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Autore: _zia cla_    05/06/2013    4 recensioni
E se fosse possibile rivedere i capitoli salienti di una storia facendo zapping?!
#Seblaine Week- TV Shows
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-ZAPPING!-

 
 
 






BZZZFRRRR-ZAP!

 
 
[…]
Mancava ancora molta strada per arrivare sulla Via del Re; attraversare i boschi era assai rischioso, questo il giovane Lord Anderson, figlio di Gregor Anderson, alfiere degli Stark da tre generazioni, sapeva più che bene. Gli attacchi da parte dei Bruti erano assai frequenti, non che portasse con sé un carico prezioso ma il suo onore gli imponeva di portarlo a destinazione sano e salvo… per quanto potesse essere terribilmente irritante.
 
‘’Sai mio Lord qual è l’occupazione principale degli uomini sulla Barriera? Spalare. Quando la gente parla dei Guardiani della Notte non menziona mai lo spalare. Ti parlano dell’onore, del perdono dei crimini, proteggere il regno, ma spalare è quasi tutto… Oh, per non parlare dell’essere attaccati, uccisi o qualcosa di peggio… Solitamente se vieni attaccato o ucciso però stai spalando…’’
Il giovane Lord si era voltato spazientito e si era avvicinato velocemente al giovane uomo alle sue spalle, strattonando leggermente la fune che gli serrava i polsi.
‘’Hai intenzione di blaterare ancora per molto, traditore?!’’ gli occhi di Blaine scorsero i suoi abiti neri prima di fissarsi sullo sguardo sardonico del Guardiano.
‘’Sebastian. Il mio nome è Sebastian. Beh, dipende da quanta strada dobbiamo ancora percorrere. Dove mi stai portando?’’
‘’Siamo diretti a Winterfell, ti consegnerò a Lord Stark e sarai sottoposto alla giustizia del Re.’’
Sebastian rise sarcastico a quell’affermazione; per tutta la vita aveva sempre mal sopportato la diplomazia dei nobili.
‘’Quello che intendi è che sarò decapitato.’’ Il sibilo sprezzante di Sebastian raggiunse l’orecchio di Blaine come uno stiletto, il suo sguardo vacillò solo per un breve attimo.
‘’Sei un disertore, è la sorte che ti spetta per aver violato il tuo giuramento ai Guardiani della Notte.’’
‘’Un giuramento che per me non è mai valso niente.’’ Disse con noncuranza, facendo addirittura spallucce.
Blaine sostenne il suo sguardo e serrò la mascella prima di cominciare a parlare.
‘’Per quanto potrà non aver avuto valore per te, un giuramento diventa solenne nel momento in cui lo pronunci.’’
‘’Sei un uomo d’onore Lord Anderson, peccato che gli uomini d’onore siano destinati a vivere poco a questo mondo.’’
Esitò Blaine, inespressivo. Abbassò lo sguardo sulle corde che serravano i polsi del suo prigioniero, avvicinò le dita al nodo e lo assicurò maggiormente. Quando sollevò di nuovo il capo, sul suo volto era apparso un sorriso strafottente.
‘’Ripetimelo tra qualche giorno, quando la tua testa rotolerà giù dal tuo collo.’’
Il sorriso di Sebastian si spense immediatamente, spiazzato da quelle parole; non riuscì a controbattere niente mentre Blaine si voltava e ricominciava a camminare, precedendolo di qualche passo.
Rimase in silenzio per un po’, decisamente abbattuto dalla prospettiva del suo destino da lì a pochi giorni. Camminava guardando dinanzi a sé, senza fissare un punto preciso, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Inavvertitamente e al di fuori di ogni suo controllo, il suo sguardo cominciò a vagare su tutta la figura minuta ma compatta del Lord; aveva delle belle spalle, i fianchi erano definiti e mentre camminava… beh, che risvolto interessante.
Sul volto di Sebastian ricomparve improvvisamente un ghigno compiaciuto.
‘’…La strada per Winterfell è ancora lunga, mio Lord.’’
 

 
 
 
 

ZAP!

