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Autore: Book boy    05/06/2013    2 recensioni
Io. Loro. unico obbiettivo: sopravvivere.
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Corro, corro più veloce che posso dirigendomi verso la recinzione. Dietro di me mi stanno inseguendo famelici ed inarrestabili. Mi volto ed esplodo alcuni colpi con la pistola che impugno saldamente mentre corro sempre più forte. Scavalco il cancello e mi getto dall’altra parte percorrendo la via che conduce alla piazza.  Mi volto verso il negozio di alimentari e vedo che al suo interno pullulano svariate di quelle bestie fameliche. Punto l’arma verso di loro e inizio a premere il grilletto ripetutamente uccidendo e uccidendo ancora. Mi rendo conto solo in quel momento di essere cambiato, di essere cambiato veramente. Ormai non provo più alcuna commozione per quelle povere bestie che fino a pochi mesi prima erano esseri umani come me. Non ho più rimorso ad uccidere. Un volta liberato il negozio vi entro e, chiudendomi la porta alle spalle, inizio a girare fra gli scaffali in cerca di cibo che possa mangiare senza dover essere cucinato. Prendo alcune barrette energetiche e le getto nello zaino che porto in spalla, poi faccio dietrofront ma mi accorgo con sorpresa che fuori dal negozio si stanno affollando parecchi mostri. Cerco un’ altra via di fuga. Vedo una finestra, ma è bloccata da delle inferiate. Gli zombie sfondano le vetrine e iniziano a precipitarsi all’interno del negozio. Mi precipito nell’ufficio sul retro e chiudo la porta a chiave. Mi guardo intorno, confuso. Cerco un modo di uscire, di scappare. Entro nel bagno e noto con piacere che vi è una finestra senza inferriate che sbuca in un vicolo secondario dove non intravedo nessuno di “loro”. Mi isso sul lavandino e con la forza delle braccia esco fuori a fatica dalla stretta finestrella. Salto fuori e cado in piedi. Giro lo sguardo a sinistra: libero. A destra: libero. Corro verso la parte opposta dalla piazza, verso l’ospedale. Me la sono vista brutta, ma ce l’ho fatta.
Arrivo di corsa e con il fiatone al centro medico, dove trovo altro zombie. Merda! Mi guardo intorno, vedo un’ auto della polizia. Proprio ciò che ci voleva. Spacco il finestrino con un mattone che trovo lì vicino e apro la portiera. Mi guardo intorno: Si avvicinano. Salgo a bordo e inizio a cercare delle munizioni. Ad un tratto però sento due mani poderose che mi prendono le spalle e mi tirano a sé. Mi volto fulmineo e con un destro spezzo la mandibola al mio assalitore, poi con un calcio al’anca gli spezzo in due parti il femore e la belva cade a terra in un brandello di carne. Cerco ancora più in fretta. Cazzo, dove diamine siete?! Come un miracolo trovo le chiavi della macchina. E’ il mio giorno fortunato. Inserisco le chiavi, metto in moto e, dopo aver chiuso la portiera, parto. Non mi ricordo l’ultima volta che ho guidato un auto, probabilmente sono mesi che non lo faccio. Guido per vari chilometri. Cazzo ovunque ci sono migliaia di cadaveri, carne in putrefazione. Una massa di morti viventi si ammassa in mezzo alla strada. Inchiodo premendo il freno con tutta la forza che ho. Faccio retromarcia fino ad una via laterale e la imbocco. Devo passare quell’intoppo ma non voglio rischiare di danneggiare l’auto tirando sotto quei maledetti. Sono di nuovo su una via principale quando un altro intoppo mi blocca il passaggio. Altri bastardi. Mi viene un’idea. Tento una pazzia. Scendo dalla macchina, estraggo la pistola e distendo le braccia tendendo in mano l’arma. Miro con calma al mio bersaglio e premo il grilletto. Il colpo raggiunge l’obbiettivo prestabilito. La pompa di benzina. Quest’ultima esplode inondando gli zombie di fuoco e fiamme, carbonizzandoli. Risalgo in macchina e riparto. E ora usciamo da questa cazzo di città.
  
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