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Autore: TheFriky    03/06/2013    1 recensioni
Ho sempre sperato che da qualche parte, nel mondo, ci fosse un uomo capace di farmi dimenticare Sirius Black, che riuscisse a farmi sentire come lui non aveva mai fatto. Una donna amata. Ma per ora non riuscivo a fare a meno di lui. Ne avevo bisogno, sempre.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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ODI ET AMO. QUARE ID FACIAM, FORTASSE REQUIRIS. NESCIO, SED FIERI SENTIO ER EXCRUCIOR


                                                                                                    

                                                                                                    Si dice vi siano vite unite fra loro nel tempo, 

                                                                                                    legate da un'antica chiamata che riecheggia nelle ere. 

                                                                                                    Il destino.

                                                                                                                         "Il principe di Persia"

 
                                                                                                       





Presi il suo braccio e guardai l'orologio. Erano le 6 del mattino. Mi alzai per rivestirmi ma lui mi afferrò un braccio per trattenermi.
"Dove credi di andare?" disse.

"E' tardi. Torno al dormitorio" risposi cercando di divincolarmi dalla sua presa.

Mi lasciò e inizia a vestirmi. Mi guadava, lo faceva sempre mentre mi rivestivo e non mi sentivo per niente a mio agio.

"La smetti?".

"Di fare cosa?" si difese.

"Di gurdarmi! Mi metti l'ansia".

"Non ci riesco, sei troppo bella" mormorò mentre mi veniva incontro. Lo allontanai. Chissà a quante altre ragazze l'avrà detto, pensai. 

Fece un sorriso, divertito. Non c'era nulla da ridere in realtà. Mi veniva da piangere. 

Tre giorni fa mi ero ripromessa di farla finita. Di metterci una pietra sopra. Ma invano. 

Quante volte mi è stato detto 'Ma che senso ha tutto questo?' , 'Perché continui a farti trattare in questo modo?', 'Quando finirà tutto questo?', 'Trovati un altro ragazzo, magari migliore di lui'. Non ho mai trovato una risposta a queste domande. Eppure ci avevo provato, tante di quelle volte che ormai avevo perso il conto. Avevo provato a dare retta a loro, le mie amiche. Avevo cercato di farla finita, di trovare un ragazzo che non mi trattasse in quel modo, con cui avere una relazione normale. Ma tra tutti i ragazzi che ho conosciuto nella mia vita nessuno era come lui. Nessuno era come Sirius Black. Lo amavo, non c'era dubbio, ma allo stesso tempo lo odiavo. Sapeva rendermi la donna più felice del mondo, ma anche la più triste. 

"Io non posso continuare così, non ci riesco" sussurrai. Sentì le ultime parole morirmi in gola.

"Ricominciamo?" sbuffò. Cercò di abbracciarmi ma mi scansai. Ora lo guardavo dritto negli occhi.

"Non puoi trattarmi in questo modo, non me lo merito".

Non rispose. Continuò solamente a guardarmi, senza dire una parola. Così presi le mie cose e me ne andai.

Prima di aprire la porta del dormitorio feci un respiro profondo. Quando entrai c'era Lily che mi guardava con aria da rimprovero. Non ero pronta ad una ramanzina delle sue. Non ora.

"Lo so, hai ragione. Scusa" l'anticipai. Il suo viso si rilassò, mi sorrise e mi abbracciò. Mi lasciai cullare dalle sue braccia, cercando di cancellare tutto, di sparire.

"Un deja-vù" disse Alice seduta sul suo letto. Scoppiammo a ridere. Aveva ragione. Troppe volte le mie amiche mi dovevano consolare per colpa di Sirius, anzi per colpa mia che non riuscivo a dire basta. 

Una volta ci ho provato, ma senza successo perché Sirius continuò a cercarmi lo stesso e mi disse che mi voleva, mi desiderava, come nessun'altra, che non avrebbe mai rinunciato a me. Mai. E io c'ero cascata. Gli avevo creduto. Ma mai feci errore più grande. Ricominciò tutto da capo. Pianti, litigi, cuori spezzati. Lui che mi diceva che non ero la sua ragazza, che poteva fare ciò che voleva e io non potevo impedirlo.

"Cosa devo fare?"sussurrai, rassegnata.

"Darci un taglio" rispose secca Mary, ormai sveglia anche lei.

"Sembra facile" farfugliai mentre mi premevo il cuscino sul viso per impedirmi di piangere. Non dovevo cedere. Non adesso. Non per lui.

"Ti aiuteremo noi" cinguettò Alice. "Abbiamo trovato il ragazzo giusto per te. E' carino, gentile, simpatico…" e si mise a fare un elenco lunghissimo di tutte le virtù di questo tizio, a quanto pare perfetto.

