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Autore: Dakota Blood    04/06/2013    1 recensioni
Si soffoca, non si riesce a trovare una via di fuga.. Non si riesce a ricordare niente della vita trascorsa, non un amico, non un amante.
E quelle uniche voci che appena si riescono a percepire in lontananza, possono essere l'unica fonte di salvezza o l'inizio di un nuovo incubo?
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ronnie Radke
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mi trovavo in quell'angolino da troppo tempo, forse settimane..
Ma non so dirvelo con certezza, so solo che non riuscivo a respirare bene, che era tutto buio, non riuscivo a scorgere il minimo spiraglio di luce, neppure il più debole, che mi aiutasse a non perdere la speranza e soprattutto che non mi facesse precipitare nel panico più assoluto.
Deglutii ma quasi non riuscivo più a sentire la gola, la bocca, la lingua, era come se ogni muscolo fosse paralizzato, come se mi avessero privato di tutti i miei organi e mi restasse solo la paura e la consapevolezza di non sapere dove mi ero andato a cacciare. 
Primo punto: Come avevo fatto a dimenticare tutta la mia vita? Non ricordavo niente, non sapevo più chi ero, non sapevo quali potessero esser state le mie amicizie, se fossi fidanzato o meno, niente.
Non ricordavo nemmeno quale fosse il mio nome. Avevo perso la memoria... Avevo perso tutto.. Mi tastai le gambe e mi resi conto che i pantaloni erano stati sicuramenti strappati da qualcuno o da qualche bestia feroce perchè erano a brandelli e il freddo pungeva maledettamente. Non c'erano spifferi da cui poter cercare una via di fuga ma il gelo riusciva ad entrare lo stesso. 
Quel maledetto..
Battevo i denti perchè non avevo niente con cui corpirmi, ne una semplice maglia a maniche lunghe, ne una felpa. Niente! Ero a petto nudo e toccandomi l'addome mi resi conto che di me non stava rimanendo altro ossa e basta. Le costole erano ben evidenti ma di polpa non vi era la minima traccia.
Ora, pensando che sicuramente non mangiavo da un sacco di tempo, non riuscivo a capire chi mi avesse potuto fare una cosa del genere! 
Era forse un brutto scherzo? Che mi avessero fatto bere qualcosa e poi privato dei miei indumenti e drogato? Era assurda tutta questa faccenda. Non potevo permettermi di piangere o dimenarmi perchè le forza mi servivano per trovare una via di uscita al più presto. 
Non c'era tempo per da perdere. Volevo uscire da li, qualsiasi luogo fosse.
Non avevo la minima idea di dove potessi essere, una stanza piccola, una camera grande?
Questo perchè ancora non aveva provato a muovermi, ma, quando mi accinsi a spostarmi di poco, forse di appena qualche centimetro, sentii un dolore forte alla testa e mi resi conto di essere prigioniero di un'ubicazione maledetta, assurda.
Ero costretto a rimanere nella stessa posizione di sempre e cioè sdraiato, senza poter quasi sollevare il capo.
Ma il panico non mi fece percepire tutto questo se non solo dopo qualche tempo. 
Fui certo di essere in una situazione di grave pericolo nel momento in cui capii che i movimenti che potevo compiere erano davvero limitati.
Tutto ciò era alquanto impossibile!  Inacettabile! Sbuffai, perchè il fiato forse era l'unica cosa di cui ancora non mi avevano privato, e imprecai con rabbia 
-Maledetti! Se c'è qualcuno là fuori giuro che me la pagherà amaramente, riuscirò ad uscire di qui e saranno guai per voi o per te, chiunque tu sia, non so nemmeno a chi rivolgermi!-
La rabbai stava cedendo il passo alla tristezza e alla frustrazione e le lacrime mi scesero  senza poterle fermare, senza nemmeno provare a bloccarle. 
Mi sentivo impotente e piccolo, ero nelle mani di un destino più oscuro e fottuto di sempre. Eppure ero un bravo ragazzo, per quanto poco ricordassi.
