Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: xAlisx    30/05/2013    1 recensioni
SPOILER 8° STAGIONE
Castiel, come tutti i suoi fratelli, è caduto. Soffre per non essere più un angelo e ogni notte guarda il cielo per sentirsi più vicino a casa.
Dean gli fa capire che ha bisogno di lui e che prova per lui un affetto particolare.
[Questa storia partecipa al contest Shipwar: Wincest VS Destiel [Supernatural] indetto da
adamantina
sul forum di EFP.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
[Questa storia partecipa al contest Shipwar: Wincest VS Destiel [Supernatural] indetto da adamantina sul forum di EFP.]


Indispensabile
 


Castiel osservava le stelle. Lo faceva spesso da quando il Paradiso era diventato irraggiungibile e lui un comune umano amalgamato alla massa. Non sentiva più la pesantezza silenziosa delle sue ali, il potere scorrergli nelle vene come fosse sangue e, peggio di tutto, non sentiva più la sua Grazia dibattersi dentro di lui. La sua parte angelica aveva smesso di pulsare e lui si sentiva nulla.
Quindi, ogni notte, usciva dalla stanza del motel che condivideva con Dean e Sam e osservava il cielo come se potesse sentirsi meno vuoto.
Dormiva raramente di notte. Gli angeli non dormono, si ripeteva sempre, ma il suo corpo gli imponeva il contrario e la maggior parte delle volte crollava nei sedili posteriori dell'Impala quando viaggiavano di città in città.
Quella notte il cielo era limpido, una trapunta blu ricoperta di stelle lucenti. Castiel alzò un braccio alla ricerca di un contatto con quel posto che per millenni era stata la sua casa.
«Fa freddo qui fuori.» esordì la voce di Dean alle sue spalle, facendolo trasalire.
L'ex angelo fece cadere il braccio di scatto e si voltò verso il suo umano. Era sulla soglia della stanza, avvolto in una coperta.
Guardarlo gli faceva bene e male allo stesso tempo: era lì, cercava di aiutarlo e di sostenerlo. Ma un tempo che sembrava ormai lontano, era stato Castiel a salvare lui dalla perdizione. L'aveva afferrato e strappato dall'Inferno con tutta la sua forza angelica che ora non esisteva più.
Dean lo osservò e gli bastò uno sguardo per capire la sua sofferenza. La vedeva sempre, ogni volta che incrociava quegli occhi così blu, e ogni volta avrebbe voluto abbracciarlo e dargli con quell'unico gesto tutta la forza e la protezione per andare avanti.
«Sì, fa un po' freddo.» disse Castiel, accorgendosi solo in quel momento del venticello gelido che muoveva la notte.
«Metti questo, sennò ti prenderai un malanno.» fece Dean, e gli passò il suo giubbotto di pelle che era appeso nell'appendiabiti della stanza.
Castiel lo afferrò e se lo mise addosso. Sapeva di dopobarba e alcool: gli odori di Dean. Castiel li amava.
Dean fece qualche passo, per poi sedersi nel gradino del motel. Castiel fece lo stesso ed entrambi si persero a guardare il cielo per un po', le braccia a contatto tra loro.
«Sei comunque perfetto così!» iniziò Dean all'improvviso con lo sguardo puntato verso il cielo e la voce in un sussurro.
Castiel si voltò a guardarlo, la testa piegata di lato come quando qualcosa non gli è chiara.
«Non sei più un pennuto dal culo piumato, ma hai comunque il tuo palo nel culo, sei ingenuo e indispensabile.» aggiunse il ragazzo, stavolta guardando l'ex angelo negli occhi.
Castiel ricambiò lo sguardo per poi sospirare e tornare a guardare in alto.
«Non sono indispensabile per nessuno senza poteri. Non posso guarire Sam, non posso salvare i miei fratelli. Non sono indispensabile, sono inutile.» precisò Castiel con la voce incrinata dalla sofferenza.
Non poteva fare nulla senza la sua Grazia. Era un semplice umano che riusciva a portare solo sofferenza agli altri. Era un peso per Dean, che aveva già tanti problemi di cui preoccuparsi.
Castiel sentì le lacrime pizzicargli gli occhi e con il dorso della mano le spazzò via. Non voleva piangere, voleva essere forte, ma diventava sempre più difficile in quella vita che lo soffocava con la sua crudeltà. Aveva fatto degli errori, era vero, ma davvero meritava tutto quello?
«Sei indispensabile per me.» sussurrò Dean, tanto piano che Castiel, troppo perso nei suoi pensieri, temette di esserselo immaginato.
Si voltò di nuovo a guardarlo e stavolta vide chiaramente le labbra muoversi. «Insomma, sei il mio angelo. Mi hai portato via dall'Inferno e mi hai ridato la vita.» spiegò Dean come se fosse ovvio. «Hai fatto tanti casini, ma, ehi, chi non ne fa? Sei sempre tornato e quando ti rivedevo, ogni volta, non importava quello che tu avessi fatto, mi sentivo bene, completo. Sei indispensabile per me, per il mio benessere. È un discorso egoista, lo so, ma io ho bisogno di te per andare avanti. Non me ne frega nulla dei tuoi potrei. Sam ed io abbiamo fatto il culo a Lucifero e siamo solo umani. Tu sei indispensabile, quindi, ti prego, non sentirti inutile.» concluse Dean rivolgendo uno sguardo carico d'amore all'ex angelo.
In quel discorso, che si teneva dentro da un po', aveva messo tutto quello che Cass aveva sempre suscitato in lui. Aveva messo la forza che sentiva quando erano insieme, la paura per tutte le volte che scompariva. Ma soprattutto, aveva messo l'amore che provava per i suoi occhi, per i suoi capelli spettinati, per la sua ingenuità, per il suo trench che aveva il suo odore.
L'amore che provava solo per lui e che non aveva mai avuto il coraggio di tirare fuori. Non seppe come, ma capì che quello era il momento giusto per sfogarsi e non si pentì per niente delle sue parole, anche se le guance gli si colorarono di rosso per l'imbarazzo.
Castiel si sentì travolto da mille emozioni: sentì gli occhi colmarsi di lacrime, ma decise di non asciugarli. Era una nuova esperienza nella sua vita da umano: piangere di gioia. E poi sentì un calore lì, dove una volta c'era la sua Grazia ed ora c'era solo un normale cuore pulsante. Un cuore che batteva tanto forte che sarebbe potuto esplodere.
Non disse nulla, solo si avvicinò di più a Dean e posò la testa nella sua spalla, le lacrime che gli scorrevano nelle guance e un sorriso innamorato nelle labbra. Il ragazzo non aggiunse altro, sentendosi più leggero e soddisfatto per essere finalmente riuscito a dire qualcosa per far stare bene il suo angelo. Fece un sospiro e posò la testa su quella del compagno.
Stettero così per un tempo che parve eterno e tutto andava bene: erano insieme e si amavano, tutto il resto l'avrebbero risolto un passo alla volta.









