Solitudine
 
Disegno.
Cose a caso, senza alcun senso.
Eppure continuo a disegnare.
Scrivo.
Scrivo i miei pensieri sui disegni che faccio.
Poi una linea.
Corta, ma rigida. Stona con lo sfondo, già disegnato, pieno di linee curve.
Non so cosa sia. Cosa dovrebbe rappresentare.
Stacco la mano dal foglio e lo guardo.
Non si capisce niente.
E forse è meglio così. Neppure io capisco cosa ho in testa.
Ma quella riga… è troppo corta.
Appoggio la punta della matita sul foglio, e la allungo.
Ecco. Così va meglio. Molto meglio.
Sembra dare un po’ d’ordine al caos che ho nella mente.
Ma da sola non basta. E’ troppo poco.
Ne disegno altre su tutto il foglio assicurandomi che non tocchino neppure per un istante il resto del disegno.
Devono rimanere pure, regali.
Devono essere tutto quello che la mia mente non è.
Stacco ancora una volta la matita dal foglio, e ci capisco ancor meno di prima.
Continuo a fissare il foglio ancora un po’ e mi assale una profonda tristezza:
Non c’è più spazio per disegnare.

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Note Autore:
Ciao a tutti quelli che passano di qua! :)
Ho scritto questa storiellina una sera, prima di andare a letto. Non lo so… forse ero stanca o triste. Sta di fatto che mi sono immaginata fare esattamente quello. Disegnare cose a caso.
Lo faccio di continuo, durante la giornata, mi aiuta a rilassarmi. E tantissima gente mi dice: “Cosa stai disegnando?” e io rispondo con frasi tipo: “C’è per forza bisogno di disegnare qualcosa in particolare?”
E se ne vanno, lasciandomi in pace. ;)
L’ho scritta un po’ di tempo fa quindi non mi ricordo esattamente a cosa stavo facendo riferimento quando ho scritto l’ultima frase. Probabilmente a qualche episodio della giornata, ma non ne sono sicura.
Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate!
 
A prestissimo, spero!
Gallifrey_96