Salve a tutti!!! ^_^ Visto che non ho mai messo FF o one-shot su questo sito, ho pensato di iniziare con quella che forse mi rappresenta di più (per ora!)
Io adoro la coppia Vegeta/Bulma, e in generale il genere comico e romantico. Questa one-shot quindi è soprattutto questo! ^_^
Ah, ci tenevo a dire che è da molto tempo che leggo le vostre FF, anche se non ero iscritta, quindi ho anche i miei scrittori preferiti, ecc. Spero di ricevere abbastanza commenti!
Ah, volevo aggiungere che di solito ci tengo molto a mantenere i personaggi IC, quindi spero di essere riuscita nell'intento!! Buona lettura!!!! ^_^
Don’t touch the prince
Vegeta stava sognando. Come sempre, d’altronde. Ormai
riusciva perfino ad accorgersene durante il sonno. I suoi sogni si
assomigliavano tutti: erano incubi. Anche quella volta si trovava in un luogo
completamente buio ed aveva una figura davanti a sé.
-Kakaroth!- gridò contro l’uomo che gli stava davanti
-Maledetto! Prima o poi io ti supererò, stanne certo! Diventerò anch’io un super
saiyan ed allora non avrai scampo!-
Goku, come sempre, non rispose, ma espanse la sua aura a
dismisura, fino a trasformarsi nel guerriero tanto temuto.
-Grrr... prendi questo!- esclamò Vegeta lanciandosi
addosso a lui e colpendolo con un pugno. Goku svanì nel nulla come un
fantasma.
-Dove sei?!?- urlò il principe -Vieni fuori, fatti
vedere! Sei un codardo!-
Il buio continuò ad avvolgere l’uomo, rimasto solo nel
suo incubo.
-Ti ho detto di farti vedere!- sbraitò di nuovo -Si può
sapere dove sei sparito?!?-
-Calmati, il tuo fidanzato tornerà- disse una voce alle
sue spalle.
Vegeta riconobbe il suono e si voltò con un’espressione
di disgusto. Ecco, ci mancava solo questa.
-Piantala! Dimmi dov’è Kakaroth e poi sparisci dal mio
sogno!- esclamò Vegeta.
La figura davanti a lui sorrise
divertita.
-Ti piace proprio tanto, eh? Parli più di lui che di
qualunque altro essere nell’universo!-
Vegeta si irritò.
-Sparisci, stupida terrestre! Si può sapere che cosa ci
fai nel mio sogno? Vattene immediatamente!-
La ragazza lo guardò senza smettere di
sorridere.
-Ma non so cosa fare!- disse -E comunque ho un nome! E
non fingere di non saperlo!-
-Tsk! Vai ad importunare qualcun altro! E togliti dai
piedi!- gli rispose il principe.
-Ma non so da chi andare!- esclamò la giovane senza
alterarsi.
-Grr... come sarebbe a dire?!? Dov’è finito quello
stupido terrestre? Possibile che non si renda utile nemmeno quando
serve?-
La figura ridacchiò di nuovo.
-Ma stai parlando di Yamcha?- gli chiese -Come te lo
devo dire che l’ho lasciato un mese fa?!?-
-Tsk! Anche nei sogni me lo devi far sapere adesso?
Trovatene un altro! Basta che mi lasci stare! Anzi, sai che ti dico?
Crepa!-
Detto ciò, lanciò un Ki Blast contro la ragazza, che
finì disintegrata.
-Benissimo! Ora sono libero di combattere senza inutili
intralci!- esclamò soddisfatto il saiyan.
-SIGNOOOOOOREEEEE?!?!?!?!-
Vegeta si destò improvvisamente dal
sonno.
-Oh, finalmente si è ripreso! Molto piacere, io sono la
nuova infermiera che si prenderà cura di lei!-
Il
principe dei saiyan sbatté le palpebre per cercare di capire dove si trovava.
Era disteso sul lettino dell’infermeria della Capsule Corporation, dove era
stato portato già molte volte dal dottor Brief e da sua figlia. Guardò il suo
corpo: era ricoperto di tagli ed ustioni; probabilmente si era ferito ancora
dopo aver fatto esplodere
La cosa che immediatamente lo colpì fu la figura che si
stava prendendo cura di lui. Di solito Bulma insisteva sempre per cambiargli le
bende e per assisterlo durante la convalescenza. Per quanto la cosa potesse
sembrargli assurda, aveva avuto l’impressione che a lei facesse piacere
prendersi cura di lui. Il perché non lo sapeva, anche se spesso se lo era
inconsciamente domandato.
Ma questa volta lei non c’era. Al suo posto si trovava
una donna obesa con i capelli castani e corti e gli occhi neri che lo
osservavano con dolcezza.
