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Autore: rockmepeeeipi_    04/06/2013    1 recensioni
« Che trovi di strano in quello che è successo stanotte? Siamo stati a letto, e allora? L’avrai fatto con molti altri ragazzi prima di me. » le spiegò
« No, invece, stupido! » urlò Sabrina.
« Dai, non vorrai venirmi a dire che sei, o mi correggo eri…? »
La ragazza lo guardo negli occhi, e quella fu la sua risposta.
« Oh cazzo. » esclamò lui.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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'New York, giungla di cemento dove i sogni diventano realtà.

Non c’è niente che tu non possa fare, adesso sei a New York.' 

Sentiva le sue labbra morbide, fresche, lisce, perfette sulle sue. Le labbra di quella ragazza che aveva sempre voluto. Con le mani le accarezzava i capelli lunghi, morbidi e dorati che le scendevano lungo la schiena, ne prendeva un ciuffo e lo intrecciava dolcemente. I loro respiri si facevano sempre più veloci e affaticati , e non vi era distanza tra i loro corpi. Lei seguiva automaticamente i suoi movimenti, impercettibili e immutati, stringeva forte la sua mano, e come fosse naturale , il ragazzo con la mano libera iniziò a sollevare la sua camicia, ma lei si oppose sorridendo.

<< Liam, è tardissimo dobbiamo andare a scuola>> disse alzandosi dal letto. Si raccolse la lunga chioma in alto, e infilò i suoi tacchi blu. Perché gli sembrava così perfetta? Più la guardava e più pensava che non esistesse niente di più bello al mondo.
<< Non è tardi , perché ti avvii così presto? >> disse Liam guardando lo schermo del suo blackberry, che era stato illuminato dal un sms. 
<< Ho appuntamento con Claudia>>  rispose lei sospirando.
‘A quanto pare Payne è riuscito nell’impresa epica. Voglio i particolari. – Zayn.’ Lesse il ragazzo incredulo.
Forse si riferiva a ieri sera? Certo, era venuto a dormire in casa Ryan, dopo la festa dei Lourann, ma più che dormire, non avevano fatto niente.  Anche perché per quanto lui ci avesse provato, lei aveva sempre negato qualcosa che andasse più in là di un bacio.
<< Mi alzo anche io, devo andare da Zayn>> Liam , scese dal letto e si infilò la sua giacca nera di pelle. 

<< Cioè mamma ma siamo sicuri che sono sorella a questo essere? Mi sta sbavando sulla spalla. Mamma  sveglialo!>> urlò Amy in preda alla disperazione.
Harry fu svegliato di soprassalto dal suono acuto della voce della sorella. << Amy sei una cogliona di merda.>>
<< Ragazzi abbiate pazienza tra poco atterriamo.>> disse Anne, la paziente mamma dei due fratelli, pensando a tutto quello che avevano passato. Non era la prima volta che si trasferiva, di punto in bianco, per il lavoro di suo marito. Ormai la situazione era diventata insostenibile. Ma questa volta da New York, non si sarebbe mossa, doveva pensare ai suoi figli. D’un tratto si ricordò del dépliant della nuova scuola dei ragazzi , che aveva infilato di fretta in borsa all’andata. ‘Lamptom High School’ era una scuola privata nel centro di Manhattan. Sapeva che i figli non avrebbero accettato di frequentarla, soprattutto Amy, era una ragazza così semplice, non era da lei frequentare certi ambienti. Ma questo era il meglio per loro, e lei si era ripromessa di non fargli mancare niente d’ora in poi. Così si fece coraggio e cacciò il volantino.
<< Che roba è?>> disse subito Harry, stropicciandosi gli occhi, ancora assonnato.
<< E’ la vostra nuova scuola>> rispose Anne sorridendo.
<< ’Lamptom High School, istituto privato sulla quinta strada’. Tradotto nel mio linguaggio ‘Scuola per ricchi figli di papà , dove ti spelleranno viva facendoti cacciare milioni al mese , mia cara mamma’. Spero sia uno scherzo.>> sbottò Amy.
Anne sorrise. << No, non è uno scherzo, è un sacrificio che sono pronta  a fare solo per voi>>
<< Ma..>> Amy detestava quando sua madre voleva scegliere per lei. Diamine, aveva 16 anni, non mesi. Era nella capacità di prendere da sola le decisioni. La mamma con quell’espressione la costringeva a fare sempre quello che voleva.
<< Harry, mentre io e Amy aiutiamo nel trasloco tu andrai a fare l’iscrizione a scuola, ho qua tutti i documenti.>>
Il ragazzo non ascoltò una parola e si riappisolò, appoggiando la testa sullo schienale.
<< Posso portarvi qualcosa?>> disse l’hostess avvicinandosi alla famiglia.
Harry si alzò dal sedile << Si, il tuo numero.>> rispose facendo l’occhiolino alla ragazza, sorridendo.

