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Autore: Sinfony    22/12/2007    5 recensioni
Ammettiamo una decina d'anni, ammettiamo una fuga a due, ammettiamo due ragazzini pestiferi....cosa otteniamo? Hsm-Seconda Generazione!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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HSM-Seconda Generazione-
High School Musical -Seconda Generazione-

è tutta una questione di genetica

Piove ad Alboreque, forte e senza posa. Da giorni anche il cielo sembra celebrare la fine dell'estate. Sotto l'acqua sfreccia veloce fra le tante automobili un piccolo maggiolino rosso che rapido attraversa le strade con naturalezza, come se conoscesse a memoria ogni angolo, ogni vicolo, ogni scorciatoia della cittadella, in effetti i suoi passeggeri osservano il paesaggio con occhi umidi e nostalgici era da tanto tempo che non vedevano quei luoghi e ora qualunque  locale, qualsiasi marciapiede, ciascun albero o cespuglio, li riporta a tanti anni prima, quando se ne erano andati, scappati, a dire la verità, fuggiti da una  realtà troppo brutta per riuscire a viverla, dopotutto, avevano pensato,è molto più facile cancellare un paio di persone dai propri ricordi, che continuare a  vederle e a star male per loro, ma non sempre tutto appare come sembra, a volte ci sono delle "conseguenze" decisamente inaspettate, che sconvolgono ogni  progetto, se poi a queste "Conseguenze" bisogna dare un nome e comprare loro abitini rosa e dopo vederle crescere e diventare belle e con grandi occhioni  azzurri, è allora la situazione si fa' ancora più complicata
"Non dovevamo tornare..." sussurra, anche se ben udibile, un giovane dai ricci prominenti che incorniciano un volto, morbido e magro, leggermente incrinato in una smorfia accigliata la quale accentua ancor di più il suo fascino
"No Chad, il fatto è che non dovevamo proprio partire!" Ribatte una fanciulla dal viso rotondo, illuminato da dolci occhi da cerbiatta color miele e lunghi  capelli scuri che ornano teneramente un corpo minuto e latino americano
"Gabry se non ricordo male non avevamo altra scelta"
"Sì ma...dopo almeno io sarei dovuta tornare!"
"Ovviamente e ti presentavi così " commenta ironico il morettino svoltando a destra con forza. Gabriella non sa rispondere e rimane in silenzio a rimuginare come aveva fatto tante volte su cosa sarebbe successo se non se non si fosse dileguata nel nulla con l'unico che poteva capirla...
"Siamo arrivati?"
Gabriella si volta e sorride alla ragazzina stesa sul sedile posteriore, porta i capelli chiari e lisci, sciolti appena sopra le spalle, gli occhi gonfi di sonno non nascondono quell'azzurro limpido e puro che li caratterizza, che non le permette di dimenticare
"Sì Joy, questa è la nostra Alboreque" risponde sorridendo con occhi brillanti, poi si volta e si rivolge al giovane autista seduto al suo fianco "Dovevamo tornare, non potevamo negarle la East High" 
Sul viso scuro e dolce di Chad compare un piccolo sorriso obliquo, ha ragione lei, quella ragazzina ha il diritto di conoscere le sue origini

