College

Sometimes I hate every single stupid word you say 

Sometimes I wanna slap you in your whole face 

“Ok matricole A-C, sono Sebastian Smythe e oggi avrò lo spiacevole compito di portarvi in giro per il campus. Non che vi debba davvero interessare chi sono io, ma visto che tanto lo scoprireste comunque nel giro di qualche ora tanto vale presentarmi di persona. 

Sì, sono ‘quello figo di legge’ e anche ‘lo spilungone dallo sguardo sexy’... Sentirete parecchie voci su di me e credetemi, più sono spinte e assurde più sono vere. 

Perché ve lo sto dicendo? Non lo so, ma non ho nessuna voglia di raccontarvi storie pallose su questi orribili edifici dove butterete i prossimi cinque anni della vostra vita quindi tanto vale raccontarvi qualcosa di davvero utile. E credetemi, le uniche cose utili che vi servono sapere riguardano me...”

Erano più di dieci minuti che quel bellimbusto li trascinava per tutto il cortile, senza smettere un secondo di parlare di sé e di quanto fosse necessario conoscerlo per avere una vita sociale al college. Blaine sentiva già di odiarlo dal profondo del suo cuore.

Perché fra tutti gli studenti presenti era dovuto capitare proprio nel gruppo di Sebastian Smyhte? Nemmeno frequentava il suo stesso indirizzo poi!

Aveva sognato per mesi il suo primo giorno da universitario, immaginandosi adorabili laureandi che lo scortavano fino al suo appartamento mostrandosi disponibili e magari offrendogli un caffè per tranquillizzarlo e fare due chiacchiere in amicizia. Ok sì, forse avrebbe dovuto dare retta a Kurt e smettere di sognare così tanto il primo giorno perfetto, ma nemmeno il brutale sarcasmo del suo migliore amico era riuscito a smorzare la sua euforia.

Era al college. Era a New York a studiare nella più prestigiosa scuola per le arti al mondo. Era finalmente lontano da Lima e da tutti i bulletti della sua scuola.

Credeva che niente potesse rovinare quel momento prima di conoscere Sebastian Smythe.

“Bene mocciosi, questa è la caffetteria ovvero l’unico luogo che davvero desidererete frequentare all’interno del campus. All’interno troverete caffè scadente, cibo degno della mensa dei poveri e un’infinita serie di ciambelle e cereali stantii che sanno di cartone. A parte questo, è il luogo ideale per fare conoscenza e rimorchiare qualche studentello di arte con la testa fra le nuvole quindi... Se avete davvero intenzione di godervi la vita da universitari, tenete sempre d’occhio questo posto e la bacheca delle feste sulla parete in fondo a destra.

Oh dimenticavo: i volantini siglati SS ovvero Sebastian Smythe, o anche Super Sexy se preferite, potete ignorarli perché tanto non vi farei entrare. E questo avviso vale per tutti tranne che per... te, te e... Sì anche per te pantaloni color senape”

Blaine quasi non si rese conto di essere stato nominato, preso com’era nel cercare di non ascoltare i discorsi di quello strafottente. Eppure era certo parlasse di lui perché nessun altro in quel momento indossava qualcosa color senape. O come diceva Kurt, nessuno al mondo.

“Sì stavo parlando di te dolcezza” ridacchiò Sebastian strizzandogli l’occhio, guardandolo per la prima volta direttamente negli occhi.

“Evita quei pantaloni però alle mie feste. Cambia colore o se preferisci vieni pure senza... Tanto non li terresti comunque a lungo”

Grazie a qualche legge della fisica, la mascella di Blaine non cadde a terra anche se ci mancò davvero poco. Stava davvero flirtando con lui in mezzo a tutta quella gente, senza preoccuparsi minimamente di ostentare la sua omosessualità e soprattutto facendo allusioni fin troppo esplicite sul volerselo portare a letto?

Odiava Sebastian Smythe, ne era convinto.

Dopo un lungo e intenso sguardo, il giurista riprese la sua arringa e tornò a trascinare il gruppo per i vari edifici, elencandone i difetti e raccontando aneddoti scabrosi che lo avevano ovviamente come protagonista. 