 
 
 
 
[…]
-Ci sono poche sicurezze nella vita di un medico, soprattutto nella vita in ospedale:
1)La somministrazione delle solite quattro medicine a pazienti che nel momento delle dimissioni saranno troppo impegnati a ringraziare Dio per accorgersi che sei stato tu a salvargli la vita;
2)Gli infermieri carini e le infermiere facilmente stuzzicabili;
 
‘’E’ inutile che mi guardi in quel modo Laverne, madre Natura ha voluto che purtroppo tu non potessi usufruire di questo corpo da sogno!’’
Laverne, un’infermiera di mezz’età, dal basso della sua postazione, guardava Sebastian Smythe poggiato al bancone con lo sguardo tipico che si rivolge ai casi umani.
‘’L’unica cosa che mi proibisce di prenderti a calci è la mia infinita fede in Dio e nella giustizia del suo operato.’’
Sebastian strinse gli occhi e si morse il labbro. ‘’Uuuh, sei sexy quando invochi Dio… Ma, non riuscirai comunque ad avermi. Spiacente, ci hai provato!’’
L’infermiera sospirò e gli sbatté le cartelle cliniche sul bancone con malagrazia. Sebastian sorrise sornione; stava per prenderle quando una macchia verde invase la periferia del suo campo visivo, poggiandosi con un tonfo sul ripiano della postazione delle infermiere.
 
3) il tuo migliore amico chirurgo.-
 
 ‘’Cosa succede qui?’’
‘’Niente di speciale Jesse, Laverne stava cercando di sedurmi.’’
Il chirurgo si voltò verso Laverne con aria funebre e si poggiò una mano sul petto.
‘’Laverne… tradirmi così con un medico, un medico! E per giunta gay.’’
‘’Vi do due secondi per sparire.’’
I due scoppiarono a ridere e si allontanarono lungo il corridoio.
‘’Allora, ci facciamo una birra stasera?’’ chiese Jesse, dandogli una pacca sulla spalla.
‘’Mi dispiace, amico ma stasera ho già un altro impegno.’’
E l’impegno di Sebastian si materializzò davanti ai suoi occhi a pochi metri di distanza, sotto forma di un medico con degli indomabili riccioli scuri, due occhi color miele e un culo da sogno.
Blaine Anderson aveva appena svoltato il corridoio e si stava dirigendo verso di loro.
.
-Ok, solo un piccolo cenno d’intesa. Meglio che Jesse non ne sappia niente.-
 
Quando Blaine fu a pochi centimetri e passò tra loro senza quasi guardarli, Sebastian si limitò a rivolgergle un piccolo cenno della testa.
‘’Te lo stai facendo di nuovo, eh?!’’
Sebastian aggrottò le sopracciglia e guardò Jesse come se fosse stato l’ottava meraviglia del mondo.
‘’Come fai a saperlo?’’
‘’E’ un dono, e poi ti conosco. Senti, ti ricordi come è andata l’altra volta, vero? Voi due non riuscite assolutamente a relazionarvi come una coppia normale.’’
‘’Rilassati Jess, ci divertiamo e basta.’’
‘’Cioè, siete solo compagni si sesso?!’’
 
-Che squillino le trombe! Sia gioia in tutto il regno!-
 
‘’L’hai detto!’’ ghignò felino.
‘’Senti, non voglio sembrarti un guasta feste, ma potrebbe essere difficile per uno come Blaine distinguere il sesso dai sentimenti. Quindi tu pensi di divertirti e basta ma presto lui ti dirà cose come: ‘Sebastian, ho bisogno di te…’ ‘’.
‘’ Se succedesse davvero così ci darei un taglio.’’
‘’Ok, ho fiducia in te, boss.’’
 
