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Autore: fren    19/12/2007    7 recensioni
E se nel manga numero 12 di Araizumi, Gourry non si fosse assentato per andare ad alzare le mani a Leon, l'unica notte in cui Lina prese il coraggio di andare a bussare alla porta della sua stanza? Una breve e dolce fic sulla coppia LinaXGourry^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta della tua stanza (Ripubblicata dopo che , causa motivi di visualizzazione, era stata cancellata^^)

Questa breve One shot è dedicata agli scleri di una domenica a Milano, e ovviamente alle persone che erano con me!
Dopo un'attenta valutazione, ho deciso che non si poteva continuare sulla strada della perdizione, con fughe dai castelli abbandonando i poveri mariti, padri fedigrafi e morti improvviseXDD
Così nel giro di qualche ora ho scritto questa fic, che potrebbe farvi venire il diabete, ma che è fortemente consigliata ai fans sfegatati di Lina e Gourry! ^_^
Si spera che dopo questo QUALCUNO( di cui non si fanno nomi e nemmeno nick) prenda il buon esempio, e perda la sua vena sadica!!XDDD
Grazie a chi avrà voglia di farmi sapere se i suoi denti sono stati immediatamente cariati da questa fic^^
Buona lettura!

Un sottile spicchio di luna risplendeva attraverso le finestre della stanza da bagno, illuminando di un pallido chiarore la notte buia e senza stelle. Un persistente odore di sapone invadeva l'ambiente circostante, mescolandosi col vapore dell'acqua bollente. Le terme della locanda, a quell'ora della notte, erano praticamente deserte, e io me le godevo in santa pace, nella più totale tranquillità.
Era davvero il massimo della vita starsene beatamente a mollo in quel tepore profumato, nella più totale solitudine.
Solo io.
Cioè...Io e certe statue pettorute, decisamente di pessimo gusto, che adornavano la vasca.
Sconsolata rimirai quel poco che mi era stato dato in dotazione, e un amaro sospiro fuoriuscì dalle mie labbra.
La natura a volte sapeva essere davvero crudele.
Quale atroce ingiustizia decretava che una fanciulla dovesse subire l'onta di essere continuamente sbeffeggiata da uomini crudeli e senza il minimo tatto???!!! Le mie sopracciglia si corrugarono mentre le parole di Gourry mi ritornavano alla mente: ' Sei più piatta di una tavola!!' E sprofondai fino al mento nell'acqua calda della vasca.
Quel cretino.
Era evidente che non si rendesse conto di un dato di fatto fondamentale. La natura non poteva essere generosa con chiunque. Era OVVIO che quello che a me aveva negato nel giropetto fosse stato destinato ad aumentare la mia massa grigia, mentre di certo non si poteva dire la stessa cosa del cervello di gelatina in questione.
Ma lui non solo era dannatamente ottuso, era anche maledettamente cafone!
Sempre più truce mi immersi ulteriormente, sbuffando bollicine. Ok, era seccante, dovevo ammetterlo.
In fondo ero scesa alle terme a quell'ora per trovare un po' di relax in santa pace, perchè accidenti dovevo stressarmi così per quello che poteva pensare o non pensare Gourry del mio seno??
Improvvisamente ebbi la chiara percezione di stare arrossendo. Davvero mi importava così tanto...Di quello che lui pensava di me?
Non di quello che pensava di me come maga, e forse nemmeno di quello che pensava di me come amica...
Risoluta scossi la testa.
'Ma che razza di pensieri mi passano per la testa??' Mi rimproverai mentalmente.
Stare troppo a mollo mi aveva evidentemente rammollito anche in quel senso, visto che mi ritrovavo alle due di notte a pensare all'opinione che Gourry aveva del mio corpo.
Imbronciata incrociai le braccia al petto, quasi a volerlo nascondere, nonostante fossi sola in quel luogo.
'Non sono poi così piatta...' Bofonchiai tra me e me. Ma era una ben misera consolazione autoconvincersene, visto che purtroppo era ormai opinione diffusa che un'asse da stiro avesse più curve di me.
Anche se in effetti, era più il fatto che quella fosse l'opinione di una determinata persona ad innervosirmi tanto.
Sconsolata allungai la mano, afferrando l'accappatoio che giaceva sullo sgabello alle mie spalle, ed uscii dalla vasca, avvolgendomici e godendo del calore  della spugna soffice sulla mia pelle bagnata. Quella notte d'autunno il clima era decisamente poco mite, e io sentivo improvvisamente un disperato bisogno di cose calde e morbide.

