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Autore: Fefy94    31/05/2013    5 recensioni
Piccola Os Delena ambientata nella 5 stagione
"Non vedeva l’ora di buttarla su quel letto e non lasciarla andare più ma lei continuava a fare la testarda, così decise di uscire da quella stanza lasciandola là perché tanto sapeva che non ci avrebbe impiegato molto a smetterla di fare l’orgogliosa e corrergli dietro"
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Come ormai accadeva da qualche mese a questa parte, Damon si svegliò nel suo grande letto che mai come ora gli era sembrato così freddo.
Elena ben cinque mesi fa lo aveva scelto. Il sire bond era stato spezzato e lei lo aveva reso l’uomo più felice dell’universo quando gli disse di amarlo, che non si pentiva di averlo incontrato e che nella morte lui era l’unico che la facesse sentire viva.
Certo, prima di riuscire a credere che tutto ciò era accaduto realmente passò del tempo.
I primi giorni continuava a svegliarsi nel bel mezzo della notte credendo che fosse stato tutto un sogno ma poi si girava dall’altro lato e vedeva Elena dormire serenamente accanto a lui e il panico spariva; così abbracciando la sua ragazza, ritornava a dormire.
Passarono l’estate insieme tra mare, residenze fisse a letto per un tempo indefinito per recuperare tutto quello che avevano perduto e i soliti problemi che non li avevano abbandonati.
Katherine, infatti, aveva ingerito la cura, ritornando umana e rimase alla pensione fino a quando non riprese confidenza con la sua umanità e di tanto in tanto ritornava a fare qualche visita.
Anche il piccolo Gilbert che era ritornato dal mondo dei morti, si era trasferito a casa Salvatore.
Tutto era proceduto per il meglio ma con la fine dell’estate Elena e Caroline decisero di andare al College e adesso sono più di due mesi che Damon non vede Elena.
Da allora, si sono sentiti ogni giorno, ma non era certo la stessa cosa.
Fortunatamente le vacanze di Natale erano sempre più vicine e Elena sarebbe potuta ritornare finalmente a casa, anche se la lontananza stava già uccidendo Damon molto lentamente.
Infatti anche oggi, svegliatosi, aveva sperato di trovarla accanto a lui.
Incredibile come le situazioni possano capovolgersi nel giro di qualche mese. 
 
