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Autore: Ninriel    31/05/2013    7 recensioni
Una ragazza snob, una madre inquietante e una casa da sogno. Questa è la vita di Allison. Ma non tutto è come sembra. Non se lei ha dei tatuaggi sulla schiena, tatuaggi che sono sulla sua pelle fin dalla sua nascita, e che nessuno si sa spiegare. Non se un giorno come gli altri appare un ragazzo che nessuno ha mai visto, che le fa scoprire un mondo un mondo misterioso, un mondo in cui tra bene e male non c'è più differenza. Non mondo in cui tutto è possibile. Il loro mondo.
--[DAL CAPITOLO 1 ]--
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò la schiena, riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, due arrotolate morbidamente sui fianchi.
[...] Quando le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle strane linee, così aguzze e impenetrabili, eppure così aggraziate: Ali.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ali che non riuscivano a volare
Cuori che non trovavano l'amore
Menti che non riuscivano a sperare.

 
Il getto della doccia investì Allison come un’onda. Lì, circondata dai vapori profumati e dal getto bollente, si sentiva estraniata da tutto. Le ansie accumulate durante la settimana, i continui litigi con la sua famiglia, sembravano evaporare come neve al sole, come se non fossero mai esistiti. Fuori da casa, il suo vero io cedeva il posto ad una ragazza snob, sempre attorniata da amiche e ragazzi, tutti pronti a fare qualunque cosa lei chiedesse. A volte si chiedeva come mai non fosse nata così.
Allison  detestava essere sempre insicura, perciò aveva messo su quella messinscena. Ogni volta che usciva da casa, sentiva su di sé lo sguardo soddisfatto della madre, e si diceva che ciò che faceva, lo faceva per lei.
Nichole Kelliess era una donna d'affari, che non si faceva scrupoli con nessuno, tanto meno con sua  figlia. Quando Allison aveva cominciata il liceo, la madre aveva già mandato l'iscrizione al college: Harvard, alla facoltà di legge.
Nichole aveva un fisico statuario, accentuato dagli strettissimi e cortissimi abiti che portava, che le fasciavano il corpo  fino a farla sembrare una modella di intimo. I capelli neri tagliati a caschetto, e gli occhi dello stesso colore, davano alla sua persona qualcosa di inquietante, facendo sembrare il suo corpo ancora più pallido, e  il suo sguardo ancora più tagliente e scrutatore.
Allison sapeva che sua madre era a conoscenza della sua recita. Il suo carattere non era mai andato a genio a Nichole, che non aveva mai dimenticato di ricordarglielo, cosi aveva imparato a fingere, fingere di essere la più popolare della scuola, e di conseguenza la più anelata e irraggiungibile, così come sua madre prima di lei.
Erano queste le giustificazioni che si dava ogni giorno, prima di indossare "la maschera" e recarsi a scuola. Tuttavia, Allison sapeva che era solo un modo per coprire la verità: con il pretesto di dover soddisfare i desideri di sua madre, e diventare una sua degna "erede", aveva creato intorno a se stessa una corazza, così che chiunque la vedesse si fermasse solo al suo aspetto esteriore.
Nessuno conosceva i suoi pensieri, né le sue paure. Nessuno sapeva chi era veramente, e di quel passo, nessuno lo avrebbe mai saputo.
-Allison Kellis! Esci subito dalla doccia!- urlò Nichole,
-Sì,si,due minuti e sono fuori.- le rispose subito la figlia.
 Con sua madre non c'era da scherzare, specie sulla puntualità. Quella sera c'era una cena di lavoro, e tutta la famiglia doveva essere presente,e fare buona impressione.Chissà cosa c'è di così importante, sono solo dei colleghi appiccicosi, niente di più , pensò Allison uscendo dalla doccia.
Lo specchio, che si stagliava su un'intera parete del bagno, mostrò la sua corporatura esile e snella, prima che si avvolgesse nell'accappatoio. I capelli neri, uguali a quelli della madre, scendevano lisci come spaghetti sino alla vita, lasciando scoperti due luminosi occhi blu.
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò  la schiena,riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, mentre le altre due arrotolate morbidamente sui fianchi. Nessuno sapeva come se le fosse fatte.
Alla sua nascita, i medici erano rimasti esterrefatti, nel vedere quei segni sulla pelle della neonata, e Nichole per poco non aveva cacciato un urlo. Tatuaggi, così li chiamava Allison per rassicurarsi. Solo degli stupidi tatuaggi.
Ma sapeva che non  era vero. Si era fatta visitare da medici importanti, ma nessuno aveva saputo darle una risposta su quelle strane linee, che sembravano crescere con lei, e diventare sempre più spesse e in qualche modo, robuste. Quando nessuno era in casa, Allison si chiudeva in bagno, si spogliava e si osservava in silenzio allo specchio.
Si sentiva stranamente attratta dai simboli che credeva di intravedere tra le linee, pur essendo consapevole di averli solo immaginati. I medici vedevano le linee come in miracolo, o una maledizione, a seconda dei punti di vista. Ma quando Allison le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle linee vorticose, così spigolose eppure così aggraziate: Ali.
  
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