La vita, madre meschina,
un tempo mi rifiutò,
ma io, bambina,
non me n’accorsi.
Poiché se non m’avesse tratto in inganno
Quel suo ghigno beffardo,
l’avrei accolto,
amara sorte,
il suo rifiuto.
Ma le sorrisi, ignara,
ed ora ella mi vuol così,
in bilico tra queste insoddisfacenti lacrime,
e questo cuore illuso che non smette di morire.
Eppur ogni istante vive
e si rimprovera per quella mente che si domanda ancor:
“Perché?”
Ed ella, mostruosa, un tempo mi mostrò quel suo ghigno beffardo,
ora lo so.