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Autore: smileonmyface    05/06/2013    10 recensioni
-No, adesso parlo io. Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista. Ma non pensavo tu ricambiassi, pensavo mi considerassi solo come un fratello. Ecco perché anche io ti presentavo agli altri come sorella. Ma non sei mai stata solo una sorella, sei stata molto, molto di più. E’ vero, sono fidanzato con Selena, mi piace, ma non la amo, e anche lei non mi ama, stiamo semplicemente bene insieme. Io ho sempre amato te! E ti amo anche ora, più che mai. Sei la ragione per cui mi sveglio la mattina e la ragione per cui vado a letto la sera. E al solo pensiero che stai per sposarti, perdo la testa. Tu devi stare con me, siamo destinati. E non dirmi cazzate del tipo ‘non voglio rovinare la nostra amicizia’ perché la nostra amicizia è sopravvissuta alla mia fama, ai tuoi fidanzati, alle mie fidanzate, ad un mucchio di cose. Io non ho intenzione di mandare tutto a puttane. Annulla il matrimonio. Ti prego. Sicuramente lui capirà, tutti capiranno. Gli unici che non lo sapevano eravamo noi due. Lascialo e stai con me.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservo il cielo limpido, nessuna nuvola lo oscura, il sole batte prepotente su ogni cosa. Nonostante sia ottobre, c’è uno strano clima, insolito, che tutti assocerebbero al caldo di fine agosto.
Gli uccelli in volo creano strambe acrobazie, mentre le foglie degli alberi sono scosse dal leggero vento che avvolge Los Angeles.
I bambini camminano lungo i marciapiedi con aria sconsolata, diretti a scuola. Ci sono quelli accompagnati dai genitori, quelli soli, quelli in compagnia di un amichetto.
La macchina si ferma bruscamente davanti alle strisce per permettere ad un bimbo e una bimba di passare. La bimba mi guarda per un istante e poi mi sorride. Faccio in tempo a ricambiare il sorriso che l’altro bambino la trascina via mettendosi a correre.
Mi scappa una risata, che soffoco subito.
La macchina riparte più veloce, svoltando più volte a destra e sinistra.
-Hai visto quei bambini?- mi chiede.
Mi volto a guardarlo, sorride. E’ come al solito, il sorriso più bello dell’intero universo. O almeno, lo è per me.
-Certo, la bimba mi ha anche sorriso!- esclamo appoggiando i piedi sul sedile e abbracciandomi le gambe.
-Ho notato. Metti giù i piedi dal sedile, mi sporchi la macchina.- mi sgrida cercando di fare una voce severa.
Fin da quando era piccolo voleva fare il duro.
Ma come può fare il duro un bimbo -e ragazzo- con gli occhi color miele, i capelli castani, un viso dolce, una risata angelica? Appunto, non può.
E si era sempre arrabbiato per questo, diceva che così non ‘lo rispettavano’.
Riguardo a questo ci avevo sempre riso sopra, facendolo arrabbiare ancora di più.
Scuoto la testa in segno di negazione, e lui mi guarda male, facendomi ridere.
-Vaffanculo Grace, sono venti fottuti anni che ti conosco e non ti ho mai messo paura!
Faccio spallucce canticchiando la canzone alla radio.
-E’ una cosa inconcepibile- continua- io sono Justin Drew Bieber e…- la canzone alla radio finisce e il tizio si mette a parlare: “Ed ecco il nuovo singolo di Justin Bieber, As Long As You Love Me!” qualche secondo dopo si sente la melodia.
Scoppio a ridere in faccia a lui, che mi guarda malissimo.
-Ma che hai oggi? Cosa hai mangiato a colazione?- commenta fissandomi.
-Il solito.
-Ah, pancakes, frullato, biscotti, latte e un muffin?
Annuisco dondolando la testa a ritmo di musica.
-Non ti capirò mai- sbuffa girando il volante.
Prendo un respiro, prima di iniziare a cantare il ritornello.
-AS LONG AS YOU LOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOVE ME, LOVE ME!- urlo indicando Justin, che si gira e mi sorride.
-DON’T STRESS, DON’T CRY, WE DONT NEED, NO WINGS TO FLY, JUST TAKE MY HAAAAAAAAND- canto a squarciagola tendendogli la mia mano a mo’ di tragedia, fingendo di piangere.
Me la afferra e ci stampa un bacio, per poi lasciarmela.
-Come ti vengono questi testi?- commento grattandomi via lo smalto rimasto sull’unghia del mignolo.
