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Autore: Trixilla    06/06/2013    1 recensioni
Aveva in mano un paio di calze con i koala e un paio di mutande con disegnata Wonder Woman quando lo incontró per la prima volta... Sapeva chi era. Sapeva benissimo a chi era finita addosso. Louis Tomlinson.
Sei canzoni, sei parti di una stessa storia. Esperimento con protagonisti una bionda australiana e un sassy Brit noto al mondo intero in una battaglia tra scandali, fusi orari e troppi aerei. Mondi diversi che collidono e si ritrovano a dover fare i conti con sentimenti, paparazzi invadenti e tour infiniti.
Tutto ció che segue é frutto della mia fervida immaginazione e del mio hopeless animo romantico.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You give me (reason to sing)
 

Here I am again con una storia che hopefully vedrá la fine.
É iniziato tutto da molti deliri su whatsup e Twitter e mi sono ritrovata a scrivere.
La storia ruota intorno a Louis Tomlinson, che tutti conosciamo, e Jenna McDougall, la bellissima e biondissima cantante dei Tonight Alive. Sono esteticamente troppo belli per il mio povero cervello e hanno dato vita ad una delle mie crack!ship preferite. 
La storia é inframezzata da pezzi della canzone che dá il titolo ad ogni capitolo, perché non c'é niente che mi ispiri piú della musica e che mi aiuti ad andare avanti a scrivere.
Ci sono pochi dialoghi (perché non mi piacciono) e quei pochi che ci sono, sono scritti in inglese, perché mi sembrano piú reali e perché non riesco fisicamente a scriverli in italiano. Bare with me. 
Sia noto al mondo che con questo mio scritto, pubblicato senza scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei protagonisti né offenderli in alcun modo, and all that jazz.
Se vi va di dirmi cosa ne pensate, lasciate un commento. Si accettano critiche e consigli a braccia aperte.

Dedico questa storia a Fra e Desi, le mie supporters numero uno quando si parla di questa storia, e che sfasano con me per ogni motivo.
Vi voglio bene.

Trix

 

Act 1: Jet Lag – Simple Plan


http://www.polyvore.com/cgi/set?id=84600514
http://www.youtube.com/watch?v=CyJEgd4u2dE

What time is it where you are?
I miss you more than anything

 
Londra. Pioveva quel giorno.
Era fine Maggio e Jenna non poteva credere di essere veramente in giro in felpa. Suonavano all’Underworld in serata ed era gasatissima, reduce dal successo dei giorni precedenti allo Slam Dunk Festival.
Era in giro da sola, scappata dall’hotel in cui stavano tutti appena sveglia e con la voglia di esplorare almeno un po’ la capitale inglese. Com’era finita dentro Topshop tuttavia, non le era chiaro. Non era esattamente il suo tipo di negozio, il sacchetto della Drop Dead che aveva in mano a dimostrarlo. Peró dovevano presenziare ai Kerrang! Awards in appena una settimana e non le sarebbe dispiaciuto indossare un vestito o qualcosa di un po’ “meno Jenna” per una volta. Il negozio era innaturalmente vuoto, il lunedí mattina e la pioggia sembravano aver scoraggiato la gente.
Aveva in mano un paio di calze con i koala e un paio di mutande con disegnata Wonder Woman quando lo incontró per la prima volta.
Vans nere, jeans rimboccati, una maglietta bianca che lasciava intravedere piú tatuaggi di quanto si sarebbe aspettata. Quando finalmente inquadró il viso del ragazzo a cui era finita addosso, sentí il respiro mozzarsi in gola. Era decisamente un piacere per gli occhi. Stubble sul viso, infiniti occhi grigio-azzurri e scomposti capelli castani infilati sotto un beanie bordeaux. Persino le occhiaie sembravano stargli bene.

-         Sorry love, you okay?-

Sapeva chi era. Sapeva benissimo a chi era finita addosso.
Louis Tomlinson.
 

