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Autore: thedragontosaphira    05/06/2013    12 recensioni
" I figli sono come aquiloni.. Gli insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo; gli insegnarai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno; gli insegnaerai a vivere ma non vivranno la tua vita. Ma in ogni volo, ogni sogno e in ogni vita rimarrà per sempre l'impronta dell'insegnamento ricevuto "
(Madre Teresa di Calcutta )
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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One shot           Happy Birthday daddy

" I figli sono come aquiloni.. Gli insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo; gli insegnarai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno; gli insegnaerai a vivere ma non vivranno la tua vita. Ma in ogni volo, ogni sogno e in ogni vita rimarrà per sempre l'impronta dell'insegnamento ricevuto "
(Madre Teresa di Calcutta )

















Essere padre, è qualcosa che colma quello spazio vuoto che si crea quando ami qualcuno, tanto che non puoi farne a meno.

E' il cerchio che si chiude.

E' l'aria, il sole, la notte la terra che ti circonda.

Essere padre non è un qualcosa che nasce con te, non lo puoi imparare studiandolo sui libri, è uno dei mestieri più difficili, lo apprendi giorno per giorno, commettendo errori e tagliando traguardi.

Padri non si nasce, lo si diventa.

E' una sfida quotidiana, non sai mai cosa ti aspetta, specie dietro alle domande che ti vengono poste.

Occhi  innocenti e ricchi di aspettative ti fissano, pendono dalle tue labbra, attendono risposte esaustive, ma soprattutto comprensibili.

Domande che a volte sono imbarazzanti, altre divertenti.

Ed io spero di non deluderti.

Del mio di padre ho ricordi bizzarri, mi amava certo, ma a modo suo.

Mi parlava di regole, mi insegnava dogmi, i suoi più che consigli erano imposizioni. Io dovevo essere la perfezione, non dovevo commettere errori, non erano tollerati.

Ma l'ho deluso, lo so, me lo dice tutti i giorni con gli occhi, perché sono anni che non mi parla più.

Muto, disapprova le mie decisioni.

In primis l'amore per tua madre.

A me non importa, io sono fiero di ciò che sono diventato grazie a lei.

Ma è mio padre, lo amo e lo rispetto. Questo però non significa che voglio essere come lui, io ho fatto le mie scelte al bivio della vita, ho intrapreso un cammino che non mi credevo capace di affrontare.

Ed ora sono qui, a chiedermi se sarò un buon padre, se sarò capace di prenderti per mano e condurti attraverso le vie del mondo.

Se sarò in grado di asciugare le tue lacrime quando sarà il momento, se sarò l'uomo che ti forgerà attraverso l'amore, che io ho scoperto con tua madre, e che credevo di non poter provare.

Dirai che sono dubbi legittimi, ma comunque mi lasciano confuso e soprattutto spaventato.

Chi non ha ricevuto è in grado di saper dare? Secondo tua madre si...

Perché l'amore è una cosa che sboccia dal cuore, ti sale dall'animo e si espande nella mente.

Come un fuoco si alimenta dentro di te in una fiamma senza fine.

Ti senti appagato, sazio, pieno di esso,  anche se poi non ne hai mai a sufficienza.

In questa saletta asettica attendo teso che qualcuno mi dica che sono diventato padre.

Ti attendo con ansia, quasi tu fossi la risposta alle mie preghiere, una specie di sfida, dimostrare, e non solo a me stesso, che sono cambiato, che sono un uomo diverso.

L'uomo che ti sarà accanto, che ti consiglierà ma senza imporsi, l'uomo che farà di te un uomo.. Che buffo gioco di parole. Un sorriso mi sfiora le labbra a questo pensiero divertito, che smorza la tensione di quest’attesa infinita.

Il tempo passa e, guardando l'orologio da taschino, una strana ansia mi pervade.

In questi anni ho avuto modo di osservare gli altri padri, come Potter, Weasley e chiunque avesse qualcosa di cui far tesoro.

Ho messo a confronto tutti, soppesando ogni più piccolo dettaglio, e poi mi sono reso conto che avevano tutti un comune denominatore, l'amore incondizionato, quello che solo verso un figlio si può provare.

Mi chiedo se saprai perdonare i miei errori, perché sono quelli che come fantasmi ti penderanno sul capo, come la spada di Damocle.

Troppi orrori, nel mio passato, troppo odio ,ed io ancora oggi faccio fatica  a venire a patti con me stesso per essi, ma la tua splendida madre mi mormora sempre che perdonare se stessi è il primo passo per la rinascita.

A volte credo che il suo essere grifondoro mi abbia contagiato, regalandomi quel coraggio che mi mancava.

Non ti sto confidando questi pensieri perché voglio che tu mi assomigli, no, sarebbe contro natura ed io non sono mio padre.

Ogni persona è a se, con pregi e difetti.

Tu sei diverso, speciale, ed avrai la tua personalità, ma non posso fare a meno di sperare che acquisirai i lati migliori di me e di tua madre.

Coraggio, furbizia ed intelletto, con queste premesse potrai conquistare il mondo, in fondo sei un Malfoy-Granger, il meglio sulla piazza.