Ho sempre sperato che da qualche parte, nel mondo, ci fosse un uomo capace di farmi dimenticare Sirius Black, che riuscisse a farmi sentire come lui non aveva mai fatto. Una donna amata. Ma per ora non riuscivo a fare a meno di lui. Ne avevo bisogno, sempre. 

 

 

                                                                                                      ****************

 

Quando scendemmo in sala grande per fare colazione scoprii finalmente chi era questo ragazzo misterioso. Si chiamava Robb Walker, un Corvonero anche lui all'ultimo anno. Alto, spalle larghe, era davvero molto carino. 

"Non lo avevo mai notato prima" dissi dopo una lunga osservazione

"Strano" urlò Mary. "Sono due anni che hai occhi solo per il tuo Sirius".

Mi andò di traverso il succo di zucca. Fulminai Mary con lo sguardo e lei sembrò farsi piccola piccola.

"Sentiamo" iniziai. "Quale sarebbe il tuo grande piano?".

"Ti devi innamorare di Robb" rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Beh non esageriamo ora" intervenne Lily. "Crediamo che frequentarlo possa distrarti da Sirius e che possa conquistarti così da porre fine alla tua tortura".

"Non credo funzionerà" conclusi. Mi alzai e mi diressi verso l'uscita. Per loro era tutto così semplice. Ma non potevano sapere cosa provavo, cosa significava essere innamorate di un ragazzo che sai di non poter avere tutto per te. Che non sarà mai tuo. 

Passare la giornata a evitare le mie amiche non fu facile, e neppure evitare Sirius. Sembrava essere ovunque. Mi rintanai in biblioteca, cercando pace e tranquillità. Ma assistetti ad una scena orribile. Sirius Black e quell'oca di Betty Bennet scambiarsi occhiate eloquenti che mi gelarono il sangue. La guardava come a dire 'sarai mia' e lei se la godeva alla grande. Poi lui si avvicinò e si sedette acconto a lei. Iniziò a sussurrargli qualcosa all'orecchio e lei ridacchiava mentre giocherellava con i capelli.

"Che scena patetica" sentì dire alla mie spalle. Mi girai terrorizzata.

"Oh Regulus sei tu. Mi hai fatto prendere un colpo" mi tranquillizzai tirando un sospiro di sollievo. 

"Ancora non capisco cosa ci trovi in lui. E' solo un pallone gonfiato" sentenziò Regulus Black.

"Non ti ci mettere anche tu" aggiunsi, esasperata. 

Regulus sapeva di me e di Sirius ormai da un anno. Ci aveva sorpresi un'estate durante una festa noiosissima a Grimmauld Place. Ed è da allora che anche lui, appena ne ha l'occasione, mi fa la predica.

"Sei bellissima, hai tutti i ragazzi di Hogwarts ai tuoi piedi e tu perdi tempo dietro a quel coglione di mio fratello? Non ti capisco proprio".

"Allora, costa state facendo? Questa è una biblioteca" ci rimproverò Madame Pince. "Da lei signorina Lancaster non me lo sarei mai aspettato". Tutti i ragazzi si girarono a guardarci, anche Sirius. Continuò a fissare il fratello con uno sguardo indecifrabile e Regulus non fu da meno. Non era di certo un segreto che tra i due non scorresse buon sangue.

"Andiamo fuori" disse Regulus. 

  

 

 

                                                                                                           *************

 

 

Passai molto tempo con Regulus e questo mi distrasse molto. Pensavo sempre di meno a Sirius, mi mancava certo, ma mi sentivo meglio, ero un po' meno triste del solito. Non che provassi qualcosa per Reg, ma era di buona compagnia e stavo bene con lui. Ero finalmente serena, come non lo ero da anni. Ma la mia serenità non durò a lungo.

Era un venerdì pomeriggio invernale, faceva freddissimo, e mentre quasi tutti gli studenti stavano uscendo per andare a Hogsmeade, io stavo rannicchiata sulla poltrona davanti al camino a studiare. 

"Non vieni a Hogsmeade?" mi domandò Remus Lupin, seguito dai suoi compari. Anche se evitavo Sirius con Remus, James e Peter ero tutto come sempre, parlavamo e scherzavamo tranquillamente. Quando Sirius non c'era, ovviamente. 

"No, fa troppo freddo, non riuscirei nemmeno a raggiungere i Tre Manici di Scopa".

"Va bene" sorrise Remus. "Ci vediamo dopo". Li vidi tutti e quattro uscire attraverso il quadro.

