Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: roxy_xyz    05/06/2013    7 recensioni
[Commedia|Harry/Hermione|Oneshot]
Sono Harry Potter e ho deciso di confessare i miei peccati, quindi mettetevi comodi, gustatevi un bel gelato e ascoltate il mio racconto...
Fu in un giorno di giugno che io, Harry Potter, feci il mio outing.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




The outing

The outing

 

Potrei iniziare raccontandovi le mie ultime conquiste o di quanto facessi furore all’Accademia Auror, ma credo che nessuno di voi mi crederebbe. Se dici Harry Potter includi nel pacchetto anche la mia imbranataggine col gentil sesso e la mia eterna stupidità. Be’, è risaputo, quindi perché fingere e nascondere ciò che è evidente?

Perciò, forse sarebbe meglio se vi dicessi cosa mi affligge. Un male, un grandissimo male di cui io stesso mi vergogno enormemente e che temo di nominare. Insomma, avete capito, no?

Sono innamorato cotto. Sai che novità!

E se vi sto parlando in questo modo è perché non vengo ricambiato. Altra novità.

Perché? mi chiederete voi.

A quel punto, quando io vi svelerò la ragione, voi comincerete a ridere e a prendermi in giro fino alla fine dei miei giorni.

Avete mai avuto una migliore amica? Io ne ho una e il suo nome è Hermione Granger. Bella e intelligente, un mix dannatamente pericoloso e attraente.

Ai tempi della scuola era follemente innamorata del mio migliore amico Ron. Sì, la mia migliore amica con il mio migliore amico, scusate il gioco di parole. Io? Io ero sempre il solito sfigato, anche se per un breve, brevissimo, periodo ero  stato fidanzato con la sorella di Ron, prima che la lasciassi e decidessi di immolarmi a eroe per il Mondo Magico, alias Sfigato, per poi ritrovarmi inevitabilmente solo.

Come dicevo, Hermione non aveva occhi se non per Ron, ma solo durante la Battaglia riuscirono a dichiararsi e a baciarsi. Insomma, se la presero comoda, ma alla fine nessuno dei due se ne pentì. Come tutti gli amori adolescenziali, finì all’ingresso nell’età adulta, perché Ron era sempre il solito ed Hermione era stanca di litigare con lui per ogni sciocchezza, anche perché avrebbe dovuto resettarlo e non era né giusto né possibile.

Io intanto continuavo la mia vita da sfigato, nessuno all’Accademia si avvicinava per invitarmi a uscire, o semplicemente per parlare. L’unica che ovviamente mi stava accanto e che mi diceva di non preoccuparmi era Hermione.

Hermione pranzava tutti i giorni con me.

Hermione cenava tutti i giorni con me.

Hermione era sempre troppo stanca per tornare a casa e alla fine dormiva con me nel mio letto. Insomma, eravamo pappa e ciccia, ma nessuno si preoccupava di questo nostro attaccamento anche fin troppo morboso.

Era la mia migliore amica e quindi era normale che lei dormisse con me piuttosto che sul divano, perché non potevo essere scortese con lei.

Solo che incominciai a notare una cosa: i miei ormoni iniziarono a dare di matto.

Mi ripetevo come un idiota che non dovevo pensare certe cose, perché lei era Hermione, ma quelli si facevano beffa di me e mi spiattellavano davanti alla faccia la dura e cruda verità. Lei mi piaceva da morire e da parecchi mesi avevo smesso di notare i suoi difetti, perché ora mi sembravano solo pregi. Lei era perfetta e io ne ero innamorato.

Perché ho questo tono da cane bastonato?

Be’, quando capii che dovevo agire, altrimenti ci sarebbe stato un altro Ron nella sua vita, decisi di inventarmi una grandissima balla che faceva di nome Denise.

Non conosco nessuna ragazza con quel nome, ma volevo solo farla ingelosire un tantino, giusto una punta, perché volevo vedere la sua faccia incupirsi, farsi triste, visto che non avrebbe più passato ogni singolo momento con me perché io non ero più disponibile. Ma Hermione mi stupì ancora una volta.

Mi guardò e mi prese la mano, rivolgendomi uno sguardo che mi sciolse come burro al sole. Poi disse poche e semplici parole che segnarono la mia vita amorosa come altamente sfigata e deprimente.

“Harry, non hai bisogno di mentirmi. So benissimo che tu sei… ecco… che sei gay!”

Fu in un giorno di giugno che io, Harry Potter, feci il mio outing.

 

 

§

 

“Scusa, puoi ripetere?”