-Adesso le cambio le bende- disse la
donna.
-Cosa?- esclamò l’uomo vedendo l’infermiera prendergli
un braccio -Lasciami subito, lurida terrestre! Non mi
toccare!-
La donna non fece caso alle sue parole ed iniziò a
sfilare la stoffa che ricopriva una delle sue ferite. Vegeta cercò di muoversi,
ma si accorse di avere tutti i muscoli indolenziti. Cercando di non pensare alla
situazione, non riuscì comunque a disgustarsi per le grosse mani che lo stavano
medicando. Il tocco dell’infermiera gli dava il voltastomaco; nulla a che vedere
con le dita sottili e delicate di Bulma.
-Basta, sparisci!!! Sappi che potrei farti fuori in
mezzo secondo!!!- gridò il principe dei saiyan.
La donna questa volta sembrò un po’ più spaventata e si
bloccò un attimo.
-D’accordo, avanti la prossima allora- disse dirigendosi
verso l’uscita della stanza.
Vegeta la guardò allibito. Che cosa voleva dire “Avanti
la prossima?”
Una donna alta, magra e dalle forme perfette fece la sua
comparsa. Vegeta si rese conto che era una delle ragazze più belle che avesse
mai visto, ma ovviamente non diede alcuna importanza alla cosa. Puntò di nuovo
lo sguardo sul lettino e si accorse che doveva ancora essere medicato a
dovere.
“Tsk! Per quanto ne avrò ancora?” pensò “Come posso
superare Kakaroth in queste condizioni?”
-Salve!- salutò la ragazza con un enorme sorriso che
ricordava vagamente quello di Bulma -Sono venuta qui per medicarti! Oh, ma
poverino! Hai tutte le bende da cambiare!-
-Senti un po’, stupida donna! Non conosco il motivo
della tua intrusione, ma se non sparisci entro tre secondi ti faccio fuori,
chiaro?!?- esclamò secco e deciso.
La ragazza lo guardò stupita.
-Che cosa vuol dire che mi fai fuori?- chiese con
un’espressione confusa ed ingenua.
Vegeta si rese conto che quella terrestre aveva
probabilmente lo stesso quoziente intellettivo della signora Brief, così evitò
di dare spiegazioni.
-Sparisci e basta!!! Esci da quella porta e non farti
più vedere!!! Intesi?-
La ragazza lo fissò senza mutare
espressione.
-Ma come?- disse -Non ti piaccio nemmeno un po’? Se vuoi
quando guarisci possiamo uscire insieme! Ti piace fare
shopping?-
Vegeta non rispose a parole, ma le lanciò uno sguardo
assassino che la fece retrocedere fino alla porta.
-Ok, ho capito, non mi trovi attraente... però è strano,
io piaccio a tutti! Senti, qui fuori ci sono altre infermiere... chi vuoi che
venga a medicarti al posto mio?- chiese sorridendo.
-Tsk! Nessuna! Mandale via tutte! Nessuna stupida
terrestre può mettere le mani addosso al principe dei saiyan, chiaro?!? Non ho
bisogno delle vostre inutili cure per riprendermi!-
-Dici sul serio? Guarda che se nessuno ti cura non puoi
guarire da solo... anzi, veramente non lo so...- concluse la ragazza,
grattandosi la testa per cercare di ricavare qualche informazione dal suo
cervello.
Vegeta rifletté un attimo. In effetti se fosse stato
curato si sarebbe sicuramente ripreso più velocemente; tutto ciò che voleva era
ricominciare al più presto i suoi esercizi, perciò avrebbe dovuto accettare
l’idea di farsi assistere da qualcuno...
-E va bene, mandamene un’altra!- disse -Basta che sia
intelligente e che ci sappia fare!- aggiunse.
La ragazza uscì dalla stanza allegramente e fece entrare
una sua collega. Era bassa, portava due occhiali spessissimi ed aveva i capelli
neri e unti.
“Di male in peggio” pensò il saiyan, mentre la donna si
avvicinava a lui. Non sopportava che una creatura del genere, fra l’altro
terrestre, potesse mettergli le mani addosso. Ma doveva accettarlo, o non
sarebbe mai diventato un super saiyan...
-Mmm...- mormorò la donna afferrandogli il braccio -Le
sue ferite sono molto profonde, ci metteranno molti giorni a guarire. Tra
l’altro alcune di esse sono state provocate da pezzi di vetro o di metallo, che
abbiamo dovuto estrarre. Inoltre sono state riscontrate alcune ustioni di terzo
grado...-
-Sta zitta! Non me ne importa niente di quello che stai
dicendo! Curami e basta! E vedi di muoverti!-
La donna si bloccò visibilmente
offesa.
