‘’Mia che ti costa venire?’’

Ecco, queste sono le parole che questa sera si ripetono nella mia testa, l’invito a una festa dei diciotto anni , Haley , l’unica ragazza con cui avevo stretto ‘amicizia’, quel pomeriggio mi aveva supplicato di andare a quel party. Non ho mai accettato l’invito a una festa, o ad andare in discoteca, ma sta sera mi sento diversa… sento che dovrei andare a quello stupido party anche se non sapevo né l’ora ne il posto, tantomeno di chi fosse il compleanno. Il telefono vibra, mi alzo quindi dal letto trascinando il piumone con cui dormo malgrado sia estate, era un messaggio di Haley << Passo a prenderti alle 10, fatti trovare pronta. Haley xx >>. Non mi fido delle persone, non riesco mai a confrontarmi… mi fanno paura, ma Haley era l’unica che mi era stata accanto durante i primi anni nella scuola nuova a Holmes Chapel. Guardai l’orologio….diamine sono le nove e mezza, ho giusto una mezzora per prepararmi…oh cavolo, da quando mi preoccupo per così poco?

Feci un sospiro per l’ansia, per poi lanciare il cellulare sul letto privo del piumone che mi cingeva le gambe. Mi buttai nella vasca piena d’acqua bagnando  a terra, prensi il doccia-schiuma al caramello che mi era stato regalato dalla nonna e mi immersi, insapono i capelli e via fuori dalla vasca sgocciolante. Facendo attenzione a non scivolare in punta di piedi raggiungo il mio armadio provvisto di jeans, felponi e canotte, faccio scivolare a terra il telo che mi cingeva il corpo e indosso l’intimo. Tirai fuori un pantacollant nero e la mia amata felpa di Superman: questa mi arrivava a metà coscia e mi stava abbastanza larga. Tornai in bagno e asciugai i miei lunghi capelli bruni che lasciai cadere sulle spalle, poi un filo di eyeliner nero a contornare i miei favolosi occhi blu. Mi guardai e riguardai allo specchio soddisfatta del risultato: non ero elegante ma comunque stavo meglio rispetto ad altri giorni. Sentii un clacson suonare ripetutamente, mi affacciai e Haley mi fischiò. Uscì dalla camera ma… oddio mi ero dimenticata le scarpe! Non le trovavo da nessuna parte, quando mia nonna uscì dal bagno ‘’cercavi forse queste?’’ disse mentre teneva le mie vans grigie e blu tra le mani ‘’grazie nonna…ehm in camera c’è un po di disordine!’’ e poi corsi felice giù per le scale e fuori casa. 

‘’Ti sei fatta attendere’’ mi sgridò con tono giocoso Haley ‘’Scusa..emh dici che vado bene così?’’ ‘’si sei perfetta ma ora andiamo che è tardi’’

Partimmo velocemente sul suo motorino e arrivammo in meno di cinque minuti alla festa. Parcheggiammo davanti a una villetta nell’Abbey Road, uno dei quartieri più pericolosi del posto. Entrammo, Haley salutò un po’ di amici mentre io mi limitai a sedermi su un divanetto in fondo alla sala. Questa era ‘illuminata’ da luci  stroboscopiche, nell’aria aleggiava già la puzza dell’alcool e la musica rimbombava nelle mie orecchie.

‘’Mia su vieni a ballare’’ mi invitò Haley, accettai il suo invito e la raggiunsi nella pista da ballo. ‘’Hal ma chi è il festeggiato?’’, mi indicò un ragazzo alto, girato di spalle accerchiato di belle ragazze ‘’è un donnaiolo e si dice abbia avuto qualche problema con la giustizia’’ mi informò Haley. Non so cosa mi portò a fare quella pazzia, forse un bicchierino di troppo? Ma no, ero sobria! Mi feci spazio fra la folla guardando Haley incredula…in fondo volevo solo conoscere il festeggiato! Andai a sbattere contro un ragazzo , feci un passo indietro e incrociai il suo sguardo, era lui, quel volto era cambiato poco , era lo sguardo che incrociai il giorno dell’incidente. Non poteva essere, non poteva essere il ragazzo che aveva rovinato la mia vita. Due occhi color smeraldo mi fissavano, potevo svenire in quel momento, ma mi limitai a scappare, via da lui, via da quella casa, via da tutto. Corsi piangendo, ricordando quell’incidente, quello che segnò la mia vita, quell’incubo continuo. Fuori pioveva a dirotto, mi coprì con il cappuccio della felpa , mi sedetti in un vicolo riparato. Dove sono finita? Quanto ho corso? Mi chiedevo mentre le lacrime salate si mischiavano con le gocce che cadevano dal cappuccio. Vidi un ombra, una figura maschile mi stava venendo incontro… ‘’perché sei scappata, che ti ho fatto?’’ era il riccio dagli occhi color smeraldo, avevo paura: lui era alto, aveva una statura imponente. Si chinò verso di me e alzò il mio viso con il mignolo e riaccadde, i nostri sguardi di incontrarono ‘’lasciami stare, perché mi hai seguito…’’ ‘’Non è normale che una ragazza scappi fra la pioggia’’ 

HARRY’S POV

Era bellissima, vestita della sua innocenza. La guardai negli occhi, era impaurita, ma di cosa? Mi faceva tenerezza, era più piccola di me, avrà avuto diciott’anni all’incirca. I miei ricci erano bagnati, la mia maglia fredda ma non importava, dovevo proteggerla. Non so perché, non so cosa sia successo ma sento il dovere di starle accanto. Mi sedetti vicino a lei, ‘’Mi chiamo Harry, posso avere l’onore di sapere il suo nome principessa?’’… lei mi guardò stranita, poi le sue labbra rosee accennarono un sorriso, ‘’M-mia’’. Mia? Lo sarebbe diventata.

Salve ragazze spero che la storia vi piaccia e che continuate a seguirla :D
Vi presento Mia http://weheartit.com/entry/63543734