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Autore: detective_in_training    30/05/2013    5 recensioni
Cosa fai quando succede l'inaspettato? Quando ti capita passare una giornata con la persona che più adori al mondo? - Traduzione di lisettola
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Salve... qui è lisettola che vi parla. questa è la mia prima traduzione! Ho scelto questa perchè, nonostante sia uno strano umorismo che non arriva a tutti, io ho riso come una scema per mezz'ora, dopo un'iniziale momento di "cosa diavolo appena ho letto?". XD
L'autrice detective_in_training la potete trovare su AO3.
Grazie mille al mio Sherlock per il betaggio! <3 love you Sharmrock!
Bon, fatemi sapere che ne pensate! ci tengo davvero... XD Baci!

                                                                                                               **

È un lunedì mattina meravigliosamente bello e per cambiare un pò sei, stranamente, in anticipo per le lezioni universitarie, così decidi di andare a prendere un caffè allo Starbucks più vicino.
Tenendo in mano il tuo cappuccino alla vaniglia bollente, ti muovi velocemente nel locale affollato, così non riesci a vedere il piccolo scalino della soglia, inciampandoci e cadendo contro una figura alta, che appare all’improvviso davanti a te. Terrorizzata, guardi come a rallentatore l’intero contenuto del tuo bicchiere versarsi sul completo dell’uomo e, stupidamente, riesci solo a pensare che è un abito di sartoria e sembra molto costoso.
Diventi rosso cremisi d’imbarazzo e inizi immediatamente a tamponare la giacca dell’uomo con il tovagliolino che ti hanno dato con la bevanda, scusandoti incessantemente.
“Mio Dio, mi dispiace.... sono incredibilmente dispiaciuta per quello che ho fatto. Non ti ho visto e sono inciampata su quello scalino e.... e... Oh, ti prego, lascia che ti paghi la lavan...”
Ma non riesci a finire la frase perchè l’uomo mette una mano sul braccio, con cui stai stringendo il fazzoletto con forza e dice “Ma dai, non ti preoccupare della giacca, è un piccolo incidente che sarebbe potuto accadere a chiunque; è successo anche a me un sacco di volte.”
Non appena senti quella voce incredibilmente intensa, profonda e roca, ti scappa un sospiro sorpreso e inizi a tremare. No... non è possibile... alzi gli occhi con cautela e li spalanchi, incredula, quando la tua testa realizza prima di te che è una faccia conosciuta. Gli zigomi affilati come rasoi, il viso magro, gli occhi che ipnotizzano, i capelli rossi e ricci. Sembra troppo surreale per essere vero ma visto che, per il mezzo minuto precedente, hai strofinato un fazzoletto sul suo torso, semplicemente lo accetti. Si, l’uomo a cui hai versato addosso tutto il tuo caffè è davvero Benedict Cumberbatch.
Mentre sei completamente frastornata, lo senti parlare “Per favore, permettimi di comprarti un altro caffè. Credo che sia anche colpa mia, sono entrato troppo improvvisamente e di fretta nel negozio. Però ti dispiace se andiamo in un altro bar? Qui è davvero troppo affollato ed è impossibile parlare. Penso di conoscere il posto giusto... e non è molto distante da qui.”
Senza neanche sapere cosa sta succedendo, ti ritrovi ad annuire in silenzio, mentre ancora stringi con forza il fazzoletto al petto.
Inizia a camminare, rimanendo leggermente avanti a te, e tu affretti il passo per cercare di stare al pari con la sua lunghissima falcata. Mentre avanza si presenta e indaga su di te e i tuoi studi, rimanendo impressionato quando tu, timidamente, gli dici che stai studiando psicologia. In risposta lui ti dice che è un’attore, che probabilmente non hai mai sentito nominare e, per non sembrare una fangirl disperata, tu alzi le spalle con nonchalance.
Balbettando, riesci a fargli alcune domande sulla sua recitazione e ti sciogli, sentendo il tuo stomaco fare le capriole dall’emozione, quando ti racconta del suo lavoro in Sherlock, del suo nuovo ruolo in The Hobbit e di come è volato qui per prendersi una pausa dal suo lavoro.
Noti che ti ha portato via dalla strada affollata e sta camminando in un vicolo tranquillo che arriva fino ad un parco, vicino ad un canale. Girato l’angolo ti guida in un piccolo caffè Francese e ti tiene la porta mentre entri. Racconta che sua madre lo portava a pranzo qui quando era piccolo, molto prima che diventasse un attore, e che, dopo aver mangiato, amava andare al parco a dar da mangiare alle anatre nel canale vicino.
