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Autore: ElenaWriter    04/06/2013    3 recensioni
Mi mancava la sua bocca, le sue labbra così morbide, il suo sapore in bocca, il suo respiro che si mischiava al mio. Non riuscivo a capire cosa mi stesse facendo, sapevo solo che se mi avesse lasciata sola di nuovo avrei fatto qualche altra cazzata.
Misi le bracci attorno al suo collo e lo attirai su di me, finchè non ci ritrovammo entrambi sdraiati sul letto, lui su me, appoggiato sui gomiti per non schiacciarmi. Capovolsi tutto e mi misi a cavalcioni su di lui, avevo bisogno di lui, volevo stare con lui, continuai a baciarlo e con le mani presi i lembi della sua maglia, ma lui mi fermò.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV MEGAN
Stavo ballando un gruppo di ragazzi appena conosciuti, e devo dire che mi stavo divertendo parecchio. La discoteca era piena e la festa era stupenda.
Mi sentii cingere la vita da un braccio tonico e muscoloso, mi voltai e incontrai una maglia bianca, alzi gli occhi e vidi due smeraldi.
Era una ragazzo bellissimo, alto con ricci castani scuri, occhi color smeraldo dove ti ci perdevi, delle labbra che chiedevano di essere baciate e dallo scollo a V della sua maglia e dalle maniche si intravedevano parecchi tatuaggi.
Era serio, calmo, teneva un braccio intorno al mio bacino e io non mi opponevo al gesto.
Di solito avrei liquidato un ragazzo che ci provava con me con poche parole, odiavo quei viscidi che attaccavano bottone solo per portarmi a letto. Ma con lui non mi uscirono le parole, mi limitai a sorridergli, lui ricambio sollevando gli angoli della bocca, permettendomi mi ammirare il suo bellissimo sorriso e di notare due fossette sexy.
Si avvicinò pericolosamente a me, i nostri nasi si sfioravano e sentivo il suo respiro mescolarsi col mio, non sapeva di alcol, non aveva bevuto, quindi eravamo gli unici due sobri a quella festa in discoteca. Prese le mie mani e me le portò dietro il suo collo, mi se le sue braccia sui miei fianchi e mi attirò a se, e in meno di un secondo la distanza tra di noi era nulla.
Non era uno di quei baci possessivi, di chi ti cacciava la lingua in bocca con la delicatezza di un camionista, di quelli che ti davano quando volevano scoparti nel bagno.
Era un bacio, delicato, voleva infondermi fiducia, voleva far si che mi abituassi alla sua presenza accanto a me, su di me. Il tempo attorno a noi si era fermato, quel ragazzo riusciva a incantarmi solo guardandomi, sfiorandomi, eravamo in una bolla, io e lui. Sentivo la sua lingua bussare leggermente sulle mie labbra, che socchiuse per darle libero accesso.
Entrò timidamente e iniziò ed esplorare la mia bocca, danzando con la mie lingua. Quando ci staccammo posai le mani sul suo petto scolpito e tonico.
<< Cosa mi stai facendo? >> gli chiesi a fior di labbra. Volevo sapere cosa mia stava facendo, cosa aveva intenzioni di farmi.
<< Ti sto facendo mia, un po alla volta >> disse e poi riprese a baciarmi sempre dolcemente, come se io fossi fatta di cristallo e avesse paura di rompermi. Stavolta fui io a decidere la fine del bacio, staccandomi dalle sue labbra.
<< Non so neanche come ti chiami >> gli dissi, non sapevo come, ma mi stavo trattenendo dal fiondarmi su quelle labbra.
<< Harold, ma tutti mi chiamano Harry >> rispose lui e fece per tornare ad annullare la distanza che ci divideva. Mi guardò perplesso.
<< Sai come mi chiamo, vuoi sapere altro? >> chiese lui mordendosi il labbro, stavo per saltargli addosso, giuro.
<< Non sai nemmeno come mi chiamo e poi vuoi solo portarmi a letto >>  gli dissi io e feci per girarmi, ma il riccio mi bloccò per un polso.
<< Si può sapere che cazzo dici?! Non voglio solo scoparti, voglio conoscerti, cazzo! Perché pensate sempre che noi uomini vogliamo solo sbattervi?! E poi stavo per chiederti di andare a fare una passeggiata per conoscerti e chiedermi come ti chiami! >> disse lui implorandomi di restare con gli occhi, non volevo credergli.