La Sala Comune era vuota e silenziosa. Non mi ero affatto pentita di essere rimasta a Hogwarts, anche se le mie amiche avevano provato in tutti i modi a dissuadermi. Dopo nemmeno dieci minuti sentii il quadro aprirsi. Sarà sicuramente un ragazzino del primo anno che non sa cosa fare, pensai. Rimasi un po' stupita nel veder che in realtà era Sirius. Mi sembrava strano, avevo saputo che sarebbe uscito con una certa Carry quello stesso pomeriggio. Si mise seduto sulla poltrona acconto la mia. In silenzio. Io feci finta di nulla e continuai a leggere, ma mi sentivo i suoi occhi puntati su di me. Alzai lo sguardo dal libro ed ebbi la conferma della mia sensazione. Lo fissai negli occhi, a modo di sfida. Che diamine voleva ora? mi domandai tra me e me.

"Passi molto tempo con mio fratello ultimamente". Fu lui a spezzare il silenzio che si era creato.

Non risposi. Dove volve arrivare?

"E' uno stupido come tutti quelli come lui" continuò.

"Avrà idee diverse dalle nostre, ma non è uno stupido" affermai.

"Lo hai sempre difeso" disse, in un modo che mi diede fastidio.

"E' tuo fratello Sirius, non dimenticarlo".

"Perché quando si tratta della mia famiglia devo perdonare, far finta di nulla, mentre quando c'è di mezzo la tua dobbiamo tutti compatirti e consolarti. Sono entrambi uguali" sembrava arrabbiato. Si era seduto sul ciglio della poltrona ed era piegato in avanti verso di me. 

Eccoci qui, di nuovo ad affrontare lo stesso discorso.

"So perfettamente che le nostre famiglie sono fatte della stessa pasta, ma tuo fratello è una vittima, come te, come noi, non un carnefice".

"Una vittima non si allea con Voldemort, ricordatelo". Si, era decisamente arrabbiato. Nei suoi occhi si accese una scintilla. Gli succedeva sempre quando parlava della sua odiata famiglia.

"Lui non è forte come noi" aggiunsi. Sapevo che aveva ragione, ma volevo bene a Reg, siamo cresciuti insieme d'altronde. 

Non tutti riescono ad opporsi alla propria famiglia come abbiamo fatto io e Sirius, soprattutto se le due famiglie in questione sono i Lancaster e i Black. Fissate con la purezza del sangue e la loro convinzione di essere superiori a tutti.

"Devi smetterla di frequentarlo".

"Perché?". Non potevo credere alle mie orecchie. "Lui riesce a darmi quello che tu non sarai mai in grado di darmi". Non lo avessi mai detto. Sirius si alzò in piedi. Sembrava che da un momento all'altro volesse distruggere tutto. Sirius aveva un caratteraccio, come tutta la sua famiglia, e quando si arrabbiava era meglio stargli alla larga.

"Che cos'è una ripicca? Me la vuoi far pagare perché sono stato uno stronzo con te?".

"Fidati Sirius, se te la volessi far pagare questo non sarebbe nulla, dovresti prepararti a molto peggio". Anche io ero arrabbiata. Odiavo quando faceva queste cose senza un senso compiuto. Perché prendersela con suo fratello, Reg non c'entrava nulla, almeno no questa volta.

"Peggio di così? Cosa faresti? Accetteresti di fidanzarti con quello scemo di McGraw come vorrebbero tanto i tuoi? Oppure inizieresti a pensarla come loro? Svegliati Elena, Regulus ti sta prendendo in giro. Vuole che tu passi dalla sua parte, che diventi una di loro".

L'ultima volta che litigammo in quel modo fu l'anno prima, quando Sirius decise di scappare di casa e voleva che io lo seguissi. Non ci parlammo per un mese, poi lui mi chiese scusa e tornò tutto come prima. 

 

 

                                                                                                      ***************

 

 

 

Rimasi sconvolta dalle parole di Sirius. Sapevo che odiava il fratello ma non credevo fino a quel punto.

Dopo quel litigio continuammo a ignorarci come prima. Facemmo finta che non fosse successo nulla. Quando lo raccontai alle altre vidi delle reazioni contrastanti.

Lily sembrava preoccupata, Alice piangeva e a Mary brillavano gli occhi. Fu la sua reazioni a spaventarmi di più. Da quella donna ci si poteva aspettare di tutto.

"Trovato" urlò Mary.

Noi tre la guardavamo preoccupate, per un attimo ho creduto che non mi avesse ascoltato e stava pensando ai fatti suoi.

"Cosa?" domandò Lily, incuriosita.

