31/05/2013
0 recensioniRelationships: Ziam
Words: 907
Fa caldo, è una mattina di agosto, e Liam Payne è appena tornato in città –quella piccola città dov’è cresciuto, quella città che racchiude tutti i suoi ricordi.
Cammina per le strade, sorridendo mentre scorge con lo sguardo il parco dove spesso andava a giocare.
Cammina fino alla sua vecchia casa -dove trova il prato troppo alto la vernice bianca scrostata e il legno consumato dal sole- entra dentro e tutto è sommerso dalla polvere, passa vicino al camino dove c’erano le foto dei suoi genitori con Ruth Nicola e lui troppo piccolo tra le braccia, altre foto raffiguravano sempre lui da piccolo con il vestito di halloween che sempre aveva adorato, sorride mentre passa i pollici per spostare la polvere.
Sale al piano di sopra, in camera sua, apre la porta e gli passano davanti tutti i pomeriggi passati all’interno di quella stanza azzurro celo.
Si porta sul letto, si mette sdraiato con le braccia incrociate dietro la nuca,è proprio da quella posizione che può ammirarle. Migliaia di foto tutte attaccate sulla stessa parete, un po’ inquietante ma uno spettacolo di ricordi troppo bello e doloroso.
Sorride mentre chiude gli occhi immaginando di nuovo il giorno in cui aveva iniziato quella raccolta.
Erano alcuni anni prima e Liam stava andando al parco dove c’era il canestro per fare qualche tiro, amava il basket, ricorda che aveva fatto palleggiare un paio di volte la palla sul cemento e poi con un salto l’aveva messa dentro il cestino, ma ricorda anche che appena i piedi gli si erano staccati dal suolo aveva sentito un suono e aveva intravisto un flash. Si voltò e c’era un ragazzo dalla pelle scura sugli spalti, aveva in mano una polaroid e guardava sorridente la foto che era appena uscita da essa. Liam si avvicinò al ragazzo e si mise seduto accanto a lui e appena stava per dire qualcosa il ragazzo lo precedete “ti ho scattato una foto, ti dispiace?” chiede sorridendo, “posso vederla” chiese Liam e il ragazzo non esitò e girò il pezzetto di carta la foto raffigurava Liam impegnato in un salto con una mano in alto i muscoli tesi e lo sguardo rivolto al pallone che entrava nel cesto.
Quella foto era stata la prima che Liam aveva appeso al muro della sua camera, ma quella foto aveva anche fatto si che un’amicizia nascesse.
Da quel pomeriggio in poi Liam ricorda che Zayn, così si chiamava il ragazzo che aveva incontrato quel giorno al parco, era sempre con lui continuava a scattare foto al biondo e se Liam era infastidito, gli diceva “la bellezza deve essere catturata, e la tua è infinita quindi si gentile e lasciamene prendere un pò” e Liam ogni volta sorrideva e si lasciava fotografare.
Un giorno mentre erano stesi sul prato dietro la casa di Zayn, quest0ultimo si era alzato e subito dopo si era sporto sulle labbra di Liam e l’aveva baciato. Liam si era spostato immediatamente ma appena aveva incrociato gli occhi di Zayn era tornato a baciarlo. E Zayn aveva, ovviamente, immortalato il momento.
Anche quella foto era finita sulla parete della camera di Liam, un’altra foto ritraeva Zayn che dormiva e Liam che gli baciava la fronte, un’altra ancora mostrava Liam sulle spalle di Zayn entrambi a scambiarsi un bacio poi un’altra, all’angolo della parete- quella fotografia non era stato Liam ad attaccarla, si alzò dal letto per andare ad esaminare meglio la foto, si piegò sulle ginocchia e strinse gli occhi e appena mise a fuoco l’oggetto su cui si stava concentrando sgranò gli occhi e immediatamente le iridi nocciola si trovarono sommerse da lacrime.
La fotografia mostrava il prato dietro la casa di Zayn come sfondo e quest’ultimo in primo piano con un polso sulla fronte, sul polso troneggiava tatuata una “L” con la data in cui Liam aveva deciso di lasciare la città. Liam, ancora con le lacrime agli occhi, stacca la foto via dalla parete e dopo averla girata nota una scritta in nero “Continuo ad aspettarti, magari un giorno tornerai -Zayn”.
Non capisce, Liam non riesce a capire il perché ma oramai corre mentre il fiato gli viene meno e i battiti accelerano, arriva davanti la vecchia casa di Zayn e suona il campanello, ad aprirgli è un ragazzo – sembra poco più grande di lui- Liam prende Fiato e “Zayn?” chiede non riuscendo a formulare un frase di senso compiuto il ragazzo alla porta sorride e “entra, te lo chiamo subito” Liam titubante accompagnato dalle parole del ragazzo che gli aveva aperto la porta mentre in quel salotto che conosceva troppo bene e mentre si chiede cosa gli stesse passando per la testa sente alle sue spalle “L-liam?” la voce del suo Zayn che trema, si volta di scatto e sorride, perché il suo ragazzo non è cambiato di una virgola, i capelli corti quell’accenno di barba gli occhi scuri era tutto uguale a come l’aveva lasciato.
Liam corre su per le scale e abbraccia il corpo snello di Zayn mentre gli bagna la spalla con le lacrime che incontrollate lasciano i suoi occhi, poi quest’ultimo lo allontana quanto basta per poterlo guardare negli occhi gli prende il mento tra le mani e “mi sei mancato piccolo” gli dice prima di baciarlo.
Zayn l'aveva sempre aspettato perché sapeva che il suo ragazzo un giorno o l'altro sarebbe tornato da lui e sapeva anche che quando si sarebbero rincontrati non si sarebbero mai più lasciati.