-Segreti professionali.- risponde facendomi l’occhiolino.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Il nostro rapporto, a prima vista, poteva sembrare quello fratello-sorella. Ci picchiavamo nonostante il tempo dei giochi fosse passato da un po’, litigavamo come due bimbi per la minima cosa, e io lo trattavo come se fosse stato mio fratello, e viceversa. Lui mi aveva sempre protetta, da ogni cosa che mi avrebbe potuto ferire.
Conoscevo ogni parte di lui.
Avevo studiato i suoi occhi dal primo momento che l’avevo visto. Erano più che speciali, e io, ormai, dopo venti anni sapevo riconoscere tutti, o quasi, i suoi sguardi.
Riconoscevo il ‘stai attenta’, il ‘ti ammazzo’, il ‘se lo fai ti uccido’, il ‘ti voglio bene’, il ‘ho bisogno di te’.
E questa cosa lui la odiava profondamente. Sapeva bene che lo conoscevo più di me stessa, e a volte si vergognava di guardarmi, sapendo che sapevo leggere i suoi occhi.
Ma c’era uno di quelli, uno preciso. Che non avevo mai riconosciuto, o forse mi sembrava troppo strano per essere vero. Avevo sempre schiacciato quell’idea nel fondo della mia mente, rifiutandola in ogni modo.
 
L’auto si ferma davanti all’atelier.
Scendo dalla macchina e mi avvicino all’entrata, seguita da Justin.
Mi appoggia una mano sul fianco e insieme entriamo, trovandoci nell’ingresso.
Una vecchia signora, sulla settantina ci corre incontro tutta eccitata e con un sorriso enorme stampato in volto, quasi inquietante.
-Lei è Justin Bieber, vero? E lei Grace Miller?
-Si, siamo noi.- annuisce lui porgendole la mano.
La donna ride e ci fa cenno di aspettare.
Mi volto verso di Justin e mi porto un dito alla tempia, come per dire ‘questa è matta’. Ride per poi mordersi il labbro inferiore, cercando di smettere.
Al suo posto arriva una donna decisamente più giovane, che mi sorride e si presenta.
-Piacere, sono Megan, sono la tua assistente. Tu devi essere Grace, e tu Justin..?
-Si, piacere.
-Bene, seguitemi.
Megan ci fa attraversare vari corridoi, tutti rigorosamente bianchi. Svolta più volte a destra e sinistra, non fermandosi un attimo.
-Siamo sicuri che sappia dove va?- mi sussurra Justin all’orecchio.
Finisce di parlare che la donna si blocca davanti a una delle tante porte, questa con segnato il numero ‘124’.
Anche noi ci fermiamo, osservandola piuttosto straniti.
Apre la porta e ci troviamo davanti una stanza piuttosto grande. Ai lati si trovano vari divani, e un grande specchio rivolto verso il centro della stanza. Tutto bianco, ovviamente.
Ci fa cenno di accomodarci. Justin si butta letteralmente su un divano, come se avesse camminato per chilometri senza sosta.
-Non ci faccia caso- dico a Megan, che lo guarda piuttosto sconvolta.
Sono abituata ai suoi comportamenti cretini, non mi sorprenderei se andasse dal presidente dicendogli ‘ehy fratello, come va?’. Infatti, quando l’ha fatto, non ho battuto ciglio.
E’ sempre stato un bambino e ragazzo divertentissimo, giocherellone e vivace.
A cinque anni mi aveva proposto di fare una gara di corsa da Toronto a Stratford.
A dieci anni mi aveva proposto di andare a dar fuoco alla casa della professoressa di matematica.
A quindici anni mi aveva proposto di fare bungee jumping.
A venti anni mi aveva proposto di girare il mondo in mongolfiera.
E la cosa più pazzesca è che molte volte lo seguivo nelle sue strambe idee.
L’unica cosa di cui non era sicuro era il suo talento.
Con sua madre Pattie l’avevo costretto a postare i video su youtube, e… è diventato Justin Bieber.
Ma per me era rimasto solo Justin. E per lui, ero Grace, la sua migliore amica, da sempre.
-Allora, che stile ha il matrimonio?- mi chiede Megan.
-Be’, è molto semplice, niente di stravagante. E anche il vestito, non voglio niente di troppo luccicante o eccessivo.- dico mordendomi il labbro.
-Va bene, ho capito. Quanto vuoi spendere…?
-Quanto vuole, lo pago io il vestito, può essere anche il più costoso del mondo.- si intromette Justin, guardandomi.
Alzo gli occhi al cielo, ma non posso fare a meno di sorridere.
Megan si alza, dicendo che sarebbe tornata poco dopo, lasciandoci soli.
-Il solito sbruffone- borbotto appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Voglio il meglio per te.