"Il punto debole di Sirius. E' geloso del fratello" affermò sempre con quel luccichio negli occhi.

"Ma per favore" dissi. Era totalmente pazza.

"Allora perché avrebbe reagito in quel modo?" continuò con la sua folle teoria.

"Prima di tutto Sirius non è un tipo geloso, e secondo, anche se lo fosse, non userei mai Regulus. Già si odiano così, non vorrei aggravare la situazione".

 

 

                                                                                                    **************

 

Ed eccoci qui, tutti al Lumaclub. Odiavo tutto ciò, ma ero stata minacciata più volte dai mie che se non ci fossi andata me l'avrebbero fatta pagare. Conoscevo bene i miei genitori e sapevo che non stavano scherzando.

Così ero costretta a partecipare a queste stupide festicciole gremite di Serpeverdi montati. L'unica mia consolazione erano Lily e Regulus che allietavano il tutto.

Quando finalmente finì la tortura, Regulus insistette nel volermi accompagnare fino al settimo piano. Fu silenzioso per tutto il tragitto. Dopo che Lily attraversò il ritratto della Signora Grassa Reg mi trattenne per un braccio. 

"Ti devo parlare" disse. Lo seguì senza fare storie.

"Ci conosciamo da tanti anni" parlò con voce pacata e seria. "Ti ho sempre visto come un cara amica. Sei buona, gentile e molto bella. Mi ha fatto molto piacere passare tutto questo tempo con te e ho capito che quello che provo nei tuoi confronti non è solo un sentimento d'amicizia. Credo di essermi innamorato di te". Per tutto il tempo Reg parlò con la testa bassa a fissarsi le scarpe. Io lo fissavo incredula. Non solo per la rivelazione, ma anche perché, anni prima, avevo fatto lo stesso discorso a Sirius. Volevo scomparire. Non sapevo cosa dire. Fortunatamente continuò lui.

"So che sei innamorata di Sirius e che tra noi due non ci sarà mai nulla, ma ci tenevo a dirtelo. Volevo che tu lo sapessi".

Le sue parole mi trafissero come una lama di coltello. Non sapevo proprio cosa dire. Per la prima volta in vita mia ero senza parole. Reg alzò lo sguardo dalle sue scarpe sui miei occhi. Mi sentivo terribilmente imbarazzata. Non ricevendo alcuna risposta se ne andò. Io rimasi lì immobile per un paio di minuti a fissare il vuoto e poi mi decisi a salire in dormitorio.

"Cosa voleva?" mi domandò Lily.

"Nulla" risposi subito. Ero troppo sconvolta, gli avrei raccontato tutto l'indomani mattina.

 

 

                                                                                                        ************* 

 

Dover aver concluso il mio racconto Mary tornò all'attacco con la sua teoria da folle mentre Lily mi guardò con un espressione che non dimenticherò mai. Era un misto di pietà e compassione, come a dire 'ma possibile che capitano tutte a te?'.

Così ora mi trovavo non solo ad evitare Sirius ma anche Regulus. Avevo perso anche lui e avevo il terrore di entrare nel panico da un momento all'altro.

A peggiorare la situazione c'erano le vacanze di Natale. Ero obbligata a tornare a casa. Dovevo stare con le persone che odiavo di più al mondo e ora non c'era nemmeno più Sirius che mi salvava da tutto ciò. Lui se ne stava beato nella sua nuova casa, da solo, nella sua indipendenza ed io a combattere per la mia sopravvivenza in quell'odiata casa.

La sera di Natale mia madre organizzò una festa a casa nostra. C'erano tutte le famiglie purosangue dell'Inghilterra, anche i Black, e ovviamente anche Regulus. Mentre tutti parlavano amabilmente e io cercavo di nascondermi da Reg, mi invase la nostalgia di quando, durante queste feste orrende, io e Sirius ce la svignavamo da qualche parte. Quando eravamo più piccoli andavamo a giocare o a parlare e poi una volta cresciuti passavamo il tempo sotto le coperte. Come cambiano le cose.

Il tintinnio di un calice mi riportò, purtroppo, al presente. Era mio padre. Tutto tronfio di orgoglio nel suo abito verde, che a mio avviso gli stava male. Avevo provato a dirglielo ma mi beccai un bello schiaffo in faccia, mi lasciò la manata rossa e mia madre corse subito verso di me, non a vedere se stavo bene, ma a cercare di mascherare il tutto. Non mi disse nemmeno una parole di consolazione. Ormai ci ero abituata. Tutto questo andava avanti da anni, da quello che mi ricordo, da tutta la vita.

