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Autore: letyourcolors_burst    02/06/2013    1 recensioni
Austin Mason. Un debole, secondo molti. Un eroe, secondo altri. Ciò che lo portò ad essere considerato tale cominciò a svilupparsi nella sua adolescenza. La morte del padre adottivo lo costrinse a fuggire dall'Inghilterra. Neanche i suoi familiari, quei pochi rimasti, seppero per molto tempo dove cercarlo. Di lui si perse ogni traccia. Quei pochi che lo consideravano un eroe lo diedero per morto. Non potevano immaginare, però, che il loro eroe sarebbe diventato il loro peggior nemico. Stava nascondendo qualcosa di grosso, qualcosa che non avrebbe potuto rimanere così per molto. Toccava a lei fermarlo. Ma l'amava. E questo avrebbe cambiato tutto. L'amore cambia tutto, di solito. E la loro storia sarebbe stata una delle più belle e complicate. Perchè non cominciate a leggere?
Salve a tutti, questa è la mia prima storia. Le recensioni mi aiuterebbero a migliorare, quindi, ringrazierei in anticipo tutti coloro che lo faranno.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8.
L'inizio

Parte 3 (Un nuovo alleato)


Austin ed Avalon cominciavano ad avere la fronte imperlata di sudore. L'uomo, nonostante la sua limitata statura, riusciva a correre più velocemente dei due ragazzi. Calpestarono sterrati, prati verdi e sentieri in ghiaia prima di riuscire a trovare, dopo ventiquattro ore di ricerche, l'essere che si nascondeva dietro l'impermeabile ed il cappello. Giaceva su una collinetta per metà già fiorita e per metà ancora ricoperta dalle tipiche foglie gialle e marroni autunnali. Sonnecchiava supino, forse sicuro di essere ormai riuscito a seminare i ragazzi. Questi ultimi si avvicinarono in silenzio, cercando di non svegliare il tizio. Non si accorsero, però, della sua recita; stava, infatti, solo fingendo di dormire. Apeena furono abbastanza vicini al tronco di un albero che riposava in quel luogo ed osservava le stagioni cambiare da cento anni, corse di nuovo via, ancora più rapido di prima, allo scopo di lasciare i due cadere nella trappola che aveva appositamente preparato. Il tronco dell'albero si stagliava dietro una trappola delle più rudimentali: il classico buco nel terreno camuffato. Caddero nel buco, profondo, forse, circa cinque metri. Non appena fu certo che i due fossero caduti nell'inganno, si affacciò dalla superficie erbosa, tenendosi all'estremità del buco. Lanciò uno sguardo soddisfatto alla trappola, fece dietrofront e se ne andò.
 Avalon ed Austin, nel frattempo, cercavano di uscire. Non riuscendo nel loro piano, si rassegnarono leggermente a rimanere in quella trappola tutto il tempo necessario all'uomo per portare a compimento il suo piano, rimasto oscuro ai due. Austin si sedette sul fondo terroso del buco. Nascose la testa fra le ginocchia. Avalon notò la reazione del ragazzo, gli si avvicnò.
 << Austin... Riusciremo ad uscire di qui. Quante altre sventure abbiamo affrontato insieme? Un migliaio. E siamo ancora qui. Ci riusciremo. >> posò una mano sulla spalla del ragazzo.
 << Il problema non è questo, Avalon. Il problema sta nel non riuscire a scampare. Per colpa mia finiamo sempre in casini da cui potremmo anche non uscire vivi. Capisci? Non voglio che tu rischi per me. >>
 << Okay, rischio. Ma rischio consapevole di stare accanto a quel qualcuno che non riesce a non strapparmi un sorriso anche quando la situazione è tragica. E tu questo lo sai. Austin, non credo che possa aiutarti a sentirti meglio, ma... Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto, sei persino migliore di me. >>
 << Questo dipende dai punti di vista... Sai, certe volte penso che il destino sia come le manette cinesi. Sai, quelle con cui ci si incatenano le dita; non riesci ad uscirne, se non con l'aiuto di qualcuno che ti capisce. >>
 << Questa era bellissima, davvero. >>
 << Io... Questa me la segno. Questa è la parte del classico "ti amo". Vorrei riuscire a dirtelo in altri modi, ci sto lavorando. >>
 << Ma a me basta. Il classico certe volte è il migliore. Vale anche per me, lo sai. >>
 << Mentre voi stilate il testamento con le vostre volontà, vi dico che non vi ucciderò; risparmiate la carta per i bisogni. Rimarrete lì dentro ancora per un pò. >> la voce dell'uomo risuonava per tutto il buco.
 << Noi non resteremo qui dentro un altro secondo. Sei una specie di nano, non ci fai paura. Te l'ho già detto: lotto da sei anni contro gente che sarebbe disposta a cavarti gli occhi con le tue stesse costole, pur di guadagnare venti sterline! >> Austin si alzò e si rassettò i pantaloni, impolverati dai residui di terra.
 << Staremo a vedere. Niente è mai come sembra. >>
 << Cosa? Che sei venuto a fare, qual è il tuo scopo? >> intervenne Avalon.
 << Lo scoprirete fra poco, geniacci. >>
 << Guarda che devi dircelo! >>
