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Autore: Small Wolf    04/06/2013    1 recensioni
La tristezza è solo noia... la gente è triste perchè non ha qualcosa di vero da fare o a cui pensare. Oppure più semplicemente perchè non riesce a fare ciò che vorrebbe cosicchè il pensiero repentino crei una sorta di malinconia che poi diventa tristezza.
In definitiva la tristezza non esiste. E' solo una condizione creata dall'incapacità di agire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino per strada. La giornata è umida e il cielo è colorato di grigio come se il pittore in questione si fosse scordato di comprare i colori.
Passo accanto a un cancello dalle sbarre nere: il cimitero cittasdino. Si vedono le lapidi da lontano fra le quali un vecchio piange in silenzio, fissando il viso incorniciato  di una giovane donna. Lo riconosco grazie a quel suo cappellino rosso che porta sempre. E' il signor Mariotti e quella sotto terra la moglie Marina morta poco dopo dopo il loro matrimonio. Da quel giorno il vecchio va lì tutti i pomeriggi a contemplarla... la vorrebbe riavere con sè.
Passo oltre. Un cane mi sfila al fianco, zoppicando con una zampa ferita. Gli occhi mi si riempono di lacrime quando lui si avvicina alla ricerca di una carezza. E' brutto e sporco, nessuno lo vorrebbe con sè, povera bestia. A nessuno piacciono le cose brutte.
Accarezzo il suo pelo ruvido e mi allontano. Mi segue con la lingua penzolante, cercando di tenere il mio passo.
-Non posso stare qua, piccolino-gli dico ma lui, ovviamente, continua a starmi dietro.
Decido di attraversare la strada per liberarmene.
Corro sulle strisce mentre il cagnolino mi fissa dall'altra parte del marciapiede con aria poco sorpresa: deve già aver visto una scena simile. Mi guarda andare via con aria afflitta, senza più seguirmi.
-Perdonami... per te non posso fare niente-mormoro per pulirmi la coscienza di una macchia indelebile.
Finalmente arrivo all'ospedale e mi dirigo alla stanza di Riky. 
Quando varco la soglia, lui dorme sotto l'effetto dei tranquillanti. Mi siedo sullo sgabello affianco al suo letto e gli stringo la mano, portandomela alle labbra. Il suo sonno perenne durerà a tempo indetrminato.
Inizio a singhiozzare. 
Come il cane di prime, senza lui non ho più meta, come il vecchio di prima, continuo ad andare a trovare un immagine impressa solo nella mia mente: l'immagine del suo sorriso allegro.
Sono triste. Il petto pressato da qualcosa che vorrei sparisse.
Non posso fare nulla per lui.
Alla fine la tristezza è solo noia... la gente è triste perchè non ha qualcosa di vero da fare o a cui pensare. Oppure più semplicemente perchè non riesce a fare ciò che vorrebbe cosicchè il pensiero repentino crei una sorta di  malinconia che poi crea appunto questo sentimento.
In definitiva la tristezza non esiste. E' solo una condizione creata dall'incapacità di agire.
  
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