"Miei carissimi ospiti" cominciò mio padre tenendo in alto il bicchiere. "Siamo qui riuniti non solo per festeggiare il Natale ma anche un evento molto importante. L'unione di due tra le famiglie più abbienti della società magica. Sono lieto di annunciare il fidanzamento tra il giovane Mich McGraw e la mia unica figlia Elena". Tutti iniziarono ad applaudire e si voltarono a guardarmi mentre Mich si avvicinava verso di me e mi prese sotto braccio. Rimasi pietrificata. Un colpo così basso dai miei genitori non me lo sarei mai aspettato. Non mi hanno detto nulla, hanno fatto tutto a mia insaputa. Pensavo che avevo già da tempo superato il limite d'odio nei loro confronti. Mi sbagliavo di grosso. Cercai con lo sguardo Regulus. Stava appoggiato alla parete, lo sguardo perso nel vuoto.

Dopo aver ricevuto le congratulazioni da parte di tutti i presenti mi rintanai in cucina aspettando la fine di quella terribile festa. Scrissi una lettera a Lily annunciandole la sconcertante notizia. Dopo alcuni minuti arrivò la sua risposta. Sembrava più triste di me. 

Quando tutti se ne andarono passai accanto ai miei genitori senza dire nulla. Lanciai solo uno sguardo d'odio a mio padre, che sembrava molto soddisfatto di se stesso, e corsi nella mia camera da letto. Non riuscivo a prendere sonno. Sentii dei rumori provenire dalla finestra. Era Pan il gufo di Sirius. Lo lasciai entrare e presi la lettera per leggerla. 

 

Elena,

ho saputo del tuo fidanzamento. Congratulazioni! 

Io ci sono per te, e ci sarò sempre. 

Sirius

 

 

Era tutta colpa di Lily. Doveva aver mandato un messaggio a James. Quei due stanno sempre insieme, si dicono sempre tutto. Ancora mi ci devo abituare.

Non sapevo come rispondergli.

 

Grazie Sirius,

ho proprio bisogno del tuo aiuto per resistere dall'ucciderli tutti, proprio ora, mentre dormono.

Non saranno contenti finché non mi vedranno crollare. Purtroppo per loro questo non accadrà mai.

Elena

 

                     

                                                                                                       ***********

 

 

Tornare a Hogwarts fu come tornare a vivere davvero. Mi sembrava tutto un brutto sogno. 

Notai molti cambiamenti. Mich che mi stava appiccicato ventiquattrore su ventiquattro e insisteva nel voler esplorare il mio meraviglioso angolo di paradiso, come lo chiava lui, e fortunatamente riuscii a tenerlo a bada dicendogli che volevo aspettare il matrimonio. 

Regulus che ad un certo punto ero convinta che avesse cambiato scuola perché non lo si vedeva da settimane.

Le mie amiche che mi controllavano in continuazione. Avevano paura che potessi fare cose che mi avrebbero condotto direttamente ad Azkaban.

James che sembrava l'unico ad essere divertito da tutta la situazione, soprattutto dal modo in cui Mich chiamava la mia vagina.

E infine Sirius che sembrava un'altra persona. Non lo si vedeva più flirtare con qualsiasi cosa respirasse ed era sempre molto serio. Continuava a non rivolgermi la parola. Non sapevo se era una cosa positiva o no.

 

Fui costretta ad andare ad Hogsmeade con Mich e i suoi amici Serpeverde, il weekend successivo. Fu molto imbarazzante perché Mich non sapeva che io mi ero fatta tutti i suoi amici anni fa. Cercavo il sostituto di Sirius in quel periodo, ma nessuno di loro era alla sua altezza. 

Stetti in silenzio per tutto il tempo mentre loro parlavano e guardavo i ragazzi che ridevano e si divertivano. I miei genitori mi avevano portato via l'infanzia e ora volevano portarmi via anche l'adolescenza. Vidi passare i Malandrini e anche loro mi videro. Mi lanciarono tutti e quattro un sorriso che non prometteva nulla di buono. 

All'improvviso sentì una botta fortissima e i Serpeverdi, che erano accanto a me, ora stavano lunghi per terra, uno sopra l'altro. James, Remus e Peter si stavano rotolando dalle risate.

Dal nulla mi sentii afferrare e trascinare lontano dal trambusto. Da sotto il mantello dell'invisibilità spuntò fuori Sirius che se la rideva alla grande anche lui. Tornò serio quando vide che lo fissavo accigliata. Tossì per schiarirsi la voce.

"Ci ho pensato su e sono arrivato alla conclusione che ho l'età giusta per concedermi alla monogamia. Mi sono divertito abbastanza ed è giunta l'ora di mettere la testa apposto" disse.

