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Autore: CastaDiva    30/05/2013    0 recensioni
Tre ragazzi Roberto,Anna e Luciano si ritroveranno catapultati in una nuova realtà.Nuova città,nuovi scuola e nuovi amori,alcuni decisamente inaspettati.Riuscirà Luciano ad ottenere il cuore del suo migliore amico? Sopratutto quando questo non ha occhi che per la ragazza più carina della scuola? Fortunatamente troverà aiuto in un inaspettata alleata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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<< Roberto, sveglia!! >>
Il ragazzo mosse il proprio braccio, come per scacciare una mosca molesta per poi ricominciarea ronfare.
<< Roby!! >> il bambino, imperterrito, continuava a cercare di svegliare il fratello maggiore senza però alcun risultato. In suo soccorso arrivò però un aiuto inaspettato. Nella stanza entrò sua sorella che come una furia si precipitò vicino al letto del gemello.
<< Vedi di svegliarti cretino che riesci a farmi arrivare in ritardo il primo giorno di scuola!! >> per enfatizzare di più il concetto la ragazza pestò la faccia dell'addormentato.
<< Leva il tuo piede puzzolente!! >> scattò lui mettendosi seduto.
<< Oh, finalmente il principino si è svegliato >> si congratulò la sorella << Ora, se sua grazia si sbriga, papà fa in tempo ad accompagnarci a scuola e magari anche a prendere Luciano >>
<< Sei la solita maleducata Anna >> continuò Roberto alzandosi dal letto, guardandola dall'alto al basso. Dal suo metro ottanta sovrastava di parecchi centimetri la sorella. << Non potresti essere più femminile? >>
<< Sicuro, la prossima volta ti sveglio con un bacio >> ironizzò lei uscendo dalla stanza. << Sbrigati. >>
<< Sì, me l'hai già detto >> lo sguardo del ragazzo si posò sul fratello minore << E tu cosa ci fai ancora qui? >> gli chiese << Non devi prepararti anche tu per la scuola? Non vorrai arrivare in ritardo al primo giorno di elementari. >>
<< Proprio perchè è il primo giorno tutti gli alunni di prima elementare entrano un'ora dopo insieme ai genitori e invece di iniziare le lezioni viene spiegato il funzionamento della scuola >>spiegò sua madre apparendo dal corridoio.
<< Sei sicura di poterlo fare? Non sarebbe meglio che restassi a casa a riposare? >> chiese premuroso lui, alludendo al suo stato.
<< Tu e tuo padre avete proprio la stessa testa >> sospirò la donna << Sono incinta non ho una malattia terminale, sono in grado di partecipare a una riunione >>
<< Ma ricorda cosa ha detto il dottore, devi stare a riposo >> disse Roberto << Non è meglio che vada papà al tuo posto? >>
<< E' importante che lui lavori >> dichiarò lei << Con questo bambino in arrivo i soldi non sono mai abbastanza. E anche se tuo fratello è rimasto coi nonni non dobbiamo allentare troppo la cinghia >>
<< Allora Roberto,ti vuoi muovere? >> urlò dal soggiorno Anna.
<< Sì, non c'è biogno che mi controlli!! >>strillò di rimando lui.
<< Potete fare a meno di urlarvi addosso sin dal primo mattino? >> pregò la madre.
<< E' colpa sua, mi sta sempre addosso!! >> protestò il giovane.
<< Non puoi darle torto però >> disse lei << Sono quasi le otto e sei ancora in pigiama >>
<< Non è colpa mia se non ho potuto dormire perchè questa piccola peste è stato tutta la notte a raccontarmi come sarebbe stato il suo primo giorno di scuola >> si giustificò il figlio indicando il bambino << Non la smetteva più di parlare e quando vedeva che non l'ascoltavo mi saltava sul letto!! Si può sapere perchè la stanza singola se l'è dovuta beccare Anna e io sono finito con la peste? >>
<< Suvvia, non fare il bambino >> sospirò sua madre << Tua sorella ormai è una donna ha bisogno dei suoi spazi >>
<< E io sono un uomo!! >> esclamò lui.
<< Un uomo un par de palle, sbrigati!! >> dal soggiorno Anna lanciò una delle sue ciabatte in faccia al fratello. Sebbene sua madre fosse davanti a lui andava sul sicuro, il metro e cinquanta della donna infatti non era di nessuno ostacolo alla traiettoria della ciabatta.