-Mi sta dicendo che non le va di conoscere le sue
condizioni? Che io per lei sono solo una schiava?-
-Sì, va bene? Muoviti! Le tue mani a contatto con la mia
pelle mi danno la nausea!-
La mora si alzò e si diresse verso la
porta.
-Lei non merita di essere curato da noi infermiere!-
esclamò.
-Tsk! Ti sbagli! Siete voi che non meritate di avere a
che fare con il principe dei saiyan!- rispose con orgoglio
Vegeta.
La donna sparì sbattendo la porta. Ecco, ora il saiyan
non avrebbe più ricevuto cure, ma almeno poteva finalmente godersi un po’ di
pace. Si guardò le ferite che aveva sulle braccia, sul petto e sulle gambe. E
adesso?
“Maledizione!” pensò “I terrestri sono gli esseri più
insulsi dell’universo! Le donne poi sono tutte stupide o orribili! Se non fosse
stato per Kakaroth, di sicuro me ne sarei già andato da un pezzo da questo
pianeta! È solo per combattere contro di lui che sono rimasto, anche se prima
dovrò vedermela con i cyborg”
-Accidenti, le hai cacciate via subito!- disse una voce
proveniente dall’entrata della stanza.
Vegeta si voltò. Ecco chi c’era sotto a quelle strane
visite. Era tutta opera sua, ne era certo.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente?- gridò il
saiyan -Come ti sei permessa di mandarmi quelle stupide terrestri a mettermi le
mani addosso?!? Sappi che non la passerai liscia!-
La ragazza dai capelli turchini si avvicinò sorridendo e
si sedette di fianco al letto.
-Scusami!- disse -Volevo vedere come ti saresti
comportato! Ma non preoccuparti: d’ora in poi ti toccherò solo
io-
Detto ciò, le prese il braccio e continuò a medicarlo,
dove tutte le altre si erano interrotte.
Vegeta, che si era già preparato a risponderle con tono,
si bloccò un attimo. Il suo tocco era il migliore che avesse mai sentito. E la
sua presenza, per quanto la cosa gli sembrasse assurda, era meno irritante delle
altre...
Intelligenza e bellezza... una vera
maledizione...
-Non montarti la testa!- disse il saiyan -Visto che sei
stata la prima a medicarmi quando mi sono ferito la prima volta, mi farò curare
da te. Però sia ben chiaro: devi comunque toccarmi il meno possibile! E non
voglio più vedere le tue stupide amiche in questa stanza,
chiaro?!?-
Bulma sorrise.
-Come vuoi- disse -Nessuna donna ti darà più fastidio.
Anzi, sai che ti dico? Ora metto un cartello di
avvertimento!-
Detto ciò, smise di dedicare le sue attenzioni a Vegeta
e prese dall’armadio appoggiato alla parete un foglio bianco ed una
penna.
-Ecco!- esclamò dopo aver scritto qualcosa -Ora ci metto
una cornice e lo appendo fuori dalla porta!-
La ragazza mostrò sorridente il foglio a Vegeta, su cui si poteva leggere a chiare lettere “Don’t touch the prince”...
***
Vegeta stava sognando. Come al solito, d’altronde. Si
trovava in un luogo buio ed una sola figura si ergeva davanti a
lui.
-Kakaroth!- esclamò Vegeta -A quanto pare vuoi batterti
con me! Sappi che non vedo l’ora!-
Aveva appena terminato la frase, quando Goku scomparve
nel nulla.
-Ma sogni ancora lui?- esclamò una voce alle sue spalle
-Allora è proprio vero che ne sei innamorato!-
Vegeta guardò la donna irritato.
-Tsk! Io sono un saiyan e sogno semplicemente di
combattere! Voi terrestri invece siete troppo pacifici! E adesso lasciami
stare!-
-Ok!- rispose Bulma -Vorrà dire che troverò qualcun
altro con cui passare il mio tempo...-
-Non ci provare!- esclamò il principe dei
saiyan.
La donna sorrise e gli corse incontro
abbracciandolo.
-Che stai facendo?!?- domandò Vegeta
infastidito.
Bulma si mise a ridere e lo strinse più
forte.
-Goku è già andato via, non
preoccuparti...-
-SEEEEEEIIIIIIIII
SVEEEEEEEEGLIIIIIIIIOOOOOOOOO?!?!?!?!?!?!?-
Vegeta si destò improvvisamente dal
sonno.
-Che bello, ti sei svegliato!- esclamò una voce
squillante.
Il saiyan sbatté le palpebre e si ritrovò davanti una
figura con gli occhi azzurri e i capelli turchini.
