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Autore: Readme    03/06/2013    1 recensioni
[...] Le nostre labbra si toccarono dolcemente e mentre lui procedeva con calma, io mi avvicinai ancora di più per poi schiudere le mie labbra. Lui sorrise e dopo avermi ricambiata si staccò. Non riuscivo a capire come fosse sempre così calmo, mentre io sentivo il mio cuore battere più velocemente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Fuochi d'artificio.









L'intervistatore mi guarda, mentre io rimango con le labbra socchiuse. Amo le interviste, riesco a parlare con calma di me stessa, senza paura, senza dover mentire, perchè so che in questo momento non sto parlando con uno sconosciuto, ma con la mia famiglia, con i miei fans, con tutte le persone che amo. - “Lali, dobbiamo fermarci, puoi pure non rispondere, non includerò questa domanda nell'intervista se non vuoi.” - Abbasso la testa, ancora impassibile, mi mordo le labbra e respiro pesantemente. - “No, non preoccuparti, grazie comunque” - sorrido gentile e dopo essermi inumidita le labbra ricomincio a parlare. - “Sono giovane, anche Benjamin lo è, non ci stiamo pensando seriamente” - rispondo sicura. 
A quel punto, l'intervistatore ricomincia a parlare e ad appuntare qualcosa sul blocchetto in pelle nera che ha tra le mani, dopo un quarto d'ora mi tende la mano ed io gliela stringo calorosamente.
-“E' stato un piacere Lali, è raro trovare persone 'famose' così a loro agio e gentili, spero di tornare presto a lavorare con te” - non ricordo il nome dell'uomo che mi ha intervistato per oltre due ore, ma adesso vorrei proprio saperlo per poterlo ringraziare. - “Non sai quanto queste parole mi facciano piacere, ti ringrazio per non avermi messa a disagio” - dopo qualche minuto ci salutiamo per davvero. Accompagno Nicolas – mi ha ripetuto il suo nome – alla porta di casa mia, avevamo deciso di farla qui l'intervista. Dopo averlo salutato un'ultima volta, corro in soggiorno per poter sprofondare sul divano rosa lacca. Ripensai alle mie risposte e sperai di aver detto le cose giuste, sperai che essendo semplicemente me stessa nell'intervista, non potesse deludere le persone che amo. Lali, tu ed il tuo fidanzato avete in programma di andare a vivere insieme? Gemo disperata mentre muovo le gambe sul divano come se fossi una bambina. Non pensavo mi avrebbero fatto una domanda del genere. Sono così frustrata, io e Benjamin non ne abbiamo affatto parlato. Ogni volta che sono insieme a lui, il tempo passa così velocemente, a volte ho paura che si possa stancare di me, che io possa sembrare troppo soffocante. Come potrei chiedergli una cosa del genere. Hei Benjamin, andiamo a convivere. Certo e se mi dice di no? Se mi rifiuta? Se capisce che io non sono degna di lui? Se sono troppo disordinata, o ho troppi vestiti? 
 
L'amore ti rende così stupida. 



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Una settimana più tardi.



 
@lalitersxisempre : @laliespos “Lali, tu ed il tuo fidanzato avete in programma di andare a vivere insieme?” - “ Sono giovane, anche Benjamin lo è, non ci stiamo pensando”
 
I capelli seppur tenuti fermi da un asciugamano, gocciolano sopra lo schermo del telefono. Sbatto il cellulare per terra. Al diavolo. L'intervista è uscita e le persone invece di concentrarsi su una qualsiasi domanda, mi inviano messaggi su messaggi a proposito di questa. Dannazione. Nemmeno avessi detto la verità, nemmeno avessi mostrato tutta la mia insicurezza a riguardo. Leggo il nick dell'ultima persone che mi ha menzionato. '#@laliterxsiempre', chissà quanto staranno festeggiando i fans di questa coppia. Come se la mia vita fosse un telefilm, come se ogni cosa fosse fatta da copione. Mi ferisce tutto questo. Odio Nicolas, adesso lo odio. Era parso così simpatico ed attento, invece è solo un approfittatore. Lo ha fatto apposta. Ma cosa penso? Sto solo impazzendo. 
 
Il piatto di pasta è ancora pieno davanti ai miei occhi, ma è immangiabile. Ero così presa da questa storia che ho uscito la pasta prima del tempo ed adesso mi tocca mangiare una poltiglia cruda. Prendo il piatto e rovescio il contenuto nella spazzatura. Ormai mi si è chiuso anche lo stomaco, anche se cucinassi bene non mangerei nulla. Cucinare la pasta per cena poi, prima di un evento. Sono un genio. Torno in camera, pronta ad asciugarmi i capelli appena lavati ed ad indossare l'outfit che ho comprato qualche giorno fa assieme a Cande. Pensavo di indossare qualcosa dalla sua nuova marca di vestiti, ma non me lo ha permesso. Io devo indossare la mia marca quella sera. Ed io avevo sorriso in risposta. 
L'inaugurazione del primo negozio di Cande si sarebbe svolto in meno di un'ora. Asciugai in fretta i capelli e mi infilai una maglia e po' lunga, da sotto degli shorts coordinati. Non mi truccai, avevo la pelle un po' abbronzata per il sole preso il mese prima sulla spiaggia, perciò optai per un lucidalabbra ed un ombretto color carne. Indossai i miei sandali neri ed alti – ovviamente -, per quanto dicessi che essere bassa non mi aveva mai infastidito, non riuscivo ad uscire di casa senza qualcosa che mi rendesse almeno più alta di un centimetro.
 