Non avevo mai fatto del male a nessuno credo.. quindi non meritavo certo di trovarmi imprigionato in un posto così strano. 
Nessuno meriterebbe un qualcosa di simile, nemmeno  il peggiore sulla faccia della terra.. Figuriamoci io che ero sempre stato al mio posto senza dar fastidio a nessuno.
Sinceramente stavo iniziando a perdere la pazienza ed era sempre più difficile riuscire a respirare, ora capivo come doveva sentirsi un topo chiuso in una gabbia troppo piccola per lui. 
Implorai Dio affinchè avesse pietà di me, gli dissi di perdonarmi se, caso mai, avessi fatto qualcosa in passato che ora proprio non mi veniva in mente. 
Ma, nel caso meritassi davvero tutto ciò, credo che in ogni caso fosse una punizione decisamente esagerata e drastica. 
Era inutile cercare di alzarsi, tanto lo spazio era angusto e ristretto al massimo. 
Chi mi aveva chiuso li dentro doveva essere sicuramente un pazzo criminale.
Piani, ininterrottamente forse per quel che mi sembrò un ora o due, tanto che poi gli occhi mi bruciavano e li sentivo pesanti, gonfi, ma non potevo sentirmi meglio nonostante si dica che il pianto aiuti a sfogarsi.
In quel momento non sarebbe servita nemmeno la musica ad aiutarmi. 
A questo pensiero però controllai nelle tasche dei pantaloni perchè, se avessi trovato l'MP3 o qualcosa di molto simile con cui poter ascoltare un pezzo, l'avrei fatto, per sentirmi meno solo e meno terrorizzato.
Ma, ahimè, proprio come sospettavo, non trovai altro che vuoto e granelli di terra!
Solo un attimo! Ho detto terra?!
Si l'ho detto, ne sono certo! Quindi, un'indizio ce l'avevo, mi trovavo a contatto con la terra che però non era bagnata e per questo non  mi fu facile capirlo sin dal principio, perchè l'odore non si percepiva..
Bene, cioè niente stava andando bene.. ma almeno potevo concentrarmi sul fatto che stavo sdraiato su della terra.
Dissi a me stesso che forse avrei potuto scavare e uscire il più in fretta possibile da li, da quel posto che ormai era diventati l'inferno per me.
Senza indugiare ulteriormente iniziai a scavare con le dita, con le unghie in profondità, avevo un male esagerato alla testa, al collo, perchè come vi dissi all'inizio, non potevo sollevarmi e quindi feci uno sforzo immane, da pazzi credetemi.. stavo vedendo la morte in faccia, e non aveva un bell'aspetto.
Per niente!
Avrei preferito vederla con tanto di falce e velo nero, piuttosto che buia e coperta di terra.
L'incertezza stava diventando un incubo peggiore del non sapere a cosa si stava andando incontro.
Mi resi conto che la terra che ero riuscito a sollevare era misera e anzi, sembrava che stessi ancora più sprofondando in quella melma di terrore, paura e sporcizia.
Ma è mai possibile vivere una situazione del genere senza trovare una via d'uscita e qualcuno che ti rassicuri?
Poi, mentre mi lamentavo per il dolore che provavo, dato che sembrava che qualcuno mi stesse strappando a morsi le unghie, sentii delle voci provenire dall'esterno, erano voci di ragazzi molto giovani, sicuramente persone che non sapevano che io mi trovavo li, perchè ridevano molto tranquillamente, ignari che sotto di loro si trovasse un loro coetaneo che impazziva tra polvere, terra e incomprensioni.
Feci silenzio, cioè mi limitai a respirare a fatica ( nel caso non l'aveste capito, nemmeno prima respiravo bene, ma ora era addirittura come se io fossi un pesce fuor d'acqua e aprissi la bocca ripetutamente per non morire) senza emettere alcun suono perchè volevo sentire ogni loro minima parola, e dopodichè avrei chiesto aiuto.
Questo fu quello che capii, e credetemi, fu di un orrore unico.
Lo sconforto e lo spavento uniti in un'anima sola.

