ATTENZIONE: SPOILER.
(non esplicito, ma pur sempre spoiler)
ah, e i personaggi sono di J.K.Row, non esistono, non mi pagano.
~ Matematica (43).
Sentirsi niente senza lui.
"Quanto
fa uno più uno?" domandava la maestra, segnando l'addizione di due
bastoncini identici sul nero della lavagna.
"Due!" rispondevi, in coro con gli altri, e, quando ti voltavi, lui
già ti stava guardando, riflettendo il tuo stesso sorriso e i tuoi pensieri.
"Bravissimi!" diceva la maestra, e poi con un unico tratto disegnava
il due. Allora voi corrugavate la fronte, perché ancora non capivate
come due cose possano anche essere una sola.
"Quanto
fa uno per uno?" domandava, qualche giorno dopo, la maestra, segnando la
moltiplicazione dei soliti due bastoncini.
Ricordi il caldo, la puzza di sudore e la stanchezza per aver appena terminato
l'ora di ginnastica. Qualcuno aveva ancora il fiatone, e furono poche le voci
che risposero "Uno!".
"Uno, esatto!" diceva la maestra, disegnava il terzo bastoncino uguale
ai primi due e lo cerchiava con un gessetto di colore diverso, azzurro, forse.
Il giorno
in cui la maestra parlò delle sottrazioni, voi due avevate la febbre
e rimaneste a casa.
Fu la mamma, allora, a spiegarvi che, quando togli due patate dalla dispensa,
ecco, quella è una sottrazione.
Non ricordi altro delle sue parole, ma sai che, rimasti soli, vi scambiaste
uno sguardo perplesso – non avevate capito granché.
Così, quando la maestra domandava "Quanto fa uno meno uno?",
gli altri rispondevano zero, e voi rimanevate zitti. Quando la maestra domandava
"Quanto fa due meno uno?", gli altri rispondevano uno, e voi rimanevate
zitti.
*
Oggi sono tre giorni che piove, e finalmente oggi lascerai la vostra camera.
Chiuderai la porta, scenderai le scale e tutti si saranno riuniti attorno a
quell'ultimo gradino. Qualcuno piangerà, papà vorrà stringerti
un braccio, mamma vorrà vederti singhiozzare sulla sua spalla. Molti
non avranno la forza di guardarti in faccia, e tu non li biasimerai, perché
sarebbe ipocrita: sei stato tu a fracassare tutti gli specchi e qualunque cosa
riflettesse la tua immagine.
Uscirai di casa, non baderai alla pioggia.
Mentre starai camminando per il giardino, la mamma ti correrà dietro,
gridando parole cui non presterai attenzione.
Attraverserai la strada, arriverai alla casa con le tendine azzurre, dove abita
la maestra, che ormai è invecchiata, ma di voi non dimenticherà
mai nulla.
Suonerai il campanello, forse la mano tremerà un po'. Lei, più
piccola di quanto ti sembrasse di ricordare, aprirà la porta e ti saluterà
a bassa voce, rimanendo poi in attesa. Sembrerà volerti sorridere, i
suoi occhi scuri sembreranno volerti abbracciare.
Dietro di te si saranno radunati tutti quelli che della famiglia sono rimasti,
ma non avrà importanza.
Sul punto, stavolta, di piangere, ti tremerà il respiro. Stringerai forte
i pugni, sentirai bambini ridere nella casa accanto.
"Due meno uno" dirai, "Due meno uno fa zero."
.end
angst a
palate, nee. Scritto per il mezzadozzinafic,
al quale devo ancora iscrivermi =ç=! XD
Ringrazio Caith Rikku per aver betato questo pezzettino di
dolore con enorme gentilezza e puntualità. < D