1 Settembre

Finalmente le nuvole si sono dissipate lasciando intravedere piccoli raggi di sole che accarezzano amorevolmente le pareti di una piccola villetta nel centro di Alboreque, nella modesta dimora sembra essere ancora notte fonda e non si ode nessun suono se non il lieve respiro ritmico di alcune persone addormentate.
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH" All'improvviso però la quiete ottavata dell'abitazione viene sconvolta da un urlo isterico e confuso, in una stanza semi buia una giovanissima donna dalla pelle color ebano tiene le mani fra i lunghi capelli riccioli, agitandosi a destra e a manca alla disperata ricerca di qualcosa che solo lei conosce, gli occhi grandi e dorati  guizzano veloci esplorando ogni angolo della stanza
"Troy!!!!!!!!" Strilla di nuovo la giovane spalancando alcune porte con ansia e premura morbosa, percorre un piccolo corridoio e raggiunge la sala da pranzo iniziando ad aprire scaffali e cassetti cercando si mettere in tavola una qualche specie di colazione "Troy!!!!!!!!!!!" chiama ancora prima di voltarsi e ritrovarsi di fronte ad un giovanotto che si tiene a malapena in piedi, evidentemente ancora nel mondo dei sogni
"Buongiorno anche a te Taylor..." Sbadiglia sedendosi al tavolo malamente apparecchiato ed iniziando ad imburrare un pezzo di pane
"Non c'è tempo!" lo rimbrotta facendolo alzare e cacciandolo fuori dalla stanza "Sveglia Cor dai, muoviti, è il suo primo giorno di scuola!" prosegue afferrando alcuni indumenti e chiudendosi in bagno
Troy non è in grado nemmeno di riflettere su una risposta e si limita ad avviarsi verso una camera in fondo alle scale sapendo di avere ben poche possibilità di riuscita, apre di malavoglia la porta castana ed entra piano, le pareti, dipinte rigorosamente bianche e rosse sono decorata con poster e locandine, a destra è stato aggiunto di un piccolo canestro anch'esso rosso e bianco, a terra sono sparsi indumenti di ogni genere, cd e libri, su una seggiola, coperto con un telo fiammante è immobile un pallone da basket in perfette condizioni, pulito e lucidato, seppur pieno di ammaccature per l'uso spropositato, Troy  sospira "Cor...forza...." mormora avvicinandosi ad una matassa di coperte e vestiti che dovrebbe assomigliare ad un letto, scuote la montagna di lenzuola che poco a poco prende vita e inizia a muoversi 
"Che vuoi?" biascica il letto-vivente
"Mi è stato ordinato di farti alzare"
Per tutta risposta i letto-vivente smette di muoversi e torna nel suo torpore abituale, Troy sospira, tanto lo sa che finisce sempre così "Taylor!!"
Dopo qualche istante la morettina si materializza sulla soglia e prende le redini della situazione, scaccia Troy, che finalmente si rifugia in un'abbondante colazione e si siede sul ciglio del letto-vivente "Cor...tesoro..." mormora piano accarezzando le trapunte dolcemente, in un attimo ha perso la costretta espressione nervosa e sfrenata per assumere la natuarale dolcezza "Alzati...oggi inizi a giocare da wildcat! E studiare la chimica...." il letto-vivente si sposta e improvvisamente scaraventa a terra la sua corazza di stoffa e mette alla luce il suo aspetto umano,  un massa di capelli riccissimi spunta dal nulla, seguita da un volto giovanissimo e addolcito da grandi occhi color nocciola e un corpo, slanciato e modellato duramente da ore e ore di allenamenti a canestro, appare sul materasso
"Wildact...finalmente!" mormora con la voce ancora impiastricciata dal sonno 
"Sì ma solo se arriverai in tempo!" aggiunge Taylor alzandosi rapidamente e uscendo dalla stanza per lasciare al ragazzo il tempo di prepararsi per la giornata "Ti aspettiamo di là, sperando che Troy non abbia già mangiato tutto!" prosegue sorridendogli e socchiudendo la porta
Il ragazzo sorride fra sè e sè, questo giorno lo aspetta da quando ha preso la prima lezione di pallacanestro, da quando gli hanno raccontato le avventurose vicende dei magnifici Wildcats, quella squadra che era stata invincibile per anni, certo ora era un non nulla ma con lui sarebbe stata tutta un'altra cosa, "Il Basket ce l'hai nel sangue Corbin" è solita ripetergli Taylor quando lo guarda giocare.
Sì, pensa il ragazzo scendendo dal letto ed accarezzando il pallone al suo fianco, è tutta una questione di genetica.

Lo so che sto scrivendo anche un'altra ff  ma promketto che terminerò presto entrambe!
Commentate, che ne pensate? Chi saranno Cor e Joy?
Sinfony!
  
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