-         Yeah, I’m fine, sorry, my fault-

Era australiana. Ne era praticamente certo.
Era anche particolarmente.. affascinante. Bella. C’era qualcosa in lei che la rendeva diversa dalle altre, anche cosí a prima vista. Capelli biondissimi, quasi bianchi sotto i faretti del negozio, occhi color cielo e non un filo di trucco. Diversa, nei suoi jeans strappati e una felpa che aveva visto giorni migliori. Era arrossita impercettibilmente e si ritrovó a sorriderle.

-         It was really me, I wasn’t looking-
-         Apologies accepted then-

Faceva fatica a staccarle gli occhi di dosso, visibilmente imbarazzata mentre si fissava i piedi.

-         Well, I gotta go... bye!-

Non poteva farla andare via cosí, doveva almeno sapere come si chiamava. Non sapeva bene perché ma c’era qualcosa in lei che lo ipnotizzava. E gli faceva dimenticare con chi era, in quel momento, in quel negozio. Si ritrovó ad aprire la bocca ancora prima di realizzare che stava parlando.

-         WAIT!! I didn’t introduce myself! Louis! Nice to meet you!-

Jenna era perplessa. Cosa stava succedendo? Era forse impazzito?

-         I know who you are-
-         You do?-
-         Kinda difficult not to when yours and yours mates’ faces are everywhere-
-         I guess you’re right... you still didn’t tell me your name love-
-         Jenna-
-         Jenna… what?-
-         Jenna McDougall-

Le squilló il cellular, era Whakaio. Rispose senza neanche pensarci.
Louis la osservava curioso, che strana ragazza. Non era minimamente affected dalla sua presenza e non aveva avuto esitazioni a rispondergli a tono. La vide portarsi una ciocca di capelli dietro un orecchio mentre parlava al telefono.

-         Mate I’m shopping... I’m fine.. yeah, no problem… yes I’ll be back for sound check, I’ll just pay some stuff and I’ll be on my way.. okay, bye-

Sound check?

-         Are you a merch girl?-
-         Sorry?-
-         I asked if you do merch for a band?-

Lei rise, lui non capiva.

-         I AM in a band-
-         You are?-
-         Are you deaf? I sing in Tonight Alive-
-         Oh and..-
-         LOUIS!-

La voce di Eleanor troncó le sue domande. Non poteva arrivare tra altri 5 minuti? Sentí la sua ragazza stringersi al suo braccio e non aveva bisogno di girarsi per sapere che stava squadrando la bionda davanti a lui da capo a piedi, probabilmente storcendo il naso.
Jenna ghignava e con un “well, it was nice meeting you Louis, have a nice day” si dileguó, lasciandolo lí a dover dare spiegazioni alla sua gelosa ragazza.
 

And back at home you feel so far
Waiting for the phone to ring

 
L’aveva cercata su Google.
Internet lurking at its best, aveva cercato lei, la sua band, e aveva trovato di tutto.
Si era sentito tremendamente stupido perché beh, era relativamente famosa anche lei e lui non ne aveva idea. Dio, le aveva chiesto se vendesse merch..
Quando l’aveva sentita cantare poi era rimasto senza parole. Si sentiva un idiota a pensarlo ad alta voce, ma aveva la voce di un angelo.
Cinque minuti piú tardi, l’aveva followata su twitter.

@Louis_Tomlinson: Met the lovely @jenalive11 today, didn't have the chance to say good luck for your gig tonight!

It’s getting lonely living upside down
I don’t even wanna be in this town
Trying to figure out the time zones makin’ me crazy

Il concerto era andato benissimo. Certe volte non poteva credere che la sua vita fosse reale. Com’era successo che una ragazzina con tanti sogni si era ritrovata su un palco, a chilometri e chilometri da casa, a cantare per i propri fan?
Erano in viaggio verso Bristol, dopo aver passato la serata in compagnia degli amici inglesi accorsi per l’occasione, tra birra e risate, quando finalmente si connesse a twitter. I suoi followers erano quasi raddoppiati.. say what?
Fece l’errore di aprire le mentions. Dozzine e dozzine di tweets al minuto. Che citavano lei e un certo membro di una certa boy band che aveva incontrato quella mattina. Senza neanche pensarci si ritrovó sul suo profilo. L’aveva followata. Le aveva anche scritto.
Dannato Tomlinson.

