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Autore: xla    19/12/2007    3 recensioni
Ecco cosa ci si guadagna a sprecare l'amore [ piccola one-shot, tuuutta per la mia zietta Ada, so che non è molto però... spero ti piaccia ^^! Commentate pure se vi è piaciuta... ma anche se non vi è piaciuta^^. xla^^ ]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Fa niente, amore, lo sapevo…

[ one-shot ]

 

 

Ho provato…

Ho tentato…

Ma, evidentemente… non è bastato…

 

Ribellarsi non è affatto facile come sembra, specie poi quando non hai nessuno a coi ribellarti. Oppure hai una persona che ti costringe a prendere una strada che non vuoi, facendola passare come tua decisione. Appari agli occhi degli altri come un essere viscido ed inutile. Buono soltanto a nasconderti dietro al mantello lungo e nero del papino. Bisognava anche dire che lui ci stava bene, ad adagiarsi sugli allori, senza problemi. Poi, al primo impatto con la realtà, ti spezzi subito, andando a richiedere asilo a casa tua. Eppure ti senti diverso, non come tuo padre. No, non sei una maledetta ombra di quel vecchio, dannazione. Ma non fai nulla. Come sempre. Assolutamente nulla per cambiare le cose. Poi… arrivi ad avere la presunzione di sputare in faccia a chi ti odia che non hai potuto fare altro, sei stato costretto, a fare ciò che alla fine, bene o male, hai fatto. Loro ti guarderanno con disprezzo, alcuni forse si dipingeranno gli occhi con la pietà, e tu penserai bastardi, voi non sapete cosa ho patito!

 

Mara illusione

Color verde speranza,

E di remore.

 

E, fra quegli occhi, ci saranno anche i suoi, ne sei certo. E te ne vergogni. Vorresti scappare, ma orgoglioso, non lo fai. Vorresti piangere, ma cazzone, non lo fai. E… buttarsi tra le sue braccia? Non se ne parla!... Vero? Nulla si risolve con un ti amo, anche se è detto col cuore in mano. Lui te lo disse e tu, stronzo, gli hai riso in faccia, ribattendogli che si, il suo poteva essere degli amori più puri del mondo, ma non serviva a nulla. Che i sentimenti non servivano a nulla. Vorresti una giratempo per tornare indietro. Esattamente a una settimana prima… una stanza, la luna come testimone e le stelle come spettatrici e i cielo come palco. La Torre di Astronomia. Ti sembra ancora di vederlo lì, dinnanzi a te, baciato dall’astro argenteo, che con innocenza e amore si concedeva totalmente a te e che tu, maledetto, lo hai preso. Senza dolcezza, che magari… anzi, no; che lui sicuramente voleva. Senza permesso… senza… amore. Ciò che ti offrì era tutto di lui e tu lo hai solo usato, sfruttato, per tuo piacere personale. Pensavi che così, forse, gli sarebbero passate, finalmente, certe strane idee e smettesse di fare i suoi voli di fantasia. E lui che fa? Dopo che lo ha trattato come una puttana da quattro soldi e dopo avergli detto in faccia, sputato, che non l’avrebbe amato neanche da morto, anzi, preferiva rinunciare al suo nome, piuttosto… fa niente, amore, lo sapevo… . Dopo quella sera, non si sono più visti…

 

Convinzione.

Che crolla come fragile cartone.

Perché piove oramai ogni giorno.

 

Dopo quella sera… il suo mondo, una volta d’oro, si dipinse di grigio nebbia e la testa continuamente martoriata dalla visione di lui, della sua voce da troia, che godeva come un pazzo, nella violenza si quell’amplesso non voluto ma, in fondo, desiderato. Di quella faccia rossa e contorta da smorfie di puro piacere mentre lo penetrava con una sola, poderosa, spinta. Di quegli occhi dilatati, lucenti, fari nella notte della sua anima, annebbiata dalla lussuria che lui gli dava senza pudore. In quella stanza, in quella finestra, sporto al freddo della notte, si era fatto fottere senza vergogna, come una qualunque puttana. Neanche di alta classe, figurarsi, ma dio se si faceva scopare da… da… non sapeva neanche lui la definizione esatta. Sapeva solo che, da quella notte, non si sono più visti, e che lui si era perso in una pioggia dentro di se e in immagini di fuoco e di gomiti.

 

 

Il senno ti poi

Che ti coglie impreparato

Mi fa sprofondare nel vuoto baratro.

 

Che ne poteva sapere lui che andava a finire così, eh? Credeva che, dopo quella, che lui stesso ha catalogato, come la sua migliore scopata della vita che gli sia mai capitata, e quella sera, non si sarebbero più rivisti. Diverse parti. Bene e male. Erano incompatibili, no? Quindi pensava che sarebbe tornato alla sua vita di sempre… come si sbagliava! Ed ora, che si trovava nella folla, si sentiva più solo che nel suo Manior, ormai anch’esso arido come la sua anima, sporco, perché più nessuno ormai puliva, nella piazza di Diagon Alley, come un prigioniero. Un pericoloso criminale. Quando invece non è neanche stato in grado di uccidere un vecchiaccio. Messo come un pezzo da esposizione ormai passato, ma non del tutto. La gente accorre, per vedere il decadimento finale del nome Malfoy. Lo fanno parlare, ma tanto, a cosa serve? Loro e i loro fottutissimi metodi medioevali del cazzo. Sapevano già la sentenza, la sapevano tutti. Morte per bacio di dissennatore… che bello spettacolo offerto dal Ministro; e poi il bastardi sarebbe lui! Lo sente, si sta avvicinando, col suo odore di marcio e di morte…. Ma si, finiamola una volta per tutte ‘sta stronzata… Felice. Poche volte lo è stato, e questo, era uno di quei momenti. Sentiva risatine, ghigni e sussurri provenire dalla gente che voleva spontaneamente assistere alla sua morte e, francamente, a lui, di tutte quelle teste di minchia, non gliene fregava nulla. Potevano benissimo andar a fari sfottere e beccarsi qualche malattia, magari. Perché no? Dall’odore che sentiva, mancavano pochi passi alla sua fine. Quattro. Tre. Due. Uno… e nulla accadde… venne invaso da una dolce brezza primaverile, un po’ frizzante. Urla della gente. Terrorizzati. Ma perché? Aprì gli occhi e… il corpo… quello stesso corpo che sulla torre, quella notte, all’aria fredda fuori dalla finestra, si era concesso a lui spontaneamente, ora giaceva senza vita, no, senza anima, su di se. Lo prese, la gente ammutolita, gli scostò una ciocca di capelli ribelli dalla faccia, gli accarezzò la guancia col palmo della mano. Fissò quella faccia rilassata e dorata e lo baciò. Il loro primo bacio. La gente trattenne il respiro. Quel bacio, loro non lo sapevano, poveri ignoranti, ma significava un sentimento nascosto per molto tempo e scuse. Tante scuse; per il suo ritardo. E per essere un figlio di puttana. E lui cosa gli disse? No… non disse nulla, era senza anima, era in quei bastardi ammantati ora, il suo tesoro, ma gli parve chiaramente di sentirle, quelle parole. Le sue parole.

 

… Fa niente, amore, lo sapevo…

 

 

Fine

 

 

Nota; quando il Naka l’ha letta ha detto che era illeggibile, poi ha detto che lo yaoi è bello e divertente XD! Mi sono inventata la poesia e poi ho scritto il resto!, spero vi piaccia ^^!

xla

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

   
 
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