<< Io quella l'ammazzo!! >> dichiarò Roberto rilanciandole l'oggetto per poi andare come una furia nel bagno.
 
Luciano guardò il suo orologio da polso. Le otto e dieci. Guardò gli angoli della strada cercando di scorgere la macchina del padre del suo amico. Nessun risultato. Sospirò immaginando di chi fosse la colpa di quel ritardo.Poteva mettere una mano sul fuoco che Anna sarebbe sempre arrivata puntuale, se non in anticipo, a qualunque appuntamento ma purtroppo non poteva dire lo stesso per il suo amico. Spesso sua madre scherzava dei ritardi cronici del figlio ricordando che persino il parto fu posticipato perchè da parte del bambino non vi era alcuna iniziativa ad uscire e che il motivo per cui alla fine riuscì a partorire senza cesareo fu che, al contrario di Roberto, la sorella cominciò a muoversi più del dovuto provocando la rottura delle acque. Quell'aneddoto lo faceva sempre ridere.Proprio mentre sorrideva si sentì chiamare.
<< Luciano!! >> A chiamarlo era proprio Roberto, dal finestrino dell'auto del padre. Lo salutò di rimando avvicinandosi alla vettura.
<< Finalmente siete arrivati >> esclamò.
<< Sai già chi devi ringraziare del ritardo >> dichiarò in modo burberò Anna che aveva preso il posto davanti.
<< Cosa ti ha impedito questa volta di arrivare puntuale? >> chiese Luciano entrando nella macchina, facendo ben attenzione a non picchiare la testa.
<< Alessandro, esagitato per il suo primo giorno di scuola >> rispose l'altro facendogli spazio << Dio, ma quanta energia può avere un bambino così piccolo? >>
<< Anche tu eri così alla sua età >> lo giustificò il padre per poi rivolgersi al nuovo arrivato << Luciano, come va? Ti sei già sistemato nella nuova casa? >>
<< Sì, tanto non avevamo troppe cose nella nostra vecchia casa >> rispose il giovane.
<< Noi invece siamo ancora in alto mare >> sbuffò Roberto incrociando le braccia dietro la testa.<< Metà della mia roba è ancora negli scatoloni >>
<< La mia camera è a posto >> intervenne Anna enfatizzando su "la mia camera".
<< Questo perchè non hai una piccola peste con cui dividerla che ti interrompe sempre >> affermò il fratello.
<< Certo, certo, accampa sempre scuse >> disse lei.
<< Su non litigate ragazzi >> esclamò il padre << Ho bisogno di concentrarmi per riuscire a trovare la strada per la vostra scuola, Milano non è di certo Marino. >>
<< Non preoccuparti >> disse la figlia aprendo il cruscotto,facendo uscire una cartina opportunatamente inserita il giorno prima. << Ho segnato il percorso più breve per arrivare alla nostra scuola. >>
<< Efficente come sempre Anna >> si congratulò il genitore.
<< Ovviamente ho anche segnato delle strade alternative nel caso incontrassimo degli intoppi in quella principale >> continuò la ragazza con orgoglio. << Una buona pianificazione risolve ogni problema >>
<< Tsk, pianificando tutto non ti godi niente >> disse il fratello.
<< Roberto non ricominciare >> lo rimproverò il padre consapevole che quell'affemazione fosse solo l'inizio di un ulteriore litigio con la sorella.
<< Tuo padre ha ragione, goditi il viaggio e non attaccare briga con Anna >> disse Luciano.
