Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    06/06/2013    1 recensioni
Uniti dalla causa comune, i Cyborg si impegnarono a fondo, anche se stavolta era una battaglia persa in partenza.
Onodera aveva già vinto.
Era lui infatti a detenere i diritti dell'opera che, un tempo, apparteneva a suo padre.
Come potevano dunque nove poveri personaggi della fantasia sperare di ribellarsi al nuovo autore?
Anche i fans li avevano abbandonati ( almeno la maggior parte! ), per seguire incondizionatamente Onodera e la sua versione dell'opera...
Genere: Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Françoise Arnoul, Joe Shimamura, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PREMESSA

Ebbene sì, purtroppo...
L'ultimo capitolo del celebre manga di Shotaro Ishinomori ( buonanima! ) è stato ignobilmente maneggiato e pubblicato dal suo "disgraziatissimo" figlio. Joe Onodera, intravedendo la possibilità di facili guadagni tra il pubblico più giovane, ha deciso di rendere pubblico PRIMA quel suo ignobile romanzo ( buono solo per avviare il fuoco del caminetto! ) e DOPO, non contento, ha dato alla stampa il materiale per la stesura dell'ultima parte del manga.
Ebbene questo è quanto.
Quando i giovani che NON hanno letto/visto i capitoli precedenti dell'opera di Ishinomori ( buonanima! ) si ritroveranno tra le mani la versione di Onodera, ognuno sarà libero di avere la sua personale opinione: questione di gusti, di stile, di "anima de li mortacci tua"... ecc.
Ma l'opinione dei fans di Ishinomori Sensei - benché ignorata e inascoltata da Onodera & Co. - si può riassumere più o meno così...

 

Onodera - l'inferno può attendere
( immagini tratte da internet )

 

- Françoise, ti copro io le spalle, mettiti in salvo!
- No Joe, ti prego, non puoi farcela da solo...
- Ti ho detto di andartene - insistette il Cyborg, mettendosi davanti alla bionda compagna con fare protettivo. - Non permetterò mai a quel mascalzone di scrivere anche solo il tuo nome su quell'abominio!
- Venite a me, Cyborg - riecheggiò imperiosa la voce di Onodera sopra le loro teste. - IO sono il vostro signore e padrone, è a ME che dovete ubbidire adesso, e IO dichiarerò "ufficiale" la versione scritta da me medesimo... Vi conviene rassegnarvi e accettare il vostro destino!
- Mai - fece Joe a denti stretti, impugnando la sua pistola laser subito imitato dai compagni. - Piuttosto che essere ricordati come amanti infedeli, preferiamo essere dimenticati con ciò che abbiamo sempre avuto!
- Sciocchezze - sentenziò Onodera impietoso. - Svecchiando gli inutili moralismi di quel vecchio sentimentale di mio padre, il vostro patetico manga venderà milioni di copie in ogni parte del mondo: grazie a me, "CYBORG 009" sta facendo parlare nuovamente di sé; nessuno si accorgerà mai della differenza, anche perché sono cose che possono interessare solo quegli sciocchi fanatici che ancora non hanno capito come gira il mondo; è bastato scrivere del vostro tradimento reciproco, per incrementare le vendite a dismisura... Sto aumentando il mio capitale a vista d'occhio, davvero niente male per un mucchio di vecchi appunti ingialliti da riordinare, e voialtri farete quello che dico io!
- Questo è da vedersi - rispose 009 sprezzante, puntando la pistola contro Onodera. - Sotto ragazzi, fuoco!
- FUOCO !!!

Uniti dalla causa comune, i Cyborg si impegnarono a fondo, anche se stavolta era una battaglia persa in partenza.
Onodera aveva già vinto.
Era lui infatti a detenere i diritti dell'opera che, un tempo, apparteneva a suo padre.
Come potevano dunque nove poveri personaggi della fantasia sperare di ribellarsi al nuovo autore?
Anche i fans li avevano abbandonati ( almeno la maggior parte! ), per seguire incondizionatamente Onodera e la sua versione dell'opera.
Le pistole erano inefficaci.
I raggi rimbalzavano miseramente sulla carta inchiostrata, lasciando pressoché intatte le vignette incriminate, e ai Cyborg non rimase davvero altro che arrendersi.

- No - gemette 009, lasciando cadere l'arma a terra e piangendo lacrime amare di disperazione. - Non può essere, non può finire così... Non deve finire così, no!

Onodera rise.

- L'avevo ben detto che non potete vincere contro di me - sottolineò trionfante. - Ora che mi appartenete, potrò fare di voi quello che voglio e nessuno potrà impedirmelo!
- Maledetto - rispose 009, singhiozzando con rabbia. - Pagherai per questo, Onodera, te lo giuro!
- Joe, per carità - intervenne Françoise preoccupata, chinandosi al fianco del compagno. - Lui può scrivere quello che vuole, qualunque bugia commerciale abbia in mente, ma l'importante è che io e te sappiamo la verità!
- Françoise...
- Ti amo, Joe - sussurrò lei, versando chiare lacrime dagli occhi limpidi e splendenti come due diamanti. - Ho amato e amerò soltanto te, fino alla fine del mondo e oltre, e nulla potrà mai cambiare la mia fedeltà!
- Lo stesso vale per me - annuì l'altro, cingendola per le spalle e stringendola forte a sé. - Il mio cuore e il mio corpo appartengono a te, Françoise, a te e a nessun altra!
- Basta con questa scena patetica - tagliò corto Onodera spazientito. - Noiosi e patetici, ecco quello che siete... Ma con me la musica cambierà, ve lo garantisco!

Onodera non fece neanche in tempo a finire la frase che, da un angolo remoto del continente europeo, nel cuore della penisola italiana, un coro di voci si levò a soffocare la sua con fischi e urla cariche di profondo disprezzo.
Fu allora che, volgendo lo sguardo verso il campo di battaglia, Onodera vide il destino che lo attendeva.
Quei dannatissimi italiani, oltre a non approvare la sua versione, si permettevano addirittura di ridicolizzarlo a quel modo.
Onodera fissò quella fredda lapide marmorea con la sua effige, scorrendo furiosamente con lo sguardo gli epiteti che avevano osato affibbiargli.
Dunque era questo il loro gioco.
Davvero pensavano di rovinare i suoi affari, in modo tanto ridicolo quanto inutile?
Poveri ingenui.
La loro patetica ostinazione era addirittura commovente, in un certo senso.
Figurarsi se un uomo importante come lui poteva farsi impressionare da un simile scherzo infantile: la sua foto su una lapide finta con delle scritte che pure riassumevano in sintesi ciò che aveva realmente commesso.

- Inutili insetti che non siete altro - ruggì Onodera, sputando contro quella insulsa lapide in segno di disprezzo. - Dite ciò che vi pare, divertitevi pure quanto volete, ma sono IO ad aver pubblicato il capitolo conclusivo sulla "gloriosa" serie dei CYBORG... E non sarà certo con queste sciocche provocazioni che riuscirete a cambiare le cose: ho molti imbecilli che mi sostengono, tantissimi sempliciotti senza cervello; e costoro pagheranno a peso d'oro tutto quello che io venderò loro, fossanche la merda travestita, perciò sono IO che vincerò alla...

FINE ?!?

   
 
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