-Ma sai se il tizio è ancora vivo? Il capo lo vuole vedere morto, vuole che soffochi li dentro, altrimenti mi ha chiaramente detto che i soldi non li vedremo mai, e io 100 milioni di dollari non me li perdo per niente al mondo, assolutamente-

-Ma, sai non credo sia vivo, nessuno riuscirebbe a vivere una settimana intera chiuso in uan bara e per di più con tutto questo freddo. Anche se riuscisse a venirne fuori, morirebbe congelato. Beh, tanto non è che valesse molto da vivo. Non combinava niente di buono quello li.. Ti ricordi Max?-

Io a sentir pronunciare quel nome, non so perchè ma provai come una scossa, leggera ma allo stesso tempo intensa, come se il cuore prima freddo e privo di vita e di ricordi, ora stesse iniziando a funzionare di nuovo,ma mi domandai... Perchè proprio ora che non sono pronto a tanto dolore? Non è giusto, io sono solo un povero ragazzo innnocente, non voglio morire! Avevo capito di essere stato rapito, messo in una bara da qualcuno a cui erano stati promessi dei soldi, ma che gli sarebbero stati dati solo nel caso in cui io sarei morto con certezza. 
Era una follia, sperperare sulla vita di una persona.. così giovane tra l'altro.
Max, Max.. quel nome... continuavo a non capire perchè quel ragazzo c'entrasse qualcosa in questa faccenda e nella mia vita. Era l'unica cosa che mi aveva riportato in vita, non mi ero nemmeno reso conto che ero riuscito a respirare con la bocca chiusa solo nel momento in cui avevo sentito pronunciare quel nome così bello. Lo associai immediatamente ad un viso grazioso e dolce.

-Secondo me Ronnie è ancora vivo, ma non possiamo aprire la bara per controllare, accidenti! Questo il capo non ce l'ha permesso! Dobbiamo solo aspettare, torneremo tra due settimane quando saremo certi che di lui rimarrà solo polvere e ossa. Andiamo via, su, e tra due settimane ti darà il 50 % del bottino Craig, ok?-

-Come vuoi tesoro, l'importante è che ora sei mio e quel verme marcisce sotto terra assieme alle sue colpe-

-Addio Radke-
-Addio Ronald Joseph Radke-

E così se ne andarono, capite? Io rimasi li, sapendo che non potevo più salvarmi, che per dei stupidi soldi io non avrei mai più rivisto la luce del sole, non avrei mai pià sorriso, ma più respirato come un tempo.
Ora sapevo finalmente il mio nome, Ronnie! 
E Craig doveva essere sicuramente un nostro nemico, mio e di Max, che avevo indubbiamente amato alla follia. 
Non sapevo nemmeno di quali cose mi si accusava! Era una tortura troppo grande e io non potevo nemmeno difendermi.
Non provai ad urlare o scalciare, liberarmi..
Aspettai soltanto che la terra mi ricoprisse totalmente e che mi riconciliassi così con Max, con quell'amore che sicuramente avrei vissuto in eterno dopo questa vita maledetta.

Tutto questo sono riuscito a raccontarvelo dall'altro mondo, tramite la porta che da sull'aldilà, che io ora ho prontamente chiuso e sono riuscito ad aprire solo grazie all'amore per Max.

Ora è tempo di lasciare i vivi nel mondo reale e i morti nel mondo delle cose perdute.

Addio.





Angolino dell'autrice:   Saaaalve tesori! Beh diciamo che questa è una FF diversa da tante che ho scritto! Sembra un intreccio di racconti alla Edgar Allan Poe e Howard Philips Lovecraft forse.
Horror claustrofobico alla 'buried?' forse qualcosa del genere.. Ma non dimenticate che il personaggio non è Un mostro, uno spirito o un fantasmino.. è un cantante.. Ronnie Radke.. che viene tradito da chi amava più al mondo.
Siamo sicuri che abbia davvero chiuso la porta sull'aldilà?  
Un bacione, Dak Blood. 
   
 
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