Ah figliolo, se ti potessi dire quanti mi invidiano la donna che è al mio fianco, saresti sbalordito, in primis tutti quelli che la disprezzavano, compreso me.

Già, ma allora ero solo uno sciocco e borioso ragazzino, ora sono un uomo. Quante cose sono cambiate nella mia vita, un passo dopo l’altro fino ad oggi, fino a te…

Sorrido come un ebete, chi mi vedrà penserà che sono impazzito, ma per un attimo mi sono visto con te sul campo da quiddicth a sfidare i tuoi pseudo zii e cugini, già, cose che fanno un padre ed un figlio, cose da maschi.

Scuoto il capo, questo silenzio mi sta uccidendo, solo il ronzare delle luci.

Quante ore sono passate?

Non lo so, ma quando attendi qualcosa di importante sono sempre troppe.

Inesorabilmente lente...

Quasi provassero piacere a far si che il tarlo che ti rode, consumi il suo pasto con minuziosa dovizia.

Tiro fuori il pacchetto di sigarette, ne estraggo lento  una e la porto alle labbra, so che dovrei smettere, non sai quante prediche mi fa  tua mamma, ma ora sono nervoso e questa attesa snervante mi sta uccidendo, quindi la accendo socchiudendo gli occhi.

Soffio volute di fumo fuori dalla finestra, e guardo il cielo stellato.

Lì ci sono anche io e presto anche tu, noi siamo costellazioni.

Brilliamo affermandoci sul mondo che ci circonda.

E' quasi mezzanotte, pochi minuti e sarà il mio compleanno e tu sarai il regalo più bello, quello di inestimabile valore.

Mi sono preparato per mesi a questo incontro, ho preparato mille discorsi nella mia mente, alcuni sciocchi altri profondi, ma ora non me ne sovviene nessuno.

Poi un cigolio, lento mi giro, getto il mozzicone della sigaretta, il cuore mi pulsa così forte che ho paura che esca dal petto.

Vedo un sorriso nella donna che mi viene incontro e mi fa cenno di seguirla. Tutto è andato bene, non ha parlato, ma il sollievo mi pervade.

Ho la gola chiusa dall'emozione,  la seguo, il mio passo è incerto, ora mi sono svestito della sicurezza che fino a pochi minuti fa sembrava ammantarmi,

Ho paura e mi pongo solo domande.

E' sano? Gli piacerò? Mi amerà? Saprò essere un padre migliore del mio?

Entro nella stanza intimidito, e tua madre è lì, ti stringe mentre ti guarda con gli occhi dell'amore.  Ora sono geloso, prima lei guardava solo me così, ora ho un rivale, ma posso tollerarlo, in fondo sei parte di me.

Devo farmene una ragione, anche se so che lei si saprà suddividere, ha amore per due.

Alza quegli occhi che io tanto amo, in cui mi perdo ogni volta, occhi color d'ambra, caldi e che sanno accendermi fin nel profondo.

Sono un uomo felice appagato, ora mi chiama con lo sguardo, mi avvicino e ti porge a me.

Ho paura di toccarti, sei così piccino anche se morbido e caldo, profumi di vita.

Ti guardo, come a volermi sfamare.

Tu sei me, ed io sono te.

Ti contemplo senza aver il coraggio di dire una sola parola, ho resettato tutto, nella mia mente il vuoto assoluto.

Ho buttato all'ortiche ogni frase che mi ero preparato.

Ho la bocca secca per l'emozione e, senza rendermene conto, una perla salata scivola lungo la mia gota.

E' pura gioia, ed adesso me ne rendo conto, le lacrime non scendono solo quando il dolore ti strangola, ma anche quando la felicità ti pervade.

Quella vera, quella che ti nutre, quella che ti dice che sei vivo e godi di questo privilegio.

Sei bello, la perfezione non potevi che essere tu.

Sento il mio orgoglio gonfiarsi, mi ergo tronfio come tutti i padri, voglio urlare a tutti che è nato mio figlio, sangue del mio sangue, carne della mia carne, che lui sarà migliore di me, e farà grandi cose.

Mi chino su tua madre, le sfioro le labbra, le parole mi muoiono su di esse.

Dire grazie mi sembra scontato e sussurro con voce emozionata

- Vi amo più della mia stessa vita. -

Lei mi sorride, allunga una mano e mi carezza la gota, lì  dove ancora si vede il solco umido della lacrima che l'ha bagnata.

Poi mi mormora

-  Io di più. Ecco i miei uomini. Ora mi sento appagata, non potrei desiderare di più. -

Mi sdraio accanto a lei, con te che riposi sereno tra noi.

E' stanca ma felice, glielo leggo in viso, però prima di assopirsi riprende

- Buon compleanno amore mio! -

L'avvolgo nel mio abbraccio, spero rassicurante.

Il mio cammino è stato lento e non sempre in discesa, sono diventato uomo,  poi marito ed ora sono padre, come lo sarai tu un giorno.

Ora mi riempio gli occhi di te, di lei, di voi.

Perché solo ora posso dire di essere completo.

 

" Un cuore di padre è il capolavoro della natura "

Abbé Prévost

 
   
 
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