“Harry, veramente, io ti voglio e ti vorrò bene,  per sempre. Non mi importa se ti piace un Cedric piuttosto che una Denise!”

Ora perché scelse proprio quel nome non saprei, ma quello che mi stupii fu la mia risposta, che uscì da sola, senza domandarmi il permesso e che servì solo ad  affondarmi ancora di più.

Cedric, no!”

Vedete quanto sono stupido? Anziché dirle che no, non ero assolutamente gay e che amavo solo lei, riuscì a sembrarle ancora più gay.

“Facciamo così: domani ti presento Tom, il mio collega, oppure potresti chiamare Malfoy. Le mie fonti mi hanno riferito che potrebbe essere interessato a te  e siete entrambi single!”

Malfoy?” chiesi disgustato.

Dai, Harry! A scuola eri completamente fissato con lui, trovavi mille scuse per seguirlo di nascosto e inventavi complotti in cui Malfoy era il colpevole…

“Ma lui lo era, non ti ricordi?” O io ero pazzo o Hermione aveva completamente dimenticato chi aveva permesso ai Mangiamorte di entrare a Hogwarts.

“Secondo me ti piaceva anche allora e Ginny fu una copertura. Povera cara!”

Ma non è vero!  Anzi chiedile se sono gay! Lei ti risponderà che è impossibile.”

“Guarda che essendo la sua migliore amica, io so che non vi siete mai spinti oltre a innocenti baci. Anche quello era un segnale, no?”

Avevo quindici anni, dannazione! E c’era Ron che mi guardava male se la sfioravo anche solo con il pensiero, quindi come avrei potuto andare oltre con lei?

“Ora perché a quell’età non ero un maniaco come gli altri, non significa che le donne non mi piacciano e a me, Hermione,  piacciono da morire!”

La guardai intensamente e pregai tutti i maghi della storia di aiutarmi.

“Secondo me sbagli a negare il tuo vero io. Fallo uscire fuori, fallo emergere e fregatene di quello che potrebbero pensare gli altri!

Dato che Godric e compagnia avevano deciso di non aiutarmi, l’afferrai per le spalle e la baciai. E lo feci impegnandomi al massimo, gente!

Quando vidi che lei non respingeva le mie avances, decisi di spingerla delicatamente sul divano e di andare oltre. Tutta quella manfrina poteva essere anche un invito ad agire, no?

Mi staccai molto lentamente e aspettai che fosse lei a parlare.

Anziché plaudire alla mia virilità, mi rivolse l’ ennesimo sguardo di pietà. “Vuoi che sia la tua ragazza di copertura finché non ti accetti, quindi?”

Dio, quanto avrei voluto prenderla a schiaffi! E sono un uomo che non ha mai alzato un dito su una donna! Be’, tralasciando Bellatrix e la Umbridge, ma  quelle non contano, perché erano delle sociopatiche con parecchi problemi mentali e con alcune priorità da rivedere.

Perché la mia migliore amica non accettava il fatto che io fossi un uomo?

“Non sono gay! E sono stanco di fare la bella statuina con te quando non fai altro che stuzzicarmi…

“Stuzzicarti? Io? Ma cosa vai farneticando?”

“Hermione, ti voglio tanto bene, anzi ti amo… dato che ci sono, meglio essere sinceri e non mentire ancora, ma io sono stanco di fare il bravo ragazzo quando tutte le notti non fai altro che riempirmi di calci prima e schiacciarti sul mio corpo dopo!”

Ce l’ho fatta, gliel’ho detto!

Ma perché non mi hai detto che tiro calci?”

No, fermi tutti. Per la prima volta ho detto a una persona che la amo, e questa ha totalmente sorvolato sull’argomento, come se non mi avesse ascoltato o non considerasse me e la mia dichiarazione come degni di attenzione. E questo vuol dire solo una cosa.

“Hermione, vattene di prego.” Basta, non ci riesco più.

“Come?”

“Sono stanco di soffrire e a quanto pare io non sono abbastanza per te, quindi per favore vai a casa tua. Volevi che facessi uscire il mio vero io? Ecco, l’ho fatto! Ti ho detto che ti amo, Hermione, ma tu hai smesso di ascoltarmi. Un tempo mi capivi, un tempo c’era una ragazza che si vantava di sapere ogni cosa di me, ma ora se n’è andata, forse per sempre. E io amo solo lei e nessun’altra.”

Mi alzai e mi diressi verso la porta, aprendola e invitandola a uscire.

Fu allora che forse capì che non stavo scherzando e che aveva sbagliato su tutta la linea. Perché quella conversazione aveva preso una direzione pericolosa, ambigua, costringendola a riflettere su qualcosa che non aveva mai preso in considerazione: me.

