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Autore: Phoenix3    31/05/2013    20 recensioni
Storia comica volutamente trash, della serie "come rovinarsi la reputazione su EFP in 700 parole". XD Mi pentirò sicuramente di averla postata, ma oggi mi andava di buttarmi.
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Dal ripostiglio arrivarono dei rumori confusi.
Yamcha e Crilin si avvicinarono furtivi, immaginando che un cucciolo di cane o di dinosauro potesse essersi intrufolato al suo interno.
«Mmm, Vegeta, fermati…» sentirono dal retro della porta.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Crilin, Vegeta, Yamcha | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh my God!
Non chiedetemi perché sto postando questa cosa, dovete sapere che non sono molto normale. XD
Diciamo che a forza di leggere storie demenziali di un certo tipo ho voluto fornire la mia versione, o forse semplicemente avevo bisogno di qualcosa che mi sbloccasse nella scrittura e mi sono buttata sul trash perché è l'unica cosa che mi riesce sempre. XD

Ok, ho l'impressione che qualunque cosa dico non faccia altro che peggiorare le cose, quindi mi limito al classico

BUONA LETTURA!

 



Ripostiglio


 
 
Yamcha e Crilin sorrisero al dottor Brief, mentre gli animali si aggiravano allegri per il giardino della Capsule Corporation.
«Ecco fatto!» esclamò lo scienziato, battendo una mano sul cofano dell’auto volante. «Vedrete, ora è una vera scheggia!»
«Grazie mille» disse l’uomo con le cicatrici, e si affiancò al mezzo. «Dove sono le mie chiavi? Vorrei accenderla.»
«Dunque, fammi pensare.» Il dottor Brief si sistemò gli occhiali con noncuranza, mentre il gattino nero sulla sua spalla emetteva un miagolio. «Temo di averle lasciate nel ripostiglio vicino al laboratorio. Vai tu a prenderle?»
Dalla tempia di Yamcha scese una gocciolina. Quella stanza era dall’altra parte dell’edificio!
«Non preoccuparti, ti accompagno io» disse Crilin, e gli mise una mano sulla spalla. «Sono sempre contento di aiutare un amico.»
L’altro gli lanciò un’occhiata di sbieco, ma acconsentì a uscire dal giardino.
Una volta raggiunto il corridoio, il pelato si avvicinò all’orecchio di Yamcha. «In realtà non vedevo l’ora di avere un pretesto per andarmene» sussurrò, il volto imbronciato. «Hai presente quel cucciolo di lupo? Continuava a ululare alla mia testa come se fosse una luna piena!»
Yamcha soffocò una risata, e i due proseguirono finché non raggiunsero il laboratorio.
Dal ripostiglio arrivarono dei rumori confusi.
Yamcha e Crilin si avvicinarono furtivi, immaginando che un cucciolo di cane o di dinosauro potesse essersi intrufolato al suo interno.
«Mmm, Vegeta, fermati…» sentirono dal retro della porta.
«Non mi sembra che ti stia dispiacendo» mormorò un’altra voce.
«Sì, ma abbiamo ospiti» farfugliò l’altra con tono poco convinto. «F-fermat… oh, no, continua, ti prego.»
Yamcha spalancò gli occhi. «Non è come penso, vero?» sussurrò, più a se stesso che all’amico.
Dal ripostiglio uscirono dei gemiti.
Yamcha divenne rosso. «A-accidenti, e ora come faccio a riprendermi le chiavi? Insomma, ho un appuntamento con la mia ragazza!»
La donna emise un gridolino di piacere. «Così, ci sono quasi…»
«Sei sempre più rozza, Bulma…»
Yamcha si mise le mani tra i capelli. «E ora che faccio?»
Crilin scoppiò a ridere, piegandosi in due con le mani sulla pancia.
«Cosa ci trovi di divertente?» gli chiese l’amico, e iniziò a gesticolare indicando il ripostiglio. «Lì dentro ci sono le chiavi della mia macchina, capisci? E quei due… ecco, insomma, non li senti?»
Il pelato continuò nelle sue risate. «E dai, vecchio mio!» esclamò, e gli batté una mano sulla schiena. «Possibile che tu non abbia mai letto un racconto comico? Suvvia, alla fine sono tutti uguali!»
Yamcha sbatté le palpebre. «Eh?»
Dal ripostiglio continuarono a uscire rumori molesti.
Crilin si portò una mano al fianco, poi sollevò l’indice, segno che stava per impartire un insegnamento importante. «Vedi, il punto è molto semplice: noi stiamo sentendo le voci di Bulma e Vegeta chiusi nel ripostiglio, e dai versi ci viene spontaneo pensare male.»
Yamcha inarcò un sopracciglio. «Ehm, e quindi?»
«E quindi, mio caro amico, è qui che scatta l’equivoco!» Il pelato si batté un pugno sul petto. «Queste situazioni ironiche sono sempre identiche: si sentono dei gemiti, magari accompagnati da alcune frasi sconce, ma poi si scopre che è tutto un doppio senso!» Crilin portò la mano alla maniglia. «Vuoi vedere tu stesso? Guarda, ora scopriremo che Bulma in realtà sta solo testando su Vegeta una nuova invenzione, oppure che gli sta facendo un massaggio, oppure che sta mangiando un dolce» disse, e spalancò la porta. «Oppure…»
Il suo corpo si bloccò, rigido come il marmo, mentre gli occhi gli uscivano dalle orbite.
 
 
«E questa è la storia di come mi sono ridotto in questo stato.»
Crilin terminò il racconto, steso sul lettino della Kame House, mentre si premeva il ghiaccio sulla fronte piena di bernoccoli.
Diciotto emise uno sbuffo, poi prese una pila di libri e la infilò sotto la gamba ingessata del terrestre, tenendogliela in alto. «E tu pensi davvero che dovrei sposare uno come te?»
«Beh, sì.» Crilin si sistemò dietro al collo il nastro che teneva sollevato il braccio fratturato. «Magari dopo che avrò mangiato un senzu, ecco.»
Le labbra della donna si incurvarono in un lieve sorriso. «Basta che non ti vengano strane idee con me e te nel ripostiglio, vista l’esperienza.»
L’uomo ricambiò il sorriso senza incisivi. «Tranquilla, tesoro» disse. «Non mi fiderò mai più di un racconto comico.»
 
 

FINE
 

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Per le altre mie storie (molto più sensate, ve l'assicuro) visitate il mio profilo. ^_^ Una recensione è sempre gradita, anche a distanza di tempo!
Alla prossima! ^_^

 

  
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