Io non riuscivo a capire se fosse uno scherzo o se dicesse sul serio. Mi sembrava tutto così surreale.

Mi fidavo ciecamente di Sirius, ma non quando si trattava di queste cose. Non avrebbe resistito un mese. Le tentazioni erano tante e lui amava essere tentato.

"Lascia McGraw. E se i tuoi ti dicono qualcosa vieni a vivere da me" continuò entusiasta.

Era impazzito del tutto. Non solo aveva parlato di avere una relazione monogama ma addirittura di convivenza. 

"Stai scherzando?".

"No".

"Ti sei drogato?".

"No Elena, sono serissimo. Hai sofferto tanto per colpa loro e poi mi ci sono messo anche io, come se non bastasse. Sono stato uno scemo. Ho rischiato di perderti per sempre e il solo pensiero mi ha fatto stare male. Avrei dovuto proteggerti. Noi due contro il mondo, ricordi? Dammi una possibilità. Non ti deluderò".

Volevo credergli, davvero. Ma dopo tutte le delusioni, il dolore. Mi ha spezzato il cuore già una volta. Quando gli dissi che l'amavo, mi aveva illusa, mi aveva fatto credere che avrebbe funzionato. Ma poi, una volta ottenuto ciò che voleva, sono diventata una delle tante, come tutte le altre. Come potevo fidarmi di lui. La paura di essere ferita, di nuovo, da lui, mi paralizzava. 

"Non lo so Sirius, ho bisogno di tempo"dissi e mi avviai verso il castello.

 

 

 

                                                                                                    ************

 

Il Quidditch. Cosa ci trovavano di così emozionante proprio non riuscivo a capirlo. All'inizio ci andavo trascinata dall'euforia generale, poi una volta essermi resa conto di quanto fosse noioso, ci andavo per distrarmi dallo studio e ora ero costretta da Lily Evans che doveva fare il tifo per il suo James, il capitano. Per completare il tutto insieme a noi, a vedere la partita, c'erano anche Remus, Sirius e Peter. Per tutto il tempo Sirius non fece altro che guardarmi, e non riuscivo ben a capire se la cosa fosse positiva. Almeno non guardava le altre, mi fece notare Mary.

Fortunatamente vincemmo. I festeggiamenti durarono fino a tarda sera. Era da tanto che non mi divertivo così. 

Prima di andare a dormire, una Lily un po' brilla mi fece un discorso che non mi era nuovo.

"Sono passate un paio di settimane dalla dichiarazione di Sirius e da quello che vedo ancora non hai preso una decisione. Ora, per vendicarmi, farò come hai fatto tu con me". Stavo per scoppiarle a ridere in faccia. Era così buffa. Chissà se domani si ricorderà di tutto ciò, pensai.

"Non so se tu lo hai notato ma noi si, eccome" continuò. "Sirius non guarda più le altre ragazze, ha occhi solo per te. Sembra un altro, è irriconoscibile. E poi ci è giunta voce che delle ragazze lo hanno invitato ad uscire e lui ha rifiutato tutte le proposte".

"E James aveva detto che erano proprio carine" intervenne Mary, che si becco un'occhiataccia da parte di Lily.

"Tralasciando questo piccolo particolare, James mi ha giurato che Sirius non va con una ragazza dall'inizio delle vacanze di Natale" spiegò Lily scandendo bene le ultime parole.

Tutto questo mi sembrava assurdo. Da non credere.

"Quindi, cosa vuoi che faccia?" le domandai.

"Dargli una possibilità" rispose Lily. La stessa che fino a pochi mesi fa mi diceva di lasciarlo perdere. 

"E se poi si comporta come è solito fare?" le parole mi uscirono di getto, senza nemmeno pensarci.

Alice si avvicinò a me e mi cinse le spalle con il braccio.

"Ci deve solo provare. Se così fosse se la deve vedere con noi" disse con voce decisa mentre le altre annuivano all'unisono.

Avevo paura di buttarmi a capofitto in qualcosa che non potevo gestire, che temevo mi avrebbe ferita, paura di perdermi in quelle parole, di lasciarmi lusingare e farmi trasportare da Sirius. Per tantissimo tempo ho pensato che lui non provasse nulla, che fosse di pietra. Mi usava, come usava tutte le altre. Ora questo cambiamento mi destabilizzava. Non sapevo più a cosa credere. Non mi fidavo più nemmeno del mio istinto, aveva già sbagliato una volta, poteva succedere di nuovo.