Ritornai in cucina, dove ripresi il cellulare e lo rimontai. Quindi lo accesi e vidi che mi era arrivato un nuovo messaggio cinque minuti prima; lo aprii e vidi che era di Benjamin. Il sorriso sul mio volto nacque immediatamente. 'Reina, sono arrivato, ti aspetto fuori casa :)' il sorriso si ampliò e le farfalle dallo stomaco mi salirono in gola. Reina. Amavo quando mi chiamava così, era il mio soprannome, mi chiamava quasi sempre in quel modo, da quando – un anno fa circa – su twitter mi scrisse per la prima volta che mi amava. In pubblico. Non potevo crederci quando lo lessi. 'Te amo Reina!'. Corsi davanti al frigo e bevvi un bicchiere d'acqua, infine mi guardai nuovamente allo specchio e cercai di coprire le orecchie rosse – causate dall'emozione – con i capelli. Maledissi il mio nome mentalmente per essermi tagliata i capelli. Quando li avevo più lunghi era semplice nascondere le guance rosse e le orecchie ancora più scure.
 
Uscii di casa e vidi la macchina scura di Benjamin ferma sul vialetto. Il sole stava per tramontare, era il crepuscolo, amavo quel momento della giornata. Appena mi vide sorrise ed i suoi occhi celesti si accesero. Amavo vederlo sorridere, riuscivo a sentirmi desiderata, speciale. Il suo sorriso mi apparteneva. Stava per scendere dalla macchina – sicuramente per aprire la portiera dalla mia parte – ma io lo fermai e mi fiondai in macchina. Risi leggermente e lui fece una smorfia infastidito. - “Sai che mi piace farti sentire una principessa” - era serio e la sua bellezza mi disarmava. Restai incantata per qualche secondo. - “Oh, giusto, ciao, sei bellissima” - sussurrò mentre appoggiava una mano dietro la mia testa per poi avvicinarsi alle mie labbra. Le nostre labbra si toccarono dolcemente e mentre lui procedeva con calma, io mi avvicinai ancora di più per poi schiudere le mie labbra. Lui sorrise e dopo avermi ricambiata si staccò. Non riuscivo a capire come fosse sempre così calmo, mentre io sentivo il mio cuore battere più velocemente. Wow. Sussurrai indecisa. Lui sorrise, guardò difronte ed accese l'auto pronta per partire. Toccò con la mano destra una mia gamba scoperta - “Forse troppo corto questo pantaloncini” - ammise titubante. - “Shorts amore, si chiamano shorts” - dissi perentoria per poi scoppiare in una veloce risata. 
 
Come ho potuto pensare che non potesse amarmi? 


 
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Il flash delle fotocamere mi abbagliava ed in quel momento, mentre io e Cande ci abbracciavamo, pensai di essere stata una stupida nel non truccarmi, sarei sembrata orribile. Cande mi abbracciò ancora una volta e la lasciai andare per darle il tempo di salutare gli altri invitati. Mi appartai in un angolo, sperando che nessuno venisse a disturbarmi ed entrai su Twitter. Ero decisamente ossessionata dal giudizio della gente. @laliespos : tutti i nodi vengono al pettine... Twittai senza un vero senso quel messaggio. Quanto mancava alla fine della mia storia con Benjamin? Non sarebbe la prima volta che dopo una relazione durata anni, dopo tutti i 'ti amo', qualcuno mi lasciasse. Mi morsi le labbra ripensando a Peter. Era tutto perfetto ed il giorno dopo era tutto finito. - “Ti stai annoiando?” - balzai impaurita a quelle parole, mentre due braccia circondarono i miei fianchi. Benjamin mi baciò il collo discretamente, lontano dai riflettori. In seguito mi prese per mano e mi trascinò fuori, dall'altra parte del locale, in un vicolo. Poi lo vidi sedersi su delle scale 'antincendio' poste sul muro di un edificio accanto. Mi fece spazio e mi sedetti accanto a lui. 
 
-“Come fai a comparire nei momenti più disperati?” - chiesi sinceramente. Era comparso ora, ma anche prima, quando avevo il cuore a pezzi. - “Perchè ti conosco ed io non sono tanto giovane Lali” - non capii il senso di quella farse finché non ricordai la mia risposta alla domanda in quella intervista. - “Benj..” - mi azzittì con un bacio, mi abbandonai alle sue labbra, e mi tenni stretta alle sue spalle, non sentivo più nulla, tremavo tutta. - “Hai freddo?” - chiese e per una volta lo sentii boccheggiare dopo un nostro bacio. Sorrisi e sussurrai un 'no'. 
 
Eravamo rimasti in silenzio, finchè un rumore ci fece girare di schiena. Davanti al negozio, dall'entrata principale, fuochi d'artificio di ogni colore illuminavano la notte. Pensai che dovessi rientrare, forse Cande mi cercava, forse ero rimasta troppo tempo fuori oppure tutti si erano dimenticati di me. Non mi importa. Vidi Benjamin fissare me invece dei fuochi. - “Non sono perfetto. Non sono Peter, non ho stile, non sono un bravo attore, la gente adesso sa che esisto perchè  - non so come – una donna bella e speciale come te mi ama. Non so perchè tu sia innamorata di me, me ne chiedo il motivo ogni santo giorno. Ho paura che tu possa lasciarmi Lali, non sono degno di te. Ma se mi volessi dare una possibilità, vorrei condividere la mia vita con te e se solo vorrai, per ora, solo una casa. Insomma..” - lo baciai, lì, mentre lo scricchiolio dei fuochi terminava e con esso tutte le mie paure.














 
  
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