-Cosa c’è, Bra? Si può sapere perché mi hai
svegliato?-
La bambina di cinque anni sorrise e gli mostrò un
oggetto che teneva in mano.
-Ho trovato questo in un vecchio armadio! Trunks dice
che è la scrittura della mamma!-
Vegeta puntò uno sguardo seccato su ciò di cui la
piccola stava parlando e riconobbe un vecchio cartello scritto da
Bulma.
Bra sorrise di nuovo.
-Trunks me l’ha anche letto, sai? Mi ha detto che c’è
scritto di non toccare il principe! Sei tu il principe,
vero?-
Vegeta si lasciò sfuggire un mezzo sorriso ripensando a
quei ricordi.
-Sì, sono io. Ora però lasciami
dormire-
Detto ciò, Vegeta si tirò su le coperte e chiuse gli
occhi, sperando che Bra uscisse dalla sua stanza.
-Papà?- lo chiamò la bambina di
nuovo.
Vegeta aprì un occhio irritato.
-Che cosa vuoi ancora? Lasciami
dormire!-
-Ecco...- mormorò la bambina -Trunks mi ha detto che non
è vero che nessuno può toccarti... io posso farlo, vero?- concluse
speranzosa.
Vegeta rimase un attimo in
silenzio.
-Sì, purché tu non mi stia sempre addosso...- disse -Ma
ora basta domande! Esci da questa stanza, e dì a Trunks che impari a stare
zitto!-
La figlia annuì e fece per andarsene, quando un altro
pensiero le attraversò la mente.
-Papà... Trunks mi ha detto che se tu non avessi mai
toccato la mamma noi non saremmo mai nati...-
Il saiyan sussultò.
-Cosa?!? Si può sapere che cosa ti racconta tuo
fratello?!? Appena mi alzo mi sente!!! Per quale motivo ti dice queste
cose?!?-
Bra gli mostrò di nuovo l’oggetto.
-Me le ha dette perché ha visto questo!- disse
allegra.
-Oh, non ci credo! Ma è proprio quello!- esclamò una
voce di fianco a Vegeta.
Bulma, appena destata dal sonno, si stava sgranando gli
occhi ed osservava la figlia sorridendo.
-Hai trovato il vecchio cartello!- disse -Ma che carino!
Me lo daresti un attimo? L’ho cercato tanto in questi
anni!-
Bra consegnò entusiasta il cartello alla madre, curiosa
di ricavarne qualche altra informazione. Bulma lo prese tra le mani e lesse la
vecchia frase abbandonandosi ai ricordi.
-Avrà vent’anni ormai!- esclamò, poi voltò lo sguardo
verso Vegeta, che stava ancora cercando di riprendere
sonno.
-Bra, è meglio che tu vada- aggiunse la donna -Tuo padre
ha sonno, adesso non vuole sentire i nostri discorsi...-
La bambina abbracciò il braccio di Vegeta, poi si
diresse verso l’uscio.
-Ok, vado a giocare in camera- disse -Però dopo voglio
sapere perché Trunks dice che se papà non ti ha mai toccato allora non è nostro
padre-
Vegeta riaprì gli occhi ed intervenne
immediatamente.
-Trunks dopo vorrà sapere che se non chiude quella bocca
davanti a te VOSTRO PADRE lo farà a pezzi!!!- esclamò
infastidito.
Bra lasciò la stanza, mentre Bulma, che teneva ancora in
mano il vecchio cartello, scoppiò in una sonora risata.
-Che cosa c’è da ridere?!?- le chiese l’uomo
irritato.
La donna aprì il cassetto di un comodino ed estrasse una
penna.
-Niente!- disse senza calmarsi -A proposito, sai perché
cercavo questo cartello?-
Vegeta chiuse gli occhi.
-No, e non mi interessa...- disse, cercando di
rimettersi a dormire.
La donna ignorò la sua affermazione e continuò a
parlare.
-Sai, ricordo ancora perfettamente quel giorno... non
sai quanto avrei voluto scrivere un’altra cosa su questo cartello! Ora
finalmente lo posso fare!-
Detto ciò, tolse il tappo alla penna e si mise a
correggere la frase. Vegeta, colto da una leggera curiosità, aprì un occhio,
cercando di mostrarsi indifferente, e lo puntò verso l’oggetto che la moglie
teneva in mano.
-Tsk!- si limitò a dire dopo aver letto, richiudendo la
palpebra dell’occhio. Bulma intuì che non aveva nulla in contrario su ciò che
lei aveva scritto, così appoggiò il cartello sul comodino, dove si poteva
leggere a chiare lettere “Don’t touch MY prince”...
This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder