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Autore: valsonmars    03/06/2013    3 recensioni
(dal capitolo 1)
"Mi stai chiedendo davvero che cosa voglio?" chiede lui sarcastico, avvicinandosi sempre di più a me e nel frattempo io provo ad allontanarmi, ma la macchina parcheggiata dietro di me lo impedisce. Sono in trappola.
"Voglio te." sussurra lui con un ghigno mentre fa incontrare i nostri corpi. Ho paura ma devo cercare di rimanere neutra.
"Lasciami in pace. Mi hai lasciata, non ricordi?" sputo acida.
"Ma tesoro, quello è stato solo un errore, lo sai..."
"Ma davvero? E Hannah non lo è stato?" Continuo acidamente.
"Mi serviva qualcuno con cui scopare. Ma tu sei mia" disse con un ghigno.
"Non sarò mai tua".
"Oooh questo lo stabiliremo quando ti riuscirò a portare a letto."
A quel punto il ceffone che gli tiro gli lascia il segno sulla guancia.
"Brutta puttana." Urla lui afferrandomi i polsi e facendomi male.
"Lasciala stare!" urla una voce.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
"Merda!" esclamo mentre l'autobus mi chiude le porte davanti per poi partire...fantastico, davvero ottimo Jenny, è il primo giorno dell'anno scolastico e tu arriverai tardi...proprio fantastico...
Dopo pochi minuti mi squilla il telefono, è Eve...perfetto! E ora che le dico? 
"Dove cazzo sei?!"mi urla dall'altra del telefono; si, Eve è la finezza in persona...
"Ho perso l'autobus..." rispondo abbattuta..
"E come è possibile che tuo fratello sia già qui?" mi chiede con una nota di ironia e sarcasmo.
"Era a dormire da Max..." 
"Ah...senti, stamattina ho visto Ian...mi ha chiesto di te..." dice con fare serio e colpevole...
"Ah...si, mi ha scritto di nuovo e..." non faccio in tempo a finire la frase che Eve parla di nuovo. "Ha detto che è stufo...che sei una stronza e..." 
La frase rimane sospesa lì e riuscivo già ad immaginare cosa poteva avere detto di me.. "Vai avanti.." la incoraggio "ha aggiunto che sei una puttana.." 
A quel punto avevo le lacrime agli occhi; si, ero preparata mentalmente a una frase del genere, ma non ero pronta emotivamente...
"Bene, sto arrivando a scuola..." risposi inespressiva.
"Jenny..." disse Eve in un sospiro..
"No. Ci vediamo lì..." e attaccai il telefono.
Arrivo in classe in ritardo, ma nessuno mi dice niente così mi siedo vicino a Eve che mi guarda quasi volesse consolarmi, ma tutto quello che riesce a fare è guardarmi in silenzio...La mattina passa in fretta e dopo cinque ore mi ritrovo nel parcheggio della scuola ad aspettare mio fratello, quando vedo una macchina, una macchina che conosco fin troppo bene, accostare davanti a me e un brivido percorre la mia spina dorsale.
"Oh, ma guarda chi c'è" esclama Ian scendendo dall'auto.
"Ian, che vuoi?" chiedo con la faccia più inespressiva che riesco a fare.
"Mi stai chiedendo davvero che cosa voglio?" chiede lui sarcastico, avvicinandosi sempre di più a me e nel frattempo io provo ad allontanarmi, ma la macchina parcheggiata dietro di me lo impedisce. Sono in trappola. 
"Voglio te." sussurra lui con un ghigno mentre fa incontrare i nostri corpi. Ho paura ma devo cercare di rimanere neutra.
"Lasciami in pace. Mi hai lasciata, non ricordi?" sputo acida.
"Ma tesoro, quello è stato solo un errore, lo sai..."
"Ma davvero? E Hannah non lo è stato?" Continuo acidamente.
"Mi serviva qualcuno con cui scopare. Ma tu sei mia" disse con un ghigno.
"Non sarò mai tua".
"Oooh questo lo stabiliremo quando ti riuscirò a portare a letto." 
A quel punto il ceffone che gli tiro gli lascia il segno sulla guancia.
"Sei solo una puttana." Urla lui afferrandomi i polsi e facendomi male.
"Lasciala stare!" urla una voce. 
Oh dio sacrosanto! Per fortuna arriva mio fratello Nathan con i suoi amici: Tom e Max.
"Levale le mani di dosso." Dice Tom avvicinandosi a Ian per poi dargli uno spintone.
"Non finisce qui, tesoro" dice Ian rivolto verso di me.
“Stai bene?” mi chiede mio fratello preoccupato. No, non sto bene Nathan penso.
“Ragazzi possiamo andare a casa? Non mi sento molto bene..” chiedo io.
“certo” mi rispondono quasi in coro. Arriviamo a casa e mentre i ragazzi sono in camera di Nathan a giocare a FIFA io vado nella mia camera e mi sdraio sul letto. La mia testa sta praticamente esplodendo, non so esattamente cosa pensare, l’ansia sta prendendo il sopravvento su di me; sapevo che Ian potesse essere pericoloso, ma non immaginavo COSI’ tanto.
  
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