Saltellando contro al freddo pungente del corridoio raggiunsi la porta della mia camera, ed entrata gettai l'accappatoio sul letto, infilandomi il pigiama.
"Brrrr..." Rabbrividii, osservando mestamente la cenere che occupava il caminetto spento della mia stanza ghiacciata.
'Che stupida..' Pensai, potevo accenderlo prima di scendere alle terme, così a quell'ora un bel tepore avrebbe avvolto ogni cosa. Risoluta mi accovacciai davanti al camino, e battendo i denti mi apprestai ad utilizzare un incantesimo per far scaturire le fiamme, ma improvvisamente mi fermai.
Era così triste quel caminetto spento e annerito di cenere, triste quasi quanto il resto della stanza. C'era un non so che di incredibilmente malinconico in quella solitudine, e l'idea di prendere sonno battendo i denti, aspettando che il camino riscaldasse l'ambiente intero non mi sorrideva particolarmente.
Credo che rimasi alcuni secondi accovacciata, meditando sul perchè improvvisamente, l'idea di dormire da sola non mi andasse. E se avevo bisogno di autoconvincermi che tutto dipendesse dal freddo della stanza, io che avevo dormito più di una volta sulla nuda terra nel mezzo della foresta, significava una cosa sola: c'era qualcosa che mi rodeva, e non era da escludere che dipendesse proprio dall'infelice frase che lo spadaccino mi aveva rivolto quel pomeriggio, nella piazza, davanti a tutti quei buzzurri:

'Come vedete Lina è ancora una mocciosa con il seno piatto come una tavola!! Forse tra qualche migliaio d'anni c'è
speranza che divenga effettivamente abbordabile!!'

Ovviamente Gourry aveva già avuto la sua dose di randellate, per aver avuto il coraggio di dire una simile crudeltà SU di me e DAVANTI a me. Ma non era per desiderio di un ulteriore rivalsa che all'improvviso mi sollevai, e afferrando il cuscino, mi precipitai fuori dalla stanza.
Potevo anche avercela a morte con lui, perchè non capiva mai quando era il momento di tapparsi quella boccaccia, e non capiva mai quanto fossero cretine il novanta per cento delle cose che diceva.
Ma la verità, lo sapevo solo io, era che tutte le volte ci rimanevo male.

