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Autore: Kuchiki Jeanne    06/06/2013    0 recensioni
Da uno che, se non si muove solo, preferisce stare fermo, divento quello che viene guidato, spostato dai venti del caso - o è un cambiamento?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

TRANSIENT MOMENT
scritta da Kuchiki_Jeanne, tradotta da Alessia Heartilly

Mentre riprendo conoscenza, sento delle morbide gocce d'acqua cadermi sulla nuca. Apro lentamente gli occhi, con la mano destra proprio davanti al viso per proteggerlo dalla luce. La prima cosa che vedo è il cielo nuvoloso - che, ironicamente, mi comunica un senso di serenità. Anche alcuni raggi di luce verde si fanno strada, e uno di loro circonda un alto palo in fondo alla mia visuale. So di essere stato qui prima, ma per quanto cerchi di ricordare adesso, la mia mente è una tabula rasa.

Subentra il freddo, e mi tiro immediatamente su a sedere, riaggiustandomi la giacca di pelle e togliendo le gocce d'acqua dal colletto. Poi, mentre lentamente mi sveglio del tutto, mi rendo conto una per una delle varie cose che accadono intorno a me. Un cavaliere medievale con l'armatura azzurra e gialla sta parlando con una ragazza all'apparenza luminescente, vestita di bianco e seduta su un trono di ghiaccio, mentre una ragazza con i capelli rosa e una divisa militare li guarda da lontano. Da qualche altra parte, una grossa riunione si concentra su un ragazzo con la coda che dà calci a una palla azzurra e bianca. (Solo... non chiedete.) Un uomo più anziano, massiccio e piuttosto rude, guarda da vicino, e di tanto in tanto dà indicazioni, mentre un ragazzo più spensierato vestito di azzurro fa il tifo.

Proprio in questo momento un uomo con una giacca blu scuro e un'arma sulla spalla destra annuncia il suo arrivo, sollevando quello che sembra un mazzo di carte. Il gruppo che gioca a palla lo saluta, mentre la soldatessa dai capelli rosa alza gli occhi al cielo. Una donna bruna con un golfino senza maniche e azzurro, con manichine dello stesso colore, solleva un sopracciglio, divertita, prima di guardare verso di me. I suoi occhi si fermano sui miei per un attimo, e io piego leggermente la testa di lato. All'improvviso la sua espressione si illumina e dice al resto del gruppo, "Squall è sveglio!"

Quasi tutti si fermano e riconoscono la mia presenza (o meglio, il mio essere sveglio). Il ragazzo con la coda e il suo compagno di giochi col cappuccio agitano energicamente le mani, mentre l'uomo con l'armatura azzurra e gialla mi sorride, come la donna sul trono. Sbatto le palpebre e sospiro, sconfitto. Non ce n'era bisogno. L'ultima cosa di cui ho bisogno è che la gente si raccolga inutilmente intorno a me e mi tenga troppo d'occhio, soprattutto gente che conosco a malapena - o ricordo. Qualunque delle due. Non ne so ancora abbastanza. Forse intuirò più tardi quello che è successo mentre ero privo di sensi.

La donna luminosa infine si alza dal trono, con un'energia delicata ma risoluta che si irradia dal suo essere. Il cavaliere e la soldatessa scendono e si uniscono a noi. Lei si presenta come Cosmos, la dea dell'armonia, e ci spiega perché siamo qui e la guerra che dobbiamo combattere per ridare equilibrio al mondo, o qualcosa del genere. Dal gruppo si levano sussurri concitati. I due guerrieri davanti non dicono niente, mentre l'allenatore sorride e borbotta qualcosa su un ragazzino con cui ricorda di aver dovuto avere a che fare. A quanto pare, non mi sono perso molto. Nessuno l'ha fatto.

Non appena Cosmos ci lascia andare, l'assemblea si disperde in gruppi disuguali. Alcuni, come le ragazze e quelli che sembrano più felici, si uniscono, mentre gli altri se ne vanno via da soli. Anche io lo faccio, ma prima di poter entrare io stesso in un 'cancello', un picchiettare delicato sulla spalla destra mi ferma. Dietro di me c'è la stessa ragazza che ha annunciato che mi ero svegliato, e sorride. Ah, seriamente...

"Non così in fretta, Squall." Indica con il pollice il gruppo dietro di lei. "Sei con noi, oggi." Io socchiudo gli occhi, fissandola. Chi l'ha deciso? Lei sobbalza - e anch'io, anche se non si nota. Subito mi pervade il senso di colpa, anche se non lascio che si veda, per evitare di essere sorpreso ed essere marchiato come un debole da una ragazza che non conosco o ricordo. Non che lei lo penserebbe mai; qualcosa me lo dice. Minimizzo e la guardo ancora, incrociando le braccia.

Lasciandomi la spalla, la ragazza arriccia le lebbra, e sembra che stia valutando le opzioni prima di riprovarci. "Ehm, vorresti unirti a noi oggi, Squall? Solo finché avremo abbastanza provviste, almeno." Sorride, speranzosa che cambi idea. Segue un silenzio imbarazzato. Subito distolgo lo sguardo, guardando il cancello alla mia destra che sta per chiudersi. Voglio solo andarmene, eppure non riesco a muovermi. Da quando sono diventato così morbido?

Siamo riportati alla realtà da un grido - forse i suoi compagni, che le dicono di fare qualcosa; comincio già ad avere un'idea di cosa sia. Lei si volta e protesta; li guardo gridarsi le risposte, disinteressato.

"Fidati, sarà d'accordo!" Il cecchino con le carte ripete la sua risposta una seconda volta, accompagnandola con i pollici sollevati. Hyne, lo sapevo! Le mie previsioni sono confermate quando i due giocatori gridano e mi fanno cenno di avvicinarmi, cercando invano di trattenere le risate. Prendendolo come un segno, la ragazza ricambia i pollici sollevati, poi si volta verso di me e mi prende la mano, con un enorme sorriso sul volto.

"Allora è deciso!" Senza avvertirmi, mi tira determinata verso i suoi compagni, e alla fine si mette a correre, mentre io cerco invano di liberarmi. Cerco di protestare, ma non riesco a dire una parola. Posso solo notare l'espressione scherzosa e eccitata sul suo viso che si riflette sulla superficie acquosa del santuario. Il suo vestito azzurro fluttua dietro di lei come onde che si spingono verso il mare. I suoi lisci capelli neri volano liberi mentre lei accelera, rivelando due ali bianche stampate sul retro dei suoi vestiti.

All'improvviso, nei miei occhi, il riflesso acquoso si trasforma momentaneamente in un pavimento di marmo giallo e luccicante, che riflette quella che sembra una specie di festa formale, con coppie danzanti ovunque. E nel mezzo, la stessa ragazza, con un vestito bianco, che mi tira, e io di nuovo sono impotente. Un'increspatura d'acqua distorce il riflesso, distruggendo la scena, e riportandola improvvisamente alla normalità. Guardo di nuovo avanti, più confuso che deluso. Da uno che, se non si muove solo, preferisce stare fermo, divento quello che viene guidato, spostato dai venti del caso - o è un cambiamento? È stata una visione fugace che mi ha lasciato con domande senza risposta.

*****

Nota dell'autrice: ripeto questa nota per tutti, dato che un promemoria in più non ha (ancora) ucciso nessuno. Ho scritto questa storia per la challenge Where I Belong, ideata da Ashbear/Eternal Tiet.

Nota della traduttrice: come sempre, grazie a Little Rinoa per il betareading e ogni commento sarà tradotto e inoltrato all'autrice. Eventuali risposte alle recensioni saranno tradotte e inserite dove possibile come risposta nei vari siti.
Inoltre, piccolo momento di "promozione" personale: ho aperto anche una pagina Facebook mia, dove segnalo gli aggiornamenti delle traduzioni - tutte, anche di altri fandom - e delle mie storie (i cui aggiornamenti sono più rari, ma vabbè...): la pagina è questa :) Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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