“Harry, io…”

“Lasciami solo, per favore.”

E a Hermione non rimase altro che andare via ed esaudire il mio desiderio.

Ero solo, come avevo sempre temuto.

 

 

§

 

Quindi, cosa credete sia successo dopo?

Le ipotesi potrebbero essere due: la prima è che lei sia tornata subito dopo perché ha capito di amarmi, gettandosi ai miei piedi e implorando il mio perdono, la seconda è che sia andata a casa sua e abbia evitato del tutto l’argomento nei giorni a seguire.

Già vedo la maggior parte di voi scegliere la prima, perché siete un manigoldo di eterni romantici, peccato che realtà e sogni non coincidano mai. E qui, sottolineerei ben bene quel mai!

Infatti successe proprio così, io ed Hermione non affrontammo più quell’argomento, decidemmo di continuare a vederci, anche perché frequentavamo gli stessi ambienti ed era impossibile non farlo, ma non era più come prima; era fin troppo evidente che qualcosa si era spezzato. C’era freddezza nei nostri rapporti là dove prima vi era complicità. Ma come potevo sorridere e scherzare con la mia migliore amica alla luce di quello che era successo tra di noi? No, non potevo. E fu così per parecchie settimane, finché non accadde qualcosa.

Cosa? Ora volete sapere anche troppo, però.

Sarò benevolo e vi racconterò quel 25 Novembre.

Erano circa le cinque del pomeriggio quando lei si Smaterializzò direttamente in cucina; ero lì bello e beato che mi gustavo il mio tè verde con un enorme  muffin al triplo cioccolato quando me la vidi spuntare di fronte, e per la sorpresa rischiai anche di rimetterci, visto che cominciai a tossire per tutto il liquido bollente che mi era andato di traverso.

“D’oh, c’è un po’ di tè anche per me?”

Giustamente ci vuole una pausa tra un tentato omicidio e un altro!

Ma io non avevo la minima intenzione di farmi rovinare quel momento di tranquillità, quindi continuai a mangiucchiare il muffin sotto il suo sguardo sorpreso e anche un po’ irritato.

“Sempre gentile…”

Respira, Harry. Respira.

Con la sua solita calma, Appellò una tazza e, dopo aver versato il tè, cominciò a soffiare per raffreddarlo. Bevemmo senza parlare perché io non avevo alcuna voglia di darle soddisfazione, e dovete capire che noi uomini siamo molto infantili. Siamo rimasti a quando avevamo quattordici anni e le nostre azioni sono sempre dettate da qualche stupida ripicca. Per l’appunto, io mi ero imposto di fare il duro e mi comportai come tale, per circa due minuti e venti secondi, dopodiché come ogni uomo esistente sul pianeta Terra dimenticai che non dovevo risponderle e cominciai a conversare con lei. Per fortuna mi ricordai che dovevo essere arrabbiato e quindi riuscii a essere freddo e distaccato.

“Harry, mi manchi.”

Quanti mesi erano passati? Quattro? Cinque? Era stata dura trascorrere il tempo senza di lei, anche perché prima del litigio eravamo come gemelli siamesi!

“Sono cose che succedono. È la vita, fattene una ragione, Hermione.

“E invece no! Perché ero io ad avere torto.”

Le ultime parole segnarono la mia vittoria. Mi vidi davanti alla porta, tirare il rigore e segnare. Non potevo sentirmi più realizzato di quel momento, manco avessi scoperto un nuovo continente.

“E invece no.” Usai le sue stesse parole e la vidi sgranare gli occhi. Tiro e goal! Due a zero per Harry Potter, lo sfigato.

Ma cosa dici? Io ti ho aggredito e ho insinuato che tu non fossi abbastanza uomo!

“Veramente hai detto che sono gay, ricordo le tue parole come se fosse stato ieri.”

Harry Potter dribbla con successo l’ultimo avversario, si avvicina alla porta e tira! Che sinistro, gente!

“Non volevo, scusa.”

“E perché?” domandai infido.

“Be’, so che mi sbagliavo… e poi, hai detto di amarmi!”

Ecco, il punto su cui volevo che arrivasse per tirare il mio calcio di rigore.

“Invece tu sei stata capace di andare oltre e solo grazie a te che ho capito la mia vera natura.”

“E quale sarebbe?” mi chiese con le mani che le tremavano.

“Hermione, io sono gay.”

“No!”

“Scusa?” Sbattei le ciglia, fingendo di essere offeso.