Il silenzio di quel corridoio era quasi spettrale, e solo i miei passi echeggiavano mentre mi dirigevo verso la camera di Gourry. Sentivo le goccioline dei miei capelli ancora umidi cadere giù dalle punte, e non era da escludere un bel raffreddore il giorno dopo.
Quando raggiunsi la sua stanza deglutii.
Insomma, che ci facevo lì davanti alla sua porta, nel cuore della notte?
Cos'è che gli volevo dimostrare? O forse...sarebbe stato più appropriato dire...
Cos'è che volevo dimostrare a me stessa?
Che non ero una bambina come tante volte lo spadaccino insinuava?
Riflettei un momento su quelle parole. Gourry da sempre mi trattava come una bambina, l'aveva fatto dal primo momento che mi aveva conosciuta, e continuava a farlo, nonostante gli avessi dimostrato più di una volta di essere quasi peggio di un Mazoku.
Lui mi rispettava, e sicuramente gli piaceva la mia compagnia, altrimenti non avrebbe avuto senso la sua vita insieme a me.
Ma sempre una bambina rimanevo, ai suoi occhi. E questo, anche se mi scocciava ammetterlo, ultimamente aveva incominciato ad infastidirmi non poco. Perchè era solo ultimamente che in effetti...Avevo cominciato a trovarlo veramente carino.
Cioè, sempre un minorato mentale, si intende. Però carino. Molto carino.
E tutte quelle sue 'scompigliatine' di capelli, pacche affettuose e battutine ironiche avevano cominciato a crearmi un certo disagio.
Perchè non era giusto che io adesso avessi cominciato a vederlo come un  bel ragazzo, mentre lui mi trovava sempre e solo una bambina, con un corpo da bambina.
Sospirando tornai in me.
'O la va o la spacca' Pensai, mentre allungavo la mano verso la sua porta, bussando lentamente.
"Hei Gourry....Stanotte non me la sento di dormire sola...Posso entrare per favore?..." Mormorai, stringendo il cuscino a me.
Non un rumore rispose alla mia richiesta.
Il cuore cominciò a martellarmi furiosamente nel petto. Forse Gourry dormiva profondamente, e non aveva sentito nulla...Questo mi dava ancora la possibilità di procedere in una ritirata strategica.
'Ma no...Ormai sei qui...' Mi sussurrai, ben consapevole che una volta che avevo trovato il coraggio di arrivare fin lì, fare dietrofront significava non riaffrontare più la questione. Perchè mi conoscevo abbastanza bene da poter affermare con certezza che era stata la notte a spingermi a bussare alla stanza dello spadaccino.
Di notte pensiamo e facciamo cose che non potremmo mai fare durante il giorno, perchè forse è proprio quel suo mantello nero a farci sentire talmente spaventati o talmente protetti da avere abbastanza coraggio di uscire allo scoperto.
E il fatto che non fuggissi gambe levate prima che Gourry arrivasse ad aprire la porta, dipendeva anche dal fatto che ero troppo spaventata per scappare. Eh, si...Il coraggio a volta è anche questo!
Nonostante tutto, Gourry non venne ad aprirmi. A quel punto mi arrischiai a posare l'orecchio contro alla porta, nel tentativo di cogliere un qualsiasi segnale della sua presenza nella stanza, ma dovetti rassegnarmi delusa.
Non si sentiva volare una mosca nella stanza dello spadaccino, e questo mi insospettì. Con circospezione abbassai la maniglia della porta, ed entrando, potei constatare che la stanza era deserta, ed il letto intatto.
Un senso di profonda delusione si impadronì di me in mezzo secondo.
"A quanto pare...ha deciso di movimentare la serata..." Mormorai, improvvisamente folgorata da un elementare dato di fatto.
Gourry viaggiava con me da parecchio tempo ormai, e trascorrevamo le giornate fianco a fianco, senza separarci praticamente mai.
E visto che era stata una sua libera scelta, e lo faceva senza nessun tipo di obbligo, era presumibile che la mia compagnia non gli dispiacesse poi così tanto. No, certo che no...
Salvo poi movimentare le sue notti con un altro tipo di compagnia.
Improvvisamente mi sentii una perfetta stupida. Una stupida con un pigiama a cuori e un cuscino in mano, nella stanza vuota di un uomo che, dopo aver 'messo a nanna' la bambina che accompagnava e proteggeva durante il giorno per evitare che si imbattesse in certi cattivoni che le volessero rubare le caramelle, si dava alla vita notturna con qualcuna che probabilmente aveva tutti gli attributi per essere definita una 'vera donna'.
Capì che stavo stringendo il cuscino con una tale rabbia che non avrei poi potuto giustificarmi, l'indomani mattina, raccontandomi che lo facevo solo perchè Gourry non mi aveva mai rivelato niente delle sue 'conquiste' notturne.
La sola idea che in quelle notti in cui io dormivo beatamente nel mio letto, nelle varie locande in cui alloggiavamo, lui dormisse chissà dove e chissà con chi...
Tra le braccia di chi...
Mi faceva stare male.
E improvvisamente realizzai quello che mi ero ostinata a negare in tutti quei mesi passati al suo fianco.
Che Gourry mi piaceva, che me la prendevo quando faceva uso delle sue presso che nulle qualità intellettive per scherzare su di me perchè mi faceva rabbia il fatto che mi considerasse ancora una bambina, quando io avrei voluto essere vista come una ragazza. Come una bella ragazza. Come una bella ragazza con cui poter considerare l'ipotesi di andare anche oltre al rapporto, spesso infantile, che ci legava. Dannazione.
Ma adesso mi era passata. Si-si...In fondo era stato solo un attimo di sbandamento, e raggiungere la sua stanza nel cuore della notte era stata una pessima idea. Un momento di confusione.
Risoluta ricacciai indietro lacrime di cui, nonostante tutto, continuavo a negare l'esistenza, e lanciai un ultima occhiata al letto intonso dello spadaccino; Poi  feci dietrofront verso la porta, e mi scontrai con Gourry che stava entrando proprio in quel momento.

