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Autore: thatsexyirish    30/05/2013    1 recensioni
E fu da lì, dal più profondo vuoto, che la mia anima cominciò a riempirsi come un polmone pieno d'aria, come la mente piena di immagini. Proprio in quel momento così spento pensai che niente o nessuno mi avrebbe più potuto salvare eppure lui era lì davanti a me e mi stava salvando per la seconda volta. La mia anima era di nuovo mia.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Durante i 197 giorni precedenti al concerto, non avevo fatto altro che immaginare il momento in cui avrei potuto incontrare quei 5 ragazzi eppure l'unico contatto che ho avuto con loro è stato un semplice saluto. Loro in cima all'arena e io sotto tra centinaia di fan. Avevo immaginato il giorno più bello della mia vita, avevo immaginato che Louis avrebbe accennato un sorriso solo per me, Harry che con dolcezza si sarebbe avvicinato e nonostante tutto avrebbe perso del tempo per parlarmi, Zayn che con freddezza, anche se infondo la sua è tutta una corazza per non soffrire, avrebbe accennato un saluto e Liam che dolcemente mi avrebbe abbracciata. E poi avevo immaginato Lui. Niall. Incrociare il suo sguardo sarebbe stato quanto di più bello sarebbe potuto succedermi. Per tutti quesi mesi, è stato così bello fantasticare su quei 5 ragazzi ed era così bello sapere che li avrei visti.”

[…]
Mi sembrava tutto così irreale, un sogno. Eppure senza rendermene conto mi ritrovai tra la folla, impaziente di trovare le mie amiche e quasi spaventata. Piangevo senza sosta ma non importava, perché ovunque mi girassi trovavo una ragazza nella mia stessa situazione. Il giorno più bello della mia vita era appena finito ma niente era andato come avevo immaginato. Il giorno più bello della mia vita si era appena trasformato nel più drammatico. Dopo quel concerto mi sentivo vuota, come se avessi lasciato tutto ciò che mi appartiene dentro quell'arena. Dopo quel concerto mi resi conto che a volte non serve sognare e sostenere ciò che si desidera con così tanta fermezza perché le poche volte in cui riesci a realizzare il tuo desiderio, la felicità dura pochissimo.
Non avevo mai pianto così tanto in tutta la mia vita. Le ragazze intorno a me conversavano con le lacrime sul viso ma allo stesso tempo felici. Io invece non riuscivo a pensare mi sentivo spenta e non avevo un motivo per andare avanti. Sentivo come se una grande nuvola nera mi stesse coprendo, non sentivo nulla. Non percepivo che la mia vita stava andando avanti e che il tempo scorreva davanti ai miei occhi. Sentivo dei rumori, delle voci, gli odori. Ma era come se tra me e il mondo ci fosse un muro. Una completa sensazione di vuoto. Sentivo un buco nel petto che mi risucchiava come un'aspirapolvere. Il vuoto è piangere mentre tutti ridono. Piangevo ma senza sapere perché. Mi sentivo come se non potessi più aspettare niente dalla vita e l'unica convinzione era quella di convincermi che ero sola. Niente aveva più senso, non c'era più nulla dentro di me perché la cosa peggiore è rendersi conto che stai vivendo per qualcosa che ti manca. È così brutto sentirsi vuoto e essere certi che non ci sarà mai niente di altrettanto grande che possa colmarlo. La mia mente era vuota, piena di niente. Il vuoto è il buio e il freddo. Il vuoto è fatto di tutto ciò che non è. Il vuoto è il sonno senza sogni, è amare senza sentimento.
E fu da lì, dal più profondo vuoto, che la mia anima cominciò a riempirsi come un polmone pieno d'aria, come la mente piena di immagini. Proprio in quel momento così spento senti che niente o nessuno mi avrebbe più potuto salvare eppure lui era lì davanti a me e mi stava salvando per la seconda volta. La mia anima era di nuovo mia.
Niall James Horan era davanti a me, che scappava circondato da diverse guardie del corpo. Per un attimo voltò il suo perfetto viso, guardando nella direzione in cui mi trovavo. Mi sentivo paralizzata, sapeva della mia esistenza. O forse si era voltato verso di me perché stava accadendo qualcosa. Ero profondamente immersa nei miei pensieri quando una macchina arrivò sfrecciando dalla strada alla nostra destra immettendosi velocemente nel traffico senza notarmi. Da quel momento buio totale. Sentivo persone e voci attorno a me, in particolare qualcuno che con una mano calda e delicata mi sfiorava il petto per accettarsi che fossi viva e con l'altra dolcemente mi teneva la mano. Poi un uomo mi prese in braccio, e mi poggiò sulla barella dentro l'ambulanza. Mi sentivo morire, sapevo che non ce l'avrei mai fatta eppure qualcosa mi teneva ancora sulla terra, qualcosa di forte, di addirittura soprannaturale. Non mi lasciava andare. Era una voce che continuava a ripetermi: resisti. Non riuscivo a rispondere, mi limitai perciò a stringere quella mano calda per poi chiudere gli occhi.
  
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