31/05/2013
0 recensioniChocolate & biscuits
Belle deglutì, nervosa. Non poteva crederci. Davvero si stava dirigendo all'armadietto di Mathias per lasciargli dei cioccolatini per S. Valentino? E sì che era abbastanza sfrontata, ma non credeva potesse arrivare a tanto. Sospirò, cercandosi di farsi forza. Erano le dieci, Mathias era in palestra a fare ginnastica. Ormai conosceva l'orario del ragazzo a memoria, quindi poteva stare tranquilla. Sperava che con quel regalo non fosse troppo riconoscibile, ma, al tempo stesso, si augurava che il danese riuscisse a capire chi glielo avesse lasciato. Era pieno di corteggiatrici e lei era solo una delle tante, purtroppo. Giunse all'armadietto e stava quasi per posare la scatola con i cioccolatini, quando a un tratto giunse Mathias. Belle arrossì immediatamente e tentò di nascondere alla meglio il regalo dietro la schiena.
"Hey, Janssen!" la chiamò il danese, andandole incontro con un sorriso.
"Salut, Mathias..." sussurrò lei a capo chino, tutta rossa.
"Che ci fai qui? E cosa nascondi dietro la schiena?"
"Uhm, n-niente!"
"Oh, dai, fammi vedere! Dai, dai, dai!"
Belle scosse il capo. "N-non è nulla di importante!"
"E allora, se non è nulla di importante, potrò vederlo, no?"
Ma la belga era inamovibile. Allora Mathias, pensando bene che la ragazza soffrisse il solletico, prese a solleticarla, e solo così riuscì a fregarle ciò che gli celava. Sgranò gli occhi. Una scatola rossa a forma di cuore, e un biglietto con su scritto in una scrittura tutta svolazzante "Per Mathias". La aprì: cioccolatini. Sollevò gli occhi verso Belle, morta di vergogna.
"Sono per me?" mormorò solo il ragazzo. La belga annuì, senza proferire parola.
Mathias accennò un sorriso.
"Anch'io ho qualcosa per te!" E le porse un sacchettino rosso. Belgio sollevò il capo e aprì il regalo, incredula. Dentro c'erano dei biscotti tipici danesi.
"M-Ma..." fece lei, meravigliata.
"Niente ma!" ribattè Mathias, mantenendo il sorriso in volto. "Dopotutto, biscotti e cioccolata sono una bella accoppiata, no?" E le posò un bacio sulla guancia.
La belga accennò un timido sorriso. "G-già," sussurrò "p-proprio una bella accoppiata...!"