Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: gemelleotakubleach    05/06/2013    1 recensioni
Due aspiranti otaku si trovano catapultate nell'universo di Black Butler. Andrà a finire bene?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 Benvenuti alla residenza Phantomhive
 
 
 
Fighissimo! Non ci credo! È uscito il libro di Black Butler. Sto guardando lo schermo del computer, lo sto fissando. No, questa è la notizia migliore di sempre. Devo avvertire mia sorella.
-Paola!!!!!
Avevamo le camere vicine, due computer e una passione in comune: gli anime. Uno dei nostri anime preferiti era Kuroshitsuji, meglio conosciuto come Black Butler. Mia sorella mi piomba in camera.
-Cosa cavolo vuoi? Stavo leggendo Bleach!
-Mamma te ne ha comprato un altro?
-Che c’è Bex? In vidiosa?
VOCE FUORI CAMPO: Stooooooop! Visto che queste idiote di autrici non si decidono a fare le presentazioni, inizio io. Salve, sono la Voce Fuori Campo. Sono un elemento essenziale per aiutare Paola e Rebecca. Sono due piccole spocchiose figlie di papà… ehm, volevo dire ragazze simpaticissime e miliardarie che vengono premiate dai genitori per i loro non-sacrifici.
Potete pensare che siamo le solite snob che pensano solo alla borsetta, al tacco 20 e alle minigonne. Ma non è vero, forse perché con la nostra “bellezza”, non ce lo potremmo permettere, ma non importa perché noi siamo Otaku. E questa è l’incredibile storia che ci ha viste protagoniste.
-Paola! Paola! Paola! Guarda! Esce il libro di Black Butler!
Non ho neanche finito di parlare che questa ha già composto un numero con il suo smartphone rosa shocking.
-Pronto? Sono Paola Antoni. Si si… proprio figlia di quell’Antoni, vorrei avere l’anteprima di quel libro che esce fra una settimana. Si! Esatto… No, tre giorni sono troppi, ve ne do due…. Perfetto… Riceverà il compenso da mia madre.
-Wow, non hai perso tempo.
-Andiamo, Bex, stiamo parlando del libro di Black Butler. Il Manga Senza Immagini. Questi libri o fanno schifo o sono epici, dobbiamo cogliere l’occasione al volo.
Sono stati i giorni più lunghi della nostra vita.
Driiin! Il citofono. Apro. Mi ritrovo davanti un ometto di mezz’età con i capelli inesistenti e gli occhi piccoli e ombrosi, un pacchetto in mano.
-Quest-ta è… c-casa A-a-a-antoni?
Continua a guardare l’immensa villa. Pure quello balbuziente mi doveva capitare..
-Si.
Prendo il pacchetto, mi rifugio in camera, avrei dovuto mettere una firma, ma con una bella banconota gialla il fattorino non fece storie. I nostri genitori? In viaggio d’affari, lasciando due tredicenni a casa da sole. Due irresponsabili, ma a noi andava bene così.
Ci mettiamo comode sul letto, spaparanzate sul letto a due piazze mettiamo il libro davanti a noi con molta cautela sfioro la copertina completamente nera, solo un kanji incomprensibile e il bordo grigio la caratterizzano.
Elettrizzate, apriamo molto lentamente la prima pagina e… le pagine si illuminano, come a irradiare luce e…il libro ci risucchia.
.
.
.
Non so dirla in maniera più facile di così.
Apro lentamente gli occhi, sembrano così pesanti.
-P...paola?- la testa mi fa malissimo e non riuscivo a distinguere né forme né colori, tutto girava vorticosamente, rimanendo immobile.
Ma, chi è quella? L’unica cosa che ora riesco a vedere è una ragazza, più o meno della mia età che si trova nella stessa condizione.
-Bex?
La sconosciuta alza gli occhi guardandomi.
-Chi… chi sei tu?
-Mi chiamo Rebecca Anotoni, tu?
-Reb..becca Antoni? Bex, ma sono Paola. Non mi riconosci?
Prendo a scrutarla, aveva i capelli fino all’avambraccio e di un rosa chiarissimo, quasi fragola. Gli occhi grandi e che, come colore, tendevano dal miele all’ambra.
-Sinceramente, no, non ti riconosco. Dovrei?
-Si, e poi, io ti ho riconosciuto solo dalla forma del viso. In fondo sono sempre io… a parte i capelli, gli occhi, il fisico e tutto l’aspetto fisico.
-Perché cosa ho di diverso?
-Ehm… hai gli occhi azzurro cristallo e i capelli celesti lunghi fino al ginocchio. Devo continuare?
Abbasso lentamente lo sguardo e vedo un meraviglioso vestito.
-Almeno i vestiti sono fighissimi.
Lei indossava un vestito lolita, bianco e rosa, con merletti e fiocchi.
 
Mentre il mio era molto…. Molto diverso.