 
 
 
 
-Lavorando in un mondo di incertezze, è fantastico trovare a casa qualcosa su cui contare.-
 
Quando Sebastian entrò in casa però il salotto era completamente al buio, riuscì a intravedere la minuta figura di Blaine con i ricci arruffati, come se ci avesse passato le ore con le mani in mezzo, seduto sul divano. I suoi timidi singhiozzi lo colpirono dritti allo stomaco.
‘’Blaine, che stai facendo?’’
Il ragazzo non si voltò, continuando a piangere e soffiarsi rumorosamente il naso con un kleenex.
‘’Sto seduto al buio e piango. Sai, la solita roba.’’
Sebastian rimase a guardarlo tranquillamente mentre si liberava della borsa e la buttava sul pavimento; era piuttosto frequente per Blaine ritrovarsi a piangere la sera a casa o in un ripostiglio dell’ospedale: era il suo modo di scaricare la tensione. Così non fece una piega a quelle parole.
‘’Oh, bene.’’
Questa volta però c’era qualcosa di diverso; lo vide alzarsi e dirigersi verso di lui, asciugandosi le guancie con il dorso della mano.
‘’Ho avuto una giornata orribile. Ho bisogno di te subito. Vieni qui.’’ Blaine lo prese per i fianchi e lo attirò a sé, baciandolo freneticamente. Era desideroso, supplichevole. Strinse la presa sulla sua maglietta di Sebastian e lo spinse verso la camera da letto.
Sebastian rimase per un attimo spiazzato, non tanto per il gesto ma per le parole che aveva pronunciato Blaine.
 
-Ha bisogno di me?! Cazzo, Sebastian! Smetti di baciarlo e dacci un taglio prima di fargli del male.-
 
A fatica e di malavoglia si staccò dalle dolci labbra di Blaine e allontanò le mani dai suoi fianchi.
Blaine rimase un attimo interdetto, lo guardò in confusione.
‘’Qualcosa non va?’’ glielo stava chiedendo in tono timido, la voce spezzata ancora dal pianto. E davanti a quel cipiglio e ai suoi occhi lucidi e imploranti, illuminati dalle luci fioche all’esterno, davanti a quelle labbra carnose e invitanti e alle sue mani possessive che gli stringevano i fianchi,  Sebastian sentì i suoi cavallereschi e generosi propositi cadere come un castello di carte. Perché non potevano stare insieme ma Sebastian in quel momento capì che aveva bisogno di Blaine.
‘’No.’’

 
 
 

ZAP!

 
 
 
[…]
Sebastian era tornato in quel buco di provincia per un motivo preciso. Un motivo che non aveva nulla a che fare con una vecchia auto scassata, regalatagli dallo zio.
No, era un motivo in carne e ossa.
Ciò nonostante, per tutta la settimana che aveva passato a Stars Hollow, l’aveva evitato deliberatamente, sviando gli sguardi o semplicemente scappando quando si incontravano in libreria o in caffetteria. Dopotutto scappare era la sua specialità.
Ora però era lì, ad un metro e mezzo di distanza che faceva la fila ad un chiosco di hot dog. Quando si era voltato e aveva incontrato il suo sguardo. C’era di tutto in quegli occhi e Sebastian non se la sentì di fuggire di nuovo.
Fece un passo nella sua direzione e aprì la bocca, deciso a dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma si immobilizzò sul posto quando Blaine sobbalzò e gli urlò contro.
‘’No! Ora sono io che me ne vado!’’
Sebastian strabuzzò gli occhi, guardandolo correre via in mezzo alla piazza.
‘’Cos-?! Blaine aspetta!’’ gli corse dietro.
Blaine accelerò, cercando goffamente di seminarlo, facendo slalom tra i raccogli carte, le panchine e qualche lampione.
Sebastian era incredulo. ‘’Ma che fai?!’’ gli gridò dietro.
‘’Sto scappando! Questa è la mia città, sono io che ho il diritto di andarmene quando voglio, non tu!’’ si voltò solo un attimo, poi di diresse verso il gazebo e cominciarono a girarci intorno.
‘’Blaine, ti vuoi fermare?! Sembriamo due scemi!’’
‘’Che m’importa!’’
Ed era vero, a Blaine non era mai importato di apparire bizzarro agli occhi degli altri, nemmeno quando stavano insieme e davano spettacolo in mezzo alla piazza cittadina… un po’ come in quel momento.
‘’Blaine, fermati!’’
‘’Perché?’’
‘’Voglio parlarti!’’
Blaine si fermò all’improvviso e Sebastian quasi gli cadde addosso. Erano entrambi senza fiato ma Blaine deglutì e si voltò guardandolo sprezzante.
‘’Vuoi parlarmi?! Sai, ho pensato molto a questo momento, davvero. Che mi direbbe Sebastian se dovessi rivederlo? Te ne sei andato via senza lasciare un biglietto, senza una telefonata, non una sola parola, niente! Ed è passato quasi un anno! Quindi probabilmente non sapevi come giustificarti, vero?! Ho immaginato centinaia di situazioni e di frasi che avresti potuto dirmi; sai, ti confesso che sono estremamente curioso di sapere dove andrai a parare ora.’’
Aveva sciorinato quel monologo senza un indugio, animato dalla rabbia, dalla delusione e dalla confusione incubata in quei mesi.
Sebastian prese un sospiro, inchiodato dallo sguardo severo di Blaine.
‘’Possiamo sederci?’’
‘’No. Volevi parlarmi, parliamo… Cosa volevi dirmi?’’
Un silenzio.
‘’Io ti amo.’’
Sebastian lo disse guardandolo negli occhi, mordendosi il labbro. Vide Blaine boccheggiare, nei suoi occhi non riusciva a leggere nulla, troppe emozioni contrastanti.
Ed eccola, la voglia di scappare. Stava già per fare un paio di passi indietro in direzione della macchina quando Blaine lo raggiunse con due falcate e lo strattonò per il bavero della giacca di pelle.
‘’Non provare a fuggire anche questa volta.’’ Digrignò vicino alle sue labbra. Strinse gli occhi Blaine e Sebastian sapeva che stava combattendo una dura battaglia dentro di sé. Così decise per lui; gli prese il viso tra le mani e lo baciò, sentendo poco dopo il corpo di Blaine rilassarsi tra le sue braccia.  
 

