Serie TV > Il commissario Montalbano
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Autore: LikeBlueSky_    04/06/2013    2 recensioni
Si comincia con un Montalbano molto giovane, che deve affrontare un lutto e un'improvvisa voglia di ricominciare.
Quella voglia si chiama Giulia, ha i capelli castani, gli occhi marroni/verdi, la pelle lattea e... è sua nipote.
Ma come poteva immaginare che da cosa nasce cosa?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Pronto?"
"Pronto? Parlo con Salvo Montalbano?"
"Si, sono io... Lei chi è?"

"Sono Enrica De Amicis, un'assistente sociale... Mi hanno dato il triste compito di darle due informazioni... Per le quali dovrebbe tornare immediatamente a Vigata."
"Cosa è successo?"
"Stanotte sono stati uccisi suo fratello Salvatore e la moglie Elisabetta."
"Sta scherzando, vero? Non è divertente."
"Una strage mafiosa signore. Un vero disastro.
"
Salvo stette un minuto zitto al telefono. Salvatore era morto? Salvatore, con la sua Elisabetta?
No. Non era possibile.
"Oh mio Dio.", realizzò il giovane, "e, e mia nipote? Non ditemi che è rimasta coinvolta anche lei. Vi prego. Diventerei un uomo morto. Ditemi che Giulia è viva."
"Giulia è viva... Ma l'hanno rapita. Non sappiamo cosa fare."
"Torno a Vigata entrò questo pomeriggio."

Salvo chiuse di scatto la chiamata.

Ore 17.
Montalbano arrivò alle 17 spaccate nel suo paese natio.
"Lei è il signor Montalbano?", chiese il commissario di polizia.
"Sono io."
"Mi dispiace tantissimo per la sua perdita. Li conoscevo, erano delle bravissime persone."
, continuò il commissario stringendogli la mano.
"Perchè è successo, allora?"
"Non la seguo."
"Se erano delle bravissime persone, perchè li hanno uccisi?"
"Una strage organizzata dalla mafia spesso non può essere spiegata..."
"Ha perfettamente ragione..."
"Comunque... Dobbiamo... Mi scusi, serve il riconoscimento dei cadaveri. I genitori dei due deceduti non sanno ancora dell'accaduto. Aspettiamo di ritrovare almeno la bambina."
"Lo faccio io."

Entrarono in un enorme sala, al centro dei quali c'erano due tavoli da autopsia. Scoprirono il primo, e svelarono il volto di Elisabetta. Salvo guardò un'ultima volta le lentiggini sul suo viso, i capelli rossicci e mossi, passandole una carezza su di essi.
"È lei.", disse piano, come a non volerla svegliare.
Scoprirono quindi il secondo tavolo: apparirono i capelli color dell'oro di suo fratello, Salvatore.
"È lui.", disse con un groppo alla gola il giovane, accarezzando un po' anche il viso del ragazzo, che aveva avuto un ruolo importantissimo nella sua vita.
Le forme della faccia erano identiche a quelle di Giulia, e fu quel ricordo immediato che forse dissuase Salvo dal piangere.
"Dite che la troveranno?"
"Chi?"
"Mia nipote. La loro bambina. Giulia era uguale a mio fratello sa?"
"Ne sono certo. La troveranno."
"Spero prima che io trovi quei bastardi."
  
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