<< Mamma ti prego dimmi che lo avete adottato!>> disse Amy con senso di disgusto.
                                                                   

  Si aggiustava il ciuffo con la mano, Zayn ,mentre lui e Liam si apprestavano a passare per il giardino della scuola. Avevano tutti gli occhi puntati addosso, come sempre d’altronde, ma oggi più del solito.
<< Questa cosa la sanno in parecchi?>> fece Liam preoccupato, avvicinandosi da dietro all’amico.
<< Parecchi? Liam pensi ti stia guardando tutta la scuola perché oggi hai capelli fighi?>> rispose scherzando Zayn.
<< Non è per me, ma Sabrina potrebbe incazzarsi molto, troppo. Se hai messo tu in giro questa cosa, ti prego di smentire. Non si tratta di uno dei tuoi stupidi giochi.>>
<< Cosa me ne può importare? Io ti ho solo avvisato. A me lo ha detto una che stanotte si trovava nel mio letto. Aspetta, forse mi ricordo pure come si chiama.. Mary?...Rose? No, aspetta iniziava con la ‘f’.>>
<< Ma che ci parlo a fare con te.>> disse Liam furioso allontanandosi dall’amico. Erano amici da sempre lui e Zayn, ma a volte la sua superficialità lo urtava parecchio.
  
Il bersaglio preferito di Claudia era sempre stato Alex. Da quando era in quella scuola, non faceva altro che tormentarla. Lei ci era abituata, ma ammettere che non le importasse , era da stupida e bugiarda . Lo scherzo peggiore? Beh, i capelli viola non vi sembrano abbastanza? C’è stato anche il ragno nell’armadietto, e.. mi sembra inutile andare avanti, vi siete fatti un’idea. Così mentre Alex scendeva le scale si sentì la solita risatella acuta di Britney e Claudia che le parlava all’orecchio. Non voleva neanche fare il minimo movimento, non voleva voltarsi, nulla. Ci avrebbero solo goduto a vederla piangere per l’ennesima volta. Si perché ormai non c’era la forza di reagire, l’avevano maltrattata troppe volte.
<< Che bel maglione. Dove lo hai preso?>> disse Britney scoppiando in una risata fragorosa, coprendosi la bocca con le mani.
Alex chiuse gli occhi più forte che poteva, non dovevano uscire quelle cazzo di lacrime.
<< Preso? Il maglione arancione carota , credo sia introvabile, non è vero?>> Claudia si intrecciò una ciocca di capelli attorno al dito, sorridendo. << Io la ringrazierei la nonnina>>
La ragazza prese a correre velocemente giù per le scale, gli caddero tutti i libri per terra, ma non se ne curò, e si sedette su uno scalino, appoggiandosi alla ringhiera . Le lacrime calde le scendevano sul viso. Non sopportava più tutto questo, era stufa. Perché era sempre costretta a subire, subire e subire, non era mai stata capace di rialzarsi, e far vedere chi era.
<< Hey ti è caduto questo>> una voce maschile richiamò la sua attenzione. Con la mano Alex si asciugò le lacrime.
<< Grazie>> disse alzandosi , e con il viso calato prese il suo libro di inglese malconcio. Le pareva di aver visto qualcosa. Si, di aver  visto il ragazzo carino che faceva matematica con lei, ma evidentemente era il mascara entrato nell’occhio che le appannava tutto.
<< Io sono Niall, piacere>> disse il ragazzo porgendole la mano.
Alex rimase immobile, intenta a mettere i libro nel tracolla, come fulminata, rivolse lo sguardo al ragazzo di fronte a lei. Le si spalancarono gli occhi.
<< Si, si, si ,si ,si , si.>> Riuscì solo a balbettare, facendo ricadere il libro a terra.
Il ragazzo sorrise. << Ti piace far cadere i libri, vero?>> disse ridendo.
<< Non sai quanto. Ehm, comunque sono Alexandra, chiamami Alex.>> rispose la ragazza.
Niall le sorrise, avrebbe giurato che fosse il sorriso più bello a questo mondo.