E' difficile fidarsi delle persone, sono imprevedibili. Soprattutto quando passi la tua intera esistenza a diffidare di tutti, persino dei tuoi genitori. Come puoi fidarti di una persona che non ci pensa due volte prima di infliggerti la maledizione Cruciatus, solo perché sei stata smistata in Grifondoro e non in Serpeverde, come volevano loro. Che fa finta di non sentire le tue grida di dolore, mentre il marito ti tortura. La cui unica preoccupazione è cosa pensano gli altri e non cosa pensa la propria figlia. Fidarsi di persone che ti hanno sottratto l'infanzia, che invece di farti giocare con gli altri bambini ti hanno educato in un modo che secondo loro è giusto e funzionale, che non accettano la persona che sei, le idee che hai, solo perché diverse dalle loro. Quando smetti di versare lacrime a quattro anni a causa della violenza di tuo padre e della mancanza di amore di tua madre, vedi la vita da un'altra prospettiva. 

 

 

                                                                                                            ************

 

Finalmente, dopo tanta neve, si riesce a vedere un po' di sole. Molti ragazzi approfittano di queste rare giornate per passare un po' di tempo all'aperto. 

Lo studio per questi benedetti M.A.G.O. mi stava consumando, così uscii dal castello per fare due passi e mi ritrovai al campo da Quidditch. Era deserto. Un posto perfetto per stare un po' per conto proprio. Il tempo di assaporare l'aria fresca che mi accarezza il viso e poi lo scricchiolio della scalinata rovinò tutto. 

"Disturbo?" domandò Sirius. Era una persecuzione quell'uomo. Non avevo un momento di pace, stava sempre in mezzo. Ma devo ammettere che mi piaceva vedermelo girare in torno. Faceva strano, certo, non ci ero abituata, ma era piacevole.

"No" risposi. Si accomodò acconto a me. Restammo in silenzio per un po', poi mi feci coraggio. Avevo aspettato abbastanza. Dovevo dargli una risposta.

"Ti conosco da tanti anni Sirius, e non sei mai cambiato. Mai. Sei sempre lo stesso. Forse me ne pentirò amaramente, oppure no. Forse mi stupirai invece, mantenendo la tua promessa, e spero vivamente sia così Black, perché se solo provi a sfiorare un' altra ragazza ti distruggo".

Il viso di Sirius, che prima era serio e concentrato, ora si era disteso e sorrideva. Uno di quei sorrisi che ti uccidono. Era vero, ne avevo conosciuti molti di ragazzi ma nessuno era come lui. Sirius era bellissimo, affascinante, elegante, seducente, era perfetto. Era tutto ciò di cui avevo bisogno. E' per questo che continuavo ad avere con lui quella relazione che mi distruggeva e allo stesso tempo mi consumava. Ma non riuscivo a farne a meno, lo volevo, ed ero disposta a fare di tutto per ottenerlo. Quelle poche ore di passione con lui, mi rendevano la donna più felice del mondo. Ed ora, potevo averlo tutto per me. Il mio sogno si stava avverando.

Si avvicinò lentamente a me, mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Provai una sensazione strana. Non era la prima volta che mi baciava, ma questa volta era diverso. Era un bacio vero. 

 

Tutto stava andando per il meglio, eccetto per la continua presenza di Mich McGraw. In fondo non era tanto male, era anche simpatico, ma preferivo andare in giro mano nella mano con Sirius invece che con lui.

Il fatto che non avevo cercato di uccidere qualcuno fu un brutto segno per i miei genitori. Ero sempre più convinta che mio padre si stette pentendo di avermi fatto fidanzare con McGraw. Lui si aspettava che avessi sbraitato, infilzato qualcuno o che cercassi di dissuaderli in qualunque modo. Ma avevo in mente un'altra cosa, e dovevano aspettare ancora un po'.

Mi comportavo da vero angioletto, come aveva notato anche la professoressa McGranitt, niente punizioni, niente risse con le sciagurate Serpiverdi, niente atteggiamenti da stronza, non rispondevo nemmeno più alle provocazioni. Tranne per il fatto che infliggevo al povero Mich tante di quelle corna da far rabbrividire persino James. 

Con Sirius era tutto clandestino e segreto. Stavamo insieme durante i cambi dell'ora ma soprattutto la notte. Non mi ricordavo più come fosse dormire nel mio letto. Stava diventando anche un po' geloso, lui ovviamente negava, ma ogni volta che io e Mich gli passavamo davanti o ci vedeva scambiarci effusioni si irrigidiva tutto e se solo provavi a parlarci ti sbranava, testimonianza di Remus Lupin. Mi adulava tutto questo. Ormai erano mesi che tra me e Sirius le cose si erano fatte serie ma lui non era ceduto ai sentimentalismi. Certo non mi aspettavo un 'Ti amo' come quelli che si scambiavano James e Lily, ma almeno qualcosa di diverso dalle solite carezze e dal sesso. Sirius non era quel tipo di ragazzo che parla di sentimenti, di amore, è piuttosto fisico. Non insistevo sull'argomento per non farlo arrabbiare. Litigavamo già molto per via di McGraw. Voleva che io lo mollassi. Ma avevo un piano da attuare e avevo bisogno di Mich per farlo. Era fondamentale.

