Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Teal Eyes    03/06/2013    1 recensioni
Alex è una ragazza americana che ogni anno va in Italia da sua nonna a Gabicce. Estati noiose, sempre. L'estate dei suoi sedici anni porterà, però, qualcosa di diverso...
Gabicce è una città a cavallo tra Marche ed Emilia-Romagna divisa tra Gabicce Mare e Gabicce Monte. Tutti i luoghi citati esistono e io mi sono divertita davvero tanto a scoprire questo paese!
E' possibile che in futuro continui la storia, aggiungendo dei capitoli, ma conoscendo la mia pigrizia è più no che sì...
Spero vi piaccia! Se lasciate una recensione sarò ben felice!
E fra parentesi, questo è il mio ultimo "lavoro"...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

❤ Da Gabicce con amore 




- Allora Alex, cosa farai quest'estate?
- Andrò in Italia da mia nonna. Tu in Giappone, vero?
- Sì, parto domani!
- Divertiti mi raccomando!
- Certo! Ti chiamerò spesso, puoi contare su di me.
- Grazie Lily.
 


I granelli di sabbia scivolano fra le dita dei miei piedi mentre assaporo il tramonto sul lungomare. Un bel vento estivo, di quelli che ti rinfrescano dopo una giornata rovente, lascia svolazzare le ciocche dei miei capelli castani in qua e in là per il viso ed entra nella t-shirt azzurra approfittando della sua eccessiva larghezza rispetto al mio minuto corpo, intervallando varie pieghe e sfumature d'ombre. Fisso la linea dell'orizzonte scrutando il nulla, in attesa di qualcosa che nemmeno conosco. Mi alzo ed inizio a camminare per la riva, ora fissando le punte dei miei piedi. Il mio sguardo si sposta di un metro più avanti, involontariamente, verso una bella conchiglia arancione. Mi fermo un attimo poi penso di raccoglierla. Qualcun altro, però, aveva avuto la mia stessa idea. Sbatto la testa contro un capellone di ragazzo, che, nonostante la botta, conquista lui la conchiglia. Guardiamo, entrambi confusi, la conchiglia poi lui me la porge sorridendo ed io, perplessa, inarco un sopracciglio. Un ragazzo a una cinquantina di metri da noi abbronzato un po' troppo, diciamo pure ustionato, si sbraccia dietro al capellone, il quale si gira, si gratta i riccioli dorati e, sempre col sorriso, mi prende un polso e mi lascia la conchiglia. Ora corre verso l'amico che al suo arrivo lo prende sotto un braccio e con l'altro gli strofina i capelli per poi sparire entrambi dietro alla postazione di un bagno poco più in là. L'unico aggettivo per descrivermi in questo momento è perplessa, non ne trovo uno migliore. Guardo la conchiglia e mi scappa un sorriso. Portandomi una mano alla bocca ritorno sui miei passi e corro verso casa. La casa di nonna si trova a Gabicce Monte, un po' in solitario rispetto alle altre, e per arrivare devo prendere l'autobus poi fare una camminata piuttosto lunga: non ci sono abituata. Scendo dall'autobus e riprendo a correre. Arrivando senza fiato, nonna spalanca gli occhi. Sto bene, sto bene ed entro in casa, diretta verso la mia camera. Mi butto sul letto prona, sprofondando il viso nel cuscino. Il cellulare mi squilla proprio in questo momento: è Lily.

- Konban wa, Ale-chan!

- Non partire tutte le volte in giapponese...

- Scusa, solo mi sembrava divertente. Che hai? Mi sembri frustrata... - se ne è accorta subito. C'è un motivo per cui è la mia migliore amica.

- A dir la verità sì. Ho incontrato, o meglio mi sono scontrata, con un ragazzo mezz'ora fa...

- Alexandra! E' un miracolo! I ragazzi di solito non ti guardano!

- Emh... Grazie, Lily...

- Scusa! - ridacchia - Solo che non lo credevo possibile. Sei incredibile! Te ne vai dalla California per tre mesi e dopo solo uno incontri già un ragazzo!

- Non ci siamo nemmeno parlati...

- Che aspetti? Un invito ufficiale? Rincorrilo, cercalo!

- Tu Lily certe volte mi fai paura...

- Oh beh... Devo andare ora. Sayonara!

Il Giappone ti fa male, Lily... Cercarlo? Convincere me stessa che sono in spiaggia questa mattina solo perché lo faccio tutte le volte a quest'ora, ma non è vero: aspetto lui. E' una cosa stupida fare avanti e indietro, le possibilità di rivederlo sono una su un milione. Un ragazzo biondo mi passa accanto facendo jogging, poi ritorna indietro.

- Sei tu!

E' lui e io sto sorridendo come un'ebete.

- Vuole comprare una borsa per la sua bella ragazza? - esordisce un venditore ambulante, probabilmente africano. Ma cosa?! Perché pensano tutti che i ragazzi devono per forza stare insieme? Mi è capitato spesso di vedere scene di questo genere e non capivo il rossore sulle guance dei ragazzi. Ora che succede a me capisco eccome, visto il mio colorito che da pallido è passato ad ustionato in un lampo. Prima che realizzi lui se n'è già andato.

- Ci ho pensato io. Mi stavo chiedendo... se ti va di andare a prendere un gelato...

-Sì! - ho urlato.

- Wow! Che entusiamo! Mi fa piacere... - e sorride. Diamine, mi vuole morta! Lo sapevo, questo è un killer! Mentre usciamo dalla spiaggia verso la pineta mi dice di avere diciotto anni e una Vespa, che con quella potremmo andare alla gelateria Il Coppo in Piazza Valbruna. Mi sembra di essere in un film e il mio sorriso da ebete non passa mentre ci dirigiamo a Gabicce Monte sulla sua Vespa. Cioccolato, vaniglia, crema e un bel balcone sul mare. Rimontiamo e mi accompagna a casa. Nonna è fuori che stende il bucato.

- Alessandra! - perché deve chiamarmi col mio nome italiano e anche venendomi incontro a braccia aperte? Mi mette in imbarazzo...

- Nonna, lui è Angelo.

- Angelo mio! Vieni, vieni, entra! Rimani a pranzo, vero? Certo, certo, su!

- Emh, sì... Non avevo impegni... - mi lancia uno sguardo a metà fra la preoccupazione e il divertimento ed ovviamente sorride. Io sono con le mani fra i capelli e l'ustione di questa mattina è diventata di terzo grado! Ci sediamo a tavola in attesa delle tagliatelle al ragù di nonna, mentre lei continua a tormentare quel poveretto; lui sorride e ride elegantemente, tratta mia nonna con rispetto e qualche volta mi lancia simili sguardi, fa così da quando è entrato in casa. Che belli che sono però. Mia nonna è così felice e lui così spontaneo. Sorrido anch'io, con una strana punta di malinconia: penso proprio che i prossimi due mesi dell'estate dei miei sedici anni saranno intensi.

 



 

©

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Teal Eyes