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Autore: Britin_Kinney    02/06/2013    2 recensioni
Bhe, Artù ha combinato un piccolo casino e... deve farsi perdonare... con una serenata.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Non sapeva bene perché fosse lecito ridicolizzarsi in tal modo. Ma, davvero, aveva voglia di farlo. 
Amava quel piccolo idiota con tutto se stesso e non gli importava assolutamente delle prese in giro dei vicini o di quelli che avrebbero potuto sentirlo. Voleva solo dedicargli quella canzone. Solo quello e basta. 
Era stato un bastardo e si era comportato malissimo con Merlin, per questo ora doveva riparare e farsi perdonare dal suo ragazzo.
La sua prima serenata. La sua prima serenata la faceva a Merlin.
Proprio a lui.
Lui con quel sorriso calmo e perfetto e quegli occhi stupendi che avrebbero fatto impallidire l'oceano.
Così impugnò la chitarra e cominciò a strimpellare le note di "Far Away dei Nickelback" e a cantare.
 
This time, this place, misused, mistakes.
too long, too late who was I to make you wait?
Just one chance, just one breath.
 
E la luce della stanza di Merlin si accese, quella piccola flebile luce dorata che si diffondeva per la sua camera.
 
Cause you know, you know, you knoooow
that love you, I loved you all along.
and I miss you, been far away, for far too long.
 
E Merlin si affacciò alla finestra e sorrise, Arthur sorrise di rimando e continuò a cantare.
 

I keep dreaming you'll be with me 
and you'll never go
Stop breathing if
 I don't see you anymore.
 
Merlin appoggiò i gomiti sul davanzale e adagiò il viso tra le dita, ascoltando con il cuore.
 
On my knees
I'll ask last chance
for one last dance.
'Cause with you
I'd withstand
All of hell to
hold your hand
 
Arthur lo guardò e si perse in quell'espressione perfettamente serena e rilassata. Dio... era, probabilmente, il momento più bello della sua vita!
 
So far away,
so far away, for far too long. 
So far away, so far away, 
so far away for far too long.
But you know, you know, you knoooooow.
I wanted, i wanted you to stay.
Cause I needed, I need to hear you say:
that I love you, I have loved you all along.
 
E Merlin ormai si era lasciato trascinare dalla melodia. Nessuno avrebbe mai fatto tanto per lui. Una serenata... pff, chi l'avrebbe mai fatto? Solo Arthur Pendragon. Questa era una delle manifestazioni d'amore più belle che ci potessero essere.
 
And I forgive you
 for being away for far too long.
So keep breathing
 'Cause I'm not leaving you anymore 
Believe it 
Hold on to me and, never let me go 
Keep breathing 
'Cause I'm not leaving you anymore 
Believe it 
Hold on to me and, never let me go 
Keep breathing 
Hold on to me and, never let me go 
Keep breathing 
Hold on to me and, never let me go!
 
 
Merlin sentì le ultime note entrargli fin dentro le ossa. Sorrise ancora e guardò giù, in basso.  
Il suo dolce asino. Il suo dolce asino canterino.
Scappò dentro e spalancò la porta della sua stanza, si precipitò lungo le scale per poi fermarsi un momento e spalancare la porta di casa.
Artù lo vide scomparire dalla visuale e subito pensò di aver fatto una cavolata, quando i primi fischi e i primi applausi giunsero da finestre di altre abitazioni. Qualcuno gridò: “Bravo!” qualcun altro: “Che dolce!”.
Sorrise per i commenti, ma quello che più gli importava era quello di Merlin che in quell'istante aveva aperto la porta d'ingresso.
Camminò verso di lui con lo sguardo serio, tanto che Arthur pensò che la sua trovata dalla finalità edonistica, in realtà, si rivelasse la peggiore delle dimostrazioni d'amore mai fatte.
Merlin sorrise della sua espressione preoccupata e fu solo allora che Arthur si rilassò. Merlin si avvicinò a lui.
“È la cosa più dolce, sdolcinata e romantica che qualcuno abbia mai fatto per me” confessò, arrossendo un po'.
E poi si avvicinò lentamente, sfilò la chitarra dal busto di Arthur e l'adagiò con cura per terra, sull'erba fresca del giardino curato di casa sua.
Poi si avvicinò piano al suo dolce asino. 
Arthur lo afferrò e lo tenne a mezz'aria tra le sue braccia e il terreno.
Qualche donna osservava la scena, aspettandosi un bacio cinematografico, altri si tenevano pronti ad applaudire e fare fischi di apprezzamento.
Quando le labbra di Artù toccarono quelle di Merlin, nel vicinato, si scatenò l'inferno. Chi fischiava, chi applaudiva, chi rideva.
Ma Merlin e Arthur non sentivano quasi nulla. Ogni suono era lontano. Lontano come il mondo, la gente, le auto, il traffico della città. Tutto.
“Mi sono fatto perdonare?” domandò Arthur.
“Abbastanza” rispose Merlin, sorridendo ad un centimetro dalle sue labbra.
  
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