Ripresami dalla shock, mi avvicino pian piano a quella che sembra un’edicola, i titoli sono in inglese, ma li capisco, distinguo la data del giorno 14 dicembre 1888.
Il compleanno di Ciel? No… aspetta…. 1888?!
Indietreggio un po’ e per poco una carrozza non mi finisce addosso, quasi investendo me e mia sorella. Sento i cavalli nitrire, una ragazza della mia età scende dalla carrozza in modo elegante e ci metto un millisecondo a capire di chi si tratta.
-Oh Dio, vi siete fatte male? Ma che vestiti kawaiiii (NDA:carini, lo metteremo sempre al posto del termine italiano)!!!
Mi si gelano le vene e abbasso lo sguardo, sfoggio un sorriso.-Oh, grazie, non ci siamo fatte nulla!
Penso in italiano, parlo italiano, ma sento le labbra articolare suoni inglesi.
-Salite sulla carrozza, lei  e la sua amica, dei vestiti così non dovrebbero impolverarsi!
Sale nuovamente sulla carrozza e io fisso Paola che è ancora attonita.
-Ma… ma lei è?
-Si, paola e se ho ragione ci porterà dritte dritte dal suo fidanzato. Quindi: in carrozza!
La seguiamo e ci accomodiamo, la guardo nel suo vestito arancione con tanto di frontino.
-Innanzitutto mi presento io sono Elizabeth Ethel Cordelia Middleford, ma è un nome così poco kawaiii, così potete chiamarmi Lizzy. Voi chi siete?- inclina la testa leggermente di lato.
-Io sono Rebeckahe lei è mia sorella Paula, siamo della famiglia Antoni.
-Wow! Ma allora siete della famiglia Antoni, siete delle nobili!
-Ehm… si. Orfane.
Ricevo una gomitata da Paula e la guardo per dire “Idee migliori?”
-I nostri genitori sono morti in un tragico incidente due anni fa e noi siamo eredi del casato Antoni. Purtroppo, in italia, un nostro zio ci ha diseredate e ci ha esiliate in Inghilterra.- dice nel modo più teatrale possibile (stile Druitt).
-Ohhhh! Mi dispiace, venite, mi aiuterete a organizzare un ballo per il mio fidanzato, Ciel Phantomhive! E sono sicura che vi ospiterà!
-Oh, ma che gentile, ti aiuteremo volentieri, sarà tutto così kawaiii!- afferma Paula, poi si sporge verso di me mentre Elizabeth guarda fuori dal finestrino e sussurra.-Sto per vomitare…
-Siamo arrivati!
Scendiamo con eleganza innata dalla carrozza e ci dirigiamo alla casa.
Arrivano ad accoglierci Baldroy, Finnian, Meyrin e… Grell in formato maggiordomo innocente e incompetente?
-Buongiorno a tutti….
-Signorina Middleford, il signorino non è in casa, cosa ci fa qua?- dicono i tre servi Phantomhive in coro mentre Grell sta’ buono buono.
-Ciel non c’è? Così potrò fargli una sorpresa!
Intanto noi siamo ai limiti della porta e osserviamo la scalinata che caratterizza l’ingresso della residenza.
-E loro sono sue amiche, signorina Middleford?
-Certo loro sono Rebeckah e Paula Antoni, mi aiuteranno a decorare tutto in modo kawaii.
Li vediamo mentre scappano da Lizzy che li rincorre per “decorarli in modo kawaii”. Noi restiamo in piedi mentre guardiamo passive Elizabeth che decora tutti e tutto.  Poi si avvicina a Paula.-Il tuo vestito è kawaii, ma il tuo no.-dice indicandomi -È nero!
-Ma è anche blu, e il blu ricorda il mare e il cielo, e il cielo è kawaii….- invento all’ultimo secondo. I suoi occhi si illuminano.
-Giusto!
Non faccio in tempo a sorridere che mi ritrovo vicino Sebastian e Ciel, con gli occhi puntati addosso a Lizzy che si butta addosso al suo fidanzato.
-Ciel! Mi sei mancato! Se sempre più kawai ogni volta che ti vedo!
-Mi scusi per la domanda Lady Elizabeth, ma quelle due ragazze sono con lei?
Sebastian ci indica con il mento.
-Oh, certo te le presento!
È già la terza volta!
-Elizabeth.
-Ciel! Loro sono delle ragazze che ho incontrato per strada. Ma sono nobili. Sono del Casato Antoni.
-Il Casato Antoni?
-Si, sono Rebeckah e lei è mia sorella Paula.
-Io sono il Conte Ciel Phantomhive e lui è il mio maggiordomo Sebastian Michaelis. Piuttosto, Lizzy, perché sei qui? Dov’è la zietta’
-Volevo vederti così sono uscita di nascosto.
Dopo un piccolo delirio Elizabeth esce trascinando con sé Grell. E lasciandoci nella stanza con Ciel, Sebastian e la servitù.
-Siete venute a Londra con vostro padre?
-No, i nostri genitori sono morti in un incidente due anni fa e, quando dovevamo reclamare le nostre proprietà in Italia, un nostro zio lo ha fatto al posto nostro, diseredandoci e esiliandoci in Inghilterra, senza null’altro che i vestiti che abbiamo indosso.
-Capisco. Sebastian, accogli le signorine.
-Yes, my Lord. Seguitemi, prego.
Portate in stanza da Sebastian Michaelis, potrebbe andare meglio di così?
Ci portò in una stanza per gli ospiti. Nella residenza sicuro non mancavano.
-Vi prego di godervi la stanza-
Un rumore interrompe tutto.
-Vogliate scusarmi. Torno subito.
Lui esce, chiude la porta.
-Tu hai da dire qualcosa, io sono in estasi e l’ultima cosa che voglio è parlare. Ricordiamo solo la storia e diamo sempre quella versione. Dovremo essere tecnicamente all’episodio 3, quindi comportiamoci normalmente… per l’epoca e aspettiamo. Il resto verrà da sé.
-Tu sei pazza! Comportarci naturalmente? Ti senti bene?
-Shhh, Sebastian potrebbe essere sempre in giro el’intuito mi dice che ha un udito fantastico. Quindi sta’ zitta.
 
 
 
 
   
 
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