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Autore: Elwerien    15/12/2007    4 recensioni
Mi hai trascinata a forza nelle tue losche trame, senza rimorsi, senza pensare, senza pentirti, senza mostrare un lato umano.
Ingannandomi.
Con grande persuasione, con incredibile fascino, con voce calda e dal sapore ipnotico. Come solo un serpente sa fare.
Sensei.
Perché?
Perché mi hai illusa?
La tua scelta è stata sorridermi. E con quel sorriso mi hai gettata via.
[IV classificata al concorso "Songfiction -Angels" di Suzako.]
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Orochimaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angels, Angels in the Mirror


L’aria è fredda. Il vento soffia, gelido, e si insinua fra gli alberi, per le strade, nelle case.
Penetra attraverso le finestre aperte e cancella il senso di casa che permea nelle stanze, rifugio della mia mente, baluardo della mia anima.

Il vento soffia ed è lama di ghiaccio.
Il vento soffia e il presente scompare.
Il vento soffia ed è il passato che vive.


Mi sfioro il coprifronte, faccio scorrere le dita sul metallo, liscio e freddo, interrotto solo dal rilievo della Foglia.
Il mio coprifronte.
Il mio essere ninja.
Il mio essere un ninja di Konoha.

Sparkling angel
I believed
You were my saviour
In my time of need


Lo specchio mi restituisce l’immagine di una donna. Il vento continua a volteggiare fra le stanze, ma ormai è penetrato troppo a fondo dentro di me, troppo forte il suo turbinìo ha sconvolto la mia anima, troppi ricordi hanno cominciato a seguire la sua danza, strappati al sicuro antro della mia mente, dove li tenevo custoditi. Non tento di chiudere la finestra.
Anche quel giorno c’era vento. Quel giorno, qualcosa di simile a vento soffiava. O era solo un terribile presagio?
Mi ricordo di quando volevo renderti fiero, orgoglioso di me. Mi ricordo di quando io stessa volevo emergere, perché a guardarmi c’eri tu, e non sopportavo l’idea di fallire davanti a te.
Sensei.
E in quei giorni arrivavo davvero a credere che tu fossi qualcosa di superiore, forse una specie di angelo, un angelo che splendeva di luce propria, un angelo che credevo avrebbe fatto brillare anche me. Un giorno.
Un giorno, l’angelo smise di brillare.
Sensei.
Un giorno, ho capito che non era a te che dovevo rivolgermi.
Non a te, sensei.

Blinded by faith
I couldn’t hear
All the whispers
The warnings so clear


Ti raggiungerò. Ti finirò.
Lo devo fare. Devo liberarmi delle ferite del vento, voglio poter chiudere gli occhi senza vedere l’immagine di un angelo dalle ali spezzate, senza alcuna luce a incoronarlo ma avvolto solo da buio e tenebra. Un angelo caduto, forse più simile ad un demone che ad una creatura pura.
È così che ti immagino, sensei. È così che la mia memoria ha voluto alterare la tua immagine. Ti veneravo. Ero accecata, perché come poteva esistere qualcosa di più perfetto di un angelo? E nella mia perdizione, non potevo sentire, non potevo vedere, non volevo capire cos’era tutto ciò intorno a cui ruotava la mia vita.
Una bugia.
Ho freddo, ora. Il vento sta soffiando più forte. La finestra sbatte, incontrollata.
Ma perché chiuderla?

I see the angels
I'll lead them to your door


Il vento si fa più forte, fra queste stanze regna la bufera. O è solo dentro di me che vive la tempesta? Mi preparo, sensei. Fra non molto ci rivedremo. Hai popolato i miei incubi per anni, sei stato la fonte dei miei rimorsi e della mia frustrazione. Sola, per anni ho cercato di mostrare al mondo un volto che non era davvero quello mio. Ho cercato di mostrare a Konoha un’altra me.
Per chiedere scusa, per attutire quel senso di colpa e quella rabbia che, come il vento, non mi abbandonano mai.
Ma ora voglio essere lasciata in pace.
Ora è giunto il momento della fine. Sensei.
Un movimento cattura il mio sguardo. Cosa può essere? Il vento ha immobilizzato la realtà, come può qualcosa muoversi se io stessa sono ancorata al passato?
È lo specchio. Sta brillando. Figure di madreperla vorticano sulla sua superficie.
Sono… angeli?
Splendono. Vorticano. Sussurrano.
Sono angeli splendenti.
Sono angeli, angeli nello specchio.