 
 
 
 

!OFF!

 
 
Blaine spense la TV con un sorriso sornione. Aveva sempre avuto una straordinaria fantasia. I suoi amici l’avevano addirittura più volte accusato di essere un visionario.
Continuò a guardare il televisore spento finchè la sua attenzione non fu attratta dal cellulare che squillava. Guardò lo schermo e sorrise solo un po’ di più.
‘’Ehi, straniero! Ti stavo proprio pensando.’’
‘’Ah, sì?! Impaziente di iniziare la nostra sessione serale di sesso telefonico?’’
‘’No, idiota… Mi manchi.’’
‘’Quanto sei melenso, killer… manca solo una settimana e poi sarò da te.’’
‘’Mm. Che stavi facendo?’’
‘’Niente di che, stavo facendo zapping tra un canale e l’altro.’’
‘’Trovato qualcosa di interessante?’’
‘’Naa… Questi show televisivi sono una noia mortale! Possibile che non riescano più a creare qualcosa dove lo spettatore possa immedesimarsi?! … … Blaine?! Blaine perché ridi?’’











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Eccomi qua! In ritardo mostruoso! Però mi sentivo troppo una schifezza a non pubblicare niente per la Seblaine Week, quindi meglio tardi che mai!
Tutta sta roba non è betata, non l'ho neanche riletta. La correggerò domani semmai!
Allora, sì ho abbondato!
Tre telefilm per tre capitoli di una relazione (che non si capiscono, lo so). 
Per chi non avesse capito che telefilm sono, eccovi l'elenchino:
1) Game of Thrones: sono loro, non ''copiano'' nessuna coppia in particolare, mi sono ispirata un po' a Jaime e Brienne ma la storia è piuttosto diversa (sì, perchè fa parte di una ff più ampia che un giorno forse finirò di scrivere);
2)Scrubs: J.D e Elliott;
3) Una mamma per amica: Rory e Jess. Ecco, per questa particolare ship mi sono particolarmente dannata l'anima perchè loro sono stati la mia vera, prima ship in assoluto! Li ho amati immensamente! Esattamente come la Seblaine!
Oh, io vado... Ciao! Spero vi sia piaciuta! Un bacione!
  
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