Uscito dalla doccia, con un asciugamano attorno alla vita, Damon si avvicinò all’armadio per prendere i vestiti da indossare ma quando si accorse che in camera c’era qualcun altro si fermò in mezzo alla stanza.
<< Elena?? - Esclamò sorpreso ma allo stesso tempo felice di vederla. – Che ci fai qui? >> Non poteva crederci! Si erano sentiti giusto la sera scorsa ma lei non aveva accennato ad una sua visita.
Elena intanto era sdraiata comodamente sul letto dove fino a mezz’ora fa lui aveva dormito e fissava rapita il suo fidanzato che si trovava di fronte a lei in tutta la sua bellezza e con le goccioline d’acqua che gli cadevano dai capelli ancora bagnati percorrendo tutto il suo fisico perfetto.
Quanto le era mancato!
Ridestatasi da quella visione paradisiaca, rispose alla domanda.
<< Ho preso una giornata di riposo… Volevo vederti >> Spiegò Elena teneramente mentre si alzava dal letto, avvicinandosi a Damon.
Senza interrompere il contatto visivo, Damon, sorridendo felice, la prese per i fianchi stringendola a se e catturando le sue labbra in un bacio appassionato.
<< Mi sei mancato >> Sospirò Elena sulle labbra di Damon felice adesso di essere li con lui e poggiando la testa sul suo petto mentre Damon la teneva ancora stretta tra le sue braccia.
<< Io invece ho passato dei bei momenti grazie a Katherine che si è offerta gentilmente di tenermi compagnia >> Ribatté Damon ironico.
Era più forte di lui, non riusciva a rimanere serio per troppo a lungo, doveva sempre rovinare questi momenti dicendo qualche cavolata che sapeva avrebbe infastidito Elena.
Gli piaceva stuzzicarla ma non pensava certo che se la sarebbe presa così tanto.
A quella frase, infatti, Elena si allontanò subito da lui, fulminandolo con lo sguardo, dicendo addio alla serenità e alla pace di poco prima.
<< Come scusa?? >> Chiese inferocita.
Sapeva che scherzava, che lo stava facendo apposta ma non riusciva a lasciar passare.
Aveva sempre un po’ temuto l’influenza che Katherine esercitava su Stefan e Damon e anche se sapeva che Damon la amava, in questi mesi passati lontani da lui, sapendolo da solo a casa con Katherine, non l’aveva mai abbandonata l’idea che magari Damon, in un momento di debolezza, avrebbe potuto cedere a Katherine.
La conosceva bene e sapeva che sicuramente non aveva perso tempo cercando di provocarlo e di far crollare la loro relazione.
E fu per questo che quella frase la scosse così tanto. Era come se il suo peggior timore si fosse avverato.
<< Hai sentito bene. – Continuò lui indifferente con quel ghigno stampato in faccia - Ho passato un paio di giorni insieme a Katherine… Sai, non ricordavo potesse essere così simpatica. >> Sogghignò, facendo quella cosa con gli occhi che la faceva impazzire ogni volta, ma che al momento, invece, la irritavano sempre di più.
Ormai il danno Damon l’aveva fatto e non poteva di certo ritirare tutto così in fretta.
Credeva, però, che ormai l’avesse capito che non l’avrebbe mai potuta tradire con nessuna, niente meno che con Katherine e questo un po’ lo aveva deluso. Tuttavia, allo stesso tempo non poteva non essere soddisfatto e contento del fatto che Elena fosse gelosa di lui.
Con questa consapevolezza rise beffardo, avvicinandosi con un’andatura lenta e dannatamente sexy ad Elena che per tutta risposta, però, continuava a lanciargli sguardi omicidi e indietreggiava ogni volta che lui faceva un passo in avanti.  
Non gliel’avrebbe fatta passare liscia questa volta.
Lei dopo più di due mesi che non si vedevano, decideva di tornare a casa per rivederlo e lui la prima cosa che le diceva era che si era divertito con Katherine? Perché dovevano per forza litigare?
<< Ehy… - ormai aveva imprigionato Elena tra se e il letto e la stava lasciando una scia di baci dal collo fino alle labbra mandandola a fuoco – Non ti sarai mica arrabbiata? >> pronunciò quelle parole con una voce roca e sexy ad una minima distanza dalla bocca di lei, procurandole un leggero brivido lungo la schiena, ma Elena fece finta di nulla.
Non voleva dargliela vinta così facilmente.
Nonostante fosse una tortura per lei stare così vicino ad un Damon a petto nudo che cercava di provocarla, doveva controllarsi.
Damon aveva ripreso a lasciare piccoli baci sul suo collo e a sfiorarla con le dita in modo sensuale ma non stava ottenendo nessun cedimento da parte Elena, nonostante sapeva benissimo quale effetto suscitasse su di lei.
<< Suvvia Elena, stavo scherzando - Le sussurrò all’orecchio – Mi sei mancata anche tu, tremendamente! >> Confessò infine stringendola ancora di più a lui.
Elena, da parte sua, si stava meravigliando di se stessa per tutto l’autocontrollo che era riuscita ad avere ma temeva che se avesse continuato ancora per molto non ce l’avrebbe più fatta a resistergli.
Sentirgli dire che stava scherzando e che era mancata anche a lui, tremendamente, l’aveva scombussolata.
Sentiva che stava per cedere ma per fortuna, o per sfortuna, Damon, arresosi, si allontanò da lei, lasciandola di stucco.
<< D’accordo. Peggio per te – disse, scrollando le spalle – Vado a bere qualcosa… Appena avrai sbollito la rabbia, saprai dove trovarmi >>.
Non vedeva l’ora di buttarla su quel letto e non lasciarla andare più ma lei continuava a fare la testarda così decise di uscire da quella stanza lasciandola la perché tanto sapeva che non ci avrebbe impiegato molto a smetterla di fare l’orgogliosa e corrergli dietro. Infatti mentre stava per dirigersi verso la porta, come aveva previsto, Elena lo superò con la sua velocità da vampiro e lo spinse alla parete più vicina catturando la sua bocca in un bacio passionale e famelico.
<< Sei uno stronzo! >> Riuscì a dire tra un bacio e l’altro.
Damon intanto aveva capovolto la situazione e adesso era Elena a trovarsi contro la parete. Aveva allacciato le sue gambe attorno al bacino di Damon che la stava baciando ovunque, insaziabile.
<< Mi piace quando fai la gelosa >> Sogghignò Damon prima di buttarsi di nuovo sulle labbra di Elena.
 
