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Autore: usagainst_theworld    01/06/2013    3 recensioni
- Al tre? [...] Uno - ho bisogno di un vincitore - Due - non possono morire entrambi - Tre! - le bacche si avvicinano alle loro bocche. Chiudo gli occhi.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Presidente Snow, Seneca Crane
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"La modifica precedente è stata rievocata."

Capolinea. La corsa della ragazza in fiamme finisce qui.

Chissà cosa starà pensando in questo momento. Quale sarà la sua prossima mossa. In ogni caso è spacciata. Sempre se non sceglierà di uccidere il ragazzo, pur di tornare a casa. Ne sarebbe capace. Ha fatto credere a tutti di essere perdutamente innamorata ed è riuscita a sopravvivere. Ma io non sono uno stupido. È spietata, quasi quanto Snow. Per questo è pericolosa. Per questo deve pagare. Con la vita.

Nei momenti che seguono l'annuncio di Claudius Templesmith l'atmosfera è quasi irreale. Tutta Capitol City aspetta. Nella grande sala bianca c'è un via vai di gente. Gli altri strateghi attendono con ansia gli sviluppi e si preparano a intervenire. Preparano degli ibridi per l'occasione e li sistemano sulla mappa. Tutti si aspettano però un finale strappalacrime.

Nell'arena intanto non succede niente. Osservo con attenzione lo schermo, stranamente rilassato. Perché so di aver già vinto. Cerco di leggere le espressioni sui loro volti. Il ragazzo è visibilmente spaventato, mentre lo sguardo di Katniss è, come sempre, inscrutabile. Non c'è da preoccuparsi, non andranno lontano, insieme. Solo uno può tornare a casa. Solo uno può continuare a vivere. E io ho già ho scelto chi sarà.

Ragazza in fiamme, non hai scampo. Non prenderla sul personale, ma credo che ti stia dedicando l'attenzione che meriti. Contenta ora?

Hai voluto giocare col fuoco. E adesso, brucerai. Oh si, brucerai.

Snow sarà finalmente fiero di me.

All'improvviso succede però qualcosa di inaspettato. Qualcosa che non rientra nei miei piani, né in quelli del presidente. Caccia qualcosa e la posa sulla mano di Peeta. Sembrano... no, non può essere. Non lo sta facendo. E invece sì. Sono bacche velenose.

I momenti che seguono mi gettano in uno stato di totale panico. Sono il capo degli strateghi, tocca a me decidere, ma non riesco a fare altro che fissare quel maledetto schermo. E intanto il tempo passa.

- Al tre? [...] Uno - ho bisogno di un vincitore - Due - non possono morire entrambi - Tre! - le bacche si avvicinano alle loro bocche. Chiudo gli occhi.

- Fermi! - urlo istintivamente. L'eco della mia voce rieccheggia nella stanza. Poi, silenzio. Tutti mi fissano, impietriti, e non capisco il perché. Finalmente realizzo: ogni parola che esce dalla mia bocca qui è un ordine. Questo significa che Claudius ha già annunciato i due vincitori. Due vincitori, nessun morto. Ma qualcuno deve pur sempre morire. Quel qualcuno sono io.

Gli altri strateghi escono tutti a testa bassa, con lo sguardo fisso sulle punte delle loro scarpe e senza proferire una parola. Solo quando l'ultimo di loro è ormai sulla porta, si gira verso di me e mi guarda come se fosse l'ultima volta. O forse lo è. Poi la porta viene chiusa a chiave e mi ritrovo a fissare le pareti bianche. Bianco, puro e candido. No, non farti ingannare. Bianco significa neve. E neve per me significa sangue, morte e distruzione. Neve significa il presidente Snow.

Scivolo lentamente lungo il muro e gettò la testa tra le braccia, consapevole che uscirò da questa stanza soltanto in posizione orizzontale. Soltanto da morto.

Il tempo scorre lento, inesorabile e i minuti si trasformano in ore, in giorni e persino in mesi. Decido comunque di rialzarmi, perché se questi devono essere gli ultimi momenti della mia vita, non voglio sprecarli. Devo essere forte. Perché io avevo già vinto e non voglio andarmene da sconfitto.

Sono di spalle quando la porta si apre con così tanta violenza che sembra che il pavimento tremi sotto i miei piedi. O forse è semplicemente paura. Fa un passo in avanti, poi un altro e un altro ancora, fino a quando non mi raggiunge. Mi giro lentamente e sostengo il suo sguardo. Lui, bianco e impeccabile, come sempre. Poi abbasso lo sguardo ed è in quel momento che la vedo. Non un fiore qualsiasi. Una rosa, una semplice rosa. Bianca, come lui, sempre al suo posto, nel taschino della giacca. Perfetta. Fin troppo per i miei gusti.

- Seneca, complimenti, questi sono stati i tuoi Hunger Games - dice con apparente calma. Ma io so che non è così. - Che succede, hai perso la lingua? - e ride in modo agghiacciante. Forse sta cercando di dirmi quale sarà la mia punizione. Un senza-voce? Sarà così clemente con me?
Lui però, come se mi avesse letto nel pensiero, risponde: - Non è quello a cui stai pensando. Non ti umilierei mai in tal modo. Ma perché non parliamo un po' noi due? Che ne dici di questi due vincitori? -
- Sono due. - è l'unica cosa che riesco a dire.
- Bene, vedo che ci siamo capiti. Che storia strana la loro, non credi? Gli sfortunati amanti del distretto 12. Condannati sin dall'inizio, o almeno così credevo. Invece sono vivi entrambi. Seneca, ricordi perché abbiamo un solo vincitore negli Hunger Games? - dice in tono solenne.
- Per dare un po' di speranza, signore. - dico quasi meccanicamente.
- Esatto. Ma ben comprendi che troppa speranza può essere un pericolo per Capitol City? -
- Certo, signore. - rispondo automaticamente.
- Mi dispiace, Seneca, ma sai che amo i finali strazianti e quest'anno non c'è stato. Pagherà, pagherà anche lei. Te lo prometto. -
Poi si gira verso la porta, giusto il tempo di prendere la pistola e puntarmela in fronte.

Davanti alla morte capisco finalmente quello che non riuscivo a vedere in precedenza, troppo occupato dal mio successo e dal mio potere. Ero troppo ambizioso ed egoista da non comprendere che io non comandavo un bel niente. Ero soltanto una pedina nei suoi giochi.

Dentro la mia testa risuona la voce di Katniss "Grazie per la considerazione!".

Uno sparo, poi il buio. E capisco che sono morto.

Ma in fondo qui si sta bene, non c'è più bianco, non c'è più neve.


Angolo dell'autrice:

Ok, premetto che sono nuova e non sono ancora molto pratica qui sul sito. Questa è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia. A voi che avete avuto il tempo e la pazienza di leggere tutto e arrivare fin qui, dico semplicemente grazie. Se vi va, se avete tempo, se non avete proprio nient'altro da fare, non esitate a recensire e a darmi consigli! Non siate timidi, su, non vi mangio mica... Spero di tornare presto con altre storie, nel frattempo fatevi bastare questa ahah
Grazie ancora
   
 
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