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Autore: Djmalik    02/06/2013    1 recensioni
'' Zayn mi ha letteralmente rubato il cuore. ''
[...]
Diedi un occhiata veloce al foglio, lo arrotolai e lo infilai dentro alla bottiglia, sigillandola con il tappo.
«Non posso leggerla?» domandò Zayn.
«E’ privato ciò che ho scritto, moro.» risposi e lasciai cadere la bottiglia in acqua, con un tonfo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano riusciti a trovarmi una malattia che avrebbe potuto portarmi via in pochi giorni o forse mesi, se fossi stata più fortunata per godermi la mia vita da sedicenne. Richiusi la porta della mia camera, tuffandomi nelle soffici coperte del mio letto e lasciando che le lacrime rigassero il mio viso, interrottamente. Non volevo crederci, volevo solo credere che quei stupidi fogli che quei stupidi dottori mi avevano dato erano solo delle cazzate colossali.

«Maggie, ti prego.» la voce dolce di mia madre, prese possesso della stanza. Dovevo stare calma quando, anzi non so quando, sarei morta? Deglutii rumorosamente e mi alzai lentamente, il viso coperto di lacrime e le mani tremolanti.

«Mi stai chiedendo di stare calma quando morirò, mamma? Morirò, ok? E’ sicuro. I dottori hanno detto che se la malattia andrà avanti così velocemente, colpendo ogni singola parte del mio corpo non potrò guarire. Mi hanno detto che mi terranno sotto controllo e che dovrò prendere tutte quelle cazzo di pillole ma non guarirò, mamma. Non guarirò.» dissi tutto d’un fiato, cercando di trattenere un'altra pioggia di lacrime, inutilmente. Le mani di mia mamma, si insinuarono tra i miei capelli, torturandoli con estrema delicatezza, come fossero un oggetto prezioso. Sfilai dalla tasca della mia felpa, la ricevuta che ci aveva dato il dottore, dove c’erano scritti tutti i nomi delle varie medicine e la porsi a mia mamma. Una lista interminabile. Sospirai e osservai mia madre con sguardo triste.

«Posso rimanere un po’ da sola?»

«Non devi neanche chiedermelo. Certo tesoro, io vado in farm ..» non finii neanche le frase, per non nominare quella parole che avrei odiato finchè non mi sarei ritrovata sotto terra. Cercai all’ interno della tasca dei Jeans, il cellulare. Avevo bisogno di sfogarmi, di urlare, di piangere e lasciarmi andare con qualcuno e non c’era nessuno meglio che Payne, il mio migliore amico. Digitai il numero e lasciai che il cellulare squillasse, finchè una voce allegra non mi rispose.

«Ehi, qua parla Liam Payne.»

«Liam, sono Maggie. Volevo chiederti se sei occupato, perché mi piacerebbe passare un po’ di tempo con te.» mormorai, trattenendo un altro fiume di lacrime. -Un po’ di tempo, prima che io lascia questo mondo-, pensai tra me e me. Liam non sapeva ancora niente della malattia ma al solo pensiero che non avrei ripotuto vedere il mio migliore amico, mi sentivo male.

«Non sono occupato, non per la mia migliore amica. Sono da te tra pochi minuti, passo a prendere un po’ di gelato al cioccolato, il tuo preferito.» sorrisi, sapendo che lui non mi avrebbe visto e ripresi a parlare. Ogni piccolo gesto di Liam mi faceva sorridere, senza un vero motivo in realtà.

«Okai, perfetto. A tra poco.» cliccai il tasto rosso e buttai il cellulare sul letto, alzandomi e osservando la mia stanza che in quel momento mi sembrava così enorme, per una ragazza piccola come me. Non mi ero mai fatta dei problemi sulla grandezza della mia camera da letto, perché dovevo farmeli ora? Forse era l’unico modo per non pensare a quel mostro di malattia che stava divorando il mio corpo.

«Ci vuole assolutamente una doccia, qua. Payne arriverà tra poco, riesco a fare tutto.» sussurrai, afferrando un asciugamano pulito dal cassetto e avviandomi verso il bagno, infondo al corridoio. Voltai la manopola dell’ acqua calda, lasciando che essa si appropriasse della vasca da bagno. Presi dal mobile i Sali e ne buttai una manciata nell’ acqua, lasciando che il profumo di menta peperita e lavanda, mi pizzicasse il naso. Era l’unico modo per non pensare a niente, per rilassarmi e lasciarmi andare al suono di un po’ di musica rilassante. Cliccai il tasto play dello stereo e una melodia lenta mi lascio scivolare nella vasca.

E se morissi ora?

E se lasciassi questo mondo, ora? Non soffrirei. Sarebbe una cosa veloce, come una scossa. Non dovrei salutare tutti prima della mia morte, non dovrei piangere e dire che è stato bello vivere, infondo.

Sospirai e osservai il mio viso allo specchio, per minuti che sembravo interminabili.
-Una cosa veloce, come una scossa.- mormorai tra me e me, lasciandomi scivolare all’ interno della vasca. Immersi il viso e chiusi gli occhi, trattenendo il respiro il più possibile. Sarà veloce, Maggie, sarà veloce. La porta si spalancò e sentii delle mani afferrarmi per le spalle e scuotermi con violenza, come il vento fa con gli alberi.

«Che cazzo fai Maggie? Cosa cazzo stavi facendo?» aprii gli occhi lentamente, ritrovandomi il viso di Payne a pochi centimetri. Sbraitava e voleva delle spiegazioni ma in realtà, neanche io le avevo. Sospirai e osservai il suo viso infuriato.

Piano fallito.
  
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