<< Si Harry, come no! >> mi liberai bruscamente dalla sua presa e me ne andai verso il banco del bar. Ordinai qualcosa di forte, un gin lemon senza il lemon. Quando mi arrivò il bicchiere lo bevvi tutto di schiena e dopo qualche minuto a girarmi la testa.
Ero ancora scioccata dalla scena di poco fa e ne ordinai ancora un altro e lo bevvi esattamente come avevo fatto poco fa.
Al quarto bicchiere di gin decisi di fermarmi anche perché non capivo più niente.
Mi si avvicinò un ragazzo moro con gli occhi color caramello e la pelle olivastra. Mi abbracciò e si avvicinò a me, io non esitai un secondo di più e lo baciai passionalmente. Lui mi prese in braccio e io gli cinsi il bacino con le gambe, baciandogli il collo mentre camminava. Ci ritrovammo in uno stanzino con un letto e un palo, sarà stata una di quelle stanza dove le spogliarelliste facevano gli spettacoli privati nelle serate per soli uomini. Mi posò sul letto mi tolse la canotta, io feci lo stesso con la sua maglietta, facendola volare via in un nano secondo.
Ad un certo punto la porta si spalancò violentemente.
<< Zayn, fermati! >> era una voce familiare, il riccio!
<< Harry! Hahaha >> iniziai a ridere come una deficiente, sbronza com’ero.
<< Non ti azzardare! >> ringhiò il ragazzo sulla porta.
<< Andiamo Styles! E’ sbronza, domani non si ricorderà niente! >> disse il ragazzo che si ara spostato da sopra di me ad accanto a me.
<< Io non sono bevuta! Ho solo sbronzato un bicchiere di gin >> dissi non sapendo che cosa uscisse dalla mia bocca e facendogli vedere quanti bicchieri ho bevuto indicando un quattro con la mano. Ma loro non mi calcolarono.
<< Appunto! Siete entrambi ubriachi! E non ti azzardare a toccarla, o la pagherai! >>  ringhiò nuovamente Harry avvicinandosi a me.
<< Ok, scusa amico, ma calmati >>disse il moro uscendo dalla stanza. Intanto il riccio mi stava aiutando a rimettere la canotta. Ero senza forze, l’alcol mi aveva sfinita.
<< Andiamo piccola, ti porto a casa >> disse Harry prendendomi in braccio.
 
POV HARRY
Presi la piccoletta dal letto di quello stanzino del sesso e la trasportai in macchina senza fatica.
Chissà cosa gli avrebbe fatto quel pervertito di Zayn se non fossi arrivato. Domani, quando sarà sobrio gli parlerò.
Posai la ragazza sul sedile del passeggero della mia decapottabile e le allacciai la cintura, dopodiché bloccai la porta in modo che si aprisse solo da fuori.
Misi in moto l’auto e schiacciai il pulsante per togliere il tettuccio, speriamo che un po di aria fresca la faccia riprendere un po. Mi girai verso di lei e notai ch stava tremando, così la aiutai ad indossare la mia giacca, ci manca solo che si prenda un accidente.
Quando fui sicuro che era tutto apposto, a parte il fatto che era sbronza, sfrecciai per le vie di Londra dirigendomi verso casa mia.
<< Dove andiamo? Ahahahaa! >> chiese la piccola ubriaca accanto a me agitando le mani in alto, accarezzando l’aria. I suoi ricci rossi svolazzavano dappertutto e continuava a ridere. Era bellissima. Per questo la avevo adocchiata al locale, volevo conoscerla a tutti i costi.
<< A casa mia, appena ti riprendi ti accompagno a casa >> gli risposi tenendo gli occhi sulla strada. Lei smise di ridere e iniziò a blaterare su quanto fosse sola e su quanto tutti a casa sua, a Bradford, la odiassero.
Appena arrivammo, la presi in braccio e la portai dentro casa, lei si abbandonò completamente tra le mi braccia, era sfinita.
<< Bagno! Bagno! >>  gridò portandosi le mani alla bocca, io corsi in bagno con lei in braccio e la posai davanti al water, le si inginocchiò e iniziò a vomitare mentre gli tenevo i capelli e gli accarezzavo dolcemente la schiena.
Non era la prima volta che mi succedeva di assistere un ubriaco, Zayn e Louis, quando bevono svaligiano gli alcolici dei bar, Liam e Niall non lo reggono bene l’alcol.