Mi lascia un bacio sulla fronte.
Annuisco noncurante.
Una decina di minuti dopo torna Megan, con qualche vestito in mano.
La seguo nel camerino accanto alla stanza.
Mi mostra un vestito semplice, a trapezio, senza nulla di particolare.
-Andiamo per esclusione, okay? Se non ti piace così proviamo altri modelli.
Annuisco e mi aiuta a metterlo.
Mi guardo allo specchio, storcendo il naso.
-Ti piace?- mi chiede lei.
-Non mi convince, ma voglio fargli vedere tutti gli abiti che provo.
Usciamo dal camerino.
Justin si volta a guardarmi, e subito dopo sorride.
Mi osserva mentre mi guardo allo specchio.
-Che dici?
-Non va bene, è troppo semplice. Ma sei bellissima.
Sbuffo mormorando un ‘smettila’ e torno nel camerino.
Dopo vari abiti scartati, ne provo uno splendido. Senza spalline, con qualche brillante sui fianchi, che lo fa risplendere un po’.
-A te piace?- mi chiede Megan.
Annuisco sorridente.
-Speriamo piaccia anche al tuo ragazzo.- commenta ridendo.
La guardo male.
-Cosa? Lui, lui… Non è il mio ragazzo.- sospiro.
Mi guarda sorpresa.
-Ci avrei messo la mano sul fuoco.- ammette.
-Ce lo dicono tutti…
-Be’, vi guardate come due innamorati.
Non era la prima volta che ce lo dicevano. Per la verità, era la prima cosa che saltava agli occhi, a tutti. ‘Sembrate due innamorati’ era la frase che sentivamo più spesso. E che faceva più male. Ma arrossivamo e scuotevamo la testa sorridendo amaramente.
Era vero, io lo amavo. Lo amavo con tutta me stessa. Amavo il modo in cui si prendeva cura di me, il modo in cui mi guardava, il modo in cui rideva, il modo in cui sorrideva, il modo in cui si imbarazzava.
Amavo il modo in cui si arrabbiava, amavo il modo in cui trattava le sue fans, le sue Beliebers. Amavo il modo in cui camminava, in cui guidava, amavo ogni singola parte di lui.
Avrei dato me stessa per farlo sorridere, avrei dato la mia vita per lui senza nemmeno pensarci un secondo.
Ma ero sempre stata in silenzio.
Non volevo rovinare la nostra amicizia, e non ero sicura dei suoi sentimenti. Avevo paura di rovinare tutto, e non me lo sarei mai perdonato.
Inoltre, non avevo mai avuto la certezza sui sentimenti di Justin, non avevo idea di cosa gli frullasse nella testa.
Faccio un respiro e vado da Justin, che appena mi vede spalanca la bocca e strabuzza gli occhi.
Sorride come un deficiente mentre mi guarda negli occhi. Le solite farfalle, mi frullano nello stomaco, come macigni. Sposta lo sguardo sul mio corpo, annuendo.
Si alza e si mette dietro di me, poggiando le mani sui miei fianchi.
-E’ lui.- dice appoggiando il mento sulla mia spalla.
-Già.- sussurro incapace di dire altro.
Le sue mani sui miei fianchi me li fanno bollire. Il suo viso accanto al mio mi fa totalmente impazzire. Il nostro riflesso allo specchio. Noi due, insieme, una coppia.
No.
Il cuore mi batte come poche volte prima d’ora. E’ l’amore.
E per la prima volta, realizzo. Non sposerò Justin, non passerò il resto della mia vita con lui, ma con un altro uomo.
No.
E il mio corpo, come preso da una malattia, trema. Voglio allontanarmi ma non riesco. La vista mi si appanna. Scanso Justin dal mio corpo e torno nel camerino, prima di esplodere.
Megan mi segue, ma poi mi lascia da sola, esaudendo le mie richieste.
Mi siedo su una sedia e scoppio a piangere, sovrastata dai sentimenti. Il mio corpo trema, mentre le lacrime scendono come un fiume in piena. Non ce la faccio più, ho resistito tutta la vita a questo impulso, dovevo resistere anche adesso, ma è più forte di me.
Justin entra nella stanza sconvolto, e vedendomi, si inginocchia davanti a me, scostando i capelli dal mio viso.
Alla vista dei suoi occhi così vicini dai miei, eppure così dannatamente lontani, li chiudo. Non volendo accettare una realtà e non essendo abbastanza forte e coraggiosa dal provare a cambiarla.
Justin prova ad abbracciarmi, ma mi scanso da lui.
