L'estate più calda che si sia mai vista da anni. L'angolo più illuminato e rovente di una casa vuota per le vacanze.
E indovinate dove è stato lasciato quel barattolo.
Il tappo non è stato totalmente avvitato, forse per fretta, forse per dimenticanza, dei sottili varchi tra latta e vetro lasciano passare aria bollente, mentre il contenuto riluce, dorato e calmo. Per quanto le ultime tre cucchiaiate di miele rimaste possano non esserlo.
In ogni caso, l'eccessivo calore e le sostanze organiche non vanno molto d'accordo. Ed ecco che, col passare delle giornate, un magico, sensazionale arcobaleno di batteri dà del suo meglio nel reinventare le sfumature di quella monotonia ambrata. È una festa, una esplosione di vita, un carnevale di cellule, colori e puzza, complice del ricambio d'aria.
Il baccano della festa attira altri esseri, mosche moscerini zanzare, si, anche le zanzare, ma è un party riservato, vietato l'accesso agli insetti troppo grossi, rovinano la festa, dopotutto, guarda, stanno scappando, se ne rende conto, la muffa, è lì dentro da così tanto tempo che mi stupisco del fatto che non abbia ancora acceso la televisione, come mai se ne vanno?
e perchè ci muoviamo?
Dov'è la luce?
Si apre il tappo.
Cos'è questo rumore?
Freddo, liquido
molto freddo
molto liquido
È finito anche il rumore.

-Chiara, cos'è questa puzza? È rimasto aperto qualche barattolo?- la mamma controlla sopra il frigorifero, pensava, sperava di aver chiuso bene le persiane, il vento doveva averle riaperte, peccato per il miele, guarda lì che schifo, che muffa, menomale che tanto era quasi finito, -Chiara, lavi il barattolo qui? Ci penso io ai bagagli.-