Quando finalmente quella tortura terminò e Sebastian li congedò con un ‘grazie per avermi fatto guadagnare crediti extra senza muovere un dito’, Blaine trasse un respiro di sollievo e fece per allontanarsi alla ricerca del suo alloggio. Voleva soltanto gettarsi sul letto, chiamare il suo migliore amico per sfogarsi e poi andare a fare un serio giro del campus con una cartina e la brochure che gli avevano consegnato all’ingresso.

Era quasi riuscito a dimenticarsi dell’ultima spiacevole mezzora fino a che una voce che già suonava fin troppo familiare lo fece voltare.

“Dicevo seriamente prima. Considerati pure invitato ai miei super party. Oh, ed ero serio anche su quei pantaloni... Saresti sexy anche con un sacco della spazzatura addosso probabilmente, ma quel colore non si può vedere”

Sebastian si avvicinò a lui in poche falcate, quelle gambe lunghe perfettamente fasciate dai jeans aderenti e uno sguardo strafottente in volto. Dio, quanto avrebbe voluto prenderlo a pugni in quel momento.

“Grazie ma... no, grazie”

Blaine alzò le spalle e si voltò per andarsene, ma di nuovo fu bloccato da quella voce.

“Come scusa? Tu stai dicendo no a me?”

Il tono di voce di Sebastian suonava davvero sconvolta, come se nessuno gli avesse mai detto un no prima di allora. Molto probabilmente era così dopotutto; era tremendamente bello, purtroppo era impossibile negarlo quindi non era difficile credere che i ragazzi cadessero ai suoi piedi ad un suo cenno della testa.

“Esattamente. Non sono venuto al college per ubriacarmi tutte le sere e farmi sbattere dal primo ragazzino viziato che incontro, dopo essermi fatto neanche troppo velatamente insultare quindi... Grazie della proposta ma, no”

Sebastian per un istante lo guardò accigliato, tanto che Blaine credette di rischiare un ceffone. Era stato troppo strafottente? Forse. Ma dopotutto se lo era meritato visti i suoi commenti inopportuni.

Poi magicamente la bocca del più alto si incurvò in un sorriso e gli tese la mano, come a presentarsi.

“Facciamo così. Tu non giudichi me e il mio modo di vivere e io cercherò di evitare altri commenti spiacevoli sul tuo conto. Possiamo ricominciare da zero?”

Blaine osservò la mano che gli stava porgendo, poi quel sorriso sul volto ed esitò qualche istante prima di decidersi a stringerla.

Odiava Sebastian Smythe, ne era certo, ma non poteva resistergli. 

Dopotutto, una seconda chance non si nega mai a nessuno.

“Sebastian Smythe. Ragazzino viziato che muore dalla voglia di entrare nei tuoi pantaloni color vomito di scoiattolo. Senza offesa.”

“Blaine Anderson. Matricola già pentita di aver scelto questo college”

Riuscì a farlo ridere e in pochi istanti quella risata cristallina gli sciolse il cuore. Era così bella, vera, limpida. Blaine era certo di non aver mai sentito suono più bello in tutta la sua vita.

Ed esattamente in quell’istante capì che non si sarebbe liberato facilmente da quell’irritante studente di legge, strafottente, odioso ed incredibilmente affascinante.

Accidenti, quanto avrebbe voluto odiare Sebastian Smythe.


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Happy Seblaine week everybody!!!

Finalmente questo giorno è arrivato, da quando è stato dato l'annuncio non stavo più nella pelle :)

In realtà non era nei programmi partecipare, avevo intenzione di starmene per una settimana sul divano a leggere tutte le fantastiche storie che trovavo in giro ma poi... beh, l'ispirazione è arrivata e non si può mai direi di no a Sebastian&Blaine!

Spero di riuscire a portare a termine questa esperienza ma per ora non ho idea di come continuare quindi... chi vivrà, vedrà!

Sarà una mini-long, una raccolta di OS? Io ancora non lo so.
L'unica certezza è che ogni capitolo sarà ispirato ad una frase di Truelove di Pink, la canzone più Seblaine che esiste a parer mio!

Spero vi sia piaciuta, con chi vorrà a domani con il prossimo capitolo!
Buona giornata e buona Seblaine a tuttiiiii <3