-Ehy, cosa c’è? Cosa ho fatto?- mi chiede sussurrando, mortificato.
Non riesco nemmeno a guardarlo. Ha sicuramente gli occhi dolci, di quel miele inconfondibile in cui mi perdevo ogni volta. Quegli occhi che si addolcivano quando stava con me, e mi vedeva star male.
-Io non mi muovo di qui finchè non mi dici cosa hai.- commenta accarezzandomi capelli.
-Sto bene.- cerco di dire.
E’ un controsenso, perché non ho mai pianto come adesso.
-E’ ovvio che non stai bene. Non ti fidi di me? Non vuoi dirmi cos’è successo?
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi, lucidi. No, ti prego, non piangere, mi uccidi così.
-Justin, io… Non mi posso sposare. Non mi voglio sposare.
-Perché?-mi guarda confuso.
-Non lo amo. Sì, li voglio bene, ma non lo amo. Amo qualcun altro.- sospiro, sorridendo amaramente.
-E perché stai con lui se ami qualcun altro? E chi sarebbe?- mi stringe le mani incitandomi a parlare.
Lo guardo mordendomi il labbro. Non ci riesco, non posso. Sposto lo sguardo dai suoi occhi, posandolo sulla parete dietro di lui.
-Guardami. Di chi sei innamorata?
Mi prende il mento e sposta il mio viso a poca distanza dal suo.
Penso di morire, siamo troppo vicini. I suoi occhi catturano i miei, che si riempono ancora di lacrime.
-Davvero non capisci, Justin? Davvero?- sussurro distrutta.
E poi, qualcosa cambia nel suo sguardo.
Non è più quello apprensivo, dolce, da fratello. E’ quello indecifrabile, che in tanti anni di amicizia non ero riuscita a comprendere.
E si avvicina, si avvicina, sempre di più, posando una mano sulla mia guancia, e con l’altra stringendo la mia mano.
 Si avvicina, e il mio respiro si spezza.
Si avvicina, e chiudo gli occhi.
Lo sento avvicinarsi, sento il suo respiro sul mio.
E finalmente, dopo tanto tempo, sento le sue labbra sulle mie. Dopo una vita.
La sua lingua picchietta sulle mie labbra, e io sorridendo, schiudo la bocca. La nostre lingue si rincorrono, si inseguono, come facevamo noi da bambini. Mi passa tutto il tempo passato insieme davanti agli occhi, come in un film.
La sua mano accarezza la mia guancia, provocandomi piccoli brividi.
Si stacca lentamente, e sorride, come non aveva mai fatto prima.
Gli sorrido, ma poi mi ricordo cos’abbiamo fatto. Non va bene, no.
-No Justin… non va bene, non possiamo…- scuoto la testa, cercando di dimenticare, inutilmente. Questo momento resterà impresso nella mia mente per sempre.
-Perché?
-Rovineremo tutto, la nostra amicizia. E poi io sono fidanzata, e tu pure. No, basta, dimentichiamo tutto.
Si alza di scatto e si volta, mostrandomi la schiena.
Si gira improvvisamente, e mi guarda negli occhi. Sta piangendo.
-No Grace! Non puoi farmi questo, cazzo!
-Justin…- cerco di calmarlo, non l’avevo mai visto così.
-No, adesso parlo io. Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista. Ma non pensavo tu ricambiassi, pensavo mi considerassi solo come un fratello. Ecco perché anche io ti presentavo agli altri come sorella. Ma non sei mai stata solo una sorella, sei stata molto, molto di più. E’ vero, sono fidanzato con Selena, mi piace, ma non la amo, e anche lei non mi ama, stiamo semplicemente bene insieme. Io ho sempre amato te! E ti amo anche ora, più che mai. Sei la ragione per cui mi sveglio la mattina e la ragione per cui vado a letto la sera. E al solo pensiero che stai per sposarti, perdo la testa. Tu devi stare con me, siamo destinati. E non dirmi cazzate del tipo ‘non voglio rovinare la nostra amicizia’ perché la nostra amicizia è sopravvissuta alla mia fama, ai tuoi fidanzati, alle mie fidanzate, ad un mucchio di cose. Io non ho intenzione di mandare tutto a puttane, qualunque cosa succeda. E nemmeno te immagino, no?- scuoto la testa.- Appunto. Io ho provato in ogni modo a farti capire che ti amo, ma tu sembri cieca. Almeno penso di aver fatto bene a baciarti.-accenna un sorriso.
Alle sue parole le lacrime continuo a scendere, sempre più veloci. Lacrime che lui asciuga, col pollice, delicatamente, come se avesse paura di romperle.