Quando la piccoletta finì di vomitare gli porsi un bicchiere d’acqua e menta per sciacquarsi e la bocca, le lo bevve lentamente, mentre io andavo a prenderle un cambio.
La aiutai ad infilarsi i pantaloncini da basket di Liam e la mia t-shirt e la portai nel mio letto. La misi sotto le coperte, mi spogliai e restai in tenuta da notte, ovvero in boxer e mi avviai verso il salotto, avrei dormito sul divano.
<< Aspetta, resta, ti prego. Non lasciarmi sola. >> sentii la ragazza parlare piano sempre di me, aveva una lacrima che gli rigava il viso.
Probabilmente le cose che mi aveva detto in macchina erano vere ed era rimata sola troppo a lungo. Da ora in poi ci sarei stato io con lei.
Mi avvicinai al letto e mi sdraiai accanto a lei che si girò dandomi le spalle.
La abbracciai e la strinsi a me da dietro e ci addormentammo entrambi.
 
POV MEGAN
Mi svegliai con la luce che entrava dalla finestra, avevo un mal di testa incredibile.
Sentivo qualcosa che mi stringeva, aprii gli occhi e vidi la finestra circondata dal muro azzurro, la moquette rossa e il comodino accanto al letto.
Ok, non era la mia stanza, guardai se c’era qualcos’altro che non andava.
Appena abbassai lo sguardo su di me e notai che quelli che avevo non erano i miei vestiti. Indossavo un paio di pantaloncini da basket maschili e una maglietta bianca che mi arrivava a metà coscia, anch’essa maschile.
Guardai se c’era altro e vidi un braccio che spuntava da dietro di me. Mi girai lentamente e notai una figura ancora dormiente, era il ragazzo di ieri sera, a petto nudo poteva ammirare tutti i suoi tatuaggi, erano tantissimi, altro che i miei cinque tatuaggi.
Era bellissimo.
Ma avevamo fatto sesso?
Non mi ricordo neanche come si chiama, cazzo? Handy?
Si, deve chiamarsi Handy.
Restai a guardarlo per un tempo indecifrabile, e mi riaddormentai contro il suo petto.
 
Mi svegliai, credo un paio d’ore dopo, con il rumore dell’acqua che scendeva e non sentii più nessuna presenza attorno a me, probabilmente Handy era sotto la doccia.
Mi decisi ad aprire gli occhi e l’acqua smise di scendere, apparve il riccio sulla porta del bagno con solo un asciugamano legato alla vita mentre si asciugava i capelli.
Era una splendi da visione per una che si è appena svegliata.
<< Buongiorno, come sta oggi la piccola ubriaca >> disse lui con un sorriso dolce. Sentii le mie guancie arrossire.
<< Bene, grazie, ehm… Handy? >> provai ad indovinare, non ero proprio sicura che fosse il suo nome.
<< Chi è Handy? >> chiese per poi ridere, avevo fatto cilecca, avrei voluto fare come gli struzzi e seppellire la testa sotto la sabbia. Uno a zero per il riccio.
 << Sono Harold, per gli amici Harry, tu? >> Harry! Ecco, ci ero andata vicino.
<< Neanche tu ti ricordi come mi chiamo però! >> dissi io sorridente. Punteggio pari, palla al centro.
<< A dire il vero, non mi hai detto come ti chiamavi >> disse mentre si vestiva. Due a zero per Harry.
<< Oh, scusa, sono Megan, per gli amici Meg. Ma noi abbiamo… ehm.. >> ero imbarazzata a fargli quella domanda, ma volevo sapere se ci ero stata a letto o no.
<< Fatto sesso? No, e comunque stavi per farlo con Zayn, lui vive qui, è giù che fa colazione. Eravate entrambi ubriachi >> disse e io mi ricordai delle parole che gli ho detto la sera prima, avevo fatto un grosso errore.
Mi raccontò quello che era successo quella notte nei minimi particolari, restando appoggiato sulla porta del bagno, io ascoltavo e restavo stupita ad ogni parola che usciva dalla sua bocca.
Finito il ‘racconto’, andò in bagno a farsi la barba e ne uscì cinque minuti prima, neal frattempo aveva continuato a canticchiare una canzone che non avevo mai sentito.
<< Harry? >> lo chiamai e si voltò << volevo chiederti scusa >> dissi io abbassando la testa.