There is no escape now
Now mercy no more
No remorse cause I still remember
The smile when you tore me apart


Li porterò da te, li condurrò alla tua porta, senza alcuna pietà ti ucciderò, strazierò il mio passato, farò brandelli della mia anima, perchè i sorrisi, quelli falsi, non si dimenticano.
Sensei.
Ricorderò sempre il sorriso che avevi quando hai deciso che ero inutile. Quando hai deciso che non ero degna di starti accanto.
Quando hai deciso che non ero meritevole nemmeno di guardarti.
Quel sorriso, non lo dimenticherò mai.
Perchè l’hai rivolto a colei che più di tutti ti rispettava. Che ti onorava. Che ti venerava. Che per te, avrebbe dato la vita.
L’hai rivolto a me, sensei.
E per questo ti ucciderò. È finito il tempo dei rimorsi, finito il tempo dei ricordi.
Ti ucciderò, sensei.

You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they'd turn to real
You broke a promise
And made me realise
It was all just a lie


Quanto siamo stati insieme? Per quanto tempo mi hai ingannata? Tre anni.
Tre anni della mia vita, sensei.
Mi hai trascinata a forza nelle tue losche trame, senza rimorsi, senza pensare, senza pentirti, senza mostrare un lato umano.
Ingannandomi.
Con grande persuasione, con incredibile fascino, con voce calda e dal sapore ipnotico. Come solo un serpente sa fare.
Sensei.
Bugiardo.
Sensei.
Ingannatore.
Sensei.
Meschino.
Sensei.
Senza anima.
Sensei.
Perché?
Perché mi hai illusa?
Mi hai mostrato un futuro. Sogni, speranze.
Un futuro dove c’eravamo io e te. Dove io potevo soddisfare il mio desiderio di seguirti. Di seguire il mio angelo.
Sono le scelte che rendono una persona. Hai deciso di cadere, di spezzare le tue ali, di toglierti la maschera. Di mostrarti per quel serpente che eri. Che sei.
La tua scelta è stata sorridermi. E con quel sorriso mi hai gettata via.

You broke a promise
And made me realise
It was all just a lie


La mia, invece, è stata di non seguirti.
Sono le scelte che rendono una persona.

Sparkling angel
I couldn’t see
Your dark intentions
Your feelings for me
Fallen angel
Tell me why
What is the reason?
The thorn in your eye?


Quando mi parlavi. Quando mi sorridevi, quando mi allenavi. Quando mi rendevi partecipe dei tuoi piani, dei tuoi esperimenti.
Mentivi.
E io, stupida, non capivo. Perché ero accecata. Perché per me, tu non eri ancora un demone. Perché ero ancora una ragazzina. E tu lo sapevi, ne hai approfittato, sapevi e lo stesso mi hai avvolta nelle tue viscide spire, mi hai soffocata in una dolorosa stretta. Mi hai messa in trappola.
Come un serpente con la preda.
E quell’abbraccio fa male.
Quel morso fa male.
Il segno che mi hai lasciato fa male.
A volte mi sveglio di notte, sudata, e la mia mano corre all’incavo fra il collo e la spalla, segnato dal Simbolo del Cielo.
Ma come può un demone lasciare un segno da angelo?
Brucia. Diventa incandescente. Mi fa chinare la schiena sotto la sua potenza, mi strazia le carni.
E chissà come, il vento trova uno spiraglio tra le porte e le finestre chiuse, e tutto torna. Di nuovo.
Lo stesso dolore, la stessa paura, la stessa rabbia.

