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Autore: solomonty    01/06/2013    5 recensioni
Max Gentry conosce molto bene Martin Deeks.
Qui parla e spara su tutto dopo quello che è accaduto nella 4x24.
Questi sono i suoi pensieri sulla squadra, su quello che deve fare e su Martin.
Agisce in modo inaspettato e dice una cosa bellissima.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Te l'ho già detto che ti odio, Martin?



Sento la tua voce, non mi dà tregua.
Chiudo gli occhi; la sento dappertutto dentro di me.
Zitto! Non ti sopporto quando frigni.
Non ignorarmi, non farlo. Sono io, sono Max... e, se ti dico di farla finita con questa storia, tu fai quello che dico io.
Te l’ho già detto quanto ti odio?

Tu sei solare, Martin, sempre così sorridente.

Ma certo che lo sei. Puoi esserlo perché io non lo sono. 
Di solare ho solo i capelli.
Non sorrido spesso, lo sai; un accenno, forse, quando tutto è chiaro nella mia testa.
Ma per te rido quando vuoi.
Vuoi vederle… le mie zanne?

Il tuo stramaledetto lavoro di poliziotto mi ha fatto quasi uccidere, figlio di puttana.
Non ti bastava il lavoro al distretto, no… fai il cane sciolto e poi ti infogni in questa squadra dove ti considerano meno di zero, Martin.
Sei un peso per loro e non hanno mai smesso di dirtelo, neanche quella rompipalle della tua partner.
Sempre la stessa solfa, sempre le stesse frasi.
Sei quello impreparato, quello che dorme, quello che scherza troppo, quello che non deve guidare, quello inaffidabile, quello che non sa parlare.
Bastardi che non sono altro; non si ricordano che sei avvocato e cazzo, sì, eccome se sai parlare!
Dovresti appallottolare la tua laurea e ficcargliela giù per la gola!

Ma a te non importa.
Continui a sorridere, umile; ti fai scivolare tutto addosso perché per te, sempre e comunque, la vita è una meraviglia.
Ah, è bella sì… vero, Martin? Perché tu sei buono e dolce e generoso. Aiuti chiunque, non ti offendi mai.

Oggi te l’ho già detto che ti odio?

Bisbigli mille e mille parole. Le metti una dietro l’altra per trovare pensieri che ti aiutino.
Martin, non c’è niente che tu possa dirti per farti stare meglio!
Lascia perdere, ascolta me. Devi ascoltarmi!
Stai zitto, zitto. Basta vaneggiare!

Tirami fuori, fammi uscire!
Sono il tuo cattivo compagno.
È grazie a me se sopravvivi in questo mondo. 
Sono il tuo estremo, il tuo nero.
Mi senti lo so e lotti contro di me.
Ti vedo, ti scruto.
Hai paura di me, di quello che sono, di quello che posso fare.

Quando eri piccolo andavamo d’accordo.
Scaltro a scappare dalle cinghiate di tuo padre, sono stato io ad armare la tua mano contro di lui.
Ti ho messo adrenalina nei piedi tutte le volte che scappavi dalla polizia con Ray...

Adesso mi spingi in fondo, mi rinneghi, mi releghi dove nessuno può trovarmi.
Sei ridicolo.
Fai pure, sono paziente.
Il mio momento arriva sempre.
Quando sei alle corde mi cerchi per fare il lavoro sporco.
Quando devi diventare bestia chiami Max Gentry.

Quanto mi piaci quando diventi me. E, bastardo che sei, quanto ti è facile diventare me!

Ma ci pensi che vita faremmo?
La mia scaltrezza e il tuo corpo dinoccolato, la mia anima e la tua faccia, la mia ira e la tua malinconia.
Tu che piaci a tutti ed io che me li fotto, tutti! 
Tanti soldi, tante donne e niente limiti.

Invece sei qui, dolorante e distrutto; borbotti, straparli, ragioni, pensi, ricordi.
La missione è stata uno schifo totale.
Quinto di supporto perché gli altri quattro sono del mestiere e tu soltanto un agente di collegamento.
Se potessi li prenderei a calci, spocchiosi culi mosci. 
Sei stato torturato per una verità che non avresti mai tradito.
Hai baciato la tua collega, imbecille.
Sei esasperato e stanco delle sue battutine maliziose, dell’arroganza, della sua noncuranza.
È un po’ che provi a farle capire che questo modo di fare è diventato offensivo e sterile. Il tuo sguardo è eloquente.
Dovresti rassegnarti, dammi retta.
Tanto non ha capito, se ne è andata via in moto...
Io ti avrei tirato per la giacca e ti avrei baciato per una vita intera!

Sei splendente, Martin, e nessuno deve oscurarti o tentare di cambiarti.

Te l’ho detto che ti odio? E ti amo… perché amo me stesso.
Perché tanto tu diventerai forte, tanto io potrò essere cattivo.

Alzati dal divano, infilati una maglietta e porta fuori quel cagnaccio. 
In spiaggia farete un’infornata di femmine… come sempre!

Sono qui per darti una mano, ti darò la spinta per venirne fuori.
Ti pizzicherò, ti scuoterò, non potrai lasciarti andare.
Senti la mia voce salirti dallo stomaco?
Mi nutro di te, del tuo calore abbagliante, mi insinuo nei tuoi tessuti, divento il tuo sangue, il tuo respiro…

Di colpo è tutto chiaro, vero?
Finalmente!
Mi sento appagato, ti sento rinvigorito.
Quando siamo in armonia è un turbinìo di fulmini! 
Mi piace quando diventiamo uno, anche se vinci tu. E non potrebbe essere altrimenti.
Prendi il guinzaglio e mentre esci guardati allo specchio.
Sei bello in modo indecente!

Io ci metto l’elettricità, tu l’odore.
E se io puzzo come Zeus… dannazione, Martin, tu odori di sale e di mare!




Disclaimer: Martin A. Deeks e Max Gentry, non li ho inventati io.
  
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