Il ragazzo sbuffò, battibeccare con Anna era l'unico modo per divertirsi un pò. Il suo amico guardava fuori dal finestrino ignorandolo completamente. Come faceva a rimanere così incantato davanti al panorama? Insomma, è di Milano che stiamo parlando, mica di Firenze o Parigi. Beh, dal canto suo anche quelle suddette città non avevano alcuna attrattiva, per Luciano invece qualunque cosa di artistico o storico era un tesoro inestimabile. A lui fregava poco o niente di arte e storia,e una citta valeva l 'altra anche se c'era da dire che era affezionato al suo vecchio paese. Gli era dispiacito andarsene per venire a Milano ma sapeva che era la scelta migliore. A suo padre era stato offerto un posto di rilievo nella sezione milanese della sua azienda, era un'offerta che non poteva rifiutare. In estate avevano così traslocato ad eccezione di suo fratello maggiore che era rimasto a Roma dai nonni. Ma del resto non cambiava molto visto che Alberto viveva in pianta stabile da loro da almeno un anno a causa dell'università e non tornava spesso a casa. Gli era dispiaciuto lasciare la scuola, i suoi amici, i suoi compagni di squadra. Fortunatamente però anche a Milano era riuscito a trovare un centro sportivo che gli consentisse di praticare il suo sport preferito, il rugby. A differenza della maggior parte dei suoi coetanei non amava il calcio troppo poco fisico. Invece il rugby era il suo ideale. Uno sport maschio in cui poteva esprimere al meglio le sue potenzialità. Roberto era infatti l'archetipo del giocatore di rugby. Alto, massiccio e con una resistenza ai colpi fuori dal comune. Si voltò verso Luciano, ancora intento ad osservare il paesaggio. Gli aveva spesso chiesto di provare a giocare ma l'amico si era sempre rifiutato. E dire chei ll fisico lo aveva. Non era certo muscoloso come lui ma in compenso lo superava in altezza. Luciano infatti era alto un metro e novanta, ed aveva appena diciotto anni!! Il ragazzo però preferiva dedicarsi alla lettura nei suoi rari momenti liberi piuttosto che allo sport. In compenso però aveva acconsentito ad accompanarlo in palestra almeno una volta a settimana. Se non fosse stato per lui Luciano sarebbe rimasto lo scricciolo che aveva conosciuto in prima elementare, almeno con la palestra aveva messo su una massa muscolare di tutto rispetto.
Mentre Roberto era immerso in questi pensieri anche l'altro ragazzo rifletteva. Il suo guardare incessantemente il finestrino non aveva l'unico scopo di ammirare il paesaggio ma serviva anche ad evitare di guardare l'amico. Da tempo si era infatti accordo di provare più di una semplice amicizia verso l'altro. Non sapeva dire esattamente quando era successo,forse era capitato poco a poco ma ormai era arrivato al punto da non poter più negare i suoi sentimenti.Si era innamorato,innamorato del suo migliore amico. Quanto si era vergognato una volta appresa questa verità, e lo era tutt'ora. Non aveva idea di come fare. Era certo che il suo fosse un amore a senso unico. Sebbene Roberto non si fosse mai interessato alle ragazze, troppo impegnato con lo sport,era certo che non avrebbe mai potuto ricambiarlo. Luciano voltò leggermente il capo per vedere cosa stesse facendo l'amico ma ritornò immediatamente con lo sguardo al finestrino notando come l'altro lo stesse guardando. Cercò di mascherare il suo imbarazzo come poteva. Durante l'estate era diventato ancora più bello.I suoi capelli si erano leggermente schiariti a causa del sole, cosa che a causa del suo biondo naturale poteva non essere notata dalle persone ma lui conosceva ormai ogni singolo dettaglio del corpo dell'amico. Si sentiva tremendamente in colpa nel guardare il suo corpo durante la palestra mentre nella sua mente apparivano immagini ben poco casta. Roberto si fidava di lui e così gli sembrava di tradire la sua fiducia. L'altro ragazzo si spogliava davanti a lui senza alcun problema mentre lui si beava della vista che gli offriva. La voce del padre di Roberto lo riscosse dai suoi pensieri. Erano infatti arrivati all'entrata della loro nuova scuola, liceo scientifico Marconi. Scese dall'auto ringraziando l'uomo della sua disponibilità. Come sempre il signor Giuliani gli diceva di non essere sempre così formale nei suoi confronti visto che ormai era uno di famiglia. Lui annuiva scusandosi mentalmente per fare pensieri peccaminosi nei riguardi di suo figlio.
<< Non si sa come ma siamo riusciti ad arrivare in tempo >>  esclamò Anna sentendo la campanella annunciare l'inizio delle lezioni.
<< Visto,abbiamo fatto in tempo,e tu che me la menavi tanto >> replicò il fratello.
<< Se non fosse stato per me a quest'ora non eravamo neanche entrati in macchina >>a ffermò lei.
