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Autore: Mon    04/06/2013    2 recensioni
La canzone che stava ascoltando iniziava con un assolo di chitarra acustica che a Billie piacque subito molto; niente errori, scorreva via liscio, cattivo, ma senza troppi fronzoli. Il ragazzo poteva addirittura immaginare le dita correre sulle corde della chitarra; c’era tutto quello che serviva per catturare l’attenzione di chi ascoltava. L’introduzione gli piaceva, ma non poteva basarsi solo su quella, doveva prima ascoltare tutta la canzone e, solo alla fine, avrebbe preso una decisione definitiva.
Di colpo si drizzò sulla sedia; guardò con gli occhi e la bocca spalancata lo schermo del computer. Quella che aveva appena sentito uscire dalle casse del suo pc era la voce di una ragazza, una bellissima voce: dolce, delicata, ma allo stesso tempo rabbiosa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Billie Joe era seduto sulla poltrona di pelle, mani dietro la testa, nell’ufficio dove aveva sede la sua casa discografica indipendente; gli occhi erano rivolti al soffitto mentre stava ascoltando l’ennesimo disco che gli era stato recapitato.
Già, perché Billie, oltre ad essere un cantante e un chitarrista di fama mondiale, aveva deciso di fondare quell’etichetta discografica per aiutare i giovani ragazzi a promuovere la loro musica e farla conoscere al mondo. Lui si sentiva fortunato, era riuscito a realizzare il suo sogno e voleva che anche altri ragazzi potessero arrivare dove era arrivato lui. Si sentiva un privilegiato; la sua vita non era stata facile, ma la musica era riuscita a salvarlo. Era sicuro che fosse così per tante altre persone e voleva mettere la sua esperienza a disposizione di tutti. Con questo non voleva sentirsi ringraziare, non voleva sentirsi gratificato, bensì voleva guardare negli occhi i ragazzi che andavano da lui e vedere la loro felicità nel sapere di avercela finalmente fatta.
La canzone che stava ascoltando Billie finì; si alzò dalla sua posizione, prese la custodia del cd e lesse il nome sopra. Quello che aveva ascoltato non era niente di speciale, niente che potesse colpire nel profondo il grande pubblico a cui si sarebbe dovuto rivolgere. Si sentiva male ogni volta che doveva stroncare sul nascere la carriera di qualche giovane ragazzo; quello però era il lavoro del discografico e non poteva fare diversamente. Ormai aveva cominciato a farci l’abitudine.
Si sporse verso la scrivania e prese un altro cd; lo infilò nel computer e lo fece partire. Si appoggiò nuovamente allo schienale della sedia e riprese a guardare il soffitto. La canzone che stava ascoltando iniziava con un assolo di chitarra acustica che a Billie piacque subito molto; niente errori, scorreva via liscio, cattivo, ma senza troppi fronzoli. Il ragazzo poteva addirittura immaginare le dita correre sulle corde della chitarra; c’era tutto quello che serviva per catturare l’attenzione di chi ascoltava. L’introduzione gli piaceva, ma non poteva basarsi solo su quella, doveva prima ascoltare tutta la canzone e, solo alla fine, avrebbe preso una decisione definitiva.
Di colpo si drizzò sulla sedia; guardò con gli occhi e la bocca spalancata lo schermo del computer. Quella che aveva appena sentito uscire dalle casse del suo pc era la voce di una ragazza, una bellissima voce: dolce, delicata, ma allo stesso tempo rabbiosa. Ascoltò attentamente tutta la canzone e percepì l’armonia che si creava tra il suono della chitarra classica e quello della voce della ragazza. Decise di ascoltare anche la seconda canzone incisa sul disco, scoprendo che la ragazza sapeva suonare anche la chitarra elettrica.
Quando il disco finì, Billie Joe rimase immobile sulla sedia per alcuni secondi; faticava a credere a quello che aveva appena sentito. Quando si riprese, si alzò di scatto, prese la custodia del cd e se la rigirò tra le mani: sopra c’era inciso solo un numero. Lo prese e uscì velocemente dalla porta, andando alla scrivania di uno dei suoi collaboratori.
«James, chi è che manda questo cd?» chiese, appoggiandolo davanti al ragazzo, che sussultò leggermente, non aspettandosi un arrivo del capo.
«Aspetta che controllo nel computer...» rispose.
Il ragazzo prese il cd, digitò il numero sulla tastiera e poi attese il responso.
«Si chiama Willow O’Brian»
«Hai qualche indirizzo o qualche numero di telefono, vero?»
James guardò lo schermo del computer ancora una volta e rispose: «Si, il numero di cellulare.»
Billie Joe batté le mani. «Chiamala! Dille di venire a fare un provino domani l’altro alle 5 di pomeriggio.»
Il ragazzo prese in mano il telefono e compose il numero velocemente, mentre Billie si allontanava per tornare nel suo ufficio. James cominciò a borbottare: «Avanti Willow, rispondi. Non ho mai visto Billie così, se non ti trovo quello dopo mi fa a pezzettini e mi raccoglie con il cucchiaino!»
Attese ancora qualche secondo poi, finalmente, la voce della ragazza rispose dall’altra parte della cornetta. Immediatamente James capì perché il suo capo aveva fatto tutta quella storia per avere un provino con Willow: anche al telefono la ragazza aveva una voce dolce, delicata, soave.
«Willow? Ciao, sono James della casa discografica di Billie Joe Armstrong. Posso parlarti?»
Ci fu un attimo di silenzio dall’altra parte della cornetta poi la voce della ragazza tornò a farsi sentire, accompagnata da una punta di preoccupazione.
James decise di cancellargliela immediatamente, dandole la notizia dell’audizione.
«Considerami già lì!» disse la ragazza, finalmente con voce squillante e felice.





Salve a tutti! Allora, proviamo a dire due cose. Prima di tutto, questa è la prima storia a più capitoli che pubblico sui Green Day; avevo già fatto un paio di One Shot, ma finalmente ho trovato l'ispirazione per farne una un po' più lunga. Dico anche che sicuramente non riuscirò a postare tutti i giorni, ho scritto ancora ben poco della storia, ma avevo voglia di pubblicarla. 
Spero vi possa piacere. Ogni commento, positivo o negativo che sia, è ben accetto. 
Un salutone a tutti e grazie a chi avrà voglia di leggere i miei scleri. 
A presto.
Mon.

  
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