Aspettava che la segretaria  timbrasse quei dannati documenti per tornare finalmente a ‘casa’, che tra l’altro non aveva manco visto. La donna era così magra che gli occhiali le scendevano dal naso , e le stavano per cadere. << Può dirmi i nomi, prego?>> fece verso Harry.
<< Harry e Amy Styles.>>
<< Okay, questi sono i due orari, con i due  corsi e due chiavi dell’armadietto rispettivamente n° 25 e 13.>> disse la donna poggiando tutto nelle mani di Harry. Al tavolo si avvicinò un altro ragazzo, alto, con capelli lisci castano scuro.
Non portava la divisa, quindi vuol dire che non era della scuola. Si appoggiò con il gomito mentre giocherellava con il suo IPhone. << Janet abbiamo una cena stasera a Boston con i nostri, dobbiamo partire tra due ore, mi fai chiamare quella troglodita della mia sorellastra?>> chiese il ragazzo alla donna , che impacciata , annuendo, corse via.
<< Ti sei appena iscritto?>> fece a Harry fissando ancora lo schermo.
<< Si. Tu non sei di qua vero? Cioè , non frequenti la scuola?>>
<< Ringrazio il cielo di essermene andato a giugno da qui. Ora sono alla NYU.>> rispose infilando finalmente l’Iphone in tasca. Harry impallidì. ‘ringrazio il cielo’? ma che accidenti gli aspettava qua dentro? Sentiva che questo sarebbe stato il trasferimento più duro della sua vita.
Il ragazzo sorrise << Dai, non preoccuparti.>> disse dandogli una pacca sulla spalla. << Io sono Louis.>>
<< Harry>> rispose sorridendo e porgendogli la mano.
Un rumore sordo di tacchi richiamò l’attenzione del riccio. Davanti a sé vide una figura perfetta, che  abbracciò Louis calorosamente, lui strinse le sue braccia intorno a lei. I suoi capelli biondo dorati illuminavano la stanza, e il suo profumo era dolce, leggero. Si sentiva strano Harry, quasi non riuscisse ad ingoiare, e il respiro era sotto sforzo.
<< Mi sei mancato Lou>> disse a voce bassa, staccandosi dal fratello.
<< Anche tu Sabri.>> rispose dandole un bacio sulla guancia.
 
Claudia stava al solito posto, al tavolino dietro la scalinata, dove stava con le ragazze. Ma Britney era sparita e Sabrina era andata con il fratellastro da qualche parte. Così lei limava le sue unghie rosse, pensando ormai ad un’ossessione vivente, non un ragazzo. Che poi lei, tanto furba s’era andata a innamorare del più cornuto là in mezzo.  Si sapeva che Zayn era un grande stronzo, solo Liam ci poteva avere a che fare, conoscendolo da anni.
<< Claudia coprimi!>> urlò Zayn correndo verso di lei.
<< Toh, parli del diavolo… Cosa vuoi?>> disse secca la ragazza.
<< Una con cui mi sono ‘visto’ ieri sera della Paddinton mi sta vendendo a cercare. Ecco, mi servirebbe che ti fingessi … insomma, la mia ragazza. Solo per cinque minuti, qualche bacetto e ‘ciao ciao’. Mi aiuti?>>
Claudia fissò i suoi occhi castano scuro, che con la luce del sole sembravano quasi ramati.
<< Ma che aiuto e aiuto? Io ti faccio castrare da quella.>> rispose la ragazza alzandosi bruscamente dalla sedia.
<< Per una volta non fare la troia , e dammi una mano…>> Zayn non finì di parlare che una cascata d’acqua gli arrivò da dietro. Era completamente bagnato dalla testa ai piedi, gocciolava dappertutto, si asciugò con le mani gli occhi e si voltò.
<< Mary? Aspetta no…Rosalie?>> disse Zayn verso la ragazza alle sue spalle.
<< Tua madre! Coglione.>> rispose buttandogli ancora dell’acqua addosso con una bottiglia di plastica. Lo osservo per qualche secondo disgustata , poi sbuffò e corse giù per le scale.
<< Grazie Claudia, grazie davvero.>>
<< Di niente Zayn.>> rispose la ragazza scoppiando a ridere.
<< Aiutami a rimediare a questo disastro, vammi a prendere degli asciugamani dalla Signora Corby, ti aspetto nello spogliatoio della palestra.>> disse Zayn avviandosi.

 
  
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