Nel universo esistono esattamente cinque mondi paralleli, ognuno di loro rispecchia qualcosa che sa' infinitamente di macabro o di proibito.
Questi cinque mondi sono sempre stati ad una distanza di anni luce, eppure un giorno si sono incontrati tutti cinque dando vita ad un Sesto Mondo Parallelo.
Esso fu chiamato Terra; la Terra prese tutte le caratteristiche dei cinque mondi da cui nacqua: aveva vita, esisteva la morte, aveva il buio e la luce, continuava a generare e era avvolta dal mistero Macabro.
Col tempo continuò ad evolversi e divenne ben presto un Pianeta, facendo trasformare i quattro mondi che lo sostenevano in "specchi alternativi", ovvero specchi che la rispecchiavano nel passato, nel futuro, nell' inverso e nella sua impossibilità. Solo uno dei cinque mondi non si trasformò.
Esso era il 3° mondo parallelo.
Il 3° mondo parallelo era il mondo degli spettri e dei non morti.

Ranmaru rubò la passa dai piedi dell’ amico e scattò in avanti, passandola a Shindou.
Era un’ ora che si allenavano e pure non sembravano affatto stanchi.
-Ehi! Attento Tenma!- Gridò Tsurugi, l’ amico non capendo continuò a correre fino a trapassare una luce azzurrina con una lieve forma umana. Tutto si fermò.
I viandanti erano fermi, il pallone a mezz’aria. Solo i ragazzi si potevano muovere.
-Che cosa!? Tu … non ci credo, sei proprio tu!- Urlò l’ allenatore, Endou, quando quella strana luce astrale prese le sembianze di una ragazza dalla pelle bianca, i capelli oro, mossi, lunghi fino a metà schiena; gli occhi etero cromatici erano uno azzurro e uno verde e infine le labbra erano rossissime.
-Endou? Oh, no! Ti prego dimmi che tu non centri!- esclamò la ragazza con aria disperata mentre si sistemava il vestito da dea, bianco come la neve. Lui scosse la testa perplesso.
-Allenatore, lei conosce quest’ Ectoplasma?!- chiese Kirino visibilmente a disagio, dimenticando che un allenatore tonto come lui ignorava il significato di quella parola.
-Ectoche? Lei è una normalissima ragazza … e comunque Ari sei uguale a dieci anni fa’!- esclamò lui mentre la ragazza si tratteneva  dal sbranarlo.
-Fammi capire bene … in cinque anni che vi ho frequentati, che mi avete visto comparire e scomparire nel e dal nulla, in cinque anni che mi avete visto uccidere e resuscitare cantando, in cinque anni in cui mi avete visto parlare con scheletri e ombre … NON AVETE ANCORA COMPRESO CHE IO NON SONO DI QUESTO MONDO?!- chiese Arianna visibilmente su di giri, mentre il silenzio piombava sulla squadra.
-Sei un idiota, Endou Mamoru. Comunque, voi non centrate vero con il fatto che i cinque mondi stanno facendo unire la realtà con la fantasia … che il passato sta portando persone che ora dovrebbero avere ottant’anni (almeno in quest’epoca) a sedici, vero?- chiese lei con aria supplichevole.
-Ah… Angle Mois … ?- sussurrò un ragazzo dai lunghi e fluenti capelli biondi e gli occhi superbi viola.
-Wow, vi ho trovato prima ancora di cercarvi! Dov’è Chel, Chet?- sorrise lei in direzione del ragazzo sconosciuto a tutti, che ora si avvicinava e la abbracciava con nostalgia.
-Benvenuta sulla Terra, regina degli spettri!-

Piacere, io sono Arianna. Spesso però sono chiamata Angle Mois.
Io sono un ectoplasma che ama tutto ciò di macabro e proibito.
Molte Anomalie mi conoscono, e chi mi conosce non può far altro che volermi bene;
ma oggi sono qui per aiutare anche gli umani a capire cos’è giusto, anche a costo di sterminarli.
Perché io sono liberà nella mia prigione fatta di morte.