“Non è vero che lo sei!”

“Che sono cosa?”

“E dai… lo sai.”

“Voglio sentirlo dalle tue labbra.”

“Tu non sei gay, non puoi esserlo… No, dimmi che lo stai dicendo solo per vendicarti.”

Gente, cosa credete sia successo dopo?

Le ipotesi sono come sempre due: la prima è che io abbia ammesso lo scherzo e insieme ci abbiamo riso su e siamo tornati a essere amici come prima, oppure che io abbia continuato a fingere, finendo per farla allontanare da me ancora di più. Ovviamente, scelsi la seconda opzione anche sapendo che avrei passato le settimane successive a riguardare vecchie foto e a tirare su con il naso per la malinconia. Già mi vedo seduto sul divano con il mio plaid preferito… forse, non ha tutti i torti a ritenermi poco macho!

“Hermione, mi dispiace, ma credo che tu ci abbia visto giusto. Non so come dirtelo, ma credo di aver capito finalmente cosa voglio: una vita tranquilla, niente più missioni, ma solo casi semplici in modo da tornare presto a casa e gustarmi il mio tè.

“Oh.”

Monosillabo, e quando mai Hermione Granger si limitava a quelli?

“Io mi sento nuovo, sono eccitato perché non so cosa mi aspetta!” Solo dall’espressione della sua faccia, capii di aver centrato ancora una volta la porta. Era sconvolta, ma anche abbattuta.

“No.”

“Cosa?”

Fu allora che successe. Diamine, neanche nei cartoni animati i protagonisti riuscivano a segnare cinque goal di seguito e passare in vantaggio in così pochi secondi!

“Io non voglio.”

“E perché mai?”

“Perché ho passato dei mesi terribili e perché sono una perfetta idiota. Con la lettera maiuscola, Harry! Insomma, tu mi dici di amarmi e io ti rido quasi in faccia e ti spingo tra le braccia di Malfoy… capisci? Tu mi ami e mi baci e cavolo… quel bacio è stato fenomenale, oltre che dannatamente etero, ma io continuo a negare ogni cosa perché tu… perché tu sei Harry e la nostra amicizia supera di gran lunga l’amore. Tu non sei come Ron, sei diverso, tu mi capisci, mi ascolti… e io invece no, non l’ho mai fatto! E poi, mi tagli fuori dalla tua vita e mi sembra di essere dentro un incubo. Un attimo prima c’eri e in quello dopo tu non mi parli nemmeno e allora ho capito una cosa.”

“Cosa?” chiedo, completamente inibito dalla sua valanga di parole.

“Non posso vivere senza di te. Non senza il mio migliore amico, ma senza di te. Io voglio svegliarmi la mattina al tuo fianco e magari farti passare la notte in bianco per i miei calci, voglio guardare stupidi film d’amore e piangere per quei finali banali e scontati perché so che tu non mi giudicherai, voglio passare le domeniche pomeriggio accovacciata sul tuo divano mentre litighiamo su dove andare, voglio…

“Cosa?” ripeto ancora e perdonate la mia poca originalità.

“Baciami e dimmi che mi ami ancora.”

A quel punto cosa potevo fare se non ammettere di aver perso e alzare la bandierina bianca?

“A me non piace Malfoy.” dissi, invece.

“E chi ti piace?”

“Denise è un nome troppo particolare, vero? Harry e Denise non vanno bene insieme. Stonano, ecco. ” Mi toccai il mento pensieroso, sotto il suo sguardo infuocato.

“Quale ti piace?”

Le mie labbra toccarono le sue gentili, quasi timorose, e quel bacio innocente divenne subito travolgente e... cavolo, non credevo di avere tutta questa frenesia e passione, non dopo aver fatto il mio outing quello stesso giorno!

“Il tuo, Hermione. Il tuo.”

 

 

NdA: Le prime pagine di questa storia giacevano abbandonate nella mia cartellina del pc, finché mi sono decisa a migliorarla e a terminarla. Mi sono divertita tantissimo e alla fine non ci stavo più sulla pelle perché volevo pubblicarla subito. A tal proposito ringrazio il mio lovetto Lights che è passata da “No, il banner non è urgente, fai con calma” a “Ho finito, voglio il banner!!!” e il tutto in mezza giornata.

Altra personcina da ringraziare è la mia palla pokèmon che ha sopportato le mie paturnie mentali, oltre ad avere betato la storia. Bea, tenkiu e lovvo anche a tìa!

Spero che la mia storia vi abbia divertito almeno un po’. Alla prossima, gente!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: roxy_xyz