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Autore: _i_am_a_dreamer_    03/06/2013    1 recensioni
Mike!
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la pausa pranzo Mike non tornò all’appartamento, si fermò su una panchina malandata sulla riva del fiume, le nuvole mille formi iniziarono a riempire il chiaro cielo, piccioni e gabbiani giravano tranquilli nel vento salato e il traffico della capitale riempiva ogni vicolo con viavai di auto, taxi e bus. Alle 4:00 il ragazzo uscì dall’ufficio, una soffice pioggerellina bagnava le pozzanghere e gli operai che correvano sotto i muri delle abitazioni del centro. La pioggia si infittì per quando tornò a casa, arrivato al portone, si tolse la giacca nera e controllò la vuota cassetta della posta. Salì le scale e a sua sorpresa trovò la porta del suo appartamento spalancata, si controllò la tasca dei pantaloni e vi trovò la chiave. La fissò sorpreso con gli occhi spalancati e alzando lentamente la scura testa pelata, guardò l’interno della casa… vi entrò a passi lenti e si guardò spaventato attorno, il corpo della vecchia era lì, sul tappeto in una macchia di sangue, il suo corpo bianco come il latte quasi brillava nella stanza scurita dalle tapparelle abbassate. Girandosi notò che tutto era al suo posto e sentì lo squillo del suo cordless; raggiungendo la camera da letto non alzò le persiane e notando che era tutto a posto, fece quasi per fare un sospiro di sollievo. Il telefono smise di suonare. Accese la luce. Sentì un grido, si buttò verso il comodino ma fu preso da un ragazzo incappucciato con una maschera al viso, l’aveva già vista, la maschera. Era circondato da omoni vestiti nello stesso modo, due erano proprio a fianco a lui, un’altra decina gli formava un semicerchio attorno. L’infortunato Mike chiuse gli occhi, tirò un calcio nelle parti basse del ragazzo che lo manteneva e strappando il telefono della sua custodia facendo un curioso ‘’biip’’, riuscì a comporre il 999 (versione inglese del 113) e ad avvisare dei ladri. Il semicerchio si restrinse lentamente attorno al ragazzo che inizio a tremare richiudendo gli occhi. Passò qualche lungo minuto e uno dei tipi giusto di fronde a Mike alzando lo sguardo da terra fece uscire un paio di parole singhiozzanti. -Ci servono le tue lame – disse con un forzato accento mediorientale – Dacci le otto lame e ti lasceremo an… - non ebbe il tempo di finire la minaccia che la porta della stanza cadde, un rumore forte la devastò, uno stivale nero, grosso e pesante calpestò la porta coricata e, come in marcia, tre poliziotti alti e magri entrarono nella stanza da letto. L’ultimo dei tre si spinse a passi veloci verso la grossa portafinestra che dava sul balconcino e con un velocissimo gesto, riuscì ad aprire le finestre alzando le scure tapparelle. Un raggio di luce giallastra devastò la stanza e il vento salato entrò lentamente riempendone l’aria. Il poliziotto si avvicinò ai due compagni e li aiutò ad interrogare i ladri che, togliendo le misteriose maschere, avevano rivelato di essere innocenti ragazzini di poco più di 20 anni. Nessuno rispose alle domande dei poliziotti, che furono costretti a trasportare i ragazzi nel salone tirandoli per il colletto. Mike li incolpò dell’uccisione della vecchia che aveva fatto fuori la sera prima. I ladri non dissero niente, non sembravano molto preoccupati, probabilmente capivano poco di ciò che stava succedendo, anzi, rimanendo sugli attenti appoggiati ad un muro dipinto vivacemente con forti tonalità di verde e giallo, sembravano ridacchiare vivacemente come bambini. Nel frattempo i poliziotti stavano interrogando il proprietario di casa, quasi schifati dal corpo sdraiato al centro della stanza che aveva già attirato un’infinità di insetti microscopici, Mike li informò dell’accaduto la mattina e del muscoloso ladro – senza però ammettere di averlo ucciso-, non aveva parlato delle lame che erano il motivo della presenza degli sconosciuti. Presto i tre poliziotti uscirono dall’appartamento e il più grosso informò dell’accaduto e della vecchia tramite una chiamata che durò qualche minuto. I due colleghi, nel frattempo stavano trascinando i ladri uno alla volta giù dalle pulite scale marmoree del palazzo portandoli in un furgoncino scuro. Presto arrivarono dei tipi in camice bianco che dopo aver domandato sull’accaduto a Mike, presero il corpo della proprietaria del palazzo e la portarono giù in un lettino bianco. Andandosene, sia i tipi in bianco che i poliziotti salutarono affettuosamente il povero Mike, che si appisolò presto sul divano.
  
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