Il proprietario, un ometto nerboruto francese, si ricorda di lui e batte le mani felice, chiedendogli in francese l’ordinazione. La tua distorta conoscenza della lingua ti permette di capire che lo chef ti definisce “votre ami délicieux” - la sua deliziosa amica - e ti rendi conto che, se arrossisci ancora, ti potrebbero andare a fuoco le guance.
In un francese perfettamente fluente, Benedict ordina due cappuccini alla vaniglia e due paste che sembrano squisite; “...da asporto.” richiede gentilmente. Goffamente, attendi accanto a lui finchè non è pronta l’ordinazione; paga rifiutando di fare a metà, affermando che hai avuto abbastanza guai questa mattina e, ancora una volta, ti tiene la porta mentre esci, sotto il sole luminoso e caldo.
Camminate fino al parco mentre ti racconta, con il suo solito charme, di alcuni suoi colleghi attori e di incidenti divertenti sui set, facendoti rilassare abbastanza da farsi raccontare alcuni anneddoti su di te e rallegrandoti quando ride di cuore.
Si volta verso di te e senti le farfalle nello stomaco quando dice “Ti ho spudoratamente rapita dai tuoi programmi di oggi, forse ti ho fatto addirittura perdere almeno due o tre lezioni... ti dispiacerebbe, però, rimanere per un picnic improvvisato qui nel parco? Sei una persona meravigliosa con cui parlare e mi piacerebbe rimanere in tua compagnia ancora per un pò.”
Stordita dalla felicità, assentisci senza fiato e cammini in silenzio accanto a lui per farti accompagnare in un posto dall’altra parte del parco, dove dice di aver mangiato tante volte da solo quando era più giovane, perchè non aveva amici o fratelli con cui farlo. Incredibilmente rattristata dall’accenno alla sua vita privata, gli racconti del tuo essere figlia unica e della solitudine che è una parte costante della tua vita.
Quando perdi l’equilibrio su una zolla di terra, lui ti prende per mano per non farti cadere e la tiene anche quando ricominciate a camminare, mentre le tue ginocchia sembrano sul punto di cedere e ti imponi di fare dei bei respiri per andare avanti, un passo dopo l’altro.
Camminate un altro pò, allontanandovi dal percorso, poi si ferma e tu ti ritrovi in un piccolo punto rialzato, completamente invisibile da chiunque passi dal sentiero. Si toglie la giacca e la poggia a terra, spiegando che tanto è già sporca, quindi alcune macchie d’erba non faranno la differenza; quando però si rende conto che le sue parole ti mettano a disagio si scusa, sentendosi colpevole.
Ti siedi sul bordo della giacca e lui lo fa di fronte a te, incrocia comodamente le gambe, aprendo la busta di carta con dentro il vostro cibo e passandoti il tuo secondo cappuccino della giornata, insieme al dolcetto.
Sei seduta lì, sotto il sole e con del cibo delizioso, chiaccherando amichevolmente della tua vita, sentendoti più vicina a lui di come ti sei mai sentita vicina a qualsiasi persona in tanti anni.
Mentre ti passa un fazzoletto le vostre mani si sfiorano e un accenno di rossore appare sulle sue guance, la sua grande e bellissima mano si sofferma un pò più del dovuto e poi lui si avvicina e ti bacia con le sue labbra morbide, calde e.... beh... incredibilmenre reali. Sei sopraffatta dalle emozioni, così ti alzi nervosamente e cammini fino al lato della radura, lasciando il vento scompigliarti i capelli e calmarti. Senti un rametto spezzarsi dietro di te, ti volti e lo vedi vicino, con i suoi occhi azzurri, profondi e striati d’oro, che sembrano volerti scavare l’anima e ti senti affogare in essi mentre il tuo cuore batte tanto forte che ti sorprendi che lui non riesca a sentirlo.
“Scusami se ti ho spaventata. Sento uno strano legame con te, come se ti avessi conosciuta in un’altra vita. Sei una persona speciale.” susurra talmente piano che ti sembra di averlo immaginato. I suoi occhi si increspano appena agli angoli, quando sorride timidamente e il vento sembra giocare con un ricciolo, caduto sulla sua fronte.
Infila, casualmente, una mano in tasca, mentre con l’altra porta indietro i tuoi capelli scompigliati dal vento, dolcemente sfiora la tua guancia, carezza le tue labbra con il pollice, delicato come un battito d’ali di farfalla, e infine le avvicina alle sue, che ti hanno ipnotizzata e su cui hai fantasticato così tanto.
Improvvisamente, con un colpo netto, ti taglia la gola con il coltello che teneva in tasca, senza neanche darti il tempo di urlare e poi ti lascia lì a morire, riversa a terra, in un lago di sangue che pulsa fuori dalla tua gola. 
  
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