"Lina?" Esclamò stupito lo spadaccino, dopo essersi ripreso dal colpo.
Io mi massaggiai il naso dolorante, sollevando lo sguardo su di lui. Indossava il pigiama, e i lunghi capelli biondi gli ricadevano umidi sulle spalle, nella mano sinistra reggeva un'asciugamano.
Improvvisamente mi setii ancora più cretina di prima, e sentivo chiaramente le guance andarmi a fuoco.
L'evidenza, chiaramente, annullava automaticamente le ipotesi strampalate che avevo considerato fino a due secondi prima su di un Gourry che usciva nel cuore della notte a fare conquiste.
Lo spadaccino continuava a osservarmi come se da un secondo all'altro avessi dovuto trasformarmi in un alieno o qualcosa del genere:
"Lina...Ma che ci fai qui?" Domandò infine.
Tentando di recuperare un minimo di dignità sostenni il suo sguardo, accigliata:
"Ecco...Io...E tu che ci fai qui??" Chiesi infine, non riuscendo ad inventarmi nulla di credibile sul momento.
" Veramente questa è la mia stanza..." Rispose lui, semplicemente.
Ok, va bene. Era stata una cosa cretina da chiedergli, in effetti.
Continuavo a sentire il suo sguardo interrogativo su di me, e la cosa cominciava a crearmi qualche difficoltà, considerando anche che, con quel pigiama a cuori, non potevo aspettarmi di essere presa sul serio, qualsiasi cosa avessi detto.A quel punto rimaneva una sola alternativa per cavarmi d'impaccio: la tecnica della fanciulla indifesa!
"Gourry..." Sussurrai, attaccandomi alsuo braccio, e sbattendo più che potei le ciglia " La mia stanza è ghiacciata...Non vorrai rischiare di trovarmi assiderata domani, vero? Vero??"
Il biondo mi osservò ancora qualche secondo, dubbioso, poi portandosi la mano al mento mormorò:
"Ho capito, qualcuno ha deciso di passare per le cucine a farsi un cicchetto, vero Lina?"
Per poco non mi cascarono le braccia, ma ripresi subito self-control:
" Hei! Non sono ubriaca! Ti sto solo dicendo che non voglio dormire con quei pinguini che stanno di là, la trovi una cosa tanto strana??!"
A quel punto vidi finalmente un sorriso comparire sul suo volto:
" Ah ok, se lo dici con questo tono va bene. Erano tutte quelle moine che ti facevano sembrare strana! Come vuoi allora Lina, non voglio di certo ritrovarmi domani a scongelarti per portarti via dalla locanda!" E così dicendo mi passò affettuosamente la mano tra i capelli, allontanandosi nel corridoio.
Ci misi qualche secondo a capire dove accidente si stesse dirigendo:
" Gourry!" Lo richiamai, rendendomi conto che stava andando verso la mia camera.
Lui si voltò, e rifece qualche passo nella mia direzione:
" Che c'è?" Chiese docilmente, come se fosse la cosa più normale del mondo, per lui, cedermi la propria stanza calda e accogliente, solo perchè piombavo lì nel cuore della notte dicendogli che avevo freddo.
Lentamente mi avvicinai a lui, guardandolo negli occhi:
" Io...Io non intendevo che con i pinguini ci devi dormire tu..." Mormorai incerta. Non era facile...
Insomma, quanti uomini conoscete che si comporterebbero così davanti ad una perfettamente in grado di accedersi un fuoco nel giro di due secondi?
Lui mi guardò senza capire, ed io continuai:
" Io volevo solo dire...Ecco...Che insomma, potrei dormire di qua con te...Se la cosa non ti da fastidio, ecco..."
Gourry parve sinceramente stupito dalla mia proposta:
"Lina...Sei sicura che vada tutto bene? C'è qualcosa che devi dirmi?Qualche tua...sensazione?" Chiese, osservandomi preoccupato.
Ovvio.
Io gli dicevo che volevo dormire con lui, e lui subito pensava a qualche nemico nascosto nell'ombra pronto ad attaccare.
Ma del resto era più che comprensibile, visti i precedenti.
