Ed è proprio quando pensi di aver superato la cosa,
che i ricordi ti assalgono, ti tormentano e ti rattristano.
Salgono a galla come pesci morti, e tu non puoi non vederli né puoi ignorali;
sai che ci sono e non puoi fare altro che guardarli.
Tu cerchi in tutti i modi di scansarli, di evitarli, affogarli,
ma loro insistentemente ritornano a galla, proprio davanti ai tuoi occhi.
L’unica cosa che puoi fare è guardarli e sperare di attraversare presto questa marea,
per non vederli più, per superarli e lasciarteli alle spalle così da non poterti ferire,
né affondare insieme a loro.
La soluzione come dicono tutti non è aggirarli,
ma viverli, riviverli e vederli fino a quando non ti trasmetteranno nessun dolore,
nessuna paura, nessuna delusione.
Ma per accadere ciò devi attraversare un oceano chiamato tempo.
Lungo e profondo.
Aperto e sconfinato.
Maestoso e selvaggio.
Ma infinitamente necessario.
Solo lui può aiutare in quest’impresa.