My
little girl
Il villaggio
era silenzioso e la notte calava lentamente sopra di esso.
I lampioni cominciarono ad accendersi mentre le luci delle case si
spegnevano
silenziosamente, come silenziosamente un uomo depositava sul letto una
ragazza
dai capelli biondi.
Lei era
ferita, forse appena tornata da una missione, le braccia e la
fronte erano avvolte dalle bende e il suo respiro si era fatto
pensante, si era
addormentata.
Delicatamente
l’uomo la fece scivolare sotto le coperte e la
coprì con
esse, poi s’inginocchiò vicino a lei e le
accarezzò il viso.
Casa Yamanaka,
quella era la casa, e Inoichi era il nome dell’uomo che
era vicino al letto di sua figlia guardando i capelli che delicatamente
gli
cadevano sul viso a ogni carezza che lasciava sul viso di lei.
Lui glieli
scostava delicatamente incantandosi nel vedere i giochi di
luce che la luna creava sul viso di Ino, oramai era grande ma per lui
era
sempre la sua bambina.
Lentamente
socchiuse le labbra e, quasi cantando una ninna nanna,
irruppe delicatamente quel silenzio che si era creato in quella notte:
-“Gotta
hold
on easy as I let you go. Gonna tell you how much I love you, though you
think
you already know…”-
Memorie,
inizialmente confuse ma poi sempre più limpide, si fecero
largo
nella mente di lui mentre gli sussurrava quelle parole cullandola con
carezze
paterne…
-“I
remember I thought you looked
like an angel wrapped in pink so soft and warm. You've had me wrapped
around
your finger since the day you were born…”-
Il giorno
in cui era nata, se lo ricordava come se fosse ieri, eppure erano
già passati
sedici anni. In una soleggiata mattina di Settembre quel fagottino rosa
venne
alla luce, piangendo e dimenandosi come un diavoletto, ma poi
addormentarsi
dolcemente come un angelo, già…ai suoi occhi la
figlia era sempre sembrata un
angelo nel momento preciso in cui lei lo vide e gli strinse
l’indice con la sua
piccola manina…
-“Tesoro…ti
ha stretto la mano…”-
-”Già…Non
è bellissima?”-
Quelle
parole, di sua moglie, e quel gesto, di sua figlia, erano ancora vivide
nei
suoi ricordi come delle piccole gemme che brillavano più
vivide delle stelle
stesse.
-“
Your
beautiful baby from the outside in. Chase your dreams but always know
the road
that'll lead you home again…”-
Troppe
volte era stato rimproverato di essere troppo apprensivo con sua
figlia, ma lui
non poteva farci niente. Voleva solo il meglio per Ino, ma non voleva
essere un
ostacolo per i suoi sogni e un giorno, quando
l’accompagnò all’accademia per la
prima volta e la vide correre verso l’entrata,
capì che era oramai tempo per
lei di spiccare il volo. Nonostante questo, però, sapeva che
qualunque cosa
fosse successa avrebbe sempre trovato la strada di casa, la strada per
tornare
da lui, perché per Inoichi lei era e sarebbe sempre
rimasta…
-“Go on, take on
this whole world. But to me you know you'll always be, my little
girl…”-
…la
sua bambina.
-“When you were
in trouble that crooked little smile could melt my heart of stone. Now
look at
you, I've turned around and you've almost grown…”-
Ma il
tempo era inesorabile e non lasciava spazio abbastanza per assaporare
quei
momenti così sfuggenti, ora lei era una chuunin ed era una
adolescente matura e
responsabile a cui toccava agire in missione da sola, senza
l’aiuto del suo papà.
Oramai era
grande e Inoichi se n’era accorto già qualche anno
fa…
-“Papà!