Sospirai:
"No-no...tranquillo, nessuna 'sensazione'" Replicai, disegnando in aria il segno delle virgolette con le dita " Voglio solo stare qui stanotte...Allora, posso?"
Gourry non mi parve molto convinto, ma alla fine sorrise:
" In fondo il dovere di una buona guardia del corpo è anche assicurarsi che dei perfidi pinguini non facciano la 'festa' alla loro protetta nel cuore della notte! Su, entra..." Concluse, tenendomi aperta la porta della sua stanza.
Il caldo tepore della sua camera da letto mi colpì nuovamente, appena varcai la porta, e improvvisamente notai un sacco di particolari che, nei miei deliri antecedenti, non avevo considerato.
Il camino era acceso e scoppiettante, e sulla cassapanca ai piedi del letto erano posati gli indumenti dello spadaccino, insieme alla spada.
Sicuramente, se poco prima non mi fossi fatta prendere dal panico di non trovarlo in camera, avrei potuto considerare che di certo non poteva essere andato molto lontano dalla propria stanza. Non nudo, come minimo.
"Hei Gourry, devo farti i complimenti..." Considerai con tono sarcastico, sedendomi sul letto " Sei riuscito a lasciare la Gornova in bella vista e la porta aperta, se fossi stata un ladro a quest'ora saremmo belli che fregati!"
Vidi lo spadaccino grattarsi la zazzera dorata, lanciandomi un'occhiata smarrita:
"La porta era aperta? Devo proprio essermi dimenticato di chiuderla..."
Io roteai gli occhi al cielo.
Questo era molto tipico di Gourry.
Lo guardai chinarsi verso il camino, ravvivandolo con qualche ciocco di legno. Nel buio della stanza, le fiamme si riflettevano sulla sua pelle chiara, creando ombre e riflessi ramati che gli danzavano sulle lunghe ciglia, e in quegli occhi che avevano il colore del cielo terso d'estate.
Incrociai le gambe sul letto, stringendo a me il cuscino che mi ero portata dalla mia stanza, e osservai il profilo del ragazzo che viaggiava con me da molti mesi, ormai. C'era serietà in quel suo sguardo concentrato, mentre posizionava il ciocco in modo da non sollevare la cenere...
Nemmeno me ne resi conto, quando si voltò verso di me. Mi ero incantata a fissarlo, e solo la sua voce mi riportò di colpo alla realtà:
"Vedo che la signorina si è già accomodata!" Replicò con un sorriso, e sollevandosi mi si avvicinò.
Di colpo mi irrigidii, considerando solo in quel momento che a quel punto, eravamo in due dentro a quella stanza, ma il letto era uno solo...
"Tranquilla Lina, volevo solo prendere il cuscino!" Ribattè Gourry, al quale non doveva essere sfuggito il mio sguardo diffidente. E così dicendo si stese a terra.
"Gourry..." Protestai debolmente "Guarda che..."
Lui si voltò verso di me con sguardo interrogativo, e io ringraziai le fiamme del camino, che lanciando il loro bagliore arancione su ogni cosa, confondevano anche il rossore che mi imporporava le guance.
"Che c'è?"
"No...Io volevo dirti..."
"Si?"
"Ecco...Io volevo dirti..."
"...?"
"Non vorresti...fare a cambio di cuscino???!!"
"........."
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, in silenzio. Poi Gourry si sollevò seduto, e mi passò il cuscino.
Io cominciavo a sentirmi petulante e capricciosa, e sospettavo che il biondo dovesse star seriamente pensando a che accidente mi fosse preso quella notte, per mettermi a tartassarlo a quel modo...
Non lo sapevo nemmeno io. Però non volevo che dormisse per terra...Era pur sempre la sua stanza, quella.
Allungai la mano verso la sua, che mi tendeva il cuscino, e feci per prenderlo, ma quando le nostre dita si sfiorarono mi costrinsi a guardarlo negli occhi:

