse gli occhi dal
panorama e li puntò sull'uomo di fronte a lui. Quello rise, e rise ancora: così Sasuke sperò. Che la
smettesse, che finisse soffocato: semplicemente sperò. E basta.
« Una buona
impressione è una buona impressione. » sentenziò Faccia da Gazza. E infatti: il suo ufficio era incorniciato da ragnatele
talmente vecchie da essere segnate dal tempo, polvere e sporcizia si
alternavano sui mobili, a volte convivevano persino. L'animale appollaiato sul
trespolo odorava di marcio, le piume nere ormai sbiadite e quelle bianche
appannate dagli escrementi caduti sul fondo della gabbia. L'odore era
terribile, quasi pestilenziale.
« Come darti torto. »
« Ti vedo teatrale oggi,
Sasuke. »
« Sarà l'atmosfera, che
vuoi che ti dica. » grugnì. Si sentiva stranamente euforico, quasi sull'orlo
dell'iperattivismo. Accavallò le gambe, prima la
destra, poi la sinistra. Fece schioccare la lingua almeno tre volte in un
minuto. « Cosa ci faccio qui, capo? »
« Quello
che fa un ANBU di solito. » lo sguardo dell'uomo calò brevemente sul suo tatuaggio, che
spiccava vermiglio sul braccio pallido come la morte. « Riceve un nuovo
compito. »
Ah,
l'adrenalina che colpiva i centri nervosi alla venuta di quella parola. L'unico modo per sentirsi
di nuovo vivo, la sensazione provocata dalla mente lucida
una volta in più.
« Un incarico. » ripeté l'Uchiha.
« Appena
arrivato dalla provincia del The, direttamente dal palazzo reale. Qualcuno ha
fatto arrabbiare Mizu. » Sasuke si richiuse in se stesso,
scavando attraverso nomi, visi e ricordi. Sfiorò un volto di donna,
triste e appena tiepido, un rivolo di sangue che colava dal naso, poi quello di
un bambino, terreo, e di nuovo, un'altra donna. Mizu. Paese del The. Occhi scuri, capelli castani, uomo sulla sessantina, il re della
provincia, incaricato speciale delle terre del fuoco: borioso, arrogante, approfittatore.
Sì, infine si era ricordato. Mizu Katanabe. Aveva
compiuto un paio di opere per lui, due estorsioni, se la sua mente non s'ingannava: a
furia di obbedire agli ordini della sua sezione ANBU, ogni incarico era
diventato uguale al precedente.
« Che tipo di incarico? »
« Devi uccidere una
persona, una donna, una sorta di sovversiva. Non mi sono stati riferiti
dettagli. Và e fai quel che devi fare. »
Gazza sventolò la mano,
noncurante, come a chiudere simbolicamente il colloquio e lo scambio
d'informazioni. Al solito, Sasuke si sarebbe dovuto arrangiare con quel poco
che aveva. « Passerò solo un attimo da casa, poi partirò.
Immediatamente. Farò rapporto appena arrivato. »
L'uomo sorrise. « Vai a
salutare i vecchi fantasmi? »
« A salutare i vecchi
fantasmi. », concesse Sasuke. E a crearne
di nuovi, pensò mentre si allontanava.
**
Non appena aprì la porta di
casa, fu come se mille luci si fossero accese nelle stanze, permeando soffuse
tra le assi delle pareti. « Sono a casa. », disse.
Gli rispose un risolino
alla sua sinistra, che lieve gli solleticò lo zigomo. « Ciao Jin. » Un'altra
piccola risata, questa
« Devo partire. Ci vediamo
presto. »
Non una risposta, se non
l'eco di qualche scricchiolio lontano.
Angel [Masquerade]
- Fine Prologo -
Io l'avrei postata tutta. Dico sul serio, non sono così egoista. Ma
poi l'Héra ha iniziato a blaterare qualcosa sul
"E' troppo corta, va allungata, allungala!" - cosa potevo fare? Ho
accettato. Perché sono stupida. Ma
questo è sostanzialmente un altro discorso. Quindi
adesso mi metto qui da brava bimba e allungo. Spero in tempi brevi.
In caso, fate male all'Héra - cercate sotto il nome Suzako,
la bestia è lei. ♥