<< Per cosa? >>  mi chiese il riccio mentre si tamponava i capelli con un asciugamano.
<< Beh, ieri sono scappata da te, pensavo che volessi solo scoparmi e stanotte mentre ero ubriaca potevi benissimo approfittarne, sono una stupida, dovevo darti una possibilità >> dissi abbassando la testa, mi sentivo piccola come una briciola. Sentii la presenza di Harry sempre più vicina, mise una mano sotto il mio mento e mi sollevò il viso, i nostri occhi si specchiavano tra di loro. I miei azzurri nei suoi smeraldo e viceversa.
Si avvicinò sempre di più a me, finchè i nostri nasi si sfiorarono.
<< Non devi chiedere scusa >> disse contro le mie labbra per poi baciarmi.
Mi mancava la sua bocca, le sue labbra così morbide, il suo sapore in bocca, il suo respiro che si mischiava al mio.
Non riuscivo a capire cosa mi stesse facendo, sapevo solo che se mi avesse lasciata sola di nuovo avrei fatto qualche altra cazzata.
Misi le bracci attorno al suo collo e lo attirai su di me, finchè non ci ritrovammo entrambi sdraiati sul letto, lui su me, appoggiato sui gomiti per non schiacciarmi.
Capovolsi tutto e mi misi a cavalcioni su di lui, avevo bisogno di lui, volevo stare con lui, continuai a baciarlo e con le mani presi i lembi della sua maglia, ma lui mi fermò.
<< No, Megan. Non ora, voglio che tu ti fidi davvero di me >> disse Harry, e mi baciò la punta del naso, mi strinse a se, costringendomi a sdraiarmi su di lui.
<< Ti sto schiacciando, peso >> gli dissi, avevo davvero paura di fargli male.
<< Shh, piccola >> disse lu accarezzandomi la schiena. Restammo in silenzio per un po in quella posizione.
<< Harry, credi nel colpo di fulmine? >> chiesi io, ne avevo avuto uno, la sera prima, con lui.
<< Da ieri sera si, piccola. Mi piaci, ti prego, sii la mia ragazza >> disse lui e con l’orecchio poggiato sul suo petto, lo sentivo battere come se dovesse esplodergli.
<< Certo che sarò la tua ragazza. Mi piaci Harry Styles >> dissi io, allungandomi verso le sue labbra.
<< Mi piaci Magan… ehm >> a sentire quelle parole scoppiai a ridere e lui mi seguì a ruota.
<< Tomlinson >> dissi calmando la mia risata.
<< Mi piaci Megan Tomlins… Oh Cazzo! Ma sei la sorella di Louis! >> disse lui scioccato, ma che centrava il cretino di mio fratello ora?
<< S-si, Lou è mio fratello, perché? >> chiesi perplessa.
Come faceva a conoscere mio fratello? E per l’appunto, dovevo ricordarmi di andare a trovarlo nel pomeriggio.
<< Ecco, vedi Meg… Tuo fratello… Ehm… E’ il mio migliore amico e vive anche lui in questa casa! >> pronunciò l’ultima frase con una velocità assurda,  ci misi qualche secondo a realizzare.
Cazzo! Mio fratello era in quella casa! Era da un anno che non lo vedevo. Io mi alzai di colpo dal corpo di Harry e uscì dalla stanza. Seguii il vociferare che si sentiva ed arrivai in cucina dove c’erano tre ragazzi e lui.
<< Louis! >>  dissi saltandogli addosso, mi mancava così tanto. Ci mise un po a rendersi conto di chi ero, ma appena realizzò, mi strinse forte a se.
Mi era mancato il mio fratellone, da piccoli mi difendeva sempre dai bulli, era con me quando avevo gli incubi, durante le mie prime cotte, durante i miei cuori spezzati e anche durante i miei litigi con mamma e papà.
Lui è l’unico che c’è sempre stato.
<< Dio, Meg, sei tu! Mi sei mancata così tanto scheggia! >> sentivo l’amore nella sua voce, noi due ci amavamo. Ma di un amore più puro di quello degli innamorati, perché lui è mio fratello. Ero tanto felice che mi scappò una lacrima.
<< Ma cosa ci fai qui? >> chiese staccandomi dal suo abbraccio, tenendomi per le spalle mentre mi asciugavo una lacrima.
<< Zayn stava per portarsela a letto >> disse un ragazzo dagli occhi nocciola, con i capelli castani, tirati su in un perfetto ciuffo con pettinatura a spazzola.