<< Luciano per favore, occupati di questi due >> lo pregò il padre dei ragazzi. << Ehi, se vi mettete a litigare nel cortile arriverete in ritardo in aula, ricordate che dovete anche chiedere in segreteria dove dovete andare. >>
<< Non ti preoccupare pà, scommetto che questa qui si è già informata anzitempo >>disse Roberto.
<< Secondo piano aula 5 a >>esclamò la sorella confermando l'affermazione del ragazzo.
<< Andiamo allora >> intervenne Luciano mettendosi tra i due fratelli. I tre insieme entranrono nell'edificio dirigendosi verso la propria aula.
 
<< Ragazzi, da oggi avrete tre nuovi compagni di classe >> annunciò l'insegnante agli alunni, facendo poi segno ai tre di entrare in aula. I ragazzi smisero immediatamente di parlare tra loro, curiosi dei nuovi arrivi. Non era una cosa di tutti i giorni che arrivassero ben tre nuovi compagni. Roberto Anna e Luciano fecero il loro ingresso e diligentemente si misero affianco all'insegnante.
<< Coraggio, presentatevi alla classe >>l i incitò l'uomo.
Fu Roberto il primo a parlare << Mi chiamo Roberto Giuliani diciotto anni e vengo da Marino. >>
<< Anna Giuliani, sono sua sorella gemella e ovviamente vengo anch'io da lì. >>
Un brusio generale si levò dalla stanza. Anche se erano gemelli i due non si somigliavano molto. Certo, erano entrambi biondi ma quella era l'unica cosa che avevano in comune. Il fratelllo era un gigante mentre la sorella era molto bassa e di corporatura minuta. 
<< Ehi Katy, sembra che qualcuno minerà alla tua posizione di tappa della classe >> scherzò una ragazza picchiettando sulla schiena della sua amica.
<< Non è una cosa a cui tengo più di tanto >> disse l'altra voltandosi leggermente.
<< Io non penso che sia più bassa di te >> affermò un'altra alunna seduta affianco alla più piccola.<< Secondo me ti supera di qualche centimetro. >>
<< Katy, la tua nomea è salva !! >> esclamò con giubilo la giovane seduta dietro.
<< Vanessa, ho detto che non ci tengo a questa cosa >> ripetè la bionda.
<< Eh ? Non ci tieni ad essere la più carina e coccolosa della classe ? >> chiese Vanessa accarezzandole il capo,come se fosse un animaletto. Caterina era la mascotte della classe, alta appena un metro e quarantacinque era una vera bambolina. Bionda, occhi azzurri e con la pelle vellutata, semplicemente adorabile. Di contro, la sua vicina di banco era l'opposto .Cordelia era la ragazza più alta della classe, capelli scuri trattenuti da una coda e sguardo perennemente torvo. Veniva costantemente scambiata per un maschio a causa del suo abbigliamento fatto di soli jeans, magliette e tute e per il suo atteggiamento. A completare il trio di amiche c'era Vanessa. Amica d'infanzia di Cordelia era poco più bassa di lei ma a differenza sua nessuno avrebbe mai potuto scambiarla con un maschio. Seno prosperoso e labbra carnose Vanessa era ciò che la gente considera una bellezza. I suoi lungi capelli ricci adornavano un viso perfetto senza neanche un difetto e i suoi grandi occhi verdi ammaliavano al primo sguardo. Un'altra cosa che la distingueva dall'amica era il carattere espansivo, a differenza di quello chiuso dell'altra, carattere che invece condivideva con la bionda. Mentre Cordelia nascondeva le sue gambe chilometriche sotta a dei jeans larghi Vanessa non si faceva alcun problema nell'indissare minigonne che nascondessero il minimo indispensabile.
<< Tsk, anche se esistesse qualcuno più basso di lei non sarebbe comunque al suo livello >> affermò la compagna di banco di Caterina.
<< Voi due mi state mitizzando >>esclamò sicura la ragazza.
<< Ma và, dopo di me sei la ragazza più popolare dell'istituto >> dichiarò Vanessa  << E io sono la prima perchè praticamente mi sono portata a letto tutti i ragazzi della scuola.  >>
<< Non è una cosa si cui andrei fiera >> disse Cordelia con biasimo scuotendo il capo.