Sono senza parole. Lui mi ama. Come ho fatto ad essere così stupida da non accorgermene?
-Anche io ti ho sempre amato, Justin. Ma mi sembrava impossibile che tu potessi ricambiare, che ti potessi innamorare di… me? Voglio dire, hai miliardi di ragazze ai tuoi piedi.
-Ma tu mi conosci meglio di chiunque altro.
-Perché sei stato con Caitlin, in prima superiore?
-Per… farti ingelosire. Almeno ha funzionato?
-Certo che ha funzionato.- dico ridendo.
-E Chaz? Perché ti eri messa col mio migliore amico?
-Stesso motivo.
Scoppia a ridere.
-Dopo lo chiamo, quel bastardo.
Accenno un sorriso.
-Justin, io ho paura, non voglio rovinare tutto.- mormoro portandomi le mani al viso, coprendolo.
-Non rovineremo tutto! Litigheremo, ovvio. Ma sono sicuro che non ci separeremo mai.- mi prende le mani e le stringe.
-Non si va avanti con le convinzioni.
-Vuoi i fatti? Farò qualunque cosa.
-Sto per sposarmi…
-Annulla tutto. Ti prego. Sicuramente lui capirà, tutti capiranno. Gli unici che non lo sapevano eravamo noi due. Lascialo e stai con me.
-Tu lascerai Selena?
-Lei ti adora, tifa la nostra coppia da un sacco, e mi dava dei consigli. Siamo solo buoni amici e non se la prenderà.
-Il tuo manager?
-Scooter ha capito tutto dalla prima volta che ci ha visti.
-Le tue fans?
-Se mi amano davvero capiranno. E poi sono poche le persone che non ti adorano.
-Io…
Sto tremando. Sta succedendo davvero tutto questo?
-Ti prego, proviamo.
Lo guardo negli occhi, mentre mi implora, silenziosamente.
-Va bene.
 
 
 
 
Suona la sveglia.
La spengo subito, sono sveglia da molto. Fisso il soffitto, sdraiata sul letto, pensando, pensando ai cambiamenti che sono avvenuti nella mia vita in poco tempo. Un mese fa Justin ed io ci siamo messi insieme. ‘Finalmente’ è la parola che hanno detto tutti(o quasi) quando l’abbiamo annunciato. Selena è stata la prima a farci le congratulazioni. Le fans di Justin hanno capito, sono fantastiche. Justin mi ha fatto leggere i loro messaggi su twitter, e mi sono messa a piangere di gioia. Justin mi aveva scattato una foto e l’aveva pubblicata su instagram scrivendo ‘la mia piccola è felice di essere stata accettata nella nostra famiglia, Beliebers. Grazie’. Successivamente l’avevo picchiato lasciandogli un livido sul braccio.
Siamo andati a vivere insieme. O meglio, io mi sono trasferita a casa sua, è tutto perfetto.
Mi sento felice, come mai prima. Mi sento completa con lui, è la mia anima gemella.
Sento un rumore al piano di sotto, e scendo dal letto incuriosita e sospettosa. Justin a quest’ora dovrebbe essere in studio a lavorare al suo nuovo disco. Scendo le scale silenziosamente. Mi guardo intorno non trovando niente di strano, è tutto normale.
Ad un certo punto mi accorgo che sull’appendiabiti c’è appeso un vestito bianco. Mi avvicino per poi accorgermi che è il vestito da sposa che avevo provato quel giorno all’atelier con Justin, ma che poi non avevo comprato perché avevo annullato le nozze.
Sorriso toccandolo incredula. Che ci fa qui?
Sento una presenza dietro di me, e prima che io possa girarmi, le sue braccia mi avvolgono da dietro. Il cuore comincia a battere all’impazzata, mentre le sue labbra mi lasciano una scia di baci lungo il collo, fino ad arrivare al mio orecchio, al quale sussurra ‘mi vuoi sposare?’.







Ayeeeee.
spero che la mia os vi sia piaciuta, ci lavoro da circa due mesi ahahah.
Mi è venuta l'idea guardando 'abito da sposa cercasi' su real time lol, ed è
uscita fuori questa cosa qua. 
sicuramente avrete notato che ho sottolineato qualche frase lungo il testo.
Volevo solo evidenziare le frasi più importanti e significative lol.
Se ci sono errori scusatemi, l'ho letta circa 3853486534 volte e e dopo un po' non li noto più lol.
Be', vorrei che lasciaste una recensione, se vi va, vorrei tanto sapere che ne pensate.
Ci tengo molto, grazie.
Un abbraccio.
Aurora.


@drewsbeautiful on twittah.
  
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