 

SPAZIO ALIS: Sera miei cari lettori.
Sono secoli che non scrivo. L'ispirazione e il poco tempo mi hanno impedito di buttare giù qualunque cosa anche se ci provavo con tutta me stessa.
Però, questa mattina, ho avuto l'illuminazione. In due orette avevo questa ff scritta nel mio fedele quaderno e la amo infinitamente.
Non è affatto perfetta, i personaggi possono risultare anche un pochino OOC, ma è il contesto in sé che mi soddisfa.
Castiel soffre, è normale dopo quello che gli è successo, ma ha Dean che ha infinitamente bisgno di lui, sempre. Non c'è nient'altro da dire.
Spero di vedere momenti infinitamente fluff tra Dean e Cass nella nona stagione, perché entrambi ne hanno bisogno e perché anche noi fan del Destiel ce lo meritiamo!!
Okay, vaneggi a parte, ringrazio chiunque leggerà, recensirà o metterà nelle preferite/ricordate/seguite.
Che il Destiel sia con voi,
Alis

Risultati contest:
QUARTA CLASSIFICATA - Indispensabile, xAlisx

Grammatica: 9/10 punti

Lessico e stile: 8/10 punti

Caratterizzazione e/o IC: 8/10 punti

Originalità: 3/5 punti

Gradimento personale: 4/5 punti

Per un totale di: 32/40 punti

La grammatica è decisamente ottima, c’è solo un piccolo errore: hai usato “stata” invece di “stato” nella frase “quel posto che millenni era stato la sua casa”.

Il lessico è semplice ma comunque corretto. Lo stile è buono, scorrevole, anche se in alcuni piccoli punti sfiora un po’ il semplicistico. “Uno sguardo carico d’amore”, per dirne una, suona decisamente come una frase fatta. In questi casi, a mio parere, sarebbe meglio usare la regola dello “showing not telling”, mostrare attraverso le azioni ciò che il personaggio prova invece di scriverlo direttamente. Rende il tutto più realistico.

La caratterizzazione è abbastanza buona. Ho apprezzato Dean, in particolare nei dialoghi; Castiel mi è apparso meno simile al canon, ma comunque una buona approssimazione.

Il tema non è dei più originali, ma comunque è trattato con soggettività e con tratti particolari.

La storia mi è piaciuta, nonostante qualche imperfezione qua e là (e il “Cass” con due s, che non è un errore di per sé e infatti non ho corretto, ma va contro ogni mia personale preferenza). Mi è piaciuto il lato più delicato e sentimentale della tua storia, che sei riuscita a mettere bene in evidenza.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: xAlisx