"Non voglio che dormi per terra..." Disse la mia voce, prima che avessi modo di fermarla.
Gourry rimase silenzioso alcuni secondi, guardandomi a lungo, poi lentamente disse:
"E cosa proponi allora?...Non vedo nient'altro di sopraelevato in questa stanza...."
"C'è sempre il letto..." Mormorai.
" Ma su quello, sbaglio, o ci sei tu?" Chiese lui, sollevando il sopracciglio.
Io cercai di assumere un aria indifferente, scrollando le spalle:
"Ci stiamo anche in due...Non voglio avere una guardia del corpo con la sciatica." Replicai. E detto questo mi voltai verso la parete, rannicchiandomi sull'estremo opposto del letto.
Passarono alcuni secondi, poi sentì che alle mie spalle Gourry si sollevava, infilandosi sotto alle coperte.
Il mio cuore prese a battere ad un ritmo accelerato. Ma in fondo era assurdo, no?
Anche perchè non c'era assolutamente motivo di essere nervosi. Tra me e Gourry ci passava mezzo metro, visto che entrambi ce ne stavamo arroccati ognuno sul suo lato, dandoci la schiena.
"Lina..." Disse improvvisamente la voce di Gourry, mentre mi facevo quelle paranoie.
"Che c'è?" Chiesi, rigida.
" Potresti evitare di fregarti tutta la coperta??" Disse lui, tirando un leggero strattone alle lenzuola.
"Hei!! Gurda che sei tu quello che si è imboscato tutta la coperta da qualche parte!" Ribattei, restituendogli lo strattone.
"Ah si?" Chiese scettica la voce di Gourry.
"Esatto! Proprio così!" Replicai, fingendo di essere all'oscuro del fatto che, per un caso del tutto fortuito, si intende, l'intera trapunta fosse arrotolata intorno alla sottoscritta.
Dopo vari minuti di insulti e tira e molla, sentii lo spadaccino sospirare irritato:
"E va bene, Lina...Si può sapere che ti prende stanotte? Ti devono arrivare le tue cose o qualcosa del genere, forse??"
Non ci potevo credere! Quel brutto zotico!!
Improvvisamente mi voltai verso di lui, con sguardo fiammeggiante:
"Mi prende che sei un maledetto cafone, ecco cosa mi prende!! Come oggi, giù alla piazza del villaggio..." Mi sfuggì poi detto di bocca.
Gourry, che si era voltato a fronteggiarmi, mi fissò senza capire. E io mi rivoltai verso la parete, rossa come un peperone, tirandomi le lenzuola fin sopra il naso, e aggiunsi seccata:
" E comunque, no. Non mi devono arrivare le mie cose,  e SONO perfettamente in grado di utilizzare la magia, per tua informazione!!"
Passarono alcuni secondi.
"Cosa...Cosa ho fatto oggi giù alla piazza che ti ha dato tanto fastidio...?" Chiese Gourry incerto, dopo un attimo di silenzio.
Giustamente la sua memoria aveva rimosso. Strano, eh?
"Non ha più importanza, ormai." Ribadii secca.
Sentivo che Gourry si era sollevato sui gomiti, e mi osservava:
"Da come reagisci...Non si direbbe proprio. Avanti Lina..." Insistè poi, più dolcemente "Dimmi che ti ho fatto....Così forse potrò scontare la mia colpa ed ambire al tuo perdono!"
Io mi limitai a non rispondergli.
Sentii che Gourry riappoggiava la testa al cuscino, voltato verso di me:
" Forse ho capito..." Sussurrò alle mie spalle, facendomi rabbrividire " E' per la faccenda del...Seno piatto?" Chiese poi lentamente, consapevole di starsi avventurando su un terreno parecchio scivoloso.
Non lo facevo così perspicace, davvero.
"Può darsi..." Ribattei, enigmatica.
Lo spadaccino prese tempo:
"Andiamo...Non puoi essertela presa così per quello! Con tutte le volte che ti ho presa in giro!! E poi mi hai già picchiato oggi per quella cosa, quindi siamo pari, no?"
Decisi di prenderla sportivamente. In fondo mi dispiaceva essere costretta a lasciare la locanda in piena notte solo per aver danneggiato una stanza.
" Gourry, tu non capisci." Dissi calma " Ci sono cose che una ragazza fa già fatica ad accettare, e se un cretino le sbandiera davanti a tutti e ai quattro venti, poi non può pensare di cavarsela con dei semplici pizzicotti sulle guance. E prima che tu possa dire alcun che, no, non sono una bambina, e certe volte ci rimango male anche io. E non solo perchè magari sono un po' permalosa." Conclusi.
Il ragazzo alle mie spalle rimase silenzioso. Aspettai alcuni secondi, poi, sentendo che Gourry non aveva nulla da obbiettare a quanto da me appena affermato, aggiunsi:
"Buona notte."
La sua voce giunse dopo parecchi minuti di silenzio. Giuro che avevo già dato per scontato che si fosse addormentato.
" Mi dispiace Lina, se a volte sono un po'...Privo di tatto..." Mormorò.
PRIVO DI TATTO?????!!!!!
Ah, quindi per lui esclamare davanti a tutti che ero una mocciosa piatta come una tavola significava essere semplicemente privi di tatto???!!
Ma lo spadaccino proseguì:
"Però se vogliamo proprio dirla tutta, anche tu non fai che ripetermi che ho un mollusco al posto del cervello..." Constatò poi.
"Gourry, il punto è che tu HAI un mollusco al posto del cervello!!Questo è un dato di fatto." Esclamai, irritata.
"Anche il fatto che tu abbia il seno piatto è un dato di fatto, Lina..." Ribattè Gourry, evidentemente inconsapevole delpericolo cui andava incontro.
Ma prima che potessi voltarmi per fare di lui un mucchietto di cenere, aggiunse:

"Ma questo non significa che tu non mi piaccia."

Rimasi immobile.
"C-Cosa?" Farfugliai, osservando con occhi sgranati la parete davanti al mio naso.
Sentì Gourry indugiare:
" E' vero che sei piatta Lina, ma a me non interessa...Cioè, lo so che molto spesso te lo faccio pesare, e che ce l'hai con me per questo...Ma la verità, è che tu mi piaci anche così. E quello che ho detto oggi giù alla piazza...E' quanto di più lontano potessi dire dalla realtà..." Proseguì incerto " E se ti tratto ancora come una bambina, non è perchè ti considero tale, ma solo per paura. A volte ti vedo così piccola e indifesa che non vorrei fare altro che stare al tuo fianco per sempre, e proteggerti da tutto....Ma poi mi rendo conto di quanto sei grande, molto più grande di me, e illusoriamente credo che trattandoti come una bambina, tu non ti renda conto di quanto sono piccolo in realtà per starti accanto...Un giorno Lina, quando te ne sarai resa conto, viaggiare con me non ti basterà più. E quel giorno io lo accetterò, ma non ci voglio pensare adesso...Perchè da quando sto con te, io sento di avere un posto nel mondo. E quel posto, è al tuo fianco...Perciò ti prego, fingi di non sapere che sono solo uno spadaccino con poca capacità di apprendimento, ancora per un po'...E lasciami stare al tuo fianco, ancora per un po'..."