 << Okay, se ci tenete tanto... Voglio uscire da qui, vi ho intrappolati per cercare di capire come uscire estorcendo informazioni da voi due. E' un incubo. Ormai sono passati ventidue anni dal giorno in cui mi sono ritrovato in questo mondo. Ho scoperto molte cose riguardo Lamhion. Siamo sotto Londra, mille chilometri sotto il suolo. Ho sperato invano di riuscire ad usicre da qui, ma le speranze si sono esaurite subito. E' una specie di "mondo sotto il mondo", come vedete il cielo esiste, nonostante siamo sotto terra. Non vi dirò come ho scoperto queste cose, non lo so neanche io. So solo che posso uscire per due ore al giorno, poi ritorno automaticamente qui, anche se contro la mia volontà. Come una calamita, questo mondo mi attrae a sè, e non c'è niente che io possa fare per evadere. >>
 << Ehm... Noi sappiamo molto meno di lei, siamo qui da una settimana. Cosa vorrebe dire Lamhion? >>
 << E' Irlandese; è un miscuglio di tre parole: talamh, terra, imeacht, evento e iontach, fantastico. Letteralmente "terra dagli eventi fantastici". Finora non ho visto niente di fantastico. >>
 << Idem. Ora che sappiamo di più, ci resta solo da cercare di capire, pe la terza volta, come diavolo uscire da qui. >>
 << Perfetto. Accadono eventi fantastici qui, eh? Perfetto. Ci toccherà trovare un abitante di questa terra. Uno vero. >> Avalon guardò l'anziano.
 << Sarà difficile, credo. Ricordate? In ventidue anni non ho mai visto anima viva, a parte quel tizio con l'ascia in mano. >>
 << Ma che problemi avete voi due? QUELLO HA UN'ASCIA IN MANO! PERCHE' NON SCAPPIAMO? PER LA SECONDA VOLTA, QUELLO VUOLE AFFETTARCI!!! >>
 << Ah, già. HA UN'ASCIA IN MANO E CORRE VERSO DI NOI!!! >> l'anziano ed Austin gridarono all'unisono.
 << Sono due ritardati. >>
 << Ti abbiamo sentito, comunque. >>
 << Pensate a correre! >>
 Corsero a perdifiato. Nonostante la paura, avevano guadagnato un nuovo alleato: l'anziano di cui non sapevano praticamente nulla, a parte la sua lunga permanenza in Lamhion e la sua voglia di tornare alla vita reale. Si fermarono davanti ad un palazzo di sei piani, una sorta di mini-grattacielo. Questo dava tutta l'aria di una biblioteca di fine Ottocento od inizio Novecento. Il legno si intravedeva dalle finestre affacciate sulla piazza. Da quelle del primo piano si poteva scorgere un ì'enorme libreria, anch'essa di legno. Una sola targa d'oro accanto la porta d'ingresso indicava che quella era la principale biblioteca di Lamhion, intitolata ad un certo "Mante". Entrarono. Davanti a loro tre si stagliavano le immense librerie e i lunghi tavoli da lettura classici delle biblioteche. Dentro non c'era nessuno. Aspettarono al riparo e nella semi oscurità che il tizio con l'ascia se ne andasse da quella zona, poi uscirono. Quello era il giorno dedicato alla notte. La loro teoria fu confermata, anche dall'uomo anziano. In Lamhion, i giorni notturni ed i giorni solari si alternavano fra loro.
 << Senta, non abbiamo neache avuto modo di presentarci. Noi siamo Avalon e Austin, piacere di... Ehm... Trovarci qui insieme, credo. >>
 << Voi potete chiamarmi Dohor. Non è il mio vero nome, ma è quello con qui tutti mi conoscono. >>
 << Okay, Dohor. Da oggi inizia la ricerca della verità. >> Austin sembrava apprezzare il nuovo arrivato.
 << Ci sto. Io tornerei alla biblioteca. Potrebbe aiutarci qualche leggenda popolare, chissà, magari si racconta della nostra situazione. >>
 << Sì, si può provare. Un'ultima domanda. Perchè qui il giorno e la notte occupano un giorno intero singolarmente? >>
 << Oh, questo è uno dei misteri più affascinanti di Lamhion. Ve lo racconterò un giorno di questi. >>
 Cominciarono ad avviarsi verso la biblioteca. Speravano davvero di trovare qualche leggenda o storia reale che potesse aiutarli a capire come andarsene e, magari, tornare qualche volta in visita. Senza la pressione della possibilità del non ritorno, Lamhion sarebbe sembrata molto più ospitale ed amichevole. Entrarono nella biblioteca. La seconda libreria a sinistra della porta portava incisa una scritta: "Storie popolari e racconti leggendari". I tre si guardarono, soddisfatti. << Fa proprio al caso nostro! >>.
Presero un vecchio volume; ad occhio, avrebe superato le mille pagine. La carta era ormai ingiallita ed, a tratti, strappata, ma le parole riuscivano ancora ad essere lette con facilità. Verso la metà del libro, intitolato "Intrappolati in Lamhion - volume 1" si raccontava una laggenda che vedeva protagonista un ragazzo intorno ai venti anni rimasto intrappolato in Lamhion.
 << Ragazzi! - Avalon posò il volume su un tavolo e chiamò a sè i due restanti del gruppo - penso di aver trovato qualcosa! >>
 << Avalon! Sei fantastica! >>
 << Già, i miei complimenti, ragazza. >>
 << Leggete qui, si racconta di come questo ragazzo sia rimasto intrappolato qui. Vado alla fine del volume... Ecco, pagina novecentosettantasei. Ma cosa...! Il libro finisce qui, con il ragazzo che scopre come mai è caduto qui. Basta, non c'è nient'altro. >>
 << Aspetta, qui, sulla copertina, c'è scritto "volume 1". Significa che nel volume due ci sarà il resto della storia. Dobbiamo solo trovarlo. >>
 << Brutte notizie. >>
 << Che c'è? >>
 << Il volume 2 non è qui. >>
 << Cosa?! >>
 I tre si guardarono, sconvolti.
  
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