******


Dopo aver dato sfogo alla loro passione, sfiniti, si addormentarono.
Damon stringeva Elena con un braccio mentre la testa della ragazza era invece appoggiata sul suo petto.
Elena fu la prima a svegliarsi così sollevò leggermente la testa per osservarlo.
Lo aveva visto dormire migliaia di volte ormai, ma ogni volta non riusciva a non rimanere affascinata da quella espressione così dolce e rilassata che si dipingeva sul suo viso mentre dormiva.
Aveva tutti i capelli scompigliati e la bocca leggermente aperta a forma di O.
Era bellissimo e, finalmente, era tutto suo, il suo angelo personale. Sorrise a quella constatazione e cercò di tornare a dormire poggiando di nuovo la testa sul petto di Damon.
Stava per riaddormentarsi quando però sentì la porta di casa chiudersi, riconoscendo l’odore di suo fratello.
Felice di poter rivedere anche lui dopo mesi, si alzò dal letto non prima di aver lasciato un dolce bacio sul petto del suo fidanzato e aver indossato una sua maglietta e scese giù allegra.
Appena mise i piedi fuori dalla camera, un profumo di frittelle la investì. Jeremy, infatti, era in cucina che stava pranzando.
<< Quelle frittelle si dovrebbero mangiare solo a colazione lo sai vero? >>
Disse con un tono tra il serio e l’ironico.
Jeremy, sentendo quella voce, distolse lo sguardo sorpreso dal piatto spostandolo sulla figura che era appena apparsa di soppiatto nella cucina.
Elena era appoggiata alla parete che dava di fronte al tavolo dove stava seduto Jeremy.
Aveva le braccia conserte e lo guardava con un sorriso a trentadue denti.
Jeremy, ripresosi dallo shock, si alzò e corse ad abbracciarla.
<< Che ci fai qui?? Sono così contento di vederti!! >>
<< Mi mancavate e ho deciso di farvi una sorpresa >> Spiegò Elena.
<< Mi sei mancata anche tu >> Disse Jeremy dandole un bacio sulla guancia.
<< Allora – riprese Elena – spero che tu per tutto il tempo che non ci sono stata non abbia pranzato con queste schifezze! >>
Sentendo Elena parlare in questo modo, come a volerlo rimproverare, Jeremy scoppiò a ridere.
<< No, stai tranquilla. E’ solo che sono stato fino ad ora a lavoro e non ho potuto fare colazione e dal momento che avevo voglia di frittelle me le sono fatte. >> Disse Jeremy, tranquillizzando la sorella.
<< Bene! Perché gli avevo detto di controllarti e se avessi mangiato frittelle tutti i giorni senza che ti avesse detto niente, mi avrebbe sentito! >> Cercò di dire tutta seria con l’intento di apparire minacciosa.
Senza nemmeno accorgersene però sentì subito dopo delle braccia avvolgerla da dietro e una voce, che conosceva fin troppo bene, dire.
<< Chi è che ti avrebbe sentito se ti avesse disobbedito? >> Disse Damon cercando di trattenersi dal ridere.
Damon si era svegliato subito dopo aver sentito Elena scendere dal letto, ma aveva capito la ragione per cui l’aveva fatto e aveva deciso di lasciare ai due fratelli qualche minuto da soli.  Così nel frattempo si era fatto la doccia aveva indossato il pantalone di una tuta, rigorosamente nera dopo di che era sceso giù.
<< Che c’è da ridere? – disse Elena, girandosi verso Damon e guardandolo teatralmente con una faccia offesa. – Credi che non ti avrei punito a dovere? >> Concluse minacciosa puntandogli il dito sul petto.
<< Oh no al contrario. >> Rispose sorridendo e con un tono che sottintendeva ben altra cosa..
<< Ehm.. – Jeremy si schiarì la gola – io sono ancora qui! >> ricordò il ragazzo ai due piccioncini che si stavano mangiando con gli occhi.
<< E cosa aspetti ad andartene? >> Borbottò Damon senza staccare lo sguardo da Elena ma avvicinandola a lui e iniziando a darle tanti piccoli baci sulla bocca.
<< Non fare il cretino! >>  Disse Elena poggiando le sue mani sul petto di Damon con l’intento di allontanarlo.
<< Jer, che ne dici di andare a pranzare fuori? Devi raccontarmi tutto quello che è successo! >> Continuò girandosi verso il fratello.
Damon sbuffò mentre Jeremy invece si mise a ridere.
<< Per me va bene. Sto giusto morendo dalla fame >> Rispose il piccolo Gilbert.
<< Perfetto! Il tempo di vestirci e usciamo >> Disse Elena che in un batter d’occhio si trovò già in camera.

Jeremy ancora non riusciva a crederci.
La sua vita era stata sconvolta. Aveva perso i suoi genitori poi i suoi zii, lui era morto e resuscitato ormai non sapeva più quante volte, sua sorella era diventata un vampiro così come quasi tutti i suoi amici, alcuni erano morti e gli sarebbero mancati ma finalmente, adesso, vedendo Elena così felice con Damon, si sentì di nuovo parte di una famiglia.
  
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