La dolcezza di quelle parole mi aveva bloccato il respiro in gola, e un sorriso involontario comparve sulle mie labbra.
Mi voltai verso di lui, piano, e incatenai i miei occhi ai suoi:
" Troppo  tardi Gourry, che sei uno spadaccino smemorato lo sapevo già da un bel pezzo..."
Allungai le braccia verso di lui, posandogli le mani sulle sue guance:
"Però devo ammettere che, nonostante tutto, quando ti ci metti, a fare un discorso sensato...Sai essere abbastanza convincente..." E così dicendo lo attirai verso di me, lasciando che le mie labbra si posassero sulle sue.
Davvero l'avevo fatto?? Dove accidenti avevo trovato il coraggio di farlo??!!
Gourry, dopo l'iniziale stupore, rispose con passione al mio bacio, e se non fossi stata io ad avere l'iniziativa, avrei giurato che non stesse aspettando altro da una vita. Lentamente lo sentì sovrastarmi, senza staccare le labbra dalle mie, mentre la sua mano mi carezzava dolcemente i capelli, scendendo poi sulle spalle. Sentì le sue dita scivolare delicatamente sul colletto del mio pigiama, fino a raggiungere il primo bottone alla base del collo; lì indugiarono, e le sue labbra si discostarono lentamente dalle mie.
Gourry posò dolcemente la fronte sulla mia:
"Ti amo" Disse semplicemente.
Ansimavo leggermente. E chiusi gli occhi, cercando nuovamente le sue labbra.
Io non ero mai stata brava con le parole, e lui ne era consapevole. Avrebbe capito che quella era una risposta più che sufficiente per acconsentirgli tacitamente di sganciare quel bottone, e per dirgli che, si, anchio lo amavo.
Lentamente, le sue dita slacciarono, uno per uno, i bottoni della parte superiore del mio pigiama. Lentamente almeno quanto la sua pazienza aveva slacciato tutti i nodi della mia reticenza.
E così, nuda nel corpo come nell'anima, lasciai che mi abbracciasse. Lasciai che le sue labbra vagassero su di me, mentre le fiamme del camino disegnavano forme colorate sui nostri volti.
E riuscii anche a stupirmi, tra un bacio e quell'altro, di come le mani di un uomo che aveva a che fare con una spada per la maggior parte del suo tempo, sapessero poi sfiorare con quella dolcezza il corpo di una donna.
Mi stava baciando il collo, quando sentì che la sua mano scendeva un po' più del dovuto. A quel punto lo fermai.
"Gourry..." Sussurrai piano.
Lo spadaccino sollevò il volto dal mio collo, per guardarmi a lungo negli occhi. Uno sguardo profondo, che sapeva dire e tacere molte cose insieme. E quegli sguardi, ormai l'avevo imparato, erano solo suoi.
"Saprò aspettare..." Mi disse con dolcezza, posandomi un delicato bacio sulla fronte.
Sorrisi, a quei suoi modi iperprotettivi nei miei confronti.
Io lo amavo per quello, esattamente per quello. E quello zuccone pensava che un giorno avrei potuto fare a meno di lui...
Cosa c'era di più lontano dalla verità?
Lo abbracciai stretto, sprofondando il viso nel suo collo, e lo sentii sussurrarmi nell'orecchio:
" Coraggio Lina, sarà meglio che ti rivesti se non vuoi che i pinguini vengano a rapirti anche qui!"
Ridacchiai tra me e me, mentre lo spadaccino, così come mi aveva spogliato, mi rivestiva, assicurandosi anche di rimborsarmi per bene la casacca del pigiama.
"Sembri il mio papà..." Gli sussurrai, baciandogli la punta del naso.
Incredibilmente lo vidi arrossire:
"Beh...Dopo questo, credo che avrò qualche difficoltà a trattarti ancora come una bambina..." Mormorò, visibilmente imbarazzato!
"Ah, allora vuol dire che sono riuscita nel mio intento??!" Esclamai, strizzandogli l'occhio.
Gourry, sdraiandosi su di me, allungò una mano, carezzandomi dolcemente una guancia:
" Non saprei...Forse adesso potrei cominciare a considerarti in un altro modo, e non è detto che ti faccia piacere sai... Forse potrei cominciare a considerarti...La mia ragazza..." Concluse infine, incerto.
Io rimasi un attimo spiazzata, assumendo un aria pensierosa, poi lo baciai lentamente:
"Forse questo potrei anche concedertelo...Per un periodo di prova, si intende!!"

Quella notte capii molte cose.
Mentre non riuscivo a dormire, tra le braccia di un uomo che invece dormiva profondamente già da un'ora buona, respirando il profumo dei suoi capelli e ascoltando il battito del suo cuore, capii che certe volte è impossibile scappare da certi legami. E' impossibile rinnegarli, impossibile cercare di ignorarli.
A volte, bisognava solo avere il coraggio di affrontarli.
Capii che ogni persona ha dei limiti che non possono essere superati.
Gourry era il mio.
Oltre a lui non potevo andare.
E arrivare fino a lui, arrivare a quella notte con lui, era quanto di meglio avessi potuto fare. E non era che l'inizio.

Le braci nel camino scrocchiavano scintille, mentre un tenue alone illuminava leggermente quella che adesso potevo ben considerare...La nostra stanza.
"Fino a quanto saprai aspettare?" Gli sussurai lentamente, baciandolo poco sotto l'orecchio.
E talmente convinta che stesse dormendo, mi stupii seriamente, quando lo sentii sussurrare, mentre mi stringeva forte a sè:

"Chissà...magari per tutta la vita."


Ah, dimenticavo, quella notte capii anche un'altra cosa molto importante....
Ad andarsene a dormire con i capelli ancora bagnati, si è destinati irrimediabilmente a beccarsi il raffreddore!!
  
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