 

 

                                                                                                   *************

 

L'anno scolastico era finito. Fuori da Hogwarts era tutto più complicato e difficile. Voldemort stava radunando un esercito e aveva intenzione di far scoppiare una guerra. Parlavamo molto di questo argomento con i Malandrini e con Lily. Avevamo deciso di entrar a far parte dell'Ordine della Fenicie una volta lasciata Hogwarts.Volevamo cambiare le cose, volevamo agire.

I M.A.G.O. passarono tranquillamente ed ora Hogwarts era soltanto un bellissimo ricordo.

I miei genitori, prevedibili come sempre, decisero di organizzare una festa di fine anno scolastico, ed era in quell'occasione che glie l'avrei fatta pagare, una volta per tutte.

Dissi a Sirius che doveva esserci mentre facevo il mio discorso, non se lo doveva perdere assolutamente. Lo feci entrare dal retro, si infilò sotto il mantello dell'invisibilità di James e aspettò.

Attirai l'attenzione degli invitati come faceva sempre mio padre, tintinnando una posata sul bicchiere di cristallo. 

"Grazie per essere qui. Volevo dirvi queste cose da tantissimo tempo" avevo tutti gli occhi puntati su di me. "Con mia madre abbiamo parlato a lungo del mio imminente matrimonio e non vedo l'ora che arrivi il tanto atteso giorno. Voglio ringraziare la famiglia McGraw per aver cresciuto così bene Mich e i miei genitori per averlo scelto come mio compagno per la vita". Mia madre aveva gli occhi lucidi, mio padre mi guardò orgoglioso. Ci erano cascati. Bene. "Questo è quello che voi volete sentire da me, ma vi direi solo una bugia" vidi l'espressione dei miei genitori cambiare improvvisamente. "Mich per tutto il tempo che stavamo insieme io me la facevo con un altro, e mi sono scopata anche quelli che tu chiami amici. Preferisco amputarmi i piedi piuttosto che sposare uno come te. E voi due" indicai mamma e papà. "Credevate davvero che dopo tutto quelle che mi avete fatto passare io sarei rimasta buona e calma a subire? Illusi. Preparo la mia vendetta da anni. Vorrei tanto farvi esplodere tutti, in questo preciso istante per finire una volta per tutte questa stronzata della purezza del sangue. Voi non siete migliori di nessuno. Ma vi siete visti? Persino i Troll sono meglio di molti di voi. Così arroganti e presuntuosi. Mi fate schifo. Tutto questo mi fa schifo. Quando mi sono resa conto di non essere come voi ho ringraziato Morgana. Sono fiera di essere una Grifondoro e un membro dell'Ordine della Fenice. Spero di rincontrarvi durante questa guerra che avete creato e non vedo l'ora di vedervi affondare insieme al vostro Signore Oscuro". Dal fondo della stanza partì un applauso. Era Sirius, si era levato il mantello, per frasi vedere. 

"Parole sante" aggiunse ridendo.

Erano rimasti tutti senza parole. 

Bellatrix Lestrange mi puntò la bacchetta contro, ma io fui più veloce e la schiantai addosso alla porta finestra di vetro, che si frantumò facendola precipitare in giardino. Un gruppo di persone andarono subito a soccorrerla. Chiamai a me il baule che avevo preparato il pomeriggio stesso e prima di uscire di scena insieme a Sirius, lanciai a mio padre un ultimo sguardo. Ci smaterializzammo nell'appartamentino di Sirius e tirai un sorriso di sollievo. 

Non mi ero mai sentita così libera. 

Sirius mi sorrise e mi baciò. Anche se c'era tutta una guerra da affrontare, io avevo vinto quella guerra personale che combattevo da sempre. 

Guardai Sirius. Avevamo tutta la vita davanti. Tanti progetti per il futuro, il nostro futuro, come coppia. 

"Ti amo" sussurrò. Il cuore sembrava stesse esplodendo dalla gioia.

"Anche io" risposi. Era tutto perfetto. Per una volta tutto andava per il verso giusto. Ed io ero felice. Come non ero mai stata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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