Spazio autrice traduttrice: è la mia prima traduzione che mi permetto di pubblicare, e dato che è una semplice flashfic non ci ho messo meno di un'oretta per tradurla (con sottofondo il caro xoxo♥). Ah, non è stata betata quindi se trovate qualche orrore ditemelo. So che la Jindeul non è molto quotata, credo ( e anche che su EFP i B1A4 non sono molto considerati) , infatti sono la prima a shippare anche BaDeul, ma avevo letto questa flashfic tempo fa e l'ho trovata decisamente adorabile e volevo condividerla col mondo quindi, eccomi qui.♥ E poi diciamocelo, Jinyoung e Sandeul insieme sono l'amore ;w; Spero vivamente vi piaccia e siate clementi, un bacione.♥
Ah, per chi volesse, la storia originale è questa (http://quite-poetic.livejournal.com/4400.html) :3




Jinyoung si svegliò col suono delle gocce di pioggia che ticchettavano contro la finestra, assieme al russare di Sunwoo e l’odore di succo a pera. Spostò allora gli occhi al suo fianco, dove Junghwan era impegnato a scarabocchiare  sulla finestra appannata in modo frammentario;  la mano libera che teneva svogliatamente una lattina di succo a pera.
Jinyoung si spostò, e  Junghwan lo notò.
“Hey, sta piovendo.” Junghwan gli rivolse un sorriso dolce.
Era accecante – il suo sorriso, splendeva – e fu abbastanza per svegliare il ragazzo ancora stordito dal sonno. Jinyoung sorrise di rimando.
“A volte, voglio essere un gatto.” Junghwan dichiarò di punto in bianco mentre finiva uno scarabocchio simile a quello dei bambini dell’asilo di un gatto gonfio sulla finestra di fianco a lui.
Jinyoung mormorò in risposta, mentre i suoi occhi scrutavano il disegno deformato e le mani di Junghwan – e di come le sue dita si potessero adattare perfettamente agli spazi tra esse. “Se fossi un gatto, passerei tutte le mie nove vite con te.” Le parole scivolarono via dalla sua lingua e si voleva sparare per aver fatto fuoriuscire il tutto fuori, ma di impulso, invece, tirò le guance di Junghwan.  Poi si schiaffeggiò mentalmente per svegliarsi mentre allontanava la mano che aveva giocosamente pizzicato la guancia dell’altro.
Junghwan lo fissò, ed ogni secondo che passava era terribilmente imbarazzante – non fin quando la vista di Jinyoung si offuscò, e tutto quello che riusciva a sentire era la fragranza alla fragola dello shampoo.
Junghwan stava baciando Jinyoung, e  Jinyoung non sapeva se stesse sognando.
Junghwan fermò il bacio pochi secondi dopo, troppo presto per Jinyoung per ricomporsi. “ Volevo solo,” Junghwan iniziò a scusarsi mentre la sua testa continua a girare. “sapere se so di pera?” uscì come un interrogativo, ma non doveva essere una domanda.
Jinyoung sbatté gli occhi,  e lottò con le parole che voleva dire. “ Sai di Junghwan.” Mormorò normalmente nonostante il suo cuore continuasse a fare salti mortali. “Penso.” Aggiunse, leccandosi poi le labbra – il che fece ridacchiare Junghwan.
Jinyoung sentiva come  musica – il modo in cui ride, era semplicemente stupefacente -  ed arruffò affettuosamente le ciocche scure sulla testa di Junghwan.
Dopo un sorso dalla lattina di succo a pera, Junghwan strinse le labbra e si appoggiò contro il vetro umido.
Jinyoung sentì le palpebre tradirlo ancora una volta, ma lui non si assopì – non fino quando intravide il cuore che Junghwan aveva disegnato sulla finestra.