Buio. Solo una lama di luce riesce a farsi spazio tra le tenebre, ma la porta viene chiusa e non c’è più spazio per la speranza.
Una sferzata alla spalla.
Come il colpo di una lama.
Come un ferro ardente poggiato sulla pelle.
Una fitta. E poi più nulla, solo oscurità popolata da demoni.
Dai miei demoni. Perché io sapevo, ma non lo volevo ammettere.
Ed era colpa mia.
Il mio intero corpo bruciava, come divorato da fuochi infernali.
Ed io morivo. Morivo di dolore, di me, di lui.
Poi un soffio di vento, e uno spiraglio di luce.


Lo stesso disgusto.

“Perché? Perché mi hai fatto questo, anche se ti ho sempre rispettato?”
Un sorriso.
Quel sorriso.
E la sua voce.
“Tu non sei abbastanza forte per ottenere il potere. È l’odio che ci vuole. Odio, vendetta. E tutto il resto”.
Dov’era l’angelo?
“Vieni con me”.
Seguire un demone? E la creatura perfetta che avevo ammirato?
“Vieni con me”.
Perché?
“Vieni con me”.
No…
“Vieni con me”.
No…
“Vieni con me”.
No!


Buio. Ancora buio. E ho continuato a non ricordare, fino a quel giorno.
Quando il vento marino mi ha condotta ad una porta.

I see the angels
I’ll lead them to your door
There is no escape now
No mercy no more
No remorse cause I still remembe
r The smile when you tore me apart


Lo specchio continua a brillare. Ha rubato a te la sua luce?
Mi mostra quello che sono diventata. Dopo tutto questo tempo, ancora cerco gli angeli, perchè non ne ho mai conosciuto uno. Come sono? Voglio vedere com’è una creatura perfetta.
Eppure è da quando sono tornata che li vedo vorticare nello specchio. È da quando sono tornata che sento le loro voci sussurrare. È da quando sono tornata che non ho mai avuto il coraggio di scrutare i loro volti, contentandomi di ammirare il loro colore di madreperla senza mai soffermare a lungo lo sguardo.
Ho paura di vedere il tuo viso sui loro corpi.
Ed è da quando sono tornata che ogni giorno mi preparo a raggiungerti, per placare le pugnalate del vento.
Per placare la memoria del tuo sorriso.
Quel sorriso.

This world may have failed you
It doesn’t give the reason wh
y You could have chose
n A different path in life


Alcuni serpenti scelgono la buia selva come antro, altri preferiscono le rosse sabbie del deserto, altri ancora vivono nell’acqua. Alcuni stritolano, altri avvelenano con terribili morsi.
Ma anche fra i serpenti ci sono quelli che non mordono né soffocano le prede.
Anche fra le serpi troverai esseri innocui.
Avresti potuto scegliere un sentiero diverso da percorrere.
Per me, avresti sempre potuto essere un angelo.
Non sei diventato che un demone.

The smile when you tore me apart


Come ogni mattina mi appoggio al letto. La casa è ancora fredda, il vento ha lasciato la sua traccia. La finestra continua a sbattere debolmente.
Forse, oggi non è il caso di raggiungerti. Ancora per oggi, lascerò il coprifronte davanti allo specchio, a riflettere la luce degli angeli. Ancora per oggi, ancora per un giorno soltanto, lascerò che sia il vento ad andare da te, ovunque tu sia, lascerò che sia lui a farti del male, voglio che sia lui a pugnalarti selvaggiamente, a portarti uno stralcio di passato.
Ma cosa può fare a te un soffio di vento, angelo spezzato, demone senza anima?
Ancora per oggi, sensei. Ancora per oggi sarà il vento a raggiungerti.
Ancora solo per oggi, Orochimaru-sensei.

***


Note dell’autrice
Innanzitutto grazie per avere letto. Per correttezza, vi avviso che il dialogo nel flashback è preso dalla puntata numero 173; secondariamente, questa storia ha partecipato al secondo concorso su Naruto indetto da Suzako sul forum di efp^^ vi invito a leggere anche le storie delle altre partecipanti.
Un saluto,
Elwerien
   
 
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