Era davvero bello, magari faceva il fotomodello.
Ci voltammo entrambi verso il ragazzo e quando finì la frase lo sguardo di Louis si posò su Zayn, che stava bevendo il suo caffè a testa bassa.
<< Ma Harry l’ha fermata e siccome era sbronza e non sapeva dove abitava, l’ha portata qui >> disse un biondino con gli occhi del colore del cielo.
Il mio sguardo e quello di mio fratello si spostarono su di lui.
Ma mio fratello doveva avere tutti amici cosi estremamente perfetti?!
Sulla soglia apparve Harry in tutto il suo splendore con dei bermuda del colore della sabbia e una maglia bianca con lo scollo a V, come quella di ieri sera, però su questa c’era scritto ‘ Nobody is perfect, I’m nobody ’ , e quella maglia aveva ragione, lui era perfetto.
Mi si avvicinò, mi cinse la vita con un braccio e mi baciò la testa. Avevo paura della reazione di Louis, era eccessivamente protettivo a volte.
<< Lou; io, te e Meg dobbiamo parlare, in privato. Andiamo in salotto. >> disse il riccio prendendomi per mano e accompagnandomi in salotto, mio fratello ci seguì.
<< Harry, mi vuoi spiegare cosa cazzo è successo? >> chiese Louis, si stava irritando e riuscivo a captarlo dai suoi occhi. Non so come, ma riuscivo sempre a capire il suo stato d’animo, il suo pensiero con un semplice sguardo.
<< Lou, io e Harry ci siamo conosciuti ieri sera, e lui mi ha baciata. Avevo paura che volesse solo scoparmi e l’ho liquidato. Ma non riuscivo a togliermi il suo sguardo dalla testa e decisi di bere qualcosa, sperando che l’alcol mi aiutasse. Al quarto bicchiere di gin non capivo più niente e ho incontrato Zayn, ci siamo baciati e mi ha portato in uno stanzino dove credo facciano spettacoli di spogliarello privati. Ero disposta a farmi fare tutto, non ero nel pieno delle mie facoltà mentali, facevo fatica a ricordarmi anche il mio nome. Ma poi è entrato Harry, che ha mandato via Zayn e mi ha portato qui >> conclusi il racconto della serata e presi il fiato.
Credevo che Louis avrebbe spaccato la faccia prima a Zayn e poi a me.
Avrebbe salvato Harry, in fondo lui mi ha salvata.
<< Meno male che non è successo niente! E tu piccoletta devi stare attenta con l’alcol, non è un giocattolo! >> disse agitandomi l’indice davanti al naso.
<< Non è finita qui Louis. >> prese parola Harry, vidi mio fratello tornare serio e il riccio riprendere fiato per continuare << Tra me e Meg c’è stato subito qualcosa, ero incredibilmente attratto da lei e l’ho tenuta d’occhio per tutta la serata, quando la vidi andare via con Zayn, li seguii. Non riuscivo a staccare il mio sguardo dal suo sorriso. Ne avevo bisogno, come se fosse la mia benzina. Louis, a me piace Megan e stiamo insieme. Ci siamo resi conto di aver bisogno l’uno dell’altro. >> concluse Harry torturandosi le mani. Vidi mio fratello sorridere.
Era contento o era psicopatico e ci avrebbe ammazzati tutti?
<< Harry, io mi fido cecamente di te. Meg non poteva avere una persona migliore di me al suo fianco. Sono sicuro che la tratterai come una principessa e che non la farai soffrire. Anche perché se succedesse ti strapperei i coglioni e mi ci farei un portachiavi. >>  concluse Louis abbracciando prima me e poi il riccio.
<< Beh, baciatevi! Che aspettate?! >> esclamò mio fratello, ed Harry non esitò un secondo, mi cinse i fianchi con le sue braccia toniche e io allacciai le mie braccia al suo collo e ci baciammo.





Autrice :)
Ciao, ecco la mia quarta OS. 
Credo di essere soddisfatta da come mi è uscita, ma una recensione non guasta mai, eh ;)
Ci ho messo un po a scriverla perchè volevo curare tutti i particolari, e spero di esserci riuscita :)
Vi prego recensite, ne ho bisogno per sapere cosa ne pensate.
Grazie per aver letto fin qua.
Baci, Elena :3

  
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