Ho passato l’esame, sono
una chuunin!”-
-“Davvero
piccola? Come sono
contento, il tuo papà è così
orgoglioso della sua bambina!”-
-“Papà…non
sono più una bambina…”-
-“Lo
so, ma lo sai che per me lo
sarai sempre, no?”-
La luna
era oramai alta nel cielo e il respiro di lei si faceva sempre
più pesante,
quell’atmosfera era così incantevole e dolce, che
l’uomo avrebbe voluto
rimanere così tutta la notte, se non per sempre…
-“Sometimes you're
asleep I whisper "I Love You!" in the moonlight at your door. As I
walk away, I hear you say, "Daddy Love You More!" …”-
Oramai era
passato troppo tempo dall’ultima che lui gli aveva rimboccato
le coperte, preso
il suo orsacchiotto preferito, e aspettando che lei gli sorridesse
dicendogli:
-“Ti
voglio bene papà!”-
-“Papà
di più!”-
E poi
sorridendo la baciava sulla fronte e se ne andava silenziosamente dalla
camera
lasciandola cullare dal silenzio della notte, come quella sera.
Una
coincidenza?
Un regalo
dal tempo?
Non ne era
sicuro ma voleva assaporare a pieno quel momento, senza pensare se ci
sarebbe
stata una seconda volta, in fondo lei sarebbe sempre stata…
-“Your beautiful
baby from the outside in. Chase your dreams but always know the road
that'll
lead you home again. Go on, take on this whole world. But to me you
know you'll
always be, my little girl…”-
…la
sua
bambina.
-“ Someday,
some boy will come and ask me for your hand. But I won't say "yes" to
him unless I know, he's the half that makes you whole, he has a poet's
soul,
and the heart of a man's man. I know he'll say that he's in love…”-
Più
cresceva e più somigliava alla mamma, bella da far male ma
dolce come lo
zucchero, e lui, da bravo papà apprensivo, aveva sempre
avuto paura che qualche
“sconosciuto di sesso maschile” potesse portargli
via la sua adorata bambina e
questo non poteva di certo permetterlo!
Ma la
moglie, santa donna, quante volte gli aveva detto che se a Ino andava
bene
così, loro non potevano fare niente se non supportarla fino
alla fine, anche se
con il cuore dolorante.
Non era
schiocco lo sapeva, ma si rifiutava di accettarlo perché per
lui nessuno era
abbastanza per Ino…
-“Non
credo che a questo mondo
esista una persona abbastanza adatta a te, Ino…”-
-“Secondo
me c’è!”-
-“Ma
se non è abbastanza?”-
-“Sarà
abbastanza per me, papà…”-
Così
alla
fine si convinse che se era abbastanza per Ino, lo sarebbe stato anche
per lui,
perché era sicuro di una cosa:
-“ But
between
you and me…He won't be good enough!”-
Non
c’era,
e mai ci sarebbe stato, niente di più forte del legame che
da sempre li aveva
uniti, l’amore di una padre per la figlia.
Inoichi
accarezzò per un’ultima volta i capelli di lei e
la baciò sulla fronte, sebbene
fosse fasciata, e s’incamminò verso la porta per
poi girarsi ancora una volta
guardandola dormire…
-“I
love you…”-
Sussurrò
gentilmente prima di andarsene, ma qualcosa lo richiamò.
Sembrava
come un mugolio senza senso, ma senso ce l’aveva,
semplicemente era coperto dal
sonno e dal dolore, era la buonanotte di lei…
-“Daddy
love you more…”-
L’uomo
si
voltò e incrociò gli occhi azzurri della figlia
che gli sorridevano, poi,
stancamente li richiuse per farsi cullare nuovamente da quel silenzio
di quella
notte così piena di nostalgia anche per la giovane.
Inoichi
sorrise e, percorrendo il corridoio che l’avrebbe portato
nella sua stanza,
pensò che il tempo non era poi così tiranno come
dava a vedere, non si era mai
fermato, era vero, ma non è detto che alle volte non possa
tornare indietro.
Your
beautiful baby from the outside in.
Chase your dreams but always know the road that'll lead you home again.
Go on, take on this whole world.
But to me you know you'll always be, my little girl
McGraw
Tim – “My little girl”
END.
Cioè.
ERA DA FARE!
Questa
canzone era troppo adatta per Inoichi e la figlia e poi io la trovo
davvero
bellissima, soprattutto la parte della buonanotte era davvero adorabile
;__;….
Comunque
aspetto commenti non siate timidi, a presto ^^!