<< Effettivamente... >>convenne Katy
<< Tsk,voi due siete rimaste all'800 >>esclamò la ragazza incrociando le braccia << Siamo donne moderne,dobbiamo goderci la vita,anche per onorare tutte le donne che hanno perso la vita per concerci la libertà!! >>
<< Non nascondere dietro a una retorica femminista la tua abitudine ad aprire le gambe ad ogni essere di sesso maschile >> l'ammonì Cordy << Sul serio, dovresti darti una calmata >>
<< Carpe Diem, cogli l'attimo >>esclamò Vanessa.
<< Non citare cose a caso invece di fare un discorso sensato!! >> strillò l'altra.
<< Laggiù in fondo, fate silenzio >> le ammonì il professore avvicinandosi per poi sospirare. << Come volevasi dimostrare. Boni, perchè se c'è qualche problema tu ne sei la causa? >>
<< Ehi, la colpa è anche di queste due!! >> si giustificò lei.
<< Orlandi, Parodi, voltatevi e non fatevi coinvolgere da Boni >> disse l'uomo.
<< Ehi, ora che ci penso perchè voi due vi siete messe in banco assieme lasciandomi sola come una povera pirla ?! >> esclamò Vanessa.
<< Boni, moderi il linguaggio!! >> la sgridò il professore << Vuole dare subito una brutta impressione ai nuovi arrivati ? >>la ragazza si sporse leggermete per guardare i nuovi compagni di classe << Effettivamente sono due bei ragazzi, meglio fare una buona impressione. >>
<< Santo cielo eccola che ricomincia >> sospirò Cordelia portandosi una mano sul volto.
<< Però Cordy,Vanessa ha ragione,non è giusto escluderla così >> disse Caternina << L'abbiamo estromessa senza ascoltare la sua opinione >>
<< Oh, questa è la mia Katy, dolce e comprensiva come sempre!! >> esclamò Vanessa alzandosi dalla siedia e abbracciandola da dietro.
<< Ehi,dacci un taglio!! >> scattò la mora separandole.
<< Sei sempre così puritana Cordy >> sospirò la riccia risedendosi.
<< Boni, anche se è il primo giorno non tollererò più alcuna insubordinazione da parte sua!! >>dichiarò l'insegnante.
<< Eh? Sono per caso finita in un'accademia milit... >>Vanessa non fece in tempo a finire la frase che Cordelia le tappò la bocca con la mano. Possibile che non capisse mai quando era il momento di tacere?
Il professore tornò dalla cattedra per dare indicazioni ai nuovi arrivati. << Giuliani Roberto, prenda posto vicino a Boni, penultimo banco a destra. La signorina Giuliani invece siederà insieme a Parisi nell'ultimo banco a sinistra. >>
I tre si mossero per andare nei rispettivi banchi. Anna e Luciano si sedettero e inziarono subito ad aprire le rispettive cartelle. Roberto invece iniziò presentandosi alla sua compagna di banco.
<< Piacere Roberto. >> si presentò.
<< Vanessa, piacere tutto mio. >> rispose con il suo tono più ammaliante.
<< Ehi nuovo arrivato, vedi di non cadere nella rete di questa qui. >>lo ragguardò Corderlia voltandosi.
<< Non farmi cattiva pubblicità!! >>protestò l'amica.
<< Non è necessario che io lo faccia, ci pensa la tua nomea >> replicò l'altra.
<< Dai ragazze, non vedete che lo state mettendo in imbarazzo? >>intervenne Katy per poi rivolgersi al ragazzo con uno dei suoi migliori sorrisi  << Io sono Caterina ma tutti mi chiamano Katy >>
Roberto fu letteralmente folgorato da lei. Non aveva mai visto una ragazza così adorabile e carina.
<< Ehi pesce lesso, vedi di riprenderti. >> esclamò Cordy notando la sua espressione da ebete davanti alla bionda. Ecco un altro bellimbusto da tenere lontano da Katy.
<< Cordy, non fare la solita musona, presentati >> disse Vanessa.
<< Tra poco si fa l'appello, sentirà lì il mio nome >>replicò la mora voltandosi.
<< La solita simpaticona >> mormorò la riccia per poi dondolarsi sulla sedia. L'insegnante intanto stava per iniziare l'appello.
 
 
 
 
 
   
 
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