You say good morning
When it’s midnight
Going out of my head
Alone in this bed

 
Erano passate due settimane.
E lui stava andando fuori di testa. Non sapeva perché o com’era successo di preciso, ma era letteralmente ossessionato da Jenna. Non trovava parola migliore per descrivere come si sentiva, né riusciva a darsene una spiegazione.
Aveva comprato tutte le loro canzoni su iTunes ed erano ben presto diventate tra le piú riprodotte sul suo iPod. Cercava di non pensarci.
Si ritrovava a leggere ogni suo tweet. Si sentiva una dodicenne. Cribbio, si sentiva una di quelle sue fan psycho che tanto disprezzava.
Ci era rimasto male quando il suo tweet non aveva ottenuto risposta. Poi, preso in un raptus di curiositá di cui quasi si era vergognato, si era ritrovato a controllare mesi e mesi di attivitá del suo tumblr, solo per saperne di piú su di lei.
Sapeva di rasentare la follia e non aveva avuto il coraggio di parlarne con  nessuno. Cosa avrebbero potuto pensare? Era ridicolo, cosí sbagliato, e lo sapeva da solo.
Erano le 3 di notte a Londra. Eleanor dormiva affianco a lui, dandogli le spalle.
Il letto era freddo e lui era wide awake. A pensare ad un’altra.
Si ritrovó su twitter senza neanche accorgersene. Aveva appena twittato.

@jenalive11: Warped is getting closer, stoked!! Who am I going to see?

Ora o mai piú, pensó aprendo i dm.

@Louis_Tomlinson: hello love, just wanted to say I’ve listened to your band, I am a fan. And you’re awesome! Xx

Non restava che attendere.

I wake up to your sunset
And it’s driving me mad
I miss you so bad

 
Se era uno scherzo, davvero non faceva ridere.
Aveva accuratamente evitato di rispondere a quel tweet di maggio ed aveva deciso di ignorare che l’avesse followata. Aveva cercato di rimuovere quell’incontro dalla sua vita e provato ad accantonarlo in un angolo della propria testa. Ma ora? Cosa doveva fare?
Non rispondere una seconda volta sembrava davvero terribile, e non era da lei essere scortese. E poi diamine, si parlava di Louis Tomlinson, 1/5 della band piú famosa del secolo. Semplicemente l’opzione “ignora” non era contemplabile una seconda volta.
Aveva ascoltato la loro band. Si ritrovó a sorridere senza neanche accorgersene, stampato in mente il viso di lui in quel giorno piovoso di maggio.

@jenalive11: Wow. Thanks! I’m a fan of your band too? xx

La risposta arrivó in meno di un minuto. Non era del tutto convinta –i fusi orari non erano mai stati il suo forte- ma non era piena notte in UK?

@Louis_Tomlinson: you have our t-shirt, pretty sure that means you are a fan.. you alright love?
@jenalive11: ahah u’re right I guess! I’m fine, thanks, but shouldn’t you be sleeping?
@Louis_Tomlinson: saw your tweet and had to say what’s up ;)

Un’ora e mezza piú tardi, stavano ancora mandandosi messaggi.
Non sapeva perché continuava a rispondergli, ma non riusciva a smettere di fissare lo schermo del computer e refreshare in attesa della notifica di un nuovo dm.

@Louis_Tomlinson: I REALLY have to sleep now, send me your number so we can whatsup next time maybe? Would love to talk to u again! xx

Tre dm dopo, chiuse twitter, avendo ignorato tutte le mentions dei propri fan a causa di uno stupido Brit.
Di cui peró ora aveva il numero di cellulare.

And my heart, heart, heart